Un blog universale per chi ha voglia di leggere: poesie, racconti, riflessioni, aforismi e tantissime altre bizzarrie della scrittura viste attraverso gli occhi dell'anima, accompagnate da tante fotografie. "TUTTI I DIRITTI D'AUTORE SONO RISERVATI"
UNE SILENCIEUSE VALSE
Une silencieuse valse
Dans cette pièce, je danse
une silencieuse valse avec toi.
Et je m'abandonne à tes yeux
pour te confier tous mes secrets
que je dévoile à toi... seulement à toi.
Je te serre fort dans une étreinte sans fin
Et sur moi s'ouvre grand
Un ciel bleu...un ciel bleu sur moi.
Comme tu es douce... comme tu es belle !
Et me capture ton essence
Qui m'emporte...qui m'emporte
Entre raison...et poésie.
C'est seulement de l'amour ce que tu donnes
Et ce que tu fais...pour la vie,
Pour ce que tu es.
Et pendant que je danse
Une silencieuse valse
Une caresse me réveille et me touche
Douce
Mais elle est tranchante... et mordante
Et je me retrouve seul
Avec ton essence
Qui m'emporte... qui m'emporte...
Alors que je réalise que la vie
Est une valse silencieuse
Dansée avec le temps... sans toi.
Et au-dessus de moi
Le ciel bleu est devenu gris
Parce que tu n'es pas là... Tu n'es pas ici
près de moi ! Près de moi
Salvatore De Chiara.
Traduction du texte italien : Anna Giordano.
ZENONE DI ELEA - Testo di DERIA Voce di ANNA GIORDANO
Nel cuore dell’antica Elea, intorno al 490 a.C., nacque Zenone, un giovane destinato a sfidare il mondo con il potere del pensiero.
Crescendo all’ombra del suo maestro, Parmenide, Zenone sviluppò una mente affilata come una lama.
Nella scuola di Parmenide, il giovane Zenone iniziò a interrogarsi su tutto ciò che lo circondava: il movimento, il tempo, la realtà.
Con un sorriso enigmatico, Zenone cominciò a creare i suoi celebri paradossi, concetti che mettono alla prova la logica più ferrea.
Il primo paradosso? Achille e la tartaruga: Achille, per quanto veloce, non potrà mai raggiungere una tartaruga che ha un piccolo vantaggio iniziale.
Ogni volta che Achille colma parte della distanza, la tartaruga avanza un po’ di più, rendendo impossibile il sorpasso.
Zenone elaborò anche il paradosso della freccia: secondo lui, una freccia in volo, in ogni istante, è ferma in un punto preciso.
Se in ogni istante la freccia è ferma, come può muoversi? Un’idea che sfidava il senso comune.
Con questi paradossi, Zenone difendeva la dottrina di Parmenide: la realtà è unica, immutabile e indivisibile.
Ciò che percepiamo come movimento e cambiamento è solo un’illusione.
Il suo metodo dialettico metteva in difficoltà anche i pensatori più brillanti, smontando le loro argomentazioni con rigore logico.
La sua influenza raggiunse Platone e Aristotele, che si confrontarono con i suoi paradossi per sviluppare nuove idee filosofiche.
Gran parte degli scritti di Zenone è andata perduta, ma i suoi paradossi sono sopravvissuti grazie agli scritti di altri filosofi.
Zenone non fu solo un filosofo teorico, ma anche un uomo politicamente impegnato, che difese con ardore l’indipendenza di Elea.
Alcune fonti riportano che la sua vita terminò eroicamente, rifiutando di tradire i suoi ideali di fronte alla tirannia.
Oggi, Zenone è ricordato come uno dei più grandi pensatori dell'antica Grecia, la cui eredità, basata sul rigore logico e sugli enigmatici paradossi, continua a stimolare riflessioni su concetti come il tempo, lo spazio e il movimento, invitandoci a esplorare la realtà con una mente aperta e curiosa.
Un ringraziamento a Domenico Ernandes per avermi affidato il testo di DERIA per dar voce al riassunto biografico del filosofo greco Zenone di Alea, con questo video illustrato e curato da Domenico in tutti i dettagli al quale vanno i miei complimenti per tutto l'insieme e per la passione che vi mette nel realizzarli insieme a DERIA.
Il video riservato a Zenone e che ho avuto il piacere di conoscere attraverso quanto ho letto per l'audio del video.
Mi ha fatto riflettere un attimo su quanto egli sosteneva che la freccia volando verso l'obiettivo si fermasse punto dopo punto. Così mi son detta che forse non era la freccia a stare ferma, bensì il tempo, intorno al quale e dentro il quale avvengono gli eventi con tutti i movimenti insieme a tutto il creato intero, se questi ha un limite.
Il tempo resta spettatore di tutto è statico e noi che lo attraversiamo siamo e diamo a lui il movimento.
Il tempo è eterno non lo abbiamo mai visto perche lo viviamo, non è mai scomparso dopo una eruzione vulcanica, dopo una stagione o dopo un'era, egli ha solo subito gli eventi che hanno segnato lo spazio riservato ai vari eventi. Per cui traggo dal mio ragionamento partito sul discorso di Zenone, un filoso di cui prima di questo video non conoscevo, poiché non ho mai letto nulla di lui ma che il suo paradosso sulla freccia che si ferma ad ogni punto mi ha incuriosita ed ho cercato una risposta dicendomi che se si ferma ad ogni punto pur si muove. Forse per Zenone non effettuava nessun movimento, ma per quel che ho pensato è che sia il tempo ad essere statico, e non la freccia. Il tempo è situato sempre nel presente, e che gli attimi si fermano nel caso specifico, rappresentati dalla freccia, su ogni puntino che oggi chiamerei nanosecondo, per essere il presente del passato ed il futuro del presente che si fondono sullo stesso ed unico punto del tempo statico, cioè il presente e per cui, la freccia resta
ferma su ogni punto. Proprio perché il tempo è statico e la freccia nel suo movimento ne attraversa gli attimi punto dopo punto proprio come i secondi. Infatti la freccia in ogni suo movimento attraversa lo spazio restando sempre nel presente, poiché il passato e il futuro sono il vissuto del presente e il futuro da vivere nel presente il tutto avviene su quel punto sul continuo movimento. Noi siamo vita in movimento e marchiamo il tempo con il nostro movimento o eventi per meglio farmi comprendere. Molte volte diciamo che il tempo fugge, che passa in fretta, ma in verità siamo noi a passare, lui è sempre là a guardare, lo spazio che ha messo a disposizione è tutto l'universo, per cui siamo noi a viverlo nel suo involucro e non lui a viverci. Siamo tempo ed il tempo attraverso noi è vita, due elementi uno statico e l'altro mobile, la vita si svolge grazie al tempo ed il tempo esiste grazie alla vita, proprio come succede con la vita e la morte, la morte senza la vita non esiste poiché statica così come lo è il tempo se non ci fosse la vita entrambi si annullerebbero. La vita è la sola cosa che vive, il tempo lo attraversiamo nel continuo movimento e cambiamenti fino a raggiungere la morte, i due punti fermi della vita. Un punto mobile che stabilisce l'inizio e la fine di sé stessa all'interno del tempo che coesiste, in quanto punto statico con la morte. La morte che mette fine alla vita rendendola immobile ed invisibile come il tempo perché non c'è più il movimento. Se tutto fosse fermo, concetto di Parmenide professore di Zenone, mi sarebbe piaciuto loro domandare, peccato che non sia possibile, noi e tutto l'intero universo mobile esisteremmo se fossimo statici senza cambiare, ma la realtà quale sarebbe? Forse il nulla? Ma ancora quale sarebbe giusto, il movimento della vita o la staticità del tempo? Io penso che i due si completino ma chi dei due è statico, che sia il tempo ma non ne ho prova o certezza, perché il mio è solo un ragionamento cercando di capire e non confermare. Grazie Domenico e DERIA per avermi dato questo spunto per farmi riflettere e spero che sia di spunto anche per gli altri. Ciao!
In questa stanza ballo
un silenzioso valzer insieme a te.
E mi abbandono agli occhi tuoi
per raccontarti tutti i miei segreti
che svelo a te… soltanto a te.
Ti stringo forte in un abbraccio senza fine
E su di me si spalanca
un cielo azzurro… un cielo azzurro su di me.
Che dolce sei… che bella sei!
E mi rapisce la tua essenza
Che mi porta via… che mi porta via
Tra la ragione… e la poesia.
È solo amore quel che tu doni
e quel che fai… per la vita,
per quel che sei.
E mentre ballo
Un silenzioso valzer
Una carezza mi sveglia e mi sfiora
Dolce
Ma è tagliante… ed è graffiante
E mi ritrovo solo
Con la tua essenza
Che mi riporta via… che mi riporta via
Mentre mi accorgo che la vita
È un silenzioso valzer
Ballato con il tempo... senza te.
E su di me
Il cielo azzurro è diventato grigio
Perché tu non ci sei ... tu non sei qui...
vicino me! Vicino a me.
SALVATORE DE CHIARA
_________________________________
( Traduzione in spagnolo e in francese a cura di Giordano Anna)
UN VALS SILENCIOSO
En esta sala bailo
un vals silencioso contigo
Y me abandono a tus ojos
para contarte todos mis secretos
que revelo a ti... sólo a ti.
te estrecho fuerte en un abrazo sin fin
Y sobre mi se abre grande
Un cielo azul...un cielo azul sobre mí.
Qué dulce eres... ¡qué hermosa eres!
Y me embelesa tu esencia
que me lleva lejos... que me lleva lejos
Entre la razón...y la poesía.
Es solo amor lo que regalas
Y lo que haces...por la vida,
Por lo que eres.
Y mientras bailo
Un vals silencioso
Una caricia me despierta y me toca
Dulce
Pero es afilada... y es chirriante
Y me encuentro solo
Con tu esencia
Que me lleva lejos... que me lleva lejos
Mientras me doy cuenta que la vida
Es un vals silencioso
Bailado con el tiempo... sin ti.
Y sobre mí
El cielo azul se ha vuelto gris
Porque tú no estás ... No estás aquí
Cerca de mí! Cerca de mí...
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UNE SILENCIEUSE VALSE
Dans cette pièce, je danse
une valse silencieuse avec toi.
Et je m'abandonne à tes yeux
pour te confier tous mes secrets
que je dévoile à toi... seulement à toi.
Je te serre fort dans une étreinte sans fin
Et sur moi s'ouvre grand
Un ciel bleu...un ciel bleu sur moi.
Comme tu es douce... comme tu es belle !
Et me capture ton essence
Qui m'emporte...qui m'emporte
Entre raison...et poésie.
C'est seulement de l'amour ce que tu donnes
Et ce que tu fais...pour la vie,
Pour ce que tu es.
Et pendant que je danse
Une valse silencieuse
Une caresse me réveille et me touche
Douce
Mais elle est tranchante... et mordante
Et je me retrouve seul
Avec ton essence
Qui m'emporte... qui m'emporte
Alors que je réalise que la vie
Est une valse silencieuse
Dansée avec le temps... sans toi.
Et au-dessus de moi
Le ciel bleu est devenu gris
Parce que tu n'es pas là... Tu n'es pas ici
près de moi ! Près de moi
PARMENIDE – Testo di DERIA
1. Parmenide nacque a Elea, una fiorente città della Magna Grecia,
intorno al 515 a.C., e fondò una scuola filosofica che
avrebbe segnato profondamente il pensiero antico.
2. È annoverato tra i più grandi filosofi presocratici,
famoso per aver sviluppato una concezione
rivoluzionaria dell’essere e del non essere.
3. Parmenide affermava con forza che solo l'essere è,
mentre il non essere è impensabile, una totale negazione della realtà.
4. In aperto contrasto con Eraclito, che vedeva il mondo in costante mutamento,
Parmenide sosteneva che ogni cambiamento è illusorio e che la realtà è immutabile.
5. Secondo lui, la ragione è l'unico mezzo per cogliere la vera natura dell’essere,
mentre i sensi ci conducono su strade ingannevoli.
6. Le sue idee trovano espressione nel poema 'Sulla Natura,'
dove delinea due vie di ricerca: quella della verità e quella
dell’opinione fallace.
7. Attraverso la via della verità, Parmenide descrive un universo
statico, dove l'essere è eterno, indivisibile e senza nascita né morte.
8. La via dell’opinione, invece, rappresenta la percezione
comune del mondo, dove regnano il cambiamento
e la molteplicità, ma che Parmenide ritiene ingannevoli.
9. Il suo pensiero influenzò profondamente Platone e Aristotele,
i quali tentarono di conciliare la sua visione dell’essere con quella dinamica di Eraclito.
10. Le idee di Parmenide continuano a porre domande cruciali sulla natura
della realtà e sull’apparente dualismo tra ciò che appare e ciò che realmente è.
11. Il pensiero di Parmenide rimane attuale, poiché continua a porre domande
fondamentali sull’essenza della realtà.
12. La sua visione dell’essere immutabile sfida l’idea
del cambiamento e ci invita a cercare verità oltre l’apparenza.
13. Anche oggi, in un mondo in continua trasformazione,
le sue riflessioni influenzano i dibattiti filosofici e scientifici
Parlare a sé stessi ed incoraggiarsi a proseguire nella vita, andare oltre
gli ostacoli è da guerrieri;
invoglia a vivere, malgrado tutto, è
quel che ci vuole , soprattutto in questi tempi incerti che viviamo, cito:
" E del doman non v'è certezza".
È bene farsi coraggio, sono d’accordo, ma solo in parte, per come la penso io,
vivere per sé stessi è logico , vivere combattendo le avversità è vitale per
un guerriero o non guerriero, l'essere umano è dotato di spirito di
sopravvivenza, come l' istinto lo è per gli animali, ogni essere vivente, piante,
sin anche i quattro elementi naturali e basilari, hanno l'istinto di
sopravvivenza, in breve, tutto ciò che c'è sulla Terra. L' istinto salta fuori
per salvaguardare sé stessi e la propria specie, per cui essere guerrieri è più
che naturale perché l'istinto per gli animali e, lo spirito che alimenta l’essere
umano, non hanno altra ragione se non che per la sopravvivenza innanzitutto, nasce spontaneo, negli
animali e altre specie, ma l'essere umano è dotato di ragione e quindi dovrebbe
essere spontaneo dosare il suo spirito di sopravvivenza rispettando gli altri
anche se dovesse essere a suo discapito.
Ci sono persone che dicono: “Non ho mai chiesto
scusa anche quando ho sbagliato”, è qualcosa che sa di egoismo e superbia e non
mi piace. L'essere umano dovrebbe essere umile nell'ammettere i propri errori
ed addossarsi le proprie responsabilità, perché solo così facendo discolpiamo
chi non ha colpa, evitiamo il ripetersi degli errori commessi ed impariamo ad
essere guerrieri per sé stessi, ma non a discapito degli altri. A ben
riflettere, non ci sarebbe più la guerra, la paura che la genera, temere che
l'altro possa nuocere, non ci sarebbe più la gelosia, né la necessità di
combattere perché essere felici in un giorno di pioggia è bellissimo, vuol dire
di avere la pace e la luce del sole dentro di sé, ma essere felici sapendo che la
pioggia è causa di dolore, tristezza per gli altri, magari anche dovuta ad un
proprio errore, non riconosciuto o non ammesso, è da persona senza coscienza e
senza cuore.
Chi ammette solo quel che può far piacere a sé stessi, incuranti dell'altrui dolore, non sarà mai un vero guerriero e paladino della propria e l’altrui vita.
Parlare a sé stessi fa bene, chissà, forse, per una volta, parlare
liberamente a sé, senza freni si riesce ad amare gli altri le differenze, per come sono,
perché ognuno ha il suo carattere ed il suo modo d'essere è la cosa più giusta
e bella che ci sia, ma non avere rispetto e l’umiltà di riconoscere i propri
difetti ed errori distrugge quell'equilibrio
sottile sul quale poggia la coesistenza e la pace nel mondo.
Nella vita il vero guerriero è colui che esce ferito, ma vincitore, da una
battaglia senza avere seminato morte, ma creato pace!