giovedì 18 luglio 2019

PERIODO D'INONDAZIONI DI OGNI GENERE...


Più passa il tempo e più mi rendo conto, che il pericolo delle inondazioni sale di livello.

Quando parlo d'inondazioni non mi riferisco solo a quella dei livelli marini, no, ma anche a quei livelli i cui limiti oltrepassano la realtà.

Oggi siamo sotto pressione ed accettiamo qualsiasi compromesso che ci viene imposto, sì, dico imposto e non sottoposto poiché chi decide non siamo noi e lo ribadisco, ma chi impone la propria volontà facendola accettare perché schiavi del sistema al quale in pochi sanno rinunciare.

Mi riferisco alle inondazioni che stanno cambiando poco a poco le nostre abitudini, senza che ce ne accorgiamo o non vogliamo accorgercene volutamente, solo perché assuefatti al volere di chi decide per noi e ci tiene sotto scacco, facendoci credere che siamo liberi di decidere.
Più  tempo passa e più diventiamo degli automi, siamo arrivati dopo diversi anni a non distinguere più  il reale dal virtuale, a vivere rinchiusi in una stanza col computer senza più  uscire per incontrare persone con le quali colloquiare,  guardarli in faccia per capire se siamo ancora capaci di avere questo tipo di comunicazione. La cosa è grave ed è, per tanti ragazzi, diventata una patologia per la quale non si riesce ancora a trovare un vero rimedio. Sono già in tanti ad aver tentato e a volte anche riuscito, il suicidio.

Oggi siamo sottomessi ai telefonini, che hanno una priorità su tutto. 
Si chiamano telefonini, smartphone o altro, ma non si limitano solo all’utilizzo di poter colloquiare, essi hanno tutte le funzioni per renderci schiavi della tecnologia e del volere di coloro i quali hanno il mondo in mano con un clic. I nostri padroni, i nostri schiavisti moderni sono i pochi assi della tecnologia, che tutti noi conosciamo perché utilizziamo le loro piattaforme per comunicare col mondo.

Ci hanno portato su un piatto d'oro una tecnologia che ci ha conquistato attirandoci  verso questo mondo globalizzato poco per volta, affinché lo accettassimo senza accorgercene, in modo tale, da diventare dei consumatori accaniti e telefonino-dipendenti e tutto ciò, col nostro consenso.


Oggi, purtroppo, quello che ieri ci è stato offerto come approccio alla tecnologia con aspetto innocente, anodino, al quale, quasi per gioco, ci siamo affezionati, che ci è stato  imposto, a più riprese, con i così detti miglioramenti, tramite dei cambiamenti, che comportano soltanto ulteriori trappole per renderci sempre consapevolmente, schiavi e prede da studiare, sottoposte sotto la lente d'ingrandimento del grande fratello di G.Horwell citato nel suo libro: “1984”; una lente d’ingrandimento che ci ha reso sempre più piccoli e uguali con l'educazione del comportamento con i nuovi canoni da seguire, ad esempio per somigliare a chi ha avuto più like; solo perché si è rifatto il naso, gli occhi, il lato b, oppure di chi ha ucciso la sua ragazza, moglie, mamma, sorella, figli, marito ecc... e vantarsene sui social .

Oggi chi governa il mondo è internet e chi l'utilizza per i suoi propri scopi affinché  tutti ubbidiscano e sottostiano ai loro ordini, che fanno passare come miglioramento della piattaforma o sito che sia, solo per renderci, così dicono, la vita più protetta e più sicura.

Ma dove stiamo andando? Ce lo siamo mai chiesti?

Una volta c'era la privacy ora tutti sanno tutto di ognuno, se vado o solo mi fermo davanti ad un negozio, mi arriva subito dopo un messaggio per sapere cosa ne penso di quel negozio, se vado in farmacia a comprare un medicinale, dopo un po' iniziano a mandarmi tutti i tipi di medicinali possibili in offerta o sotto forma di pubblicità, se vado in banca c'è una telecamera, se ritiro del denaro o lo deposito, sono segnalata per mantenere il conto aggiornato, in autostrada il Telepass notifica l'ora la targa ecc..., mi sembra di vivere in un film di 007,  se telefono sono ascoltata o registrata,  del mio passaggio al supermercato sanno cosa acquisto tramite la carta fedeltà, le app che sono messe a disposizione; ci categorizzano per i vari scopi di marketing e chi più ne ha più  ne metta poiché questa non è privacy, ma la depravazione della nostra vita, messa in bella vista per tutti! Dove stiamo andando? Sapete dirmelo?  Siamo una sola ed unica cosa: bestiame  d'allevamento!

Pensiamo di essere liberi ma siamo incatenati alla tecnologia, che è una signora che vuole fare di tutti una fonte di risorse, e renderci suoi succubi per arricchirsi delle nostre menti, idee comprese e gestirci conoscendo tutto delle nostre abitudini e su tutto delle nostre menti, che vogliono rendere manipolabili, ricattandole e piegandole al volere dei pochi detentori della nostra privacy nonché vita. 
Oggi per una ennesima volta, si sta sottraendo ad un giocattolo chiamato: Instagram la possibilità  di vedere i like che riceve un'inserzione e che sarà visibile solo  all'interessato, bene, anzi, meglio! 
Così si guarderà al contenuto senza essere influenzati dai like. Fin qui va bene, dicono che è solo un esperimento, ma come per tutto, prima ti abituano alla caramella e dopo te la tolgono e se vuoi averla devi pagare... ecco cosa fanno. Prevengo, non ho un account Instagram, ma chi l'ha e parlo per quelli che l'utilizzano per scopi anche lavorativi o per hobby, dovranno rivolgersi a delle aziende, almeno per i primi tempi, dicono, specializzate per conoscere quanti like ha ricevuto la loro inserzione.

Immagino che il servizio non sarà  gratuito e preciso che per il momento sarà  solo una fase sperimentale prima di decidere se farla diventare di normale routine in Italia e come sempre, lo sarà... a meno che tutti rinuncino all'account, questo è solo uno dei tanti cambiamenti che in altri siti o social, sono stati effettuati e che tutti abbiamo accettato senza obiettare, rendendoci complici di chi attenta alla nostra libertà. 
Il gioco della caramella inizia a lasciare un gusto amaro in bocca!
Attenti! Questo mio pourparler è una messa in guardia rivolta a chi non segue i progressi scientifici che si stanno preparando per agire sul comportamento del cervello umano, sottoponendolo ad un esperimento di livello medicale, che non guasta, ma giusto per giustificare le loro intenzioni nascoste che ben si possono intuire. 
Come pure d'introdurre sottocute un microchip che sostituisca la nostra carta di credito, così non ci perdono più di vista. Loro dicono che ci semplificano la vita usando argomenti persuasivi, già sperimentato in Inghilterra anche all'insaputa delle persone stesse, e ora in Svezia stanno impiantando nella mano delle persone, queste consenzienti, lo stesso microchip. 
Spero che questo mio disquisire apertamente su quanto stia accadendo, non sia preso come un semplice punto di vista, bensì come un punto sul quale riflettere prima di accettare qualsiasi, diciamo: cavallo di Troia che ci viene offerto e che in questo momento è di moda poiché si pensa di adottarlo da parte del governo, per spiare anche in casa le nostre azioni, discorsi e relazioni, giustificandosi di volere essere a conoscenza, sempre per la nostra sicurezza, chi trama o fa parte della malavita, mettendo a loro disposizione la possibilità di ritrovarci nudi e crudi sotto la loro lente senza saperlo, solo perché  malauguratamente, seduti nello stesso ristorante o luogo pubblico, o ancora di avere vicini di casa sospetti e di cui ignoriamo tutto. Non sono fantasie, ma pure verità alle quali non prestiamo attenzione perché abituati a guardare le inezie che ci affabulano sui social. 
Buona navigazione!

Anna Giordano 18/07/2019




PETALI E ALI





Musica: Concerto di Aranjuez eseguita dalla Zagreb Philharmonic Orchestra- da Jaquin Rodrigo e HAUSER & Friends

TESTO

Che peccato ho fatto,
disse l’ape al fiore,
se amo di te il tutto ?
Al risveglio del mattino,
il primo mio pensiero,
con me,
verso di te vola .

Dolce amore ,fatto di nettare e profumi,
che attirano il cuore mio verso la tua corolla,
che peccato ho fatto mai
per non doverti  amare?

È vero,
apparteniamo a due diversi mondi,
io ape,
tu fiore,
ma cosa e chi ha detto che,
due esseri come noi non possano amarsi?

Tu fiore,
sei per me,
tramonto e sera,
sei giorno,
notte,
aurora e alba dei miei giorni .

Le nostre vite brevi s’orientano col sole,
che conta gli attimi,
nel tempo dei nostri incontri .

Tu che della fresca bellezza sei simbolo,
io che di attenzioni assidue mi vesto,
suggo dal cuore tuo, mio fiore,
l’eterna giovinezza dell’amore .

Io pure,
le risponde il fiore,
aspetto che la notte passi in fretta,
per acclamare il sorgere del sole,
affinché mi vesta del suo calore
che la notte mi ruba,
e possa aprire a te tutto il mio cuore,
per dissetarti  col profumato amore.

I giorni passano,
i petali  appassiscono
ed i profumi miei svaniscono…
a te mio dolce amore,
le ali ed il vigore,

il tempo porterà via.

Vorrei solo che,
nel tuo ultimo volo,
adagiassi il cuore tuo sul mio …

il vento cullerebbe il tuo respiro
e l’ali  tue  e i miei petali
porterebbe via,
lasciandoci così
dormire insieme
nell'eternità dell’amore.


Anna Giordano agosto 2006