giovedì 13 aprile 2017

La magia del divagare nei ragionamenti.



Prendendo una parola a caso come: infinito, che normalmente ed etimologicamente indica ciò che non ha fine, ma che personalmente ho voluto pensare e di conseguenza, divagare, confidando il mio pensiero a questo foglio cambiando il mio punto di vista capovolgendo il significato della parola, scrivendo quanto segue:  In- finito = nel finito.

Con la parola “infinito” si definisce ciò che non ha fine, senza limiti, dando una dimensione non finita al pensiero, che la rende finita. 
Cerco di spiegarmi o almeno ci provo, ragionando con me ed il foglio…Una cosa che è finita è definita dal pensiero, qualcosa che ha tutte le caratteristiche per essere definita tale. L’infinito, in un certo senso, assume un concetto di finito anche se la parola è nata per dire che non ha limite, ma che comunque, definisce con essa il limite del suo significato. Se penso al mare che non è infinito, eppure molte volte è indicato come tale in quanto immenso e, apparentemente, senza limite. Paragonandolo all'infinito, anche non essendolo, la parola: infinito, dona al mare l’immagine di qualcosa che non ha fine e né limite poiché sconfina oltre il nostro sguardo.
 Permettendo alla nostra mente di capire con semplicità l’idea della sua smisurata quantità d’acqua da cui è composto e senza doverne quantificare in cifre i litri, rendendo la visione o idea che sia, più complicata da capire di quanto sia enorme la sua massa d’acqua, quando invece, può darla da sola la parola: infinito. Ciò aiuta a rendere l’idea, almeno credo,  sul significato di questa parola, limitando l’infinito ad essere contenuta in una piccola parola di solo otto lettere e che  a sua volta, limita in essa la quantità senza fine. E allora, direi proprio che l’infinito risieda nel suono delle parole. Parole per le quali, bastano solo ventisei lettere, comprese le vocali, che ci servono per  parlare e scrivere all'infinito, ed il paradosso sta proprio nell'usare un numero di lettere definito per farlo. Come  pure per i numeri, con nove numeri, più lo zero, si possono generare tutte le possibilità numeriche, infinite e finite, così anche per le note musicali che sono sette e bastano per imbastire ritmi e melodie a perdita d’udito. Che meraviglia l’estro delle menti che con un esiguo numero di lettere, numeri o note possano creare col loro limite: l’infinito.

07/03/2017 Anna Giordano





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