domenica 17 novembre 2024

CAMMINA CAMMINA - Canzone di Pino Daniele - Voce di Anna Giordano - Regi...

CANZONE di PINO DANIELE

'Ncopp'a ll'evera ca addore se ne scenneno 'e culure E cammina 'o viecchiariello sott'â luna. Quante vote s'è fermato pe' parlà cu quaccheduno,
E nun ce sta mai nisciuno ca se ferma po' sentì.
E cammina, cammina vicino ô puorto E rirenno pensa â morte. "Se venesse mo', fosse cchiù cuntento, Tanto io parlo e nisciuno me sente." Guardanno 'o mare penzo a Maria, Ca mo nun ce sta cchiù. So' sulo tre anne e ce penzo tutte 'e sere,
Passa 'o tiempo e nun me pare overo. E cammina, cammina vicino ô puorto E chiagnenno aspetta 'a morte. Sott'â luna nun parla nisciuno, Sott'â luna nisciuno vo' sentì. Traduzione in italiano CAMMINA CAMMINA - Canzone di Pino Daniele Sull'erba che profuma scendono i colori E cammina il vecchietto sotto la luna. Quante volte si è fermato per parlare con qualcuno, Ma non c'è mai nessuno che si ferma per ascoltarlo. E cammina, cammina vicino al porto E ridendo pensa alla morte. "Se venisse ora, sarei più contento”, Tanto io parlo e nessuno mi sente." Guardando il mare penso a Maria, Che ora non c'è più. Sono solo tre anni e ci penso tutte le sere, Passa il tempo e non mi sembra vero. E cammina, cammina vicino al porto E piangendo aspetta la morte. Sotto la luna non parla nessuno, Sotto la luna nessuno vuole ascoltare.

MERITOCRAZIA - Testo di DERIA - Voce e regia di Domenico Ernandes



Natalia era seduta sul divano con il capo chino, gli occhi fissi sul telefono, mentre suo nonno la osservava dalla poltrona accanto, con uno sguardo attento e silenzioso. La frustrazione traspariva dai gesti di Natalia: si sentiva come se tutto il suo impegno fosse inutile, un muro insormontabile di ingiustizie. Il nonno, seduto con un libro tra le mani, lo posò sul tavolino e si sporse leggermente in avanti, cercando di comprendere il malessere di sua nipote Natalia si era candidata per uno stage per mettere in pratica i suoi studi di psicologia, ma aveva scoperto che il posto era stato dato alla figlia di un conoscente, nonostante i suoi voti eccellenti. Il nonno sospirò, appoggiando una mano al mento con un’espressione pensierosa: quante volte aveva visto situazioni simili nella sua vita? Natalia strinse le mani in grembo, cercando di capire perché fosse così difficile emergere, mentre il nonno continuava a osservarla con un misto di preoccupazione e comprensione. Guardandola, il nonno fece un sorriso amaro, consapevole di quanto la meritocrazia fosse spesso soffocata da clientelismo e nepotismo, un problema che conosceva fin troppo bene. Natalia, il volto contratto dalla rabbia, continuava a chiedersi perché si preferisse premiare chi aveva le conoscenze giuste invece di chi meritava davvero. Il nonno la osservò con serietà: sapeva che la paura di perdere il controllo era ciò che spingeva molti a temere il merito, una minaccia per chi voleva mantenere lo status quo. Natalia si appoggiò allo schienale del divano, scuotendo la testa, e si sentiva sempre più intrappolata in un sistema che sembrava non lasciare spazio ai giovani come lei. Il nonno si inclinò leggermente verso di lei, quasi a volerla rassicurare: la cosa peggiore, pensava, era quando le persone accettavano le ingiustizie senza più lottare. Natalia rifletté a lungo, chiedendosi se avesse senso continuare a credere nel merito, nonostante tutto sembrasse remare contro di lei. Il nonno, con un cenno del capo e un sorriso rassicurante, le disse con convinzione che il merito, anche se ostacolato, alla fine trova sempre la sua strada e premia chi non si arrende. Natalia sorrise, ispirata dalle sue parole: iniziava a credere che, anche in un Paese come il nostro, il tempo avrebbe dato valore a chi lo meritava davvero. Il nonno la guardò con fiducia, certo che Natalia, con il suo impegno e il suo esempio, avrebbe contribuito a costruire un futuro migliore, perché il cambiamento, per quanto lento, è inevitabile quando c’è chi lotta per ciò che è giusto.

DERIA.
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La MERITOCRAZIA: un valore fondamentale che dovrebbe guidare ogni società, ma che troppo spesso resta un’utopia. Questo video vuole essere una riflessione su quanto sia importante riconoscere e premiare chi si impegna, chi studia, chi lavora duramente per raggiungere i propri obiettivi. Viviamo in un mondo dove, purtroppo, le scorciatoie e le raccomandazioni spesso prevalgono sull'impegno e sulla competenza. Eppure, non possiamo arrenderci a questa logica. La meritocrazia è ciò che dà speranza e stimola le persone a migliorarsi continuamente. È il motore che muove il progresso e rende possibile costruire un futuro più giusto per tutti. Attraverso questo video, voglio invitare chiunque lo guardi a riflettere sul valore del merito e sull’importanza di non arrendersi mai, anche quando il sistema sembra remare contro. Solo chi continua a lottare per ciò che è giusto può davvero contribuire a un cambiamento reale. La musica evocativa di Ennio Morricone C'ERA UNA VOLTA IL WEST e le immagini scelte vogliono accompagnare questa riflessione, offrendo un momento per fermarsi e pensare: come possiamo, ognuno nel nostro piccolo, fare la differenza? Come possiamo premiare il merito e ispirare gli altri a fare lo stesso? Lasciate i vostri pensieri nei commenti e, se condividete questo messaggio, aiutatemi a diffonderlo. La meritocrazia non deve essere solo un sogno, ma una realtà concreta per il bene di tutti.

Domenico Ernandes
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La meritocrazia è una verità che farebbe del bene al mondo intero. Dare merito alle persone capaci di svolgere il proprio compito con capacità, professionalità, scrupolosità e conoscenza nel campo lavorativo e fase di apprendimento, eviterebbe tanto spreco di tempo e denaro, che molti incapaci occupando dei posti a loro dati senza averne merito, causano danni inestimabili alla società. Non elenco i danni perché in ogni ramo ve ne sono a profusione, in cui compresi anche quelli per la salute umana. Le raccomandazioni il nepotismo e tantissime altre forme di usurpazioni di titoli acquisiti con scambi di favori, porta a far riflettere che chi veramente merita ed è valido debba pagare per le sue capacità il prezzo della disoccupazione, nel capo lavorativo e in quello della scuola nel sentirsi frustrato dal non riconoscimento del suo lavoro e capacità. In tutti i domini lavorativi e non, incontro sempre persone che sovente sono inadatte alla loro professione o ruolo sociale. Penso Domenico, che di personaggi famosi storici e persone che non sono emerse perché non avevano conoscenze o mezzi pecuniari hanno dovuto rinunciare, con amarezza, malgrado la loro intelligenza e capacità di arricchire il Paese, a svolgere il lavoro, lo studio per andare altrove e regalare ad altri paesi la propria conoscenza, capacità di mettere in atto ciò nel proprio Paese, ma che è dato al raccomandato di turno. Spero che questo tuo video sia visto e condiviso da tutte le persone che hanno subito ingiustizie del genere. Che la meritocrazia sia riconosciuta a tutti i livelli e che finiscano i favoritismi per sempre, per mettere freno all'ignoranza che danneggia persone e la società di cui facciamo parte. Un paese civile e democratico non ha bisogno di sottostare a regole di tirannia ereditaria. Grazie Domenico, per aver lanciato questo tema che interessa tutti, tranne i furbetti & Compagnia.

Anna Giordano

martedì 12 novembre 2024

VERSI E PENSIERI SPARSI

 

 Frammenti di tenerezza smarriti fra i rivoli del tempo scivolano nell'immenso e caro lago dei ricordi...  

Una lacrima, inizio di un fiume, percorso tra rapide e tratti silenti, lascia sul greto dell'anima ricordi indelebili... 

Come tutte le cose che si desiderano hanno un tempo per nascere, un tempo per vivere e un tempo per morire. 

Così pure le stagioni, quando vivono oltre il loro tempo, non sono più desiderate, fa caldo e il desiderio dell'estate cede il suo posto a quello dell'autunno, che tarda ad arrivare e si fa attendere... per poi fare la stessa fine dell'estate... ed il ciclo si ripete all'infinito.

L'imbiancamento del cuore porta i suoi frutti, così come il grano quando la neve lo copre...

Una poesia col ritmo del tempo nel tempo dell'infanzia, dove i ricordi, rimasti impigliati negli ingranaggi degli orologi, ritornano all'ora di allora scandendo nei battiti del cuore il tempo attraverso versi amorevoli.


Anna Giordano

 

 

lunedì 11 novembre 2024

PENSIERI SERALI: OSARE - L'INDIFFERENZA -

1.    



                          Osare in imprese impossibili non è da tutti, 

c    chi resta a guardare, osa solo criticare, 

p                       pur di distruggere chi ha avuto il coraggio di farlo.”

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L’indifferenza è la sovrana dal sorriso acerbo e senza sentimento, 

non piange mai e non torna mai su i suoi passi.


L’indifferenza atrofizza a poco a poco il cuore 

di chi ne fa la sua amica.

L’indifferenza è un virus che infetta l’anima e il cuore, e ne fagocita i sentimenti. 

L’indifferenza è l’arma che ferisce là dove una vera arma non arriva lasciando una ferita che sanguina dolore senza fine.

 

 Anna Giordano 



domenica 10 novembre 2024

VIVA LE DONNE! - Testo di DERIA - Voce di Anna Giordano - Regia di Domen...



VIVA LE DONNE - Testo di DERIA
Ho superato gli anni verdi e molti di più, ho vissuto una vita piena di amore,
dolori, successi ed insegnamenti preziosi. Ho lasciato la mia terra natale che ero ragazza,
portando con me il coraggio di chi sa di volere affrontare il mondo che può offrire,
fra l’altro, nuove opportunità.
E lontano da casa che ho incontrato l’uomo della mia vita,
un’anima affine con cui ho condiviso sogni e battaglie. La sua assenza ora pesa, ma è colma dei ricordi che custodisco
con cura nel cuore mio per sempre. Sono stata moglie, e sono ancora madre.
Il legame con i miei figli è un faro che mi guida,
soprattutto nei momenti più difficili. Ho affrontato e svolti lavori diversi, partendo da mansioni semplici
fino a conquistare ruoli di grande responsabilità,
sempre con impegno e determinazione.
Ed oggi, dedico il mio tempo alla scrittura,
un modo per dare voce ai miei pensieri e lasciare traccia
del mio vissuto con le emozioni che mi attraversano. Fino a poco tempo fa avevo paura di affrontare
la vita senza di lui, ma ho scoperto che la mia forza risiede nelle avversità,
nelle prove più dure dell'esperienze vissute e
nelle storie che posso ancora raccontare. Gli errori fanno parte della vita e ancora, di sicuro,
del mio cammino, ma non li temo più: sono strumenti di crescita,
anche alla mia età. Solo chi si confronta con la propria verità, accettando il bello e facile,
così come il brutto e difficile, può scoprire cosa rende davvero felice.
So che le mie scelte possono essere giudicate,
ma ho imparato a lasciare che le opinioni degli altri mi scivolino addosso. A volte mi sento ancora diversa, circondata da famiglie che sembrano intere,
mentre io cammino con una mancanza che non si colma. Ma so che ognuno ha la propria storia, il proprio percorso,
e che il mio è stato ricco di amore, anche nella perdita. Nessuno può dirci come vivere, come amare o quante volte rialzarci.
La vita ci appartiene, con tutte le sue gioie e i suoi dolori. Viva le donne e tutte le persone che ci provano, che amano,
che si reinventano e che si rialzano, sempre!

domenica 27 ottobre 2024

E' MUORTO NU VIECCHIO- Poesia di Salvatore De Chiara- Voce e Regia di: A...


TESTO IN LINGUA NAPOLETANA È MUORTO NU VIECCHIO È mmuorto nu viecchio Ma era sulo nu viecchio… Dint’ ‘a chiesa nce sta’ poca gente nu sciore sultanto ncopp’ a cascia lucente. Chissà chi ll’ha miso! Forze n’amico, nu canuscente. Eppure stu viecchio, nu tiempo passato, è stato n’eroe nu granne surdato. Mmiez’ ‘e bbombe senza paura Quanta gente ha salvato! ‘A coppa all’altare Nu preveto giovane Ca nunn’’o canosce Nu requiamaterno, na benedizzione. Ascenno da ‘a Cchiesa ’a gente scumpare ma sott’ ’a culonna nu cane accumpare e vva appriesso ‘o carre c’ ‘a capa acalata ll’accumpagna. Arrivate ‘o campusanto quanno pigliano ‘a cascia ‘o povero cane cu ll’uocchie nfuse afferra mocca nu sciore e qquanno calano int’ o fuosso ’o patrone suio fa nu zumpo e sse votta pure isso e guardanno cu ll’uocchie ca parlano: “ facite ampressa, vuttate sta terra ca io ‘a cca nu mme movo, rummango cu isso!” e ppare ca chiangne… e ccomme si chiagne! È mmuorto nu viecchio, nunn’ era sulo nu viecchio! È mmuorto nu cane, nunn’era sulo nu cane! SALVATORE DE CHIARA _______________________________________________ TESTO IN ITALIANO È MORTO UN VECCHIO È morto un vecchio ma era solo un vecchio… nella chiesa c’è poca gente un fiore soltanto sulla cassa lucente. Chissà chi l’ha messo! Forse un amico, un conoscente. Eppur questo vecchio nel tempo passato, è stato un eroe un grande soldato. In mezzo alle bombe, senza paura quanta gente ha salvato! Da sopra all’altare un giovane prete che non lo conosce… un requie materno una benedizione. Uscendo dalla chiesa La gente scompare, ma sotto la colonna un cane compare e va dietro il carro con la testa china e lo accompagna. Giunti al cimitero, quando prendono la cassa il povero cane con gli occhi bagnati afferra con la bocca un fiore e quando calano nel fosso il suo padrone fa un salto e vi si butta anche lui, e guardando, con gli occhi che parlano: “Fate in fretta, buttate questa terra che io da qua non mi muovo, rimango con lui!” E sembra che piange… Eccome se piange! È morto un vecchio, non era soltanto un vecchio! È morto un cane, non era soltanto un cane! Salvatore De Chiara ( traduzione in italiano a cura di Anna Giordano)



sabato 19 ottobre 2024

UNA LACRIMA D'AMORE


Cogli nella tristezza del cielo che piange,
la bellezza della sua sofferenza,
provocata dall'assenza del sole,
che lo rende radioso,
quando asciuga le nuvole...
Aiuta a lenire il dolore nel cuore,
di chi versa lacrime d'amore.
Raccogli una lacrima,
versata per l'amore non accolto.

Potrai sentirne il calore che emana,
potrai assaporarne l'amarezza,
che essa contiene,
potrai capire quanto sia forte,
disperato ed effimero il suo amare, 
dissoltosi sulle dita, 
sulla bocca...
lasciando nel cuore di chi l'ha colta,
la nostalgia e la tristezza di chi l'ha pianta.

Anna Giordano.