Nel
vicolo dell’onestà, viveva solo la povertà.
Un
giorno la menzogna si smarrì ed improntò
per
caso quella via,
fece
del suo errore un caso di vita,
raccontò
a destra e a manca, solo bugie.
I
poveri del luogo le credettero
pensando
che lei fosse come loro,
che
ignoravano il male,
conoscendo
che il bene.
L’accolsero
offrendole il cuore,
ma
in cambio ebbero solo la sua beffa,
trattandoli
da stupidi e poco furbi.
Non
ammetteva che si potesse vivere,
pur nulla possedendo, soltanto d’onestà!
La
cosa la rendeva un po’ invidiosa.
Vedeva
quei bambini, così come gli adulti
accontentarsi
del poco, per non dir del niente.
In
lei la loro gioia suscitava rabbia,
per
lei felicità era ben altro:
l’invidia,
l’arroganza, la cupidigia, ne erano l’essenza.
Per
cui capì che lì non avrebbe messo radici e
non
avendo altro che la menzogna da spartire,
decise
di partire per altri luoghi in dove prosperare.
Anna
Giordano 28/09/2016