sabato 9 novembre 2019

FARFALLE E URAGANI




Neppure un pittore saprebbe scegliere gli acquerelli  della mia Anima.
Luminosi arcobaleni che  rifiuto barattare con i preziosi colori di una tela d’autore.     

Anche quand’essi si mescolano ingarbugliandosi col grigio scuro e il nero
liberando frammenti di follia, si stemperano  col bianco candore di un’anima razionale.

Se poi, il giallo e il blu, esplosione del corpo e della mente,
fanno d’assistenti al verde nocchiere dell’anima e si contemplano  nel loro tutto,
da essi traggo lo stimolo e il motivo per farli dardeggiare nell’oro delle mie matite .

Rallegrati Anima!
I tuoi pastelli sono bulini che intarsiano  gioielli senza tempo,
le cui tracce ,se pur smarrite vanno, si ritroveranno.
I tuoi occhi, intermittenti bagliori senza fine accendono e spengono il buio,
come il sorriso delle tue labbra, la mia schiavitù .

La libertà delle tue ali di farfalla, oh Anima!
È come l’airone che osa il volo nel fragore della cascata,
tra le urla dell’uragano dei miei pensieri e molto di più…
Da sempre hai  preso il cuore mio come rifugio alla tua eleganza,
il mio corpo come eremo per la tua pace.

Con l’amore mi hai aiutata  a sconfiggere il male per infuocare il bene.
In te mi annego e mi perdo totalmente , come la primavera nei fiori,
il mare nelle conchiglie, la valle negli echi delle mie preghiere, nell’incanto di due anime.

Anima, ti concedo d’ascoltare nei miei occhi l’armonia dei miei silenzi ,
ti cedo per le mie mani la fiducia di un riposo; terrò per me solo il sorriso
con cui hai accolto le lacrime che ho versato.
I versi delle tue muse, m’hanno ispirata nella riscoperta della fiducia dell’altro
che in te crede.

…Anima… tu hai saputo rendere  la sofferenza principio e fine  di grandi piaceri,
mi hai inebriata della dolcezza del non superfluo, del gusto dell’umiltà, del coraggio del nudo pensiero.

Accresci la tua virtù al cospetto dell’umana sofferenza,
e fa’che divenga come il pianista virtuoso, e dell’acrobata cattura la sua abilità,
per rendere facile il difficile, per trasformare la fatica in bellezza e la difficoltà in opera d’arte.

A malincuore, sento il corpo mio e la mente staccarsi da questi fogli bianchi
e dai colori pastelli  delle mie matite consumate.
So che torneranno come rondini a ritrovarti, là, dove t’avevano incontrata,avvolta dal silenzio…
per far cader quel velo che dal tuo supremo amore, Anima…ti separava.

Anna Giordano 27/11/2009