OLTRE LA VITA - Racconto di DERIA - Voci di Anna Giordano, Liliana Stanziani e Domenico Ernandes - Regia di Domenico Ernandes - Sottofondo musicale : Musica delicata, calma il sistema nervoso e piace l'anima - Curativa a cuore
Un blog universale per chi ha voglia di leggere: poesie, racconti, riflessioni, aforismi e tantissime altre bizzarrie della scrittura viste attraverso gli occhi dell'anima, accompagnate da tante fotografie. "TUTTI I DIRITTI D'AUTORE SONO RISERVATI"
sabato 29 giugno 2024
OLTRE LA VITA - Racconto di DERIA - Voci di Anna Giordano, Liliana Stanz...
giovedì 27 giugno 2024
PASSI FIORITI
Ho raccolto esperienze nei campi
fioriti della vita,
mi son servite a trarne forza per affrontare
imprevisti che mai ti aspetti.
Ho lanciato sassi sull'acqua
perché i miei passi,
rimbalzassero con essi,
senza affondare per raggiungere l’altra riva.
Ho navigato nei mari più tempestosi
della vita,
riuscendo ad attraccare ai porti malgrado le
avarie.
Ho scalato, senza esperienza
alcuna,
le montagne che ho incontrato sul mio
cammino
ed ho perforato quelle di
granito duro,
le cui schegge,
la mia anima han ferito,
che col tempo tento di rimarginare.
Ho messo fiori nelle
scarpe
affinché la strada a me davanti,
passo dopo passo,
fiorisca giornate radiose e
profumate,
e seppur piove fango,
mi adopro a mantener puliti i loro petali.
Ma nonostante tutto,
la sfida più importante che mi son posta,
è quella d’essere e
rimaner meteora,
sospesa tra cielo e terra
e mai cadere!
Anna Giordano. 23/06/2024
mercoledì 26 giugno 2024
LE PAROLE ED I SILENZI
Le parole, i silenzi, sono come la
vita e la morte.
Dopo una parola, una frase,
c’è sempre una pausa che dà
respiro al discorso.
Basta saper misurare il tempo
affinché la pausa non sia troppo
lunga,
tanto da far morire la parola
e né troppo breve
da sopprimere il silenzio pur d’esprimersi.
Anna Giordano
lunedì 24 giugno 2024
IL VIAGGIO IN UN PENSIERO
Mi definisco spesso viaggiatrice e cittadina del mondo. Sì, perché di viaggi ne
ho fatti da quando sono nata e confrontandomi a chi di viaggi non ne ha mai o
quasi mai fatti, posso situarmi tra la media di chi viaggia, anche se non
eccessivamente.
Ho visitato città d'Italia e paesini di cui è ricca, ho avuto la fortuna di
fare crociere con scali che riguardano l'Europa e il continente africano. Ho
approfittato di visitare luoghi nuovi bellissimi, che hanno lasciato in me
tanti bei ricordi e tanta cultura di ogni genere.
Posso dire di aver vissuto insieme
a tante etnie diverse, gran parte della mia vita, in una nazione ed una città
cosmopolita, dove mi sono confrontata con usi, costumi e modi di vivere
differenti dai miei, ma che di essi ho conservato il meglio, sempre secondo il
mio modo di vedere. In un certo qual senso, tra viaggiare spostandomi in altri
luoghi, paesi, città e nazioni, ho anche viaggiato col pensiero, attraverso i
libri che ho letto, attraverso la mia curiosità di conoscere, attraverso la mia
fantasia, traendo dalle mie esperienze vissute ciò che è un viaggio vero e
quello che si fa attraverso le immagini o i libri del sapere, e da questi posso
affermare, di averne tratto conoscenze che ho approfondito a tal punto, d'aver
potuto conoscere paesi, pur non essendoci mai stata. Per cui mi sono definita
cittadina del mondo, perché ogni nazione incatenata alle sue false frontiere,
tracciate dagli avidi signori del potere, hanno limitato ciò che appartiene a
tutti inscindibilmente, poiché la Terra è di forma sferica e là dove ha inizio
un punto, finisce l'altro che la natura ha deciso di far continuare, con un
oceano o con la terra ferma.
Le sole " frontiere" reali che ci pongono i diversi modi da adottare
per continuare il viaggio sul globo terrestre. Noi ci autodefiniamo terrestri
abitanti di questo pianeta, innanzitutto in qualità di terrestri e in seguito
di appartenere alla specie umana, così dicendo ci fa capire quindi, di essere
ospiti e non proprietari di siti di cui ognuno si è appropriato, indebitamente,
traendone profitto a discapito degli altri, suddividendo la torta, non in parti
uguali e sfruttando, maleducatamente il bene di tutti gli ospiti del pianeta
Terra. Sarà pure strano il mio modo di vedere, secondo la maggior parte della
gente, ma di certo
più giusto, almeno per quanto riguarda, la convivenza fra tante etnie e delle
quali molte non ne fanno più parte, o altre in via d'estinzione, perché
divorate dal potere e messe in riserve, ormai da secoli, per farne minoranze
etniche quasi senza più valenza e non avendo più il diritto di essere liberi.
Prendendone alcune a caso, come quelle dei pellerossa d'America settentrionale,
o gli indios del sud America in cui compresi anche gli indigeni della foresta
amazonica. Ma sono solo alcuni popoli ai quali sono state sottratte le terre di
cui occupavano il suolo perché lì nati, passando anche per altre minoranze
etniche come gli abitanti della Papuasia o degli aborigeni dell'Australia! Ho citato
solo alcune etnie, ma ce ne sono tantissime altre nel continente africano e non
solo! Ogni volta mi fermo, viaggio dopo viaggio mentale, e mi soffermo ad
ammirare Gaia nelle sue bellezze, messe a disposizione di tutti noi terrestri,
mi domando, perché tanta equilibrata bellezza, non sia altrettanto bella e
variegata anche con i suoi ospiti, noi esseri umani, e non si riesca ad avere
un equilibrio? Sarà forse perché il peso delle terre spartite oscilla non equo
tra terre rinchiuse in sproporzionate frontiere, che limitano i popoli con divieti di transumanze e di non poter condividere le proprie ricchezze, sia materiali,
conoscitive, artistiche, mentali creando un'armonia tra la natura e lo spirito.
Qualcosa che si fonde tra culture, beni e popoli, così come madre Terra ha
messo a nostra disposizione domandandoci in cambio solo rispetto. Peccato che
questa parola sia diventata desueta e la sua essenza si sia dissoluta fra gli
esseri umani e rimane di essa ben poco, se non altro, che qualche parvenza
senza sostanza.
Anna Giordano 17/06/2024
domenica 23 giugno 2024
DEDUZIONI SUL TEMPO
" Il tempo più si accorcia e più si allunga la vita" Il tempo di una vita è una sottrazione giornaliera che giustifica l'addizione dei giorni vissuti.
Anna Giordano 23/06/2024
sabato 22 giugno 2024
ALLA FINESTRA - Poesia, voce e regia di Anna Giordano. Musica di Remo An...
giovedì 20 giugno 2024
LA VITA E LA PAURA D'INVECCHIARE
perché raggiunge col pensiero i ricordi rimasti uguali nella memoria.
I ricordi non invecchiano mai, sono come le fotografie, restano immagini senza tempo e ci fanno compagnia.
Invecchiare non dev'essere un dramma, perché c'è chi le rughe non le ha potute vedere e penso che la situazione sia ancora più drammatica.
Ecco perché malinconica e non triste, se si invecchia bisogna dirsi che è una fortuna esserci!
Invecchiare è come ritornare bambini, sarà anche sciocco il mio pensiero, ma la vita è come una salita, si parte da zero, per fare la scalata ed arrivare in cima, quando si è là, come si sa, inizia la discesa, una specie di cammino andando a ritroso pur camminando avanti, si ritorna al punto di partenza, ma con uno zaino pieno d’anni per ritrovarci a dare qualche passo mal equilibrato, a non aver più denti, a piangere per niente o ridere senza capire e fare confusione tra l'essere tornati bambini o se si è solo vecchi.
Purtroppo piangere non ci restituisce la giovinezza,
allora tanto meglio sorridere ed accettarsi per come è giusto che sia.
Sicuramente in un momento di solitudine e silenzio, tali
pensieri s’impadroniscono di noi. Capisco che emerge la tristezza o meglio
la malinconia, perché è uno stato d’animo fatto di nostalgia per il passato ed
è dolce ricordare.
Non dobbiamo essere tristi poiché sappiamo bene che la
vita ha un inizio ogni giorno che nasce e ogni minuto o secondo che viviamo è
fine, per cui dovremmo, altrimenti, fare i conti col tempo, che sempre di più
si accorcia per allungarci la vita.
Trovo che sia, da parte del tempo, un atto d'amore
verso di noi e che avere paura della morte, non fa altro che far piangere il
tempo, che si offre a noi perché sia vissuto e non rimpianto.
Vivi il tempo perché è vita!
Io più vado avanti con gli anni e più sono contenta,
anche con tutti gli acciacchi e le rughe, che per quanto riguarda l'anima non
ce ne sono, anzi, col tempo diventa sempre più solare e con la consapevolezza
d'invecchiare ringrazia il mio corpo, che invecchia al suo posto, perché più
lui invecchia e più lei, l'anima, è raggiante di saggezza e serenità.
Anna Giordano 24/07/2023
mercoledì 19 giugno 2024
RICORDI
E…
mi smarrii nei colori di profumati fiori,
di foglie delicate e verdi praterie,
là dove l’anima si fuse con lo sguardo,
che vivo si dipinge ancor nel mio ricordo.
Anna Giordano
LA DOLCEZZA
" La dolcezza non sta nella quantità di zucchero
che metti nel caffè, ma nell'amore e
il tempo che impieghi per scioglierlo."
lunedì 17 giugno 2024
IL REGALO
Un regalo è come la vita,
tu non l'hai chiesto e neppure pagato,
anche se non ti piace, accettalo,
se non altro perché rappresenta l'amore,
l'amicizia e l'affetto che ti lega al donatore.
Accettalo è per te!
Non barattarlo mai,
conservalo se puoi è un dono di valore,
non quello pecuniario,
bensì molto più raro,
un dono che ricevi con una parte di cuore.
Anche se è solo un saluto,
oppure un sorriso…
è un regalo che unisce: cuori, amici e persone care!
Accettalo con piacere e non indugiare mai!
Conservalo sempre là,
nel posto più sicuro,
quello che finché vivi, batte, sì, proprio là,
nel tuo cuore!
Anna Giordano 25/02/2024
LA POLITICA
Personali convinzioni
1) Immagino la politica come una signora,
che non invecchia mai,
nella sua borsa cela centinaia di maschere,
che indossa spesso per ingannare
o per non farsi riconoscere.
2) La politica più la frequenti e più scopri che è puttana!
Anna Giordano 01/09/2019
venerdì 14 giugno 2024
A VOLTE Poesia di CARLO COPPOLA, Voce e regia di Anna Giordano. Musica ...
domenica 2 giugno 2024
RACCONTO: QUESTA È LA MIA VITA.
Il racconto l'ho scritto un bel po' di tempo fa. Lo costruii con i titoli di 100 racconti scritti da miei amici di penna, un esperimento, che chi ha ama scrivere e vuole giocare con le parole, può provare a farne da canto suo un esperimento;
i titoli sono scritti in maiuscolo ed in grassetto, senza subire variazioni a parte qualche virgola per dividere i titoli. Un esperimento che ho trovato stimolante e vi propongo invitandovi a provarci poiché molto divertente.
Basta giusto un po’ di fantasia.
Il titolo è:
QUESTA È
La casa in cui da piccolo abitavo, era
MENTRE FUORI NEVICA, penso a quanto accadde: fu TUTTO
IN UNA SOLA NOTTE, MI SVEGLIAI, era
Però, ricordo in particolare UN GIORNO SPECIALE, non UN
GIORNO COME TUTTI GLI ALTRI, Stavo da solo in casa, quando il nonno
giunse, gli chiesi a bruciapelo:
- Nonno
MI CI PORTI AL LAGO? - Lui sorpreso mi rispose:
- TONINO, GUARDAMI: ti ho
promesso di portarti al mare per fartelo conoscere, ricordi,
che ne dici se ci andiamo giovedì?
-
GIOVEDÌ MERCATO! No, nonno io voglio
andare al mercato, per comprarmi IL CAMION DI LATTA e IL CANE DI
KERIOTH in peluche, e due libri: JACK, IL FANTINO PERDUTO e IL
MOSAICO DEL MONDO, e pure
-
NADA MAS, piccolo, adesso senza dire nulla a tua
madre, IN PUNTA DI PIEDI facciamo una fuga: andiamo al mare.
-
Bello! Vado a dirlo al mio amico pupazzo PITZU CULU
O COSTA, con lui mi confido sempre…
Scappai su per le scale, presi al volo la mia coperta
inseparabile e dissi al mio amico:
- Sai che vado al mare?
Lui mi guardava immobile, quasi dispiaciuto, forse pensava
che portassi con me altri giocattoli, così lo rassicurai e gli dissi:
-
Ma no, siamo: IO, IL NONNO E
Mi disse:
-
Siediti AL POSTO TUO, come d’abitudine presi la
pistola giocattolo che stava sotto il sedile e la puntai come sempre, per
giocare, sulla schiena del nonno dicendo: AGENTE 00 SETTETE ti ho
in mano CARO JOE, prima di morire vuoi una CARAMELLA?
-
No!
Disse mio nonno,
-
Adesso non è il momento di giocare, partiamo se no
arriviamo tardi per il sorriso
-
Quale sorriso?
-
È una vecchia storia, quella di un uomo che
tutti chiamavano IL VAGABONDO perché faceva molti VIAGGI, in
realtà aveva un nome e la sua storia s’intitola appunto: IL VIAGGIO
D’ALFONSO.
Il nonno era partito ormai da un bel po’e la storia ci aveva
accompagnato fino alla nostra meta.
Lui seguitò, scendendo dall’auto, a raccontare, aspettavo
con ansia di sapere di chi era il sorriso da cui era partito tutto il racconto,
ad un tratto s’interruppe e mi disse:
-
Eccolo là, guarda! Quello è il mare, e giù in fondo
dove vedi che si congiunge col cielo è l’orizzonte, dimmi cosa vedi?
Guardai e cercai di scorgere qualcosa oltre l’immensa
distesa azzurra d’acqua, il mare era SBATTUTO dal vento contro gli
scogli, era uno spettacolo indescrivibile, tanto da mozzarmi il fiato, i miei
occhi erano lucidi di gioia annegavano nelle sue acque, sorridevo, non avevo
mai visto tanta bellezza, scrutai attentamente ogni minimo anfratto, ogni onda,
ma non vedevo nulla d’altro, così, dissi:
-
Non so nonno, tu cosa vedi?
-
Veramente lo avevo chiesto a te, ma visto che oggi sono
in vena di regali, ti dico che vedo:
IL MARE CHE RIDE,
-
Ride?
-
Sì, ride perché l’hai abbracciato.
-
HO ABBRACCIATO IL MARE, ma sei sicuro nonno?
-
Sì, mi è bastato guardare la gioia che ho letto nel tuo
sguardo, lo hai abbracciato con i tuoi occhi.
A quelle parole VOLEVO VOLÀ, CON
17 DEZEMBER 1908 una chiesa, nella quale si stava
svolgendo una funzione. L’organista suonava le VARIAZIONI DI GOLDBERG
AD UN VOLUME ALTISSIMO, tanto che aveva irritato ancor di più il pilota di
dirigibili, intento a bisticciare con la suocera, che abitava con lui nella
casa a due passi dalla chiesa.
La disputa era accesa e lei gridava:
- PRIMA O POI, A CASA D’ELISA SENZA DI TE, si starà meglio, ADRIANO STA CRESCENDO e tu
non puoi dargli tutto quello di cui ha bisogno, come pure A MARIA,
non potrai farla studiare!
-
Ma C’è ANCORA TEMPO! Sei come
tu
“IL MENDICANTE”, è sempre
SCOSSA, lei lo guardò interrogandosi… e lui aggiunse:
-
OGGI VIVO per l’ultima volta,
- Ma cosa dici, cosa hai in mente? Avevano ragione i medici di dire che non eri normale quella volta, quando, fosti ricoverato in ospedale, che cadesti in uno stato di AMNESIA totale, sulla CARTELLA CLINICA
NR 2179 lessi che, la notte facevi delle strane CONVERSAZIONI COL
BULLECCO parlavi d’ARTE PASSIONE E FOLLIA, parlavi di certe CONFESSIONI
DI UN NOTEBOOK una parola che non
esiste, scrivevi ed affermasti: prendo APPUNTI PER UNA STORIA CHE NON
SCRIVERÒ, UNA FAVOLA PER NOEMI, a chi ti riferivi?
Agli ASTRI PARALLELI, I GIRINI,
ai
BARATTOLI VUOTI,
ai VIAGGI, a tutti gli appunti
insensati che scrivevi sul tuo
PORT-FOLIO un altro nome da
te inventato?
La tua è UNA STORIA DA 50 LIRE,
non tiene in piedi, perché tanto vali tu:
CINQUANTA LIRE!
BIANCO dalla rabbia il pilota gridò:
-
Il mio racconto doveva essere SEMPLICEMENTE DEDICATO
A TE!
SIGNORA DEI BACI,
non ricordi vero?
Poi, gridò:
-
WHO’S YOUR DADDY ?
Ed uscì sbattendo la
porta. Come un folle, corse verso il suo dirigibile, che stava nel campo
accanto alla sua casa, si alzò in volo e si andò a schiantare sulla chiesa in
cui la suocera si era precipitata per chiedere aiuto, per fermarlo.
La tragedia avvenne con un CRASH che provocò
l’incendio della chiesa e le case circostanti, uccidendo un centinaio di
persone, tantissimi furono i feriti, così finì il suo ultimo viaggio.
-
Il nonno seguitò dicendo:
-
Da quelle ceneri, videro alzarsi in volo un gabbiano, forse,
l’anima d’Alfonso, che volò
ancora una volta sul mare, che lui
amava più di ogni cosa, effettuò
il suo ultimo volo da gabbiano, lasciando in eredità al mare il suo sorriso, lo stesso che il mare trasmette a chi lo vede per la prima volta, come è successo a te.
Ripartimmo e durante il tragitto pensai più volte a quante cose avevo appreso in quella giornata. Il nonno si fermò dopo trenta chilometri davanti a un bar: “IL MARINS”, per avvertire mamma della nostra assenza prolungata. Entrò nella cabina, compose il numero e disse:
-
PRONTO, C’È UALCUNO? Lei non c’era, non era mai in casa, come al
solito rispose quella fottuta segreteria telefonica, che diceva sempre la
stessa frase e che odiavo:
-
LASCIATE UN MESSAGGIO DOPO IL SEGNALE ACUSTICO…bip.
-
Ciao sono papà, ho preso Tonino con me, arriveremo per
cena…
Io nel frattempo avevo spalancato la portiera dell’auto ed
un AROMA DI VINO proveniente dal bar m’investì; il nonno finito la sua
telefonata, dalla cabina si diresse nel bar uscendone, con due buste e
porgendomene una, disse:
- Prendi, questa è per te, so che ti piacciono le patatine e questo è il POPCORN PER NICOLÒ, così non ci terrà il broncio per non averlo preso con noi.
Sorrisi immaginando la faccia di mio fratello, quando gli
avrei raccontato che il mare mi aveva sorriso, almeno avevo un testimone che
poteva affermare la verità, e per una volta non mi sarei sentito dire, bugiardo!
Anna Giordano 04/09/2008
CI SONO DONNE - Poesia di Carlo Coppola - Voce e regia di Domenico Ernandes
Ci
sono donne
Ci sono
donne che non vorresti incontrare mai,
ci sono
donne che vorresti sol per fare l’amore.
Ci sono
donne che non vorresti amare mai,
ci sono
donne che vorresti
ma …
loro non
vogliono te.
Ci sono
donne come te
Io ho
incontrato te.
Tu che mi
ascolti anche quando non parlo,
tu che mi
riscaldi quando ho freddo
mi consoli
se piango,
mi fai
grande anche se non sono niente.
Ci sono
donne …
Tu sei la
mia donna,
tu sei
donna, mamma,
sorella
moglie,
tu sei cosa
voglio,
tu sei mia,
anche quando
ti faccio piangere,
anche quando
non ti merito,
so quando mi
odi,
quanto mi
ami,
so chi sono
e chi sei,
ci sono
donne ...
Tra tutte le
donne amo solo te!
_______________________________________
Hay mujeres
Hay mujeres a las que nunca querrías conocer,
hay mujeres a las que te gustaría hacer el amor.
Hay mujeres a las que nunca querrías amar
hay mujeres que te gustarían
pero...
no te quieren.
Hay mujeres como tú
Yo te conocí
Tú que me escuchas incluso cuando no hablo,
Tú que me calientas cuando tengo frío
Tú que me consuelas si lloro
me haces grande aunque no soy nada.
Hay mujeres...
Tú eres mi mujer,
eres mujer, madre,
hermana esposa,
eres lo que quiero,
eres mía,
incluso cuando te hago llorar,
incluso cuando no te merezco,
sé cuando me odias,
cuánto me amas,
se quien soy y quién eres tú,
hay mujeres...
De todas las mujeres sólo a ti amo.
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Il y a
des femmes
Il y a des femmes avec lesquelles tu ne voudrais
que
faire l'amour.
Il y a des femmes que tu ne voudrais jamais aimer
Il y a des femmes que tu voudrais
Mais... elles ne veulent pas de toi.
Il y a des femmes comme toi
Je t'ai rencontrée.
Toi qui m'écoutes même quand je ne parle pas,
toi qui me réchauffes quand j'ai froid
toi qui me consoles quand je pleure,
toi qui me rends grand même si je ne suis rien.
Il y a des femmes...
tu es femme, mère,
sœur, épouse,
tu es celle que je veux,
tu es à moi,
même quand je te fais pleurer,
même quand je ne te mérite pas,
je sais quand tu me détestes,
combien tu m'aimes,
Je sais qui je suis et qui tu es.
Il y a des femmes...
De toutes les femmes,
je n'aime que toi !
Carlo Coppola