martedì 30 aprile 2024

FRANZ KAFKA - dal web - Voce di Anna Giordano - Regia di Domenico Ernandes



FRANZ KAFKA - testo tratto dal web

Mi sono vergognato di me stesso quando ho capito che la vita è una festa
in maschera ed io vi ho partecipato con la mia vera faccia.»
Questa è una famosa frase di Franz Kafka del suo libro “La Metamorfosi” Franz Kafka, lo scrittore ceco autore de “La metamorfosi”, il racconto in cui
il protagonista Gregor Samsa si trasforma in un enorme insetto. Kafka, infatti, provava un senso di vergogna e di alienazione nei
confronti della società e della cultura del suo tempo in cui si sentiva un estraneo,
un diverso, un inadeguato. Kafka era un ebreo assimilato che viveva a Praga, una città
multiculturale e multilingue, dominata dall’impero austro-ungarico e in cui
si respirava un clima di crescente antisemitismo. Egli si sentiva diviso tra la sua identità ebraica, che non praticava
ma che lo legava alla sua famiglia e alla sua comunità, e la sua identità tedesca,
che lo rendeva un cittadino di seconda classe e un sospetto agli occhi degli altri. Viveva in conflitto tra il suo lavoro di impiegato in una compagnia di assicurazioni,
che lo annoiava e lo opprimeva, e la sua vocazione di scrittore,
che lo appassionava ma che non gli dava soddisfazioni né riconoscimenti. Kafka si sentiva oltretutto inadatto alle relazioni amorose,
che non riusciva a portare a termine, e alle aspettative della sua famiglia,
che non capiva il suo bisogno di scrivere e che lo pressava a sposarsi e a fare carriera. Kafka si sentiva come un uomo senza maschera, senza un ruolo,
senza una appartenenza, senza una meta. Un uomo che partecipava alla vita con la sua vera faccia, ma che non veniva
accettato né compreso da nessuno e si vergognava di se stesso, perché
non riusciva a essere quello che gli altri volevano che fosse, né quello
che lui stesso avrebbe voluto essere. Viviamo in un mondo in cui siamo costantemente invitati a indossare una maschera,
a conformarci a dei modelli, a seguire delle regole,
a nascondere le nostre fragilità, le nostre paure, le nostre differenze,
in cui siamo giudicati per il nostro aspetto, per il nostro successo,
per il nostro status, per il nostro denaro. Spinti a competere, a confrontarci, a emulare, a imitare, viviamo alienati, isolati, soli. Ma cosa succede quando ci rendiamo conto che la vita è una festa in maschera,
e che noi vi abbiamo partecipato con la nostra vera faccia? 13 13 -
Cosa succede quando ci rendiamo conto che tutto ciò non ci interessa, non conta? Cosa succede quando scopriamo che la nostra vera faccia ci espone al rifiuto,
al disprezzo, all'indifferenza? Ci vergogniamo di noi stessi, perché non siamo come gli altri, perché non siamo
come vorremmo, perché non siamo come dovremmo. Ci sentiamo a disagio perché non abbiamo una maschera, non abbiamo un ruolo,
perché non abbiamo una appartenenza, non abbiamo una meta. Ma, forse, dovremmo essere orgogliosi di noi stessi, perché siamo autentici,
siamo unici, siamo liberi.
Forse, invece di nasconderci, dovremmo mostrare la nostra vera faccia,
perché è quella che ci rappresenta, perché è quella che ci distingue,
perché è quella che ci rende umani.

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Un video ideato da Domenico Ernandes che ha dato, con le immagini e la musica,
il giusto valore ad un testo in cui sono riportati, in modo riassuntivo,
particolari momenti della vita  dello scrittore e del perché del suo romanzo:
"La metamorfosi". Il testo, appunto spiega con la metafora della maschera,
come si sentiva l'autore, Kafka, nella società in cui viveva, il quale con il suo libro,
La Metamorfosi, ha spiegato quel che subiva la sua vita e di cui amava ben poco,
quel che gli offriva...
Un libro in cui ci si ritrova chi non è a suo agio, perché diverso dal gregge
col quale vive e cerca un modo, attraverso la scrittura, di evadere ed affermarsi
in quanto persona vera, senza nascondersi e farsi valere per come è e non
per come gli altri vorrebbero che fosse. Ringrazio Domenico Ernandes per aver potuto dare un mio piccolo 
contributo alla realizzazione di questo video, con la mia voce.
Una cosa per me importante è quella di permettere di divulgare curiosità fra i giovani,
sulla letteratura e la cultura di epoche diverse, ma con problematiche
esistenziali non dissimili dalle attuali. Grazie Domenico Ernandes, di dedicare il proprio tempo, gratuitamente,
alla realizzazione di video interessanti che aprono gli occhi alla cultura ed alla riflessione.

Anna Giordano