Un giovane pescatore che
viveva in un piccolo, quanto povero borgo marinaro, era giunto al suo ventesimo
anno di età.
Sin da quando era bambino,
aveva sentito parlare, tramite suo nonno, anche lui pescatore, di un pesce
d’oro al quale aveva dato sempre la caccia, ma senza esito.
Era cresciuto con il
desiderio di riuscire a pescare quello che suo nonno per una vita intera, non
era riuscito a catturare.
Il nonno gli aveva
raccontato del pesce d’oro, ma non gli aveva dato tanti particolari per poter
tracciare una rotta da seguire ed orientare la sua ricerca; anche se non era
mai riuscito a trovarlo, aveva continuato a inseguire il suo sogno, pur se non
aveva messo in atto mai un piano per sviluppare la sua ricerca.
Il giovane pescatore,
dopo aver fatto il punto della situazione, si decise di partire alla ricerca
del pesce d’oro. Sapeva che non sarebbe stata cosa facile, il mare non era una
pozzanghera, la sua immensità, comunque, non lo scoraggiò e neppure la famiglia
riuscì a farlo cambiare idea, lui aveva deciso e la sua volontà di proseguire
il suo progetto lo fece diventare sordo alle parole di persuasione da parte dei
suoi familiari.
Tutti gli ripetevano che
la sua impresa era impossibile perché il
pesce d’oro non esisteva. Suo nonno, che
pur essendo un lupo di mare, non era
riuscito in tanti anni a catturarlo e tutto quel che aveva pescato in oro, si
definiva con una sola ed unica parola: “Nulla”!
Il giovane quasi si turava
le orecchie pur di non farsi
scoraggiare, non ascoltava nessuno se non il suo sogno.
La sua assoluta
caparbietà l’ebbe vinta su tutto e inoltre, riuscì a convincere il proprietario
di un peschereccio, ben più grande del suo, a prendere il largo insieme a lui
per cercare il pesce d'oro.
Passarono giorni, dopo
giorni. Navigarono per mari e oceani, in cerca di un pesce, ormai inesistente.
Il proprietario del peschereccio,
sfiduciato infierì sul povero pescatore sognatore.
Così, dopo una lite si
misero d’accordo che sarebbero rientrati, non senza malcontento da parte del
giovane che avrebbe voluto continuare la sua ricerca. Col cuore scuro che gli
stringeva in petto, diede il cambio al timone, al proprietario del peschereccio
improntando la rotta verso casa.
Avevano perso troppo
tempo e il giovane pescatore, propose al proprietario del peschereccio, di
buttare le reti, per non tornare a mani
vuote, magari pescare almeno del pesce normale!
Quelle acque erano conosciute
per essere ricche di fauna marina.
Mancava un giorno al
rientro e le reti dovevano sicuramente essere piene, quando iniziarono a tirarle a
bordo, a loro grande stupore, videro che le reti erano tese, pensarono che ciò
fosse dovuto al peso del pesce che contenevano.
Provarono a tirare le
reti su pian piano con la carrucola, ma non ci riuscirono.
Le reti erano tese sempre
più, così per non romperle, il giovane pescatore
decise di andare a vedere cosa stesse succedendo sotto acqua.
Si tolse la maglia e i
pantaloni, si tuffò sprofondando nell'abisso. Dopo una breve attesa, il
proprietario del peschereccio lo vide risalire.
Faceva dei grandi gesti,
chiese di essere tirato su, i suoi occhi brillavano dalla gioia e non riusciva
a parlare; incuriosito, il padrone del peschereccio domandò cosa avesse visto e
il pescatore gli rispose che la rete si era impigliata in un vecchio galeone
che giaceva sul fondale, la cui polena in forma di pesce era tutta in oro. Il
giovane dopo aver ripreso le forze si rituffò portando con lui una fune.
Aveva deciso di tirare la
polena a bordo e di legare una boa al galeone per segnalarne la posizione, magari
potevano esserci altri tesori nascosti al suo interno, ma quel che interessava
al giovane pescatore per il momento era solo il pesce d’oro. Quando l’ebbe
legato bene alla fune, diede uno strappo alla corda come segnale per il suo
compagno di rotta, il quale mise in
funzione la carrucola e tirò su la polena. Non credeva ai suoi occhi quando vide
uscire dall'acqua il pesce d’oro del galeone sommerso.
Finalmente il sogno di
una leggenda, in cui nessuno voleva credere, aveva dato i suoi frutti. Il
giovane pescatore rientrò al piccolo
borgo con il tesoro, lasciando a bocca aperta tutti coloro che lo avevano
deriso e scoraggiato, per fortuna era stato ripagato dal suo impegno nel
cercare qualcosa di cui era convinto fermamente, ma che tutti definivano
soltanto un sogno che era diventato, pertanto realtà.
Anna Giordano
28/01/2009
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