mercoledì 22 marzo 2017

Gemma di vita

    
Eccola,  è qui,
sul dorso della mano,
gemma di vita.
Venuta da lontano,
smarrita, un po’ stordita,
guarda il luogo in cui è approdata .
Penso al suo peregrinare,
alla sua folle corsa,
per giungere poi sulla mia mano.
Chissà quanti i luoghi, 
sul suo cammino,
quante le rocce, i ciottoli e sentieri,
prima di giungere a me, 
ha lei baciato? 
Nella sua corsa folle 
verso l’orizzonte marino,
spinta dalla sua forza unita alle altre gemme,
per ritornare al luogo da cui era partita.
il suo destino, 
nelle mie mani. 
Cercava l’inizio 
ed ha trovato la fine,
su questa mano che ignara, 
non sa come farla proseguire .
Guardo la gemma, 
abbaglia la mia vista
e invita le mie labbra a baciarla , 
e … la  goccia tremante,
in bocca, si scioglie.

Anna Giordano 


domenica 19 marzo 2017

INTARSI



Com’è bello l’intarsio di cielo, tra il bianco e l’azzurro,
trama tessuta fra i rami di alberi spogli.

Il volo di un’aquila fruga nell’aria di gelo tagliente.

Imbiancata è la valle ed i pini guardiani
sorridono al raggio di sole immaturo
che  occhieggia tra cime di monti sovrani
vestiti di bianco virgineo.

Sensazioni pulite  di quiete

s’adagiano mute nel lago dell’anima.                   


15/09/2016   Anna Giordano

L’ONESTÀ è...


“L'onestà non paga”, è quello che si dice,
forse per chi non ne conosce il volto,
ma so che il cuore appaga,
rendendo l'anima radiosa.

Onestà,
fautrice della moralità,
sostegno dell’umanità
basato  sulla verità.

Onesto è chi il giorno vive e 
 non v'è notte che lo sfiori,
chi la sua vita regala agli altri
e degli affanni loro si colora.

Onesto è chi con piacere dona, 
e mai si pente del suo gesto,
chi dell'amico stringe la mano, 
e mai parla male di lui in sua assenza.

Onesto è chi mai nega la ragione agli altri,
chi non conosce ipocrisia e menzogna,
chi concede il diritto del dubbio
e ha l’umiltà di riconoscere i suoi errori.

Ognuno, all’onestà soccombe con piacere
 ad ogni suo slancio,
e più la vive e più si rende conto
che senza, sarebbe sempre notte fonda.

È aria pura,
tutta da respirare,
rigenera l'anima e inonda di luce candida
lo sguardo di chi 
onesto
mena la sua vita.


 Anna Giordano 26/09/2016



sabato 18 marzo 2017

IL DENARO

 Il denaro è come la pietra filosofale, trasforma l'uomo e i suoi migliori aspetti facendo emergere quelli  cattivi. 
Molte volte, per non dire sempre, ne rivela i suoi peggiori lati oscuri. Trasforma i sogni in realtà, permette di sopravvivere, vero! Ma può anche trasformare l'amicizia in odio, l'amore in  interesse, la vita in inferno, la pace in guerra, la semplicità in opulenza, il povero in ricco, l'umile in superbo o il buono in cattivo. Dove c'è il denaro c'è ricchezza materiale, ma povertà morale. 
Trasforma, troppe volte,  in prepotenza e potere,  chi lo possiede ed apre le porte a tutte le iniquità; rende schiavo e dipendente chi lo tocca e, come droga, offusca la mente. 

Chi ne possiede crede che tutto sia possibile, tutto si possa comprare compreso i sentimenti che riesce a cancellare, come una gomma; dove passa il denaro tutto scompare, l'onestà  sovente diventa disonesta , il male diventa prefisso per tutte le parole che lo incontrano: 
malasanità, che per denaro trasforma sovente la professione onorata di un medico, in persona incurante e senza coscienza; il malaffare, i professionisti in denaro-dipendenti che costruiscono case ponti strade e tante altre opere senza il cemento. Sì, cemento come quello che dovrebbe saldare la fiducia dei poveri innocenti che, fidandosi, rimangono fregati o vittime della loro ingordigia  e così via, man, mano… come il giudice venduto, o il generale affiliato alla malavita. Come pure lo spacciatore che uccide tante vite innocenti e spende il suo sporco denaro bevendo, festeggiando, facendo vita agiata insieme ai propri boss; sfruttando i morti viventi per brevi tempi, poiché son sempre in cerca dei rimpiazzanti, giovani innocenti, a chi vendono la dose,  che cadono imperterriti nella loro trappola, pur conoscendone gli effetti letali, e non capisco il perché e né quale sia la ragione che l’induca ad assumere quella terribile e scheletrica signora, falciatrice di vite umane dal nome: Droga.

Giocatori d'azzardo che per bramosia di possedere sempre  più denaro s’impoveriscono, perdendo il poco o il molto che hanno e trascinano nel vortice distruttivo anche la propria famiglia.
Oppure il mal odorante denaro che induce le giovani ragazzine, cresciute senza valori o contagiate da questa società malata, a mettersi in vendita, volutamente, per diventare le schiave moderne del sesso, di un progresso latente. 
Per denaro si uccide, si truffa, si ruba, si timbra la presenza in sua assenza, si chiede l'elemosina ingannando, si fa la cresta sul peso della spesa alla vecchietta, si uccidono i genitori, nonni e bambini. Il denaro:  lo sterco del diavolo, una definizione appropriata perché sovente, sporca chi lo tocca trasformandolo a sua sembianza.
 Allora sorge in me la solita domanda: Perché?

Perché non contentarsi di quello che si ha, senza che ci si sporchi di assidua mal onestà, che bussa con insistenza per entrare in ogni vita, promettendo agi e ricchezze in cambio della pace.
C’è anche chi di soldi ne ha perché ha lavorato onestamente, e c’è anche chi  divide la sua ricchezza con chi non è agiato o versa nella miseria assoluta. Per molti,  i soldi, e per fortuna, sono soltanto un mezzo di sopravvivenza, senza strafare e cadere nell'opulenza sfrenata dell’egocentrismo, quella che rende insensibili e ciechi verso le altrui vite.
Ma ancora una volta, per fortuna, esistono persone che onestamente lavorano e trasformano, lavando, il denaro sempre maleodorante, col sudore della propria fronte, l’unico detergente che lo profuma d'onestà; anche se, quello stesso denaro, purtroppo girando di mano in mano, ricade nel giro infernale di mani poco pulite e ridiventa infestante, contagiando la vita di chi si crede immortale e cerca d’accumularne con qualsiasi mezzo, dimenticando che l’orologio della vita prima o poi si fermerà.


19/02/2017  Anna Giordano

mercoledì 1 marzo 2017

INTROSPEZIONE: CHI SONO?



Chi Sono?
È una domanda che spesso mi pongo e che volgo anche al plurale, chi siamo?
Siamo quello che ci aspettavamo d'essere secondo le nostre aspettative?
Oppure siamo quello che, malgrado, le nostre aspettative non siamo riusciti ad essere?
Sembra facile dire di sé quel che si è, ma la cosa si complica perché viviamo in uno stato di continua evoluzione che dipende non solo da sé, ma anche dagli altri, visto che la specie umana vive in comunità e dalla quale si attingono riflessi e riflessioni,  quando, su tutto gli altri,  non hanno una visione giusta della tua persona. Spesso dicono di te quel che tu non sei, ma quello che loro pensano che tu sia, distorcendo la vera immagine di ciò che sei.
Quindi è difficile, se non altro, perché comunque gli altri, influenzano chi li ascolta.
In passato, devo ammettere e dire, che mi hanno condizionata, me malgrado, a pormi delle domande, sovente alle quali  non ho trovato risposta.
Oggi per non dire dieci anni fa, anno più anno meno, mi sono dedicata alla scrittura, anche se da sempre nutrivo passione per lo scrivere e avevo in mente di fare questo passo, mi ci è voluta una vita per farlo. Già, c'è voluto tanto tempo, prima di ascoltare soltanto me stessa e, per una volta, senza tenere conto degli altri.
Deformazione ricevuta da una educazione rigida? Forse!
Oggi scrivo romanzi, racconti, poesie, pensieri e, fra tante altre cose, è quello che più mi piace fare, ma ciò non vuol dire che debba escludere dalla mia quotidianità il dedicarmi ad altro, no, sono troppo innamorata della vita e non posso non scoprirla nelle sue peculiarità poiché, come lei, sono poliedrica, perché nella diversità nasce e si scopre la vita in tutte le sue sfaccettature.
Vita di un pensiero, di un sogno, di un’azione… ma poi, ad un tratto, di tanto in tanto, ricado nella domanda: Chi sono?
È una domanda che frequente  riemerge dal fondo in cui l’ho parcheggiata e nei miei pensieri primeggia una idea, dicendomi che scoprendo me, scoprirò forse gli altri.
Anche questo è un pensiero ricorrente ed è forse la mia ossessione di capire chi sono, da dove sono arrivata, la vita è un caso? Che mi fa persistere in questa direzione.
La verità? Non la so!
Dicono che il caso faccia bene le cose, ma la mia nascita è parte del caso? È stata giusta? Cosa sono venuta a fare in questo mondo? Potrei rispondere,ancora una volta: non lo so, ma provo comunque a cercarne il bandolo…
Dunque, se sono oggi qui, deve pur esserci una ragione, poiché credo che la casualità sia relativamente casuale.
Abbiamo tutti un compito ben specifico, anche se passiamo un’esistenza a domandarci quale sia il proprio, a volte penso che la vita possa essere paragonata a un gioco del quale siamo le pedine, mosse da una mano sconosciuta che c’induce a fare passi di cui non ne conosciamo il risultato.
Ma, come tutte le cose, se ne analizziamo i loro perché, forse,  riusciamo a trovare la spiegazione.
Ad esempio la mosca, a cosa serve una mosca? Quando sappiamo che sono fastidiose, portatrici di germi, insetto che all'uomo non serve a niente poiché dannosa per la natura, quando depone le sue uova nei fiori dei frutti. Inutile tormento in estate, quando il caldo appiccicoso le fa volare e ronzare nelle orecchie durante la siesta pomeridiana, rendendola una vera tortura.
È vero, direi che non servano assolutamente a niente!
All'uomo! Risponderebbero gli uccelli, che si nutrono anche di mosche e non sono i soli.
Sì ma gli uccelli a cosa servono? Anche se devo ammettere che mi danno gioia, quando la mattina apro la finestra e li sento cinguettare, ma ho bisogno di loro veramente? Anche loro non è che mi sembrino utili!
Mangiano l’uva, il grano e tanti altri frutti che l’uomo coltiva. Infatti, bisogna ingegnarsi,  mettere lo spaventapasseri perché si tengano lontano dai campi, allora a cosa servono? Pensandoci un po’,  devo dire che quei raccolti, di cui l’uomo è tanto geloso, lo debba anche a loro. Gli uccelli si nutrono d’insetti e non solo, alcune razze contribuiscono all'impollinazione e a mantenere pulito il terreno dai topi, mi riferisco agli uccelli rapaci,oppure talpe che devastano gli orti e non sono le sole. Ma le talpe a cosa servono? Sono devastatrici e lasciano gallerie dietro di loro che possono far sprofondare i solchi dell’orto insomma non ne vedo l’utilità! Ma ecco che ripensandoci sento il pensiero di chi può trovare che le talpe siano a loro utili e che dicono:

" Le talpe forse a te non servono, ma per noi faine sì, siamo animali carnivori ed abbiamo bisogno di carne, i topi ad esempio, oppure le galline, insomma dobbiamo vivere!"

Già, devono vivere… tutto si fa per la vita, si ammazza anche pur di salvare la vita.
Che strano, uccidere per sopravvivere, anche l’uomo lo fa, ammazza le bestie e ne mangia la carne, come pure i vegetariani o vegani che non mangiano carne o qualsiasi cibo di provenienza animale, pensando così di non uccidere, ma non si rendono conto che comunque ammazzano una pianta, un piede di lattuga, una pesca, dei fagiolini e tantissime altre forme di vita, che servono per tenerci in vita. Se si pensa che la vita è solo quella animale ci sbagliamo e di grosso! L’errore si fa soltanto perché pensiamo che solo ammazzare un animale sia un atto atroce perché gli togliamo la vita, solo per vivere e versiamo il loro sangue, un liquido che  permette di vivere, anche noi umani, ma è così anche per le piante, un frutto, quando lo strappiamo dall'albero gli diamo la morte. Le piante sono dotate anch'esse d’intelligenza, di vita che scorre nelle loro foglie o fusto che sia.
Anche se la linfa non è di colore rosso, scorre comunque dalle radici al fusto e dal fusto alle foglie, proprio come il sangue nelle nostre vene. In fondo, la vita esiste dappertutto, anche là dove non pensiamo che ce ne sia, è vero, ma la vita esiste solo perché c’è la morte. per quanto paradossale possa sembrare è così perché la mia vita e quella degli altri, ha motivo d’essere, solo perché togliendo la vita le permettiamo di vivere?
Anche perché nutrendoci possiamo vivere per dare la vita a nostro turno e permettere così che tutti gli esseri viventi, piante comprese, possano assicurare la continuità della propria  specie.
L’uomo è un essere dotato di ragione, quante volte sentiamo questa frase? Mi direte tantissime volte. Sì tante, anche adesso sto ragionando, ma dove porta il mio ragionamento? Penso che la risposta l’abbia trovata qualche rigo più sopra: Morire per Vivere, la vita e la morte, due sorelle siamesi per le quali l’essere vivente si adopera per realizzarle,quando si nasce, e anche prima, siamo legati alla fatalità, alla morte, ecco! Questa è una ragione di vita, procreare per dare un senso alla nostra vita ed assicurare, dando la vita, anche la morte.L’una senza l’altra non hanno ragione d’essere. La morte vive grazie alla vita e la vita grazie alla morte, sono due realtà inscindibili che si rinnovano costantemente e puntualmente con la nascita e con la morte, un inizio e una fine due momenti della vita su cui si basa il tutto. Una, implica la sicurezza dell’altra, anche se i percorsi possono sembrare diversi hanno una identica fine e un identico inizio.
L’inizio genera la fine e la fine genera l’inizio, un interminabile ciclo che col ripetersi dà risposta alla domanda:Chi sono? Sono l’inizio e la fine, sono la continuità della vita, sono la goccia che viaggia da millenni nelle vene di tante altre vite e che spera continuare questo viaggio per nascere e morire per poi, ancora, rifiorire.  


21/09/2013 Anna Giordano