sabato 30 marzo 2019

Pensiero serale: La vita e la valigia



" La vita è come una valigia, più il viaggio si fa lungo e più la riempi di souvenirs".


Anna Giordano 21/03/2019

giovedì 28 marzo 2019

SCRIVERE E PARLARE PIù D'AMORE



Più tempo passa e più mi rendo conto, che in questo mondo non c'è più amore; lo cerco negli sguardi, nei gesti quotidiani di persone, che pensano soltanto al denaro;  più nulla ha valore, neppure la vita che è la sola ricchezza che non si può comprare.
Soffro, soffro per questa ventata di razzismo, che soffoca i sentimenti e di cui nessuno se ne accorge. 
Tutto mi fa paura! Non c’è più l’amore, non c’è più la pace, sento che il dolore semina ferite, sento che la morte ha preso un nuovo posto è  sempre un passo avanti in più della vita, sento che è a ogni angolo di strada si consumano delitti: muoiono donne senza pietà alcuna, i baby bulli godono nel fare il male.
Dov'è finita l’infanzia serena, la buona educazione, il rispetto per gli altri? 
Più tempo passa e più penso che sia ora di far qualcosa perché tutta l’umanità non finisca per annullarsi, iniziando con le piccole guerre dei bulli per diventare una guerra mondiale, per causa di stupide pretese di superiorità, d’interessi inutili poiché la nostra specie annienterà il creato senza avere scampo.
Bisogna scrivere e divulgare sempre di più queste verità, aprire gli occhi a chi si lascia infatuare dai venditori d’odio. 
Sarà dura, ma se ognuno apporta il suo granello d'amore contribuiremo a farne un inizio perché nasca un’oasi in questo deserto, che prende sempre più spazio nei cuori di noi umani.

Almeno questo!

07/02/2018 Anna Giordano

mercoledì 27 marzo 2019

OVIDIO un modo per conoscersi.



"Non saprà che favore mi ha reso facendomi soffrire” 

Ovidio disse questa frase quando fu condannato da Augusto a vivere ai confini di Tomi, in Romania.

E da qui voglio partire per parlare dei sentimenti che possono scaturire nell'animo di chi, messo a confronto con il dolore, in questo caso quello dell'esilio, dell'espatrio, oppure di qualsiasi altra sofferenza, arrivi a confrontarsi con la vita in modo più profondo, in quanto, da esiliato è guardato dagli altri come estraneo e non come persona. 
Per Ovidio la sua situazione lo portò a riflettere su tanti aspetti che, fino a quel momento, non aveva visto o neppure immaginato. 

La cosa è reciproca anche per chi, comune mortale, si trovi di fronte a tali problematiche esistenziali. 
Ovidio ne trasse innumerevoli benefici, pur soffrendo, sì, perché proprio nel dolore s'incontrano le risposte che prima non conosciamo e che distrattamente o volutamente non abbiamo la necessità di prendere in considerazione, e tanto meno vedere.
Son tante le persone, comunque, che prendono, le punizioni o il fato che gli si accanisce contro, come segno di sfortuna, senza vedere in quei segni la possibilità di crescita e di maturazione del proprio stato mentale e sociale.
 Proprio come accadde ad Ovidio che nel pur suo dolore, per l'esilio, lo portò a riflettere e scoprire la sua ragione di vita, che lo fece accostare al cristianesimo, in cui scoprì che chi lo governava aveva voluto il suo esilio perché  potesse accorgersi che la vita, che conduceva, non avrebbe mai potuto fargli conoscere altro.

Quindi, confrontarsi in nuove esperienze permette di scoprire nuovi orizzonti, ma soprattutto la capacità di evolvere e migliorare, che ognuno ha dentro di sé e di cui ne ignora l'esistenza, fin quando, scosso da qualcosa di forte, sia atto a prenderne conoscenza.
Il dolore, che Ovidio sentiva, lo indusse ad esplorare la sua anima, a trovare una ragione di vita, a cercare nelle tante domande il massimo delle risposte e ciò lo portò a rendersi conto di quante cose ed opportunità di conoscenza, si era perso durante tutto quel tempo che aveva vissuto in patria, senza mai chiedersi il perché delle cose. Il suo castigo, inflittogli da Augusto, si tramutò, così,  in dono che lo portò a scoprire la sua vera ragione di vita. 

20/09/2017 Anna Giordano. 

martedì 26 marzo 2019

CICCHE DI VITA




Qui dove passano irrequiete auto sfreccianti. 
Tra un sorpasso e l'altro rallento e accosto. 

Per terra, mozziconi spenti,
resti di un attimo in fumo,
cicche di vite. 

Poco più in là,
brandelli di garza,
un guanto di caucciù,
lasciati là dopo un soccorso, forse,
ad un ferito...

Scorgo tra l'erba rinsecchita,
la carta accartocciata di una caramella,
e il tappo di una birra, arrugginito.

Ho letto in quella sosta, le altre soste
nei resti abbandonati da altre vite:
quella di un fumatore accanito,
quella, forse, di un bimbo capriccioso
o di un semplice goloso.
Quella di un bevitore di birra,
e anche di chi in quel viaggio
forse si è ferito...

Le incognite son scritte con l'inchiostro simpatico,
attimo dopo attimo cambiano la vita,
e nessuno le vede prima che accadono,
così come quei residui, 
che parlano di persone ignote,
rivelatesi in parte, 
in quei resti di una sosta.

4/09/2017 Anna Giordano


FELICITÀ




       F iore
     E clettico
     L asci di te
     I l profumo
     C ercato
       I n eterno da
     T utti e quando ti troviamo 
     A bbagli i nostri occhi fino a nasconderti.

                 
    Anna Giordano                                            

domenica 24 marzo 2019

Pensiero poetico...



" All'ombra delle parole si celano le emozioni, 
 così come le viole alle foglie".

 Anna Giordano

martedì 19 marzo 2019

DIALOGO FRA DUE ELEMENTI


                                                                                                                  
-          Ho paura!
Disse l’Acqua
-           Di non poter più scendere giù  dai ghiacciai, fresca e gaia, scorrere verso il fiume, per dare da bere alle colline in fiore e alle pianure in  Primavera.
Il Tempo rispose:
-          Tu sai che la Primavera, non la si attende più? Ella, ha preso il posto del generale Inverno e del latitante Autunno. I due compari, cercano a tutti i costi, di riprendere il proprio posto. Intanto l’Inverno aspetta che l’Autunno giunga al suo posto, per sostituirlo al momento giusto. L’Autunno, a sua volta, cerca di sottrarre all'Estate il sole, per mettere al suo posto, la pioggia, mentre l’Estate d’intesa con la Primavera le passa il testimone e continua la corsa. Purtroppo, il vento cambia e le stagioni non sono più come una volta, e sì… il lato femminile è prevalso sul maschile. Vedi mia cara Acqua, le quattro stagioni si dividono in due gruppi, due stagioni maschili e due femminili, ora prevalgono che le femminili: la Primavera e l’Estate.
      -     È sì, è proprio una brutta storia. -
Dice l’Acqua, e accondiscende con quanto sostiene il Tempo e poi  aggiunge:
-          Però bisogna fare pur qualcosa, altrimenti poi come sempre, si dice che la colpa sia solo femminile.  Il mondo fu creato perché vi regnasse armonia, e non tirannia, tutte le cose sono
state create sull'ago della bilancia, perché il giusto fosse arbitro dell’equilibrio che si sposò, da sempre, con l’armonia; per essere d’esempio all'uomo, così come tutto sul pianeta che ci ospita.
-          Non mi parlare dell’uomo, ti prego!
Interruppe il Tempo, adirato.
-          Questo pianeta fu dato loro come rifugio, gli fu permesso di vivere dei suoi frutti, gli venne concesso di berne le sue acque, di vivere liberi sulle sue terre. In cambio l’uomo promise al pianeta di occuparsene, di tenerlo pulito, di coltivarne i campi, insomma di essere amici, e ogni  volta che l’uomo prendeva alla Terra, sapeva  che in cambio le doveva il rispetto, per omaggiare se non altro, il matrimonio tra l’equilibrio e l’armonia.
Purtroppo, tutte le cose hanno una fine, ma per l’uomo è stato solo un fine per raggiungere il suo scopo sciocco, quello di fare il proprio comodo a discapito della Terra senza più tener conto del patto, da parte dell’uomo, col tempo non fu più rispettato, perché avido a tal punto, da ignorare i segnali che madre Terra gli aveva inviato e che ancora continua ad inviargli. Per tutti questi anni, ha sempre fatto finta di non capire, troppo intento a pensare cosa potesse inventarsi, a discapito di essa, per arricchirsi;  
anche se lei, la “Terra”, gli ha dato tutto, come una madre a un figlio, chiedendo in cambio solo di un po’ d’amore e di accortezza.
Quando negli anni, lei ha visto le nefandezze del suo inquilino, ha deciso di usare la sua forza, che pende in questo momento, quasi tutta da un lato; un po’ come una nave che affonda, e che da sola cerca di mantenere a galla, in attesa che l’uomo se ne accorga e  per ricordargli, che ancor prima che lui arrivasse,  la terra e l’universo lo avevano preceduto.  Lui, povero meschino, se non  si dà da fare, per raddrizzare la nave, affonderà insieme ad essa; e, penso che le ricchezze che ha accumulato,non serviranno a niente. La Terra, è il regalo più prezioso che mai sia stato donato, insieme alla vita, agli esseri viventi. Sia il pianeta Terra che la vita, hanno bisogno l’una dell’altra per  la sopravvivenza e per rispettare così il matrimonio tra l’equilibrio e l’armonia. Mia cara Acqua, io posso solo dirti, di potere dare agli uomini ancora un po’ di tempo, perché
        facciano ognuno il proprio compito, prendere per dare, è questo il
        mio motto, adesso l’uomo deve soltanto dare, e vedrai, almeno lo 
        spero, che tutto ritornerà equo sull'ago della bilancia.


         27 Ottobre 2007   Anna Giordano                                                                             

Pensiero serale: Amicizia



"L'amicizia è quel dolce buonissimo, 
che ami e condividi con gli altri, senza avere rimpianti".

Anna Giordano 

domenica 17 marzo 2019

Omaggio al Piccolo Principe (Hommage au Petit Prince)



Deserto, il mondo degli adulti,
Giardino, quello dei fanciulli,
La Stella, l’immagine di essi.

La Volpe, la saggezza da imparare,
La Rosa, l’amore e l’amicizia
Gli uomini, i Pianeti Numerati,
Accompagnati dai difetti e pregi,
Di una società immatura.

E lo Scrittore ,
Medita su di lui , sulla sua vita,
Nel non aver osato più disegnare,
Dimenticando d’essere stato bambino.
Apprende a riascoltar se stesso
E chi gli fa’domande;

E la sua presa di coscienza, 
Racconta, che l’amore ,
Sovrano di tutti i sentimenti,
Regna in tutti i deserti, come
Acqua sepolta dalla sabbia,
Che basta solo scavare
Perché ne scaturisca 
Una sorgente.
_______________________________
Traduction en français

Désert, le monde des adultes,
Jardin, celui des enfants,
L'étoile, l'image d'eux.

Le renard, la sagesse d'apprendre,
La rose, l'amour et l'amitié.
Les hommes, les planètes numérotées,
Accompagné par les défauts et les vertus,
D'une société non mûrie.

Et l'écrivain
Médite sur lui-même, sur sa vie,
En n'osant plus dessiner,
Oubliant qu'il avait été un enfant.
Il apprend à se réécouter
Et ainsi, qui lui pose des questions;

Et sa prise de conscience,
lui raconte que l'amour,
Souverain de tous les sentiments,
Règne dans tous les déserts,
Comme eau enterrée par le sable,
Que suffit juste creuser
Pour qu’il en jaillisse une source.

                                       
 26/06/2007 Anna Giordano

sabato 16 marzo 2019

Pensiero serale: La vita e le sue sfaccettature




"La vita è un enorme quadro astratto, dove ognuno, passando, sceglie il suo punto di vista per apporvi la sua pennellata di colore".

15/03/2019 Anna Giordano

giovedì 14 marzo 2019

Pensieri serali: La gentilezza e L'umiltà


"La gentilezza è quella signora elegantemente vestita, 
che non esita a sporcarsi pur di aiutare chi è caduto nel fango"

" L'umiltà è un bellissimo gioiello da portare con immensa discrezione".

Anna Giordano 10/11/2018

ALBE


Albe, miracoli quotidiani irripetibili, che la natura ci offre, quadri inediti ed effimeri gioielli preziosi, fatti di luce e colori meravigliosi...












mercoledì 13 marzo 2019

UN CLIMA STRANO




Questo mare,
che sempre più s'increspa
sotto il soffio della burrasca che imperversa.

Bruciati al sole di una estate dantesca,
simile al suo inferno, 
anime vive ardono e
gridano tutta l'impotenza della scienza.

Vulcani e terremoti sputano rabbia e fuoco,
chiedendo all'uomo il prezzo da pagare 
per questa Terra, tanto, da lui offesa.

Nuvole come coni,
in picchiata dal cielo,
risucchiano e distruggono tutto quel
che all'uomo appartiene,
per ridare alla natura 
l’aspetto primordiale
di un mondo tondo, 
da cui ricominciare.
12/07/2019 Anna Giordano

domenica 10 marzo 2019

DOMANDE (Poesia)


Ispirata dalle emozioni percepite nell'ascolto di una canzone di Maria Bethania intitolata: 
O Mais – Que Perfeito 
____________________________

Cosa mi  resterà amandoti o
seguirti ancora?

Un orizzonte immobile come un muro.

Dove mi condurrà amarti
se non sarai mai mio,
se mai vedrò la luce,
che indica la strada
per raggiungerti?

A cosa serve averti  al fianco mio
se tu non sei tranquillo?
A cosa serve trattenerti
se sei vento di tempesta,
irraggiungibile?

A cosa serve vivere
Se muoio alla tua ombra?
A cosa serve amarti se in me c’è vita
e in te non c’è che fine?

                                      Anna Giordano 06/04/2007

L’animale all'uomo.



L’aria che tanto decantata fu 
per la sua generosa purezza,
ora detiene il primato d’aria monnezza.

Solo se leggi i giornali
te ne accorgi, sì,
perché il naso tuo ormai è una schifezza,
non sa più distinguere
l’odore di freschezza da quello puzzolente
e senza brezza.

E lasciatelo dire, uomo!
Sei proprio un imbecille!

Distruggi tutto e tu, saresti quello intelligente?

E’ vero io sarò pure un’animale,
ma non mi reputo tale,
di te rispetto molto di più la terra,
che tutto ha,
per farci respirare un’aria pura,
e tu, che cosa fai?
Distruggi le foreste,
costruisci,
incendi,
devii i fiumi,
sputi e sporchi tutto
gettando i tuoi rifiuti non importa dove,
senza volere ammettere che stai facendo
 un torto non solo a te,
ma soprattutto alla natura e la tua prole.

 03/07/2009 Anna Giordano



Pensiero serale: RIFLESSIONE SUL TEMPO.




“Che l’attesa indichi, del tempo il futuro,
  così come il ricordo parla del passato
  è nel presente, che  il tempo vive la realtà
  di ogni azione, di ogni cosa o essere vivente”.

Anna Giordano 22/06/2018

venerdì 8 marzo 2019

PENSIERO SERALE: LA VERITà




Le verità sono la soluzione dei problemi, fino a quando non si prova il contrario ed 
è come dire:
"La verità è  un' evidenza,  fino a prova contraria."

"La verità è sovente un fatto che si avvale della testimonianza di terzi per attestare la veridicità 
dei fatti".

"Le verità dimorano tali, sin quando non si scoprono altre verità". 

La certezza della verità risiede nella conoscenza, e poiché  la conoscenza è in continua evoluzione, nulla prova 
l'esattezza di una verità. 

Che 1 più  3 faccia 4  è una certezza, ma potrebbe anche non esserlo poiché  è solo un calcolo basato su una teoria e un modo di calcolare, intorno al quale si è  costruito un metodo di calcolo basato su regole sempre più complesse, che  intorno alle quali, si è  evoluta la conoscenza, ma non la certezza  della sua verità. 
Un esempio che può  far discutere è  quello del  P greco e la sua  regola per il calcolo dell'area del cerchio, prima dei greci, altre civiltà come quella degli egizi, si discostava dall'attuale calcolo, eppure loro hanno dato prova di saper calcolare per le loro  costruzioni, che durano nel tempo.

Anna Giordano.


giovedì 7 marzo 2019

Il destino di Teresa (In memoria delle vittime dei femminicidi)


                                                 

Capelli sciolti sulle spalle, lunghi, neri, ondulati, come veli al vento ombreggiavano il suo sguardo di fuoco, Teresa era bella da togliere il fiato. Filippo la vide, mentre guardava estasiata l’immensità del mare, e se ne innamorò.

Il loro amore sbocciò come una rosa, era di maggio, ed i profumi dei glicini e rose avvolgevano i giardini di Villa Cimbrone, situata a strapiombo sulle alture dei monti Lattari e l’atmosfera di sensuale carezza primaverile, contribuì a farli innamorare.

L'inizio fu da favola…
Filippo follemente innamorato copriva di doni e d'attenzioni Teresa.
Teresa amava perdutamente Filippo e faceva di tutto perché il sogno durasse…Fissarono la data del loro matrimonio: 16 luglio 1958…

Filippo, impiegato modello, in una banca, Teresa moglie perfetta. Tutto filava per il meglio.
Dopo sei mesi iniziarono i primi screzi, lui, marito innamoratissimo, ma influenzabile, lasciò che il dubbio s’insinuasse nei suoi pensieri, alimentato da discorsi volutamente architettati, da alcuni suoi colleghi, sulla fedeltà.
Teresa, era troppo bella per lui tutto solo, e la loro invidia li spingeva alla cattiveria, ed il dubbio cresceva, come il baco nella mela, scavando nel cervello di Filippo un tunnel senza uscita.

Filippo guardava Teresa con occhio indagatore, ogni volta che usciva, la madre di Filippo, la sorella oppure sua zia doveva accompagnarla.
Inizialmente, Teresa non s’era resa conto della sua gelosia morbosa, lei lo amava ed accettava tutto senza avere alcun dubbio sul suo amore.
Poi, le cose si complicarono: Filippo impediva a Teresa d’uscire se non che in sua compagnia.
Teresa iniziava ad avere paura della sua gelosia.
La notte, quando l’amava, la copriva prima di baci e poi la tormentava, le domandava se quei baci, fossero stati di un altro, come li avrebbe accolti?
La povera Teresa, se non rispondeva si rendeva colpevole e se rispondeva, sarebbe stata  la stessa cosa, perché le rinfacciava d’essere una bugiarda.
Così, Filippo la torturava e le infliggeva carezze amare, lasciandole i segni sul corpo, che cambiava colore di notte in notte…
Teresa copriva le sue scollature, le sue gambe con calze scure, non parlava più con nessuno, se non con lui, che col suo sguardo destreggiava il suo potere.
L’amore di Filippo trasformatosi in ossessione, gelosia morbosa alimentata dal dubbio, cresceva sempre più nella sua mente, lui le vietava di parlare con la sua famiglia, erano mesi che Teresa trovava sempre una scusa, per rifiutare le visite dei suoi cari.
Filippo l’amava, l’amava tanto, e poi l’odiava allo stesso tempo; i suoi colleghi, insinuando, alimentavano il suo dubbio, finché un giorno, all'improvviso, deciso, rientrò a casa, per cogliere sua moglie con l’amante inesistente.

Sì, la trovò con qualcuno, ma era solo la madre che, di nascosto, era andata a trovarla.
Filippo entrato in casa senza farsi sentire, ascoltò la madre che suggeriva a Teresa di lasciarlo, non le diede neppure il tempo di ribattere, che irruppe in cucina, puntando la pistola contro di loro. Gridarono scappando, Teresa aprì svelta la porta, terrorizzata corse giù per le scale, quando vide sua madre al suolo stramazzare. Filippo l’inseguiva con l’arma in mano puntata su di lei. Teresa correva, era tutta affannata, il destino infame, s’aggrappò alla maglietta che le copriva i lividi, s’impigliò alla ringhiera, quando quasi aveva raggiunto l’uscita…Filippo anche, la raggiunse…sparò tre colpi, e poi rivoltò l’arma contro la sua tempia, fermando quella corsa contro il dubbio, che annegò in una pozza di sangue rosso, come le rose a maggio, rosso come l’amore immenso, rosso come la follia di una  gelosia devastante.

Anna Giordano 15/07/2008


L'intolleranza è...



Razzismo, una realtà di cui si deve tener conto e non bisogna banalizzarne l'importanza. 
Basta guardarsi intorno per  vedere che cresce come l'erba infestante. Non parlo solo del razzismo riguardo il colore, no! Parlo del razzismo in quanto come oggetto di dissidi fra esseri umani, che pur essendo della stessa specie, nazione, regione, città, paese, famiglia, non si rispettano più ed alimentano atti d'intolleranza verso gli altri. 
Ogni giorno la cronaca ne è piena, partendo dal figlio che uccide un genitore, passando per lo stupro, il bullismo, l'inquinamento della vita, la violenza in generale e cosi via... Atti che cataloghiamo, distinguendoli gli uni dagli altri, con vocaboli che li differenziano, ma che comunque hanno un comune denominatore: l'intolleranza. 

Se si analizzano bene le ragioni degli atteggiamenti che inducono a un omicidio, un atto di bullismo, una qualsiasi cattiveria verso l'altro, verso la differenza, il diverso, compresi animali e natura, si scoprono aspetti d'intolleranza.
Analizzando la parola intolleranza, che vuol dire:
 Incapacità o impossibilità di sopportare tutto quel che differenzia sé stessi dagli altri. 
Ci si rende conto che la parola razzismo è un suo sinonimo, cioè qualcosa che dà fastidio, non tollerato, non accettato, non ammesso, qualcosa da eliminare, discriminare per le sue caratteristiche. 

L'intolleranza è quel vocabolo che utilizziamo nelle nostre azioni pur non nominandolo.

A partire dal nostro corpo, quando rifiuta alcuni cibi, manifestando la sua intolleranza a questi.
Il bambino che cresce in un ambiente intollerante alle differenze sociali, cresce con un senso di superiorità e d' intolleranza verso chi è stato meno avvantaggiato dalla vita. Come pure è lo stesso per chi nasce con problemi fisici, sono in molti a manifestare verso loro, un senso d'intolleranza che fa rima con differenza e per cui razzismo.

Eppure, non vogliamo ammetterlo di esserlo, camuffiamo la parola intolleranza dietro le scuse più  banali, pur di non sentirsi dire di essere razzisti; scuse che fanno di un razzista, per molti naïf, un eroe, che con il suo comportamento intollerante, per le fobie e le differenze, eguaglia il tutto in nome del giusto, che prende il posto sotto le mentite spoglie della tolleranza.
Ma cosa sia giusto o no, nessuno lo sa, poiché la giustizia dipende dall'uomo e l'uomo, in quanto essere umano, non saprà mai essere giusto fin quando non accetterà le differenze, quelle che ci permettono di essere unici, quelle che ci regalano la vita diversa, colorata, profumata,fiorita di dettagli, che ci distinguono, che ci rendono speciali, senza, faremmo una grande confusione, proprio come quella che in questo momento alimenta gli animi di tanti e li trasforma in una armata di robot che seguono coloro che hanno seminato nel loro spirito, nella loro vita l'intolleranza: una malattia che si presenta benigna e poi si rivela maligna, perché uccide la libertà di vivere le proprie differenze o meglio, le proprie qualità. 

"A forza d'essere intolleranti, finiremo per odiare anche noi stessi".

26/10/2018 Anna Giordano





domenica 3 marzo 2019

Vento del Sahara

È sempre una piacevole sorpresa per me, trovare, navigando sul web, un mio testo su youtube come questo che per caso ho trovato accompagnato da una piacevole musica... Il testo è quello di una mia poesia intitolata: Vento del Sahara che è stato, gentilmente, riportato anche nella parte sottostante al video. Colgo l'occasione per ringraziare l'autore del video.

Allego il link per chi volesse visionare le immagini nonché il testo accompagnato dalla musica molto etnica e suggestiva, in sintonia col tema.


https://www.youtube.com/watch?v=rovEmaZogJU