lunedì 31 maggio 2021

LA CECITÀ E LA SAGGEZZA

 

Pensiero per i grandi della terra, seppure di normale statura... uguali a tutti,  ma con qualche differenza di tasca, che non fa di loro, esseri speciali o grandi, no, ma solamente più danarosi.

In fondo, meglio essere piccoli di tasca, ma grandi di pensiero e d'animo.

I grandi della Terra, dicevo, che non sono poi di sicuro così felici, no perché i grandi seppure hanno il denaro a loro disposizione in copiose quantità, manca loro una cosa: La tranquillità, la pace di poter respirare e non pensare a come investire per fare ancora più soldi, per essere il più ricco! 

No, penso proprio di no, e quanto segue, forse,  aprirà gli occhi a qualcuno e parlo per coloro i quali vivono la propria vita, solo per uno scopo di soldi...

                         ***

           La cecità e la saggezza.


In un lontano regno terrestre, viveva un contadino. Egli viveva di ciò che il suo campo produceva. Egli lo coltivava, ed il campo gli offriva, in cambio dell'amore che il contadino gli prodigava, i suoi frutti.


Il contadino amava talmente il suo campo che aveva costruito una piccola casetta fatta con le pietre, che da esso estraeva, liberando il terreno e
 per restargli vicino. 

Soddisfatto della sua vita tranquilla e gioiosa, che passava all'aria aperta, coltivava tutto quello di cui aveva bisogno, che gli permetteva di potere barattare i suoi prodotti con i prodotti degli altri contadini; in modo che non mancasse del necessario per poter vivere felicemente.

 Un giorno, mentre stava lavorando nel suo campo, vide una bella ragazza con un cesto di frutta sulla testa che lo salutava, lui non la conosceva, non l'aveva mai vista prima, ma ciò malgrado, rispose con un grande sorriso e domandò lei se volesse barattare qualche frutto con un chilo di grano. La ragazza, che nel frattempo si era fermata ai bordi del campo, gli rispose che vendeva la sua frutta solo in cambio di denaro.

Il povero contadino non sapendo a cosa lei si riferisse, rispose che non conosceva cosa fosse il denaro.

La ragazza scese il suo cesto dalla testa e lo poggiò a terra e infilò la mano nella tasca del suo grembiule estraendo una moneta d'oro.

Brillava sotto i raggi del sole, tanto che il contadino ne fu abbagliato. La ragazza sorrise e disse:

     Ecco, queste sono le monete d'oro, il denaro che serve a poter comprare tutto quello che vuoi, hanno un valore pari ai tuoi prodotti della terra, più il valore è alto e più ce ne vogliono. – Il contadino ascoltò con interesse la ragazza e poi domandò perplesso:

-          -  Ma quella moneta che valore ha? – La ragazza rispose:

-          -  Il cesto intero di frutta che tu vedi qua.

Egli si abbassò e contò le mele e le pere, poi le ciliegie e guardando la ragazza disse:
      -     Dunque basta una sola moneta per avere dieci mele, dieci pere, e 200 ciliegie? – La ragazza rispose di sì e lui disse:

-    Ma, a me non serve tanta frutta, io vivo da solo, cosa ne farei di tanta frutta, a me bastano due mele una pera e un pugno di ciliegie per soddisfare il mio palato e non vedo la necessità del denaro per comprarla. – La ragazza lo guardò stranamente, poi riprese il suo cesto

e prima di riprendere il suo cammino, disse al contadino che sarebbe rimasto sempre povero.

Al che, il contadino replicò dicendole che lui era già ricco e che non si sentiva povero. 

La ragazza andandosene gli disse che di sicuro lui non conosceva cosa volesse dire la parola ricchezza. Il contadino si tolse il cappello, si grattò in testa, e ritornò al suo lavoro, però la parola ricchezza rimuginava nella sua testa, anche se per lui quella parola voleva dire il campo la casa e il raccolto e null'altro. 

L'indomani, riprese il lavoro nel suo campo, contento e radioso e mentre curava le sue piante, la ragazza passò di nuovo, però, guidando un carretto con a capo un asino; sul carretto c'erano tanti frutti belli e appetitosi, il contadino sorpreso nel rivedere la ragazza non più a piedi, la salutò alzando la mano e le chiese se volesse barattare del vino in cambio di un po' di quella frutta.

La ragazza scese dal carretto e domandò se lui si fosse procurato delle monete, ma lui rispose come il giorno precedente, che non aveva nulla di simile, se non i suoi prodotti. La ragazza risali sul carretto dicendo:

-        -  Niente denaro? niente frutta! – Allora il contadino fece spallucce e ritornò al suo lavoro.

Il giorno seguente riprese a lavorare il suo campo, curava gli alberi da frutto situati ai suoi bordi, ma con amarezza, si avvide che ancora non c'era un solo albero che avesse già un solo piccolo frutto maturo, da poter mangiare subito.

Quando, girando lo sguardo, vide arrivare sul sentiero una carrozza, guidata da un cocchiere e con dentro una elegante signora, che non riconobbe subito.

Alzò la mano in segno di salutò e fece cenno di fermarsi, la carrozza si fermò e dalla quale, scese la ragazza elegantemente vestita. Lui la guardò e le chiese dove fossero i frutti e lei rispose che li aveva davanti ai suoi occhi. Lui non capiva e domandò ancora dove fossero, e lei rispose:

-         - Ecco il risultato della vendita dei frutti, la carrozza, il cocchiere e i miei vestiti, col tempo ho ammucchiato tante monete d'oro da poter comprare tutto quel che voglio, se avessi accettato di barattare la mia frutta e non solo, con te e con gli altri, come pure i miei beni, avrei solo avuto una pancia piena, un letto, una sola casa, non due o tre case come ho, non avrei avuto tante ricchezze come ho adesso.
Sono passata apposta per tre giorni consecutivi, solo per mostrarti come ero e come sono diventata, io sono ricca e tu sei povero, se vuoi, tu puoi diventare ricco senza barattare i tuoi raccolti, ma domandando denaro in cambio, così diventerai anche tu ricco! – Il contadino rifletté un momento e disse:

-      -   Ma se divento anche io ricco tu vorrai essere più ricca di me, vero? - La ragazza rispose prontamente:

-          Certo! Sono io che ti ho insegnato come diventarlo! – Il contadino ancora aggiunse:

-      -  Ma dimmi! Tu che hai più carrozze, più case, più terreni, più vestiti, più denaro, a cosa ti serve tutto questo? – E la ragazza rispose:

-      -  A vivere nella ricchezza, ad essere la prima, a sentirmi ricca! –Il contadino  visibilmente divertito disse:

-       - Ma tu, vivi allo stesso tempo in tutte le case?

     Viaggi allo stesso tempo in tutte le carrozze?

     Indossi allo stesso tempo tutti i tuoi vestiti e gioielli?

    Non penso proprio, giusto? Anche perché dovrai lavorare per arricchirti ed il tempo porterà via i tuoi anni, e non conoscerai altro.

    Il tuo pensiero sarà solo per porre l'attenzione a come arricchirti e non avrai il privilegio di avere la mente sgombra dai pensieri, per assaporare la gioia di vedere nascere l'alba, come neppure vedere spuntare la piantina, o lasciarti accarezzare dal vento, vivrai solo con il pensiero o l’angoscia di come sorvegliare le tue ricchezze, che poi alla      fine dovrai lasciare...

Forse i veri ricchi sono quelli che come me, approfittano e si contentano di vivere dignitosamente senza dover rimpiangere la ricchezza accumulata quando dovranno lasciarla, ma solo lodare Dio per la fortuna di avere approfittato della bellezza di ogni singolo momento che gli è stato offerto per viverlo insieme alla natura, assaporando tutti i piaceri semplici della vita, i veri, che hanno valore, pregni d'amore e di meraviglie, quelli che in tanti non vedono, anche se sono presenti, appunto, per allietare la loro vita, che non è altro che un breve passaggio. 

Sfruttare al meglio ciò che gli è offerto e potere assaporare tutto lentamente perché il piacere duri più a lungo possibile, così come la vita! 

Per cui, cara ragazza, il denaro sarà anche utile, ma io preferisco non averne, tanto vivo in una sola casa e anche se ne avessi più di una, due o tre, non me le godrei pienamente come ho il piacere di fare con la mia casetta!

Disperderei il mio affetto in più case, invece quando la sera rientro, sono felice di guardare il mio tavolo, la mia sedia e tutto il resto, sapendo che sono lì, in quella sola casa che sta lì ad attendermi e a confortarmi. –

La ragazza aveva ascoltato parlare la saggezza che albergava nell'anima del contadino, che erroneamente, aveva pensato che fosse solo un povero di spirito.

Si voltò e si diresse dietro la carrozza, aprì la cassa che vi era collocata e ne estrasse un paniere di bellissimi frutti, che regalò al contadino.

La lezione che aveva ricevuto da lui aveva un valore inestimabile bene al di là di ogni cosa.

La realtà alla quale lei non aveva mai prestato attenzione, errore forse dovuto alla sua giovane età, le fece aprire gli occhi per vedere e rendersi conto che le ricchezze, che aveva in torno a lei e che fino a quel momento non aveva mai visto con gli occhi della saggezza, ma solo con quelli ciechi dell’avidità, valevano ben poco in confronto della ricchezza che il contadino aveva dentro di sé e a portata di mano, senza aver dovuto mai pagare nessuno per beneficiarne. 

Nasciamo tutti ricchi, soltanto la ricchezza che ci è data sin dal primo giorno di vita, la diamo per scontata e senza valore, però se riflettiamo bene... il denaro non si respira come l'aria, non si beve come l'acqua della sorgente, non si mangia come un frutto, non ci riscalda come il sole, non ci bagna come la pioggia, non ci asciuga come il vento... Il denaro è un mezzo per distruggere tutto ciò che è stato messo gratuitamente a nostra disposizione.

Anna Giordano 01/05/2021

 

domenica 30 maggio 2021

ADDIO CARLA FRACCI - Testo di Arcangelo Galante - Voce di Liliana Stanzi...


Ballerina

Come piuma volteggia 

leggiadra la ballerina...

al suono della melodia 

che il cuor le canta.

 

Sospesa ad invisibili fili

vola nel vuoto 

ed il pensier s'incanta nello sguardo.

 

Di raso son le sue scarpette, 

sfiorano appena le realtà terrene. 

 

Ricama arabeschi nel vuoto d'incanto e di sogno,

creando un'atmosfera magica

di romantica curiosità. 

 

Con grazia ella si muove,

veloce e sinuosa,

senza mai spezzare 

il flusso in movimento 

della fatale danza, 

destino umano che pare

controllar con padronanza.

 

Per puro suo diletto

danza fra le genti, 

senza mai vacillare, 

e irromperà l'attesa 

per vederla in trappola 

nell'astratto scenario 

della vita, ancor ballare.

 

 Arcangelo Galante 

 

 






giovedì 20 maggio 2021

Omaggio a FRANCO BATTIATO "TORNEREMO ANCORA"



 






Omaggio a Franco Battiato che ha salutato
questo mondo per raggiungerne un altro, ma con la promessa di ritornare...


“Torneremo ancora”

 

Torneremo ancora!

Disse il poeta…

 

 e si ritroveranno là,

dove lasciarono le loro ombre

lambire le rive delle proprie vite;

 

là, dove gli sguardi accarezzarono

i profili delle loro anime smarrite.

 

Torneremo ancora!

Ripeté il poeta…

 sui muri costruiti

con le eloquenti parole mute dei loro silenzi.

 

Non una sola parola, prima di andare via,

nulla accadde e 

senza domandarsi il perché,

 tutto avvenne solo nei loro cuori …


Le loro mani non ebbero la forza di toccarsi, 

come neppure le loro bocche di sfiorarsi.

 

Fu solo il destino a tessere la trama 

del loro viaggio vissuto fianco a fianco, 

su binari paralleli,

senza che mai s’ incontrassero.

 

Rimase nel loro pensiero, impresso,

solo la promessa fattasi.

 

Torneremo ancora!

Esultò il poeta…

nel nome che per sempre li legò: Amore.



18/05/2021 Anna Giordano.

Traduction en français

Nous reviendrons encore!

Dit le poète...

et ils se retrouveront là,

là où ils ont laissé leurs ombres

effleurer les rives de leurs vies ;

là où les regards ils caressèrent

les profils de leurs âmes perdues.

Nous reviendrons encore !

Répéta le poète...

sur les murs construits

avec les éloquents mots muets des leurs silences.

Pas un seul mot avant de partir,

rien ne se passa et sans se demander pourquoi,

tout se passa seulement dans leurs cœurs...

Leurs mains ils eurent pas la force de se toucher

ni leur bouches celle de s'effleurer.

Ce fut seulement le destin qui tissa la toile de leur voyage

 vécu côte à côte, sur des voies parallèles,

sans jamais qu'ils ne se rencontrassent.

Tout ce qu'il resta dans leurs esprits,

ce fut la promesse qu'ils s'étaient faite:

"Nous reviendrons encore !"

Exulta le poète…

dans le nom qui les lia à jamais: Amour.

 Anna Giordano 18/05/2021