mercoledì 22 maggio 2019

RIFLESSIONI SULL'ESSERE O APPARIRE FRA 4000 ANNI

Non so perché in questa società, si faccia la corsa a chi meno mostra la sua età. Infatti, la chirurgia plastica è ormai diventata qualcosa di incredibilmente insotituibile, soprattutto per le donne, che vogliono correggere ogni piccolo difetto, poiché sicure di averne anche quando non ne hanno.

Posso capire che chi ha dei gravi problemi di estetica, dovuti a incidenti di percorso, debba cercare di ritrovare il suo aspetto, la sua sicurezza, la sua dignità, sottoponendosi a chirurgia estetica, ma non capisco perché sottoporsi ad operazioni di plastica, per rifarsi il viso, passando per quella dei seni, dei glutei e chi più si guarda allo specchio più si fa operare. Loro sono di tutte le età, giovani, di età media ed anche oltre, insomma donne e anche uomini, che non accettano
d' invecchiare.
Andare contro natura è diventato uno sport, un obbligo perché prevale più apparire che essere.
Non scrivo, sia chiaro, per giudicare la libertà di vedersi come si ha voglia di vedersi, ma soltanto perché penso spesso a cosa diranno fra 4000 anni, quando gli archeologi scopriranno una necropoli e troveranno dei resti, ben conservati, di donne e uomini di varie età, avere, secondo loro, come corredo funerario delle protesi di zigomi, glutei ecc...ecc...anche se i materiali a cui alludo, non resisteranno al tempo, ma ipotizzando che ciò si verifichi, sorrido per quello che potranno ipotizzare sugli strani oggetti rinvenuti sotto gli occhi degli scheletri di donne e perché più donne che non uomini? Quali ragionamenti s'inventeranno per spiegarne l'uso. Chissà quali fantastiche ipotesi
divulgheranno per spiegarne la ragione. Oggi i nostri archeologi scoprono monili ed oggetti nelle tombe antiche e per i quali forniscono una spiegazione della loro presenza. Così sarà anche fra quattromila anni, soltanto, quel che ipotizzeranno sarà di sicuro molto forviante, magari diranno che le donne impiantavano quelle protesi sugli zigomi, per raccogliere le lacrime, e diranno, che sono in rapporto a quelle di oggi, dei lacrimatoi, oppure paragoneranno le donne a degli esseri metà umane e metà robot, o ancora a schiave della moda, sottoposte a torture incredibili sia del corpo che dell'anima pur di apparire... un po' come , ancora oggi fanno, le così dette donne giraffe della Birmania etnia kayan, che sin da bambine mettono al collo degli anelli man mano che crescono per allungare il collo fino a farlo crescere più lungo che un collo normale, per sostegno hanno l'insieme degli anelli, aggiunti durante la crescita, simbolo di ornamento e bellezza. Pratiche tribali, come le donne dalle orecchie cui al lobo viene applicato un bottone di alcuni centimetri di diametro fino a un diametro anche di otto e più centimetri causando un buco nel lobo e orecchie pendenti, cose che anche fra i giovani attuali, sia maschi che femmine , si è sparsa la moda, oppure come le donne di etnia Mursi in Somalia , dette dalle labbra a piatto, che con un taglio intaccano le labbra inferiori e a volte anche quello superiore, già all'età di quindici anni per permettere di applicare, in seguito, un disco di legno tanto da sembrare un piatto, e qui non posso fare a meno di pensare alle labbra canotto delle tante dive di oggi. La domanda che più mi pongo, ogni volta che vedo le loro foto o le vedo in tv, perché si sono rifatte se prima erano più  belle ed uniche, in cambio di imbruttirsi e diventare tutte orrendamente uguali? Forse Sarà perché con l'innalzamento del livello del mare, gli straripamenti ed alluvioni, si sentono più sicure di non annegare ? Tra glutei, tette e labbra siliconate, protesi incorporate, ci sarà una sicurezza maggiore per restare a galla e non fare affondare nella tristezza totale, chi le guarda e ride per la loro ragione d'apparire e non di essere?
Parafrasando Manzoni, concludo con:
"Ai posteri l'ardua deduzione".

Anna Giordano /22/05/2019