Prendendo una parola a
caso come: infinito, che normalmente ed etimologicamente indica ciò che non ha fine, ma che personalmente ho voluto pensare e di conseguenza, divagare, confidando il mio pensiero a
questo foglio cambiando il mio punto di vista capovolgendo il significato della parola, scrivendo quanto segue: In-
finito = nel finito.
Con la parola “infinito” si
definisce ciò che non ha fine, senza limiti, dando una dimensione non finita al
pensiero, che la rende finita.
Cerco di spiegarmi o almeno ci provo, ragionando con me ed il foglio…Una cosa che è finita è definita dal pensiero, qualcosa che ha tutte le caratteristiche per essere definita tale. L’infinito, in un certo senso, assume un concetto di finito anche se la parola è nata per dire che non ha limite, ma che comunque, definisce con essa il limite del suo significato. Se penso al mare che non è infinito, eppure molte volte è indicato come tale in quanto immenso e, apparentemente, senza limite. Paragonandolo all'infinito, anche non essendolo, la parola: infinito, dona al mare l’immagine di qualcosa che non ha fine e né limite poiché sconfina oltre il nostro sguardo.
Cerco di spiegarmi o almeno ci provo, ragionando con me ed il foglio…Una cosa che è finita è definita dal pensiero, qualcosa che ha tutte le caratteristiche per essere definita tale. L’infinito, in un certo senso, assume un concetto di finito anche se la parola è nata per dire che non ha limite, ma che comunque, definisce con essa il limite del suo significato. Se penso al mare che non è infinito, eppure molte volte è indicato come tale in quanto immenso e, apparentemente, senza limite. Paragonandolo all'infinito, anche non essendolo, la parola: infinito, dona al mare l’immagine di qualcosa che non ha fine e né limite poiché sconfina oltre il nostro sguardo.
Nessun commento:
Posta un commento