così lontani e vaghi,
vivono nel mio cuore.
dove ho lasciato l'anima
Conosco sì, quei luoghi,
distanti dai i miei occhi
Ritrovo quei momenti
Un blog universale per chi ha voglia di leggere: poesie, racconti, riflessioni, aforismi e tantissime altre bizzarrie della scrittura viste attraverso gli occhi dell'anima, accompagnate da tante fotografie. "TUTTI I DIRITTI D'AUTORE SONO RISERVATI"
Il dolore è nell'aria,
lo respiro ogni volta che il pensiero
cade su di te.
Avrei voluto che le tue braccia
diventassero sponde forti,
dove appoggiarmi quando il mio cammino
si fosse fatto lento.
Avrei voluto fidarmi del tuo domani,
lasciandomi cullare dai ricordi.
Eri il fiore voluto, cercato, ora così
lontano ...
sfiorito da false illusioni e danze di
fantasmi,
maschere bugiarde pronte a ingannare il
tuo tempo e la tua mente.
E io resto qui…
con una lama nel cuore a guardare il tuo
salto nel buio.
Le mie mani non riescono a raggiungerti
Troppe sono le luci che ti abbagliano ..
troppo è il frastuono che hai intorno…
Tu non puoi sentire le mie lacrime perché,
le lacrime
non fanno rumore…
Ti ho amato
al punto
di non poter
sopportare l’idea di ferirti
pur essendo
ferita
e amandoti
ho amato i tuoi difetti,
i tuoi
errori, le tue bugie,
le tue
bruttezze,
le tue contraddizioni,
il tuo corpo.
E forse il
tuo carattere non mi piaceva,
né il tuo
modo di comportarti,
però ti ho
amato di un amore più forte del desiderio,
più cieco
della gelosia: così implacabile,
così
inguaribile,
che ormai
non potevo più concepire la vita senza te.
Tu ne hai
fatto parte quanto il mio respiro,
le mie mani,
il mio cervello.
Rinunciare a
te è stato come rinunciare a me stessa,
ai miei
sogni,
alle mie
illusioni,
alle mie
speranze,
alla vita!
ORIANA
FALLACI
La natura, maestra della nostra esistenza, c'insegna che il cambiamento, seppure può spaventarci, non dobbiamo mai averne paura, forse perché dove tutto crediamo che finisca, tutto inizia".
E su questo pensiero, mi riallaccio alla poesia di Kahlil Gibran, dal titolo:
IL FIUME E L'OCEANO
Dicono che prima di entrare in mare
Il fiume trema di paura.
A guardare indietro tutto il cammino che ha percorso,
i vertici, le montagne, il lungo e tortuoso cammino
che ha aperto attraverso giungle e
villaggi.
E
vede di fronte a sé un oceano così grande
che a entrare in lui può solo sparire
per sempre.
Ma non c’è altro modo.
Il fiume non può tornare indietro.
Nessuno può tornare indietro.
Tornare indietro è impossibile
nell'esistenza.
Il fiume deve accettare la sua natura e
entrare nell'oceano.
Solo entrando nell'oceano la paura
diminuirà
perché solo allora il fiume saprà,
che non si tratta di scomparire nell'oceano, ma di diventare oceano.
Kahlil Gibran