Il contadino brucia le erbacce nel suo campo.
Le formichine corrono frenetiche,
s'incrociano,
son là sul davanzale,
intente a trasportare il cibo già da ore.
Il sole si stiracchia tra le lenzuola d'ovatta,
sospinte dalla brezza pasticciona,
scoprendo solo a tratti i caldi raggi che,
senza tregua,
tentano d'abbracciare il mondo.
Sbadigliano i boccioli,
attendono ad'aprirsi
per sciorinare al sole i petali del cuore.
Cinguettano sugli alberi, uccelli d'ogni sorta.
Il gatto sta a guardare in cerca di un errore,
e sembra che si chieda: perché lui non vola?
Il mare guarda il cielo e ne sposa i colori,
gli alberi con i rami cercano compagnia,
afferrano un po' di cielo ma è solo fantasia.
Ognuno pensa a sé ma vive anche per gli altri.
Eppure l'universo così meraviglioso,
da noi sovente è ignorato
e sembra che tutto ci sia dovuto;
troppe le volte che diamo per scontato:
un'alba oppure un tramonto,
e mai ci domandiamo se tanto meritiamo.
Viviamo grazie a ciò che ci è concesso:
l'aria che respiriamo,
l'acqua che beviamo,
il sole che ci riscalda,
la pioggia che ci bagna,
il vento che ci asciuga e ci abbraccia senza pretese,
le piante che ci nutrono…
Senza mai domandarci:
come faremmo a vivere se loro non ci fossero?
Cosciente esulto e ringrazio dicendo ogni mattina:
che bello risvegliarsi insieme alla natura,
che bello risvegliarsi nella città infernale,
che bello risvegliarsi e dirsi:
che fortuna!
Ancora un giorno mi bacia e vivo è il mio risveglio!
26/01/2015 Anna Giordano
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