martedì 30 aprile 2019

SINFONIA DI UN AMORE- Poesia , voce e montaggio video di: Anna Giordano





Ancora musica e poesia. La musica è poesia e il massimo delle sua bellezza è, quando al suo ascolto, riesce a trasmettere immagini ed emozioni da cui scaturiscono storie, o ancora pensieri, ricordi nostalgici e tutto ciò che le note di una sinfonia come questa, possono ispirarmi per scrivere una poesia su una storia d’amore, è una melodia lieve come le note suonate dai violini e l’arpa, travolgente come la rabbia ed il dolore, idilliaca come un tramonto e bella come l’amore … Fantastico Mhaler. Sinfonia n° 5 di Mhaler Adagetto.Sehr Langsam (molto lento) Le spiagge son deserte. Le onde muoiono sul bagnasciuga e tutto tace anche le orme son diventate silenzio e pace. Oh! Scogliere bianche e tempestose onde, voi che vedeste il sole nascere e morire, infinite volte, raccontatemi il suo amore che vedeste sperare sulle sommità delle vostre candide rocce. Ora che son di ritorno qui a Dover ditemi della sua storia, dell’amore che in lei ardeva. Quando vestita di candidi veli, sostava al tramonto dorato, sulla falesia a rimirar lontano il mio ritorno, e il vento accarezzava le sue forme angeliche e sul suo viso scolpito, come se fosse una statua, al tramontar del sole, brillava una lacrima di dolore. Gemeste insieme al suo dolore ed il suo pianto divenne sinfonia, credendo che io fossi morto impazzì di tristezza e nostalgia. Voi non faceste nulla per fermare il suo gesto neppure tu, sole, prepotente che rapisti la sua immagine per illuminare i tuoi spazi d’ombra! Ditemi com'era quella sera al tramonto, quando disperata sul ciglio delle vostre scogliere avvolta da bianchi veli lasciò volare il suo corpo gettandosi nel vuoto. Ditemi onde spumose, dov'è finito il mio amore quando vi volle abbracciare? Neppure tu, mare, che da sempre ti amò, le impedisti d’amarmi, così tanto, da donarsi alle tue onde pur di raggiungere l’oltre sponda nella speranza di riabbracciarmi! Anna Giordano 2009



AFRICA




Poesia di Anna Giordano- Musica di Jhon Barry - Colonna sonora del film: "La mia Africa" Guardando un film ho visto in te, Africa, racchiuse meraviglie quasi irreali, così differenti dai nostri luoghi. Fiumi, laghi, cascate, dall'alto d’un volo, sembrano vene in cui scorre la linfa di una terra che respira la vita. Alle frontiere inesistenti, nella tua sconfinata solitudine, lo sguardo vi si perde ... Bella come l’alba del creato, come una rosa profumata tra le spine, l’immensità in te trova le sue misure. Laddove gli occhi, sotto le stelle lucenti, più che in ogni altro luogo, l’eguagliano nella luce, talmente è l’emozione, che tu, terra d’Africa, gli trasmetti. Librarsi nell'aria per sorvolare sommità di monti, branchi di gnu in transumanza, che alla rinfusa corrono in sterminati spazi, per chilometri e chilometri. Colonie di fenicotteri rosa, colorano il paesaggio, alzandosi in volo a gruppo come isole vaganti, che delle acque sottostanti occupano i luoghi. Serpeggiano i fiumi tra vergini distese rigogliose, forza della natura! Cuccioli di leoni, zebre, bufali, elefanti, alberi che tendono le braccia al cielo nella notte albeggiante. Le verdi foreste dei monti unendosi con la savana, esprimono l’immensa libertà, per una terra che da sempre è schiava . Fauna e flora, in armonia, si sposano per l’equilibrio reciproco di sopravvivenza. Africa, pur se non misi mai piede sulla tua terra, hai preso del mio cuore nel sol vederti: l’essenza di tutte le emozioni che lo abitano. Tramonti unici di cui il sole, enorme disco di fuoco, sembra lì, abitare e, quando va’ a dormire, prende per letto la tua terra, come te, Africa hai preso per giaciglio il mio cuore. 23/06/2006 Anna Giordano