Il racconto l'ho scritto un bel po' di tempo fa. Lo costruii con i titoli di 100 racconti scritti da miei amici di penna, un esperimento, che chi ha ama scrivere e vuole giocare con le parole, può provare a farne da canto suo un esperimento;
i titoli sono scritti in maiuscolo ed in grassetto, senza subire variazioni a parte qualche virgola per dividere i titoli. Un esperimento che ho trovato stimolante e vi propongo invitandovi a provarci poiché molto divertente.
Basta giusto un po’ di fantasia.
Il titolo è:
QUESTA È
La casa in cui da piccolo abitavo, era
MENTRE FUORI NEVICA, penso a quanto accadde: fu TUTTO
IN UNA SOLA NOTTE, MI SVEGLIAI, era
Però, ricordo in particolare UN GIORNO SPECIALE, non UN
GIORNO COME TUTTI GLI ALTRI, Stavo da solo in casa, quando il nonno
giunse, gli chiesi a bruciapelo:
- Nonno
MI CI PORTI AL LAGO? - Lui sorpreso mi rispose:
- TONINO, GUARDAMI: ti ho
promesso di portarti al mare per fartelo conoscere, ricordi,
che ne dici se ci andiamo giovedì?
-
GIOVEDÌ MERCATO! No, nonno io voglio
andare al mercato, per comprarmi IL CAMION DI LATTA e IL CANE DI
KERIOTH in peluche, e due libri: JACK, IL FANTINO PERDUTO e IL
MOSAICO DEL MONDO, e pure
-
NADA MAS, piccolo, adesso senza dire nulla a tua
madre, IN PUNTA DI PIEDI facciamo una fuga: andiamo al mare.
-
Bello! Vado a dirlo al mio amico pupazzo PITZU CULU
O COSTA, con lui mi confido sempre…
Scappai su per le scale, presi al volo la mia coperta
inseparabile e dissi al mio amico:
- Sai che vado al mare?
Lui mi guardava immobile, quasi dispiaciuto, forse pensava
che portassi con me altri giocattoli, così lo rassicurai e gli dissi:
-
Ma no, siamo: IO, IL NONNO E
Mi disse:
-
Siediti AL POSTO TUO, come d’abitudine presi la
pistola giocattolo che stava sotto il sedile e la puntai come sempre, per
giocare, sulla schiena del nonno dicendo: AGENTE 00 SETTETE ti ho
in mano CARO JOE, prima di morire vuoi una CARAMELLA?
-
No!
Disse mio nonno,
-
Adesso non è il momento di giocare, partiamo se no
arriviamo tardi per il sorriso
-
Quale sorriso?
-
È una vecchia storia, quella di un uomo che
tutti chiamavano IL VAGABONDO perché faceva molti VIAGGI, in
realtà aveva un nome e la sua storia s’intitola appunto: IL VIAGGIO
D’ALFONSO.
Il nonno era partito ormai da un bel po’e la storia ci aveva
accompagnato fino alla nostra meta.
Lui seguitò, scendendo dall’auto, a raccontare, aspettavo
con ansia di sapere di chi era il sorriso da cui era partito tutto il racconto,
ad un tratto s’interruppe e mi disse:
-
Eccolo là, guarda! Quello è il mare, e giù in fondo
dove vedi che si congiunge col cielo è l’orizzonte, dimmi cosa vedi?
Guardai e cercai di scorgere qualcosa oltre l’immensa
distesa azzurra d’acqua, il mare era SBATTUTO dal vento contro gli
scogli, era uno spettacolo indescrivibile, tanto da mozzarmi il fiato, i miei
occhi erano lucidi di gioia annegavano nelle sue acque, sorridevo, non avevo
mai visto tanta bellezza, scrutai attentamente ogni minimo anfratto, ogni onda,
ma non vedevo nulla d’altro, così, dissi:
-
Non so nonno, tu cosa vedi?
-
Veramente lo avevo chiesto a te, ma visto che oggi sono
in vena di regali, ti dico che vedo:
IL MARE CHE RIDE,
-
Ride?
-
Sì, ride perché l’hai abbracciato.
-
HO ABBRACCIATO IL MARE, ma sei sicuro nonno?
-
Sì, mi è bastato guardare la gioia che ho letto nel tuo
sguardo, lo hai abbracciato con i tuoi occhi.
A quelle parole VOLEVO VOLÀ, CON
17 DEZEMBER 1908 una chiesa, nella quale si stava
svolgendo una funzione. L’organista suonava le VARIAZIONI DI GOLDBERG
AD UN VOLUME ALTISSIMO, tanto che aveva irritato ancor di più il pilota di
dirigibili, intento a bisticciare con la suocera, che abitava con lui nella
casa a due passi dalla chiesa.
La disputa era accesa e lei gridava:
- PRIMA O POI, A CASA D’ELISA SENZA DI TE, si starà meglio, ADRIANO STA CRESCENDO e tu
non puoi dargli tutto quello di cui ha bisogno, come pure A MARIA,
non potrai farla studiare!
-
Ma C’è ANCORA TEMPO! Sei come
tu
“IL MENDICANTE”, è sempre
SCOSSA, lei lo guardò interrogandosi… e lui aggiunse:
-
OGGI VIVO per l’ultima volta,
- Ma cosa dici, cosa hai in mente? Avevano ragione i medici di dire che non eri normale quella volta, quando, fosti ricoverato in ospedale, che cadesti in uno stato di AMNESIA totale, sulla CARTELLA CLINICA
NR 2179 lessi che, la notte facevi delle strane CONVERSAZIONI COL
BULLECCO parlavi d’ARTE PASSIONE E FOLLIA, parlavi di certe CONFESSIONI
DI UN NOTEBOOK una parola che non
esiste, scrivevi ed affermasti: prendo APPUNTI PER UNA STORIA CHE NON
SCRIVERÒ, UNA FAVOLA PER NOEMI, a chi ti riferivi?
Agli ASTRI PARALLELI, I GIRINI,
ai
BARATTOLI VUOTI,
ai VIAGGI, a tutti gli appunti
insensati che scrivevi sul tuo
PORT-FOLIO un altro nome da
te inventato?
La tua è UNA STORIA DA 50 LIRE,
non tiene in piedi, perché tanto vali tu:
CINQUANTA LIRE!
BIANCO dalla rabbia il pilota gridò:
-
Il mio racconto doveva essere SEMPLICEMENTE DEDICATO
A TE!
SIGNORA DEI BACI,
non ricordi vero?
Poi, gridò:
-
WHO’S YOUR DADDY ?
Ed uscì sbattendo la
porta. Come un folle, corse verso il suo dirigibile, che stava nel campo
accanto alla sua casa, si alzò in volo e si andò a schiantare sulla chiesa in
cui la suocera si era precipitata per chiedere aiuto, per fermarlo.
La tragedia avvenne con un CRASH che provocò
l’incendio della chiesa e le case circostanti, uccidendo un centinaio di
persone, tantissimi furono i feriti, così finì il suo ultimo viaggio.
-
Il nonno seguitò dicendo:
-
Da quelle ceneri, videro alzarsi in volo un gabbiano, forse,
l’anima d’Alfonso, che volò
ancora una volta sul mare, che lui
amava più di ogni cosa, effettuò
il suo ultimo volo da gabbiano, lasciando in eredità al mare il suo sorriso, lo stesso che il mare trasmette a chi lo vede per la prima volta, come è successo a te.
Ripartimmo e durante il tragitto pensai più volte a quante cose avevo appreso in quella giornata. Il nonno si fermò dopo trenta chilometri davanti a un bar: “IL MARINS”, per avvertire mamma della nostra assenza prolungata. Entrò nella cabina, compose il numero e disse:
-
PRONTO, C’È UALCUNO? Lei non c’era, non era mai in casa, come al
solito rispose quella fottuta segreteria telefonica, che diceva sempre la
stessa frase e che odiavo:
-
LASCIATE UN MESSAGGIO DOPO IL SEGNALE ACUSTICO…bip.
-
Ciao sono papà, ho preso Tonino con me, arriveremo per
cena…
Io nel frattempo avevo spalancato la portiera dell’auto ed
un AROMA DI VINO proveniente dal bar m’investì; il nonno finito la sua
telefonata, dalla cabina si diresse nel bar uscendone, con due buste e
porgendomene una, disse:
- Prendi, questa è per te, so che ti piacciono le patatine e questo è il POPCORN PER NICOLÒ, così non ci terrà il broncio per non averlo preso con noi.
Sorrisi immaginando la faccia di mio fratello, quando gli
avrei raccontato che il mare mi aveva sorriso, almeno avevo un testimone che
poteva affermare la verità, e per una volta non mi sarei sentito dire, bugiardo!
Anna Giordano 04/09/2008
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