mercoledì 27 febbraio 2019

Pensiero serale: L'autoironia




“L’autoironia è un’auto che si può possedere senza acquistarla,
  ma  la cosa più bella è che ti porta lontano”

Anna Giordano 

Pensieri serali: "La vita"


"La vita è come una bolla di sapone, 
 basta un leggero soffio per portarla  via".

"La vita è lo stato in cui viviamo, ma non ne conosciamo i confini".

"La vita è una strada a senso unico, tutto quello che si lascia dietro
 rimarrà tale, contrariamente a quella ancora da percorrere; per cui, 
 meglio stare attenti agli incroci e bivi poiché sono le sole alternative
 che possono cambiarne la meta".

"La vita è come un rotolo di carta, solo quando sta per finire la risparmi 
 perché duri il più lungo possibile".


Anna Giordano



martedì 26 febbraio 2019

La fine di un inizio


Ero Ina,
poi...Mari Juana.
In seguito divenni 
la signora: Coca Ina, 
ma non ero una eroina 
soddisfatta dalla vita, 
ci voleva qualcos'altro  
per volare fino in cielo
e fu là che lo raggiunsi, 
quando Hascish mi guardò,
il mio cuore andò in Extasy, 
fece Crak... e si spezzò!

12/07/2017 Anna Giordano










domenica 24 febbraio 2019

Trilogia dell'ignoranza e deduzioni varie


Gli ignoranti,
spesso sono trattati male e con sdegno da parte di coloro che non lo sono.
Trasmettendo loro il proprio sapere, darebbero un senso alla propria conoscenza perché non resti marginata a se stessi, rendendola così, inutile e sterile. 

L’ignoranza è un chicco di grano seminato in un campo incolto.
Aspetta solo qualcuno che lo coltivi,
per dare il meglio di sé.
  
L’ignoranza nasce con l’uomo
e man  mano, che l’esperienza avanza,
lascia dietro una casa, un vicolo,una svolta,
un viale, numerose parti di sé fino a perderla quasi tutta.

Anna Giordano 07/11/2007


Esistono vari modi per diffondere L'ignoranza di cui due molto efficaci: 
Uno tacendo e l'altro parlando. 
C'è chi tace il proprio sapere favorendo chi parla senza sapere. 

Per esaurire l'ignoranza, bisognerebbe regalarle la propria conoscenza. 

L'ignoranza è solo una piantina che bisogna curare per farla crescere e diventare sapienza. 

Morale: "Chi tace acconsente, che l'ignorante continui a vivere 
               nell'ignoranza". 

"Io so di non sapere" scomodando Socrate, per dire che sapere tutto è impossibile. 

Una vita non è sufficiente per apprendere e conoscere tutto, ma è sufficiente per non essere del tutto ignorante. 

La sola gomma che cancella l'ignoranza è la cultura.

Anna Giordano



venerdì 22 febbraio 2019

Pensiero serale... I figli




"Non è cedendo a tutte le richieste dei figli che si fa il loro bene.

Saper dire No è un modo per fargli capire che il Sì 
è una ricompensa che bisogna sapersela guadagnare 
per apprezzarne il suo vero valore.

L’affetto e l’amore è il miglior regalo che si possa 
loro offrire ed è il solo, a fargli capire che tutto
il resto è di così poca importanza".

22/02/2019 Anna Giordano.




mercoledì 20 febbraio 2019

La notte più lunga

 La notte più lunga

 - Serata bellissima, grazie per la cena.
 - Figurati, sappi che ora tu mi devi una cena.
 - No problem! Comunque chiamami in ufficio, domani per iniziare
   andremo nella pausa di mezzogiorno in spiaggia a prendere un po’
   di sole e ti offrirò un panino…
-  Ok ciao.
-  Ciao Andrea.
La porta si chiuse alle spalle di Anna… per riaprirsi dopo  alcune ore, sotto lo stupore dei suoi occhi. 
Dopo essersi infilata in un accappatoio, sbirciò in strada per capire se si fosse sbagliata nel regolare la sveglia. 
Eh no, non era la sola a guardare davanti al proprio uscio, 
erano tutti là, a strofinarsi gli occhi; c’era persino 
qualcuno che si faceva pizzicare per sapere se stesse sognando. 
Erano le nove e a conferma: l’orologio della piazza lo precisò con nove rintocchi… ma il sole non era presente, non era ancora sorto.

Anna corse ad indossare qualcosa e scese in strada a domandare se qualche buontempone non avesse fatto uno scherzo manomettendo l’orologio della piazza. 
Era assurdo, la luna e le stelle brillavano come la sera precedente. 
Anna fermò qualcuno e domandò l’ora.
No, non si era sbagliata, erano ormai le 9:30, ne parlavano anche alla radiolina di un ragazzino che, anche lui, era uscito in strada. 
Anna si precipitò in casa accese subito la televisione, per vedere il telegiornale, infatti, tutte le reti parlavano del fenomeno; nel mondo intero era notte, il sole illuminava solo la luna che, come l'interruttore della sua camera, era rimasta accesa la spia notturna.

Gli studiosi non riuscivano a dare una risposta allo strano fenomeno, 
brancolavano nel buio assoluto, ipotizzando eclissi inspiegabili e cercavano di dare spiegazioni le più svariate che risultavano del tutto stravaganti. 
La gente incredula quanto atterrita, aspettava che il giorno arrivasse da un momento all'altro. Le ore passavano e l’angoscia prese 
il posto della speranza… 

Squillò il telefono, Anna rispose. Era Andrea, aveva cercato di raggiungerla più volte, ma le linee erano intasate e non vi era riuscito 
prima delle 19:00. 
I due si scambiarono le loro ansie e supposizioni sul fenomeno che stavano vivendo, senza trovare una risposta, un perché, così, cercarono d’incoraggiarsi a vicenda.
In tutte le TV del mondo, non si parlava che dell’accaduto e delle ripercussioni che ne erano scaturite. Nessuno era andato a lavorare, tutto si era paralizzato, ognuno era rimasto a casa con la famiglia, anche le rappresaglie in Medio-Oriente erano cessate, e non erano le sole.
In molti pregavano implorando di potersi alzare l’indomani e 
vedere di nuovo il sole, ma l’indomani giunse e nulla cambiò se non la temperatura che era scesa sotto lo zero, in piena estate.
L’angoscia non diminuiva e ognuno iniziò a farsi un esame di coscienza, domandandosi, cosa avesse fatto di male per meritarsi un tale castigo.
La cosa strana era che, ogni persona cercava di darsi una risposta, esteriorizzando le proprie supposizioni, in famiglia, oppure parlandone col vicino di casa, con gli amici. 
Man mano che ne parlavano, scoprivano di avere tutti in comune una cosa, quella di avere vissuto sempre, agendo quasi da immortali, pur essendo consapevoli di dover morire.

Avevano accumulato beni, avevano cercato a tutti i costi di conservare per sé, anche a discapito degli altri, beni senza farsi scrupoli. Possedere era la parola chiave.
La cupidigia si era impossessata di loro, non c’era più altruismo, occupava il suo posto l’egoismo, a discapito della cosa più preziosa, alla quale avevano dato poca importanza: “ La vita e l’amore ”.

Ormai da due giorni vivevano senza il sole, le guerre, anche le più piccole, si erano fermate e tutti ridivenuti più umani… analizzavano la propria coscienza. 
Guardandosi dentro iniziarono a valutare la loro esistenza, tutto era
oscuro, ma pian piano uno spiraglio di luce, iniziò ad infiltrarsi e ad illuminare il senso vero, della loro vita. 
Era bastata la paura di perderla, per rendersi conto della sua
importanza. 
Accecati dal loro egoismo che trasformatosi in notte, aveva coperto il loro sguardo.
Il sole pian piano riprese il posto nel cielo d’ogni persona che aveva saputo riconoscere i propri errori, infiltrandosi nei loro cuori, con i suoi raggi aprì spiragli di speranza nella notte che li abitava.

Anna Giordano
 settembre 2007 
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martedì 19 febbraio 2019

ALLA SORGENTE DELLA LUCE

Alla sorgente della luce
Nasce la vita, 
nel buio intenso brilla sempre la speranza d'inseguire,
giorno dopo giorno, la luce,
che puntuale,
ogni mattina li rischiara. 
Il sole brilla ancora della sua energia.
Ma dove prende l'energia per brillare?
Ma quanto ancora sarà caldo il suo abbraccio?
Per quanto tempo durerà la sua luce? 
Domande in cerca di risposte,
che trovo in parte, ma  non bastano a far luce sul mistero del creato. 
Eppure, sento che, ogni qualvolta mi ascolto, 
 in ognuno di noi, vi è la risposta ed è la luce che ci abita,
anche se non palese come tale, è l'energia che si sprigiona, 
quando la gioia negli occhi illumina il nostro viso, 
quando il sorriso carica tutti di positività. 
La nostra forza di lottare contro le avversità,
contro le paure, le ingiustizie, 
noi la troviamo nel nostro essere. 
È l'energia che ci rischiara e ci tranquillizza, 
luce di pace e vitalità eterna, 
che si rigenera e mai si esaurisce.

Anna Giordano 23 agosto 2018

sabato 16 febbraio 2019

La politica...



Politica, una parola che mi porta lontano, alla mia infanzia, di quando andavo alla scuola elementare. 
Ricordo le cartine dell'Italia, quella fisica e quella politica appese al muro della classe. 
Quella politica era suddivisa in regioni e in ognuna di esse c'erano dei disegnini che indicavano i loro prodotti. 
Ai miei occhi di bambina, l'Italia sembrava tutta una famiglia, che produceva e gli italiani si scambiavano i prodotti perché ognuno potesse vivere dei benefici che essi producevano.
Un'idilliaca immagine.


La politica oltre a governare, dovrebbe essere cooperazione tra governo e cittadini, produrre del benessere e non dividersi in fazioni armate di parole, che feriscono e dividono il paese.


Eppure, oggi, anche se a malincuore, devo ammetterlo, quell'immagine vista da bambina è solo un caro ricordo, che rimane nel cuore insieme a tanta amarezza, non per me, ma per chi non ha vissuto quegli anni... 

Gli anni del boom economico, dell'Italia che cantava e aveva voglia di crescere, voglia di ricostruire, di mettersi alla pari di altre nazioni, anche senza la possibilità di lavorare, punto dolente del nostro paese, almeno per il sud Italia. 
Così, si partiva per cercare lavoro altrove, per inviare a casa i soldi e contribuire a far crescere la nostra bella Italia.

No, noi ragazzi non avevamo niente per sballarci, se non la voglia pazza e sana di vivere per riscattarci dalla miseria, che le guerre della follia dei grandi ci avevano lasciato in eredità. 

Potrei descrivervi i sacrifici affrontati per realizzare  i sogni di una, fra i tanti diciottenni, che lasciarono questa amata e tormentata terra degli anni di piombo, pur di dare una svolta al proprio futuro, senza piangersi addosso e che, per sola ricchezza, avevano: 
una valigia di cartone e tanti sogni da realizzare con il sudore onesto dei propri sforzi.

So che alla mia Italia ho dato, anche se non ho mai chiesto nulla in cambio, sperando solo per il suo futuro, sempre in meglio.
Oggi è vero, come tante altre nazioni è cresciuta, ma non abbastanza!
Si chiede sempre agli stessi di stringere la cinghia e non si fa nulla per migliorare il degrado che avanza nelle città, sia del sud, che del nord, che come macchia d'olio, insudicia il territorio. 

I giovani partono sempre all'estero, anche se la loro valigia non è più di cartone, con loro parte la speranza del nostro paese, la nostra risorsa futura, mentre chi resta, aspetta ancora che qualcosa cambi correndo dietro a chi, per una ennesima volta, li illude.

Le illusioni invadono il web e le menti di  coloro che lo frequentano. Sono in tanti a credere, purtroppo, che con un clic, sono padroni del mondo, sono liberi di giudicare, oppure diventare famosi. 

La vita facile non è come quella sudata, che aiuta a capire il vero valore delle cose e ad amare la propria, con la stessa attenzione che si prodiga a una rosa affinché  nessuno la faccia morire, ancor prima che sbocci. 

Politica una parola che dovrebbe fare la forza di un paese e no  la divisione.
La politica dovrebbe, ma purtroppo non è così, occuparsi del benessere del paese e dei suoi cittadini e ribadisco, non dividerlo in partiti, che come fazioni rivali pronti sempre a spararsi addosso parole come proiettili, seminano morte e odio, invece di seminare benessere e lavoro.

La politica per me è ancora quella della cartina geografica delle elementari, appesa al muro della classe, esposta allora, a noi, futuro del paese perché ognuno se ne prendesse  cura e si sentisse responsabile dell'evoluzione del proprio paese, nonché di se stessi. 
In poche parole, la produttività  è importante così come l'unione del paese, le due cose insieme, gestite onesta-mente poiché l'onestà non mente, sarebbe il vero punto di forza e onore della nostra nazione.

14/02/2019 Anna Giordano.







domenica 10 febbraio 2019

L'ODIO E IL BENE ETERNI RIVALI




Scaraventata in questo luogo nascosto, dell'ipocrisia umana; androne senza luogo, senza parole,
fatto di battiti e paure in cui nascono domande come: perché i sentimenti si stanno estinguendo?
Un viaggio infondo al cuore, alla ricerca della ragione, percorso per capire e scoprire nei suoi meandri, strade sempre più tortuose, dove il male, in corsa per raggiungere altre mete, brucia le tappe vere della vita e sbarra la strada al bene, suo nemico.

Mi guardo in torno e mi rendo conto, che ogni caso o persona, che commette, secondo alcuni, e non compie, come sarebbe giusto dire, una buona azione è etichettata con aggettivi di: persona stupida, debole, senza carattere ed importanza alcuna, quasi come se il bene fosse di essi un sinonimo.
Ciò mi porta a pensare che la stupidità, insieme all'odio e la cattiveria, si siano impossessati di tutti quelli, che veramente da stupidi, si fanno guidare e convincere, da deboli che sono, oltre ad essere sprovvisti di personalità, da chi non ha rispetto per gli altri, ascoltandoli e trattando di deboli e stupidi, chi segue il suo cuore così com'è fatto, col bene e col male, che ospita e lascia la parola sia all'uno che all'altro facendo dei due sentimenti, il punto cardine della ragione e l’equilibrio. 

E noi? E noi stiamo a guardare, senza preoccuparci di mettere un limite all'odio e alla cattiveria, che invade, imperversa come tempesta tropicale, nei cuori e le menti, rendendole perverse, senza limiti di ferocia; mentre la vita continua a scorrere come se nulla di anormale accadesse, a questa società di cui facciamo parte. 
Noi arbitri liberi di ogni scelta, anche se ancora per poco, rifiutiamo di guardare in faccia la realtà accettando il pensiero altrui, cerchiamo, e sottolineo, cerchiamo soltanto, purtroppo, un paravento dietro il quale nasconderci, senza fare nulla per dare più spazio al bene, che ogni giorno, nelle nostre azioni, dimentichiamo sempre più spesso di metterlo in primo piano.

Anna Giordano 23/01/2019




venerdì 8 febbraio 2019

PETALI E ALI



Petali  e Ali

Che peccato ho fatto,
disse l’ape al fiore,
se amo di te il tutto ?
Al risveglio del mattino,
il primo mio pensiero,
con me,
verso di te vola .

Dolce amore fatto di nettare e profumi,
che attiri il cuore mio verso la tua corolla,
che peccato ho fatto mai
per non doverti  amare?

È vero,
apparteniamo a due diversi mondi,
io ape,
tu fiore,
ma cosa e chi ha detto che,
due esseri come noi non possano amarsi?

Tu fiore,
sei per me,
tramonto e sera,
sei giorno,
notte,
aurora e alba dei miei giorni .

Le nostre vite brevi s’orientano col sole,
che conta gli attimi,
nel tempo dei nostri incontri .

Tu che della fresca bellezza sei simbolo,
io che di attenzioni assidue mi vesto,
suggo dal cuore tuo, mio fiore,
l’eterna giovinezza dell’amore .

Io pure,
le risponde il fiore,
aspetto che la notte passi in fretta,
per acclamare il sorgere del sole,
affinché mi vesta del suo calore
che la notte mi ruba,
e possa aprire a te tutto il mio cuore,
per dissetarti  col profumato amore.

I giorni passano,
i petali  appassiscono
ed i profumi miei svaniscono…
a te mio dolce amore,
le ali ed il vigore,

il tempo porterà via.

Vorrei solo che,
nel tuo ultimo volo,
adagiassi il cuore tuo sul mio …

il vento cullerebbe il tuo riposo
e l’ali  tue  e i miei petali
porterebbe via,
lasciandoci così
dormire insieme
nell’eternità dell'amore.

Anna Giordano 21/08/2006

FERMATI!



Correre senza fermarsi
e non vedere cosa succede,
e né pensare cosa ti lasci
dietro le spalle.

Correre
e dire d’aver smesso d’amare,
quando non hai mai avuto
il tempo per farlo.

Correre e non accorgerti
d’invecchiare,
anche se vale la pena
fermarsi a guardare la vita,
ma anche le cose
più astratte e banali.

Il tempo è trascorso,
non restano che le sue tracce
insinuatesi fra le tue rughe …

Correre
e mancare il tramonto più bello...
per  arrivare alla sera del tempo
senza speranza
per un’altra alba ancora da vivere.

FERMATI,  se sei ancora in tempo!

                                                                    31/08/2010  Anna Giordano


mercoledì 6 febbraio 2019

" il regalo che vorrei ... " (testo di Anna Giordano - voce di Gianni Viterbo)



https://youtu.be/H6uZkzAarj4


Il regalo che vorrei …

Se vuoi regalarmi qualcosa che mi renda felice,
regalami una rosa o un fiore qualsiasi,
soltanto col pensiero, senza strapparlo alla vita.

Regalami un sorriso che m’illumini più del sole,
così saprò che in te c’è  gioia.
Regalami la noia, le inventerò un gioco,
la inviterò a rincorrermi perché mi prenda,
tanto, so già che non ci riuscirà.

Regalami la tristezza e ne farò una nicchia,
in cui nasconderò tutte le lacrime,
 per non oscurare chi accanto a me gioisce .
Donami  una carezza , sarà la mia coperta
in cui mi  avvolgerò quando sarò sola .

Regalami un airone ed un pezzo di cielo,
dove potrà volare senza che gli si spari .
Offrimi l’alba coi suoi colori, sarà la sorpresa
e ragione d’essere per i miei occhi .

Donami  un’ape, che vola di fiore in fiore,
saggia, m’insegnerà ad amare il lavoro.
Regalami una pietra, sarà la mia cattedrale,
quando la terrò in mano per pregare.

Sarà la pietra che non sarà mai scagliata.

Regalami un cestino di frutti dolci e gustosi,
da fare assaggiare a chi ha il gusto amaro della vita,
in bocca.
Regalami un pugno di sabbia ,
che terrò stretto, stretto,
lasciandone sfuggire un granello per volta,
prezioso, come gli anni da vivere ancora.

Donami tanta miseria,
perché possa a mia volta offrirla a chi non sa che esiste
e non resti indifferente a chi soffre.

Regalami una striscia di mare in cui potrò bagnare il mio
sguardo e navigare oltre l’orizzonte restando a riva,
oppure un po’ di deserto per sentirmi quiete nella quiete.

Regalami quel che vorrai, proverò a trarne sempre quello
che cerco, una ragione di vita per dare un senso alla mia.
Regalami il niente e penserò a chi, dal nulla, fece che
fossimo qui, oggi, ancora a parlarne.
                                                                                         11/01/2008   Anna Giordano