sabato 4 novembre 2023

IL REGNO DEL NULLA - RACCONTO e VOCE NARRANTE di ANNA GIORDANO.



RACCONTO: IL REGNO DEL NULLA VOCE NARRANTE: ANNA GIORDANO Dopo un certo periodo di silenzio doloroso e lo è ancora, purtroppo, mi sono decisa di pubblicare giusto questo mio primo audio racconto. D'abitudine per chi mi segue ha sempre ascoltato e visto dei video poesie, ma poiché scrivo anche molti racconti e romanzi vi regalo questo racconto inedito scritto pochi mesi fa.
Premessa e riflessione.
Grazie a questo rettangolo color nero, che è lo schermo del mio PC, mi è venuta l’idea di scrivere questo racconto. Lo schermo, appunto, può rappresentare il nulla che diventa visibile grazie al suo colore nero, per essere esatti un non colore, che rappresenta spesso il vuoto senza luce, ma che pur si vede, ragione per cui esiste ed ha un suo ruolo, come d’altronde, tutto quel che fa parte della vita. Ciò mi ha dato modo di confermare ancora una volta, che anche il nulla ha la sua importanza, uno zero è ritenuto nullità, ma conta quanto ogni altro numero, eccome se conta! Auguro a tutti buon ascolto, augurandomi che questo racconto sospeso tra il reale ed il surreale , possa contribuire con una apertura più ampia, il vostro modo di vedere la vita e a porvi interrogativi riguardanti la vita in rapporto al modo di viverla ed il mondo di cui facciamo parte.

IL REGNO DEL NULLA

C'era una volta un regno, dove tutto sembrava inutile e vuoto. Il re che lo governava era sempre assente e i suoi sudditi non producevano niente.

I terreni erano infertili, abbandonati sin anche dalle erbacce, era un luogo insolito, quanto inconsistente, per non dire nullità di tutto il creato.

Un giorno arrivò, da un altro regno contiguo, un contadino, che pur non conoscendo il posto si fermò per vendere i suoi raccolti; sperando di ricavarne un bel gruzzoletto per la sua famiglia, ma quando entrò nel regno a lui sconosciuto, fu sconcertato nel vedere che i terreni erano privi di raccolto, così come pure le pendici dei monti senza alberi, sprovveduti sin anche di un minimo arbusto o filo d’erba.

Non era per niente rassicurante quel che si apriva al suo sguardo. Proseguendo il suo cammino giunse in un luogo che, secondo lui, non lontano da lì ci sarebbe dovuto essere il castello, poiché vi era qualche persona seduta qua e là per terra, senza far nulla.

Il contadino fu incuriosito da quella assenza di vita che avvolgeva quel luogo, tanto che si avvicinò al primo uomo che incontrò per domandare dove fosse situato il castello, l'uomo lo guardò come se non sapesse di cosa stesse parlando e rispose:

-     il castello? Cos'è un castello? -

Il contadino lasciò perdere senza spiegare e si diresse verso un'altra persona, alla quale pose la stessa domanda, pensando che la persona precedente non fosse mentalmente in grado di rispondergli.

Ma anche questo secondo uomo gli rispose con la stessa domanda del primo:

-        il castello? Cos'è un castello? –

Il contadino si rese conto che quel regno, nel quale pensava di trovare, magari, la sua ricchezza essendo a lui sconosciuto, non prometteva quanto si era immaginato.

Egli pensava che potesse diventare luogo di scambio o vendita di merci, invece si accorse che era un regno strano, di cui non aveva mai sentito parlare e ragione per la quale, sicuramente nessuno conosceva.

Stanco del suo peregrinare e di porre domande, il contadino si sedette vicino all’ultima persona che aveva interpellato e non gli aveva dato risposta, se non quella che era uguale alle altre, senza poter soddisfare la sua curiosità di sapere dove si situasse il castello.

Così, aprì la sua bisaccia in cui sua moglie aveva messo del cibo ed estrasse, così come fa il mago dal suo cappello il coniglio, una forma di formaggio dal forte odore di pecora, che adagiò su un tovagliolo, sotto lo sguardo attento delle persone a lui vicino.

Immerse di nuovo la mano nella bisaccia e tirò fuori un pane odoroso e croccante, che questi adagiò accanto al formaggio, e così via continuò ad apparecchiare il suo improvvisato desco.

 L’uomo che stava seduto proprio accanto a lui lo guardava incuriosito da tutto quel che aveva tirato fuori dalla bisaccia e quando vide che aveva tagliato il pane ed una bella fetta di formaggio, fu ancora più sorpreso di vedere che il contadino lo portò alla bocca e con i denti tagliò sia il pane che il formaggio facendone un solo boccone. L’uomo lo guardava di più in più stupito, poiché in quello strano regno nessuno usava la bocca e né tampoco i denti.

Il contadino sentendosi osservato alzò il capo; non si era accorto che intorno a lui si era formato un cerchio di persone che, curiose, lo guardavano mangiare, azzannare, masticare tutto quel che portava alla bocca e che inghiottiva e facendolo sparire all’interno della bocca, cosa che lasciava gli altri stupefatti.

Egli, un po’impaurito dagli sguardi delle tante persone che gli stavano intorno, domandò loro se volessero assaggiare quel che stava mangiando, ma le persone lo guardarono con diffidenza, chiedendosi perché facesse quei gesti, a loro sconosciuti, con la bocca.

Il povero contadino li guardò uno per volta e lesse nei loro occhi lo stupore.

Pensò di domandare loro perché lo guardassero a quel modo e quando pose la domanda, tutti iniziarono a fare domande come:

-        Ma tu da dove vieni? Cosa stai mettendo in bocca? Cosa è quel sasso bianco, qui non ne abbiamo mai visto uno così? Cosa è quella cosa che tagli così a pezzi? –

Così, man mano ognuno domandava quel che gli sembrava strano, fin quando il contadino li fermò gridando:

-       EHI, EHI!! Calma uno per volta vi dico tutto! Ma prima ditemi dove sono, come si chiama questo regno?

Le persone ancora una volta lo guardarono sorpresi per la domanda loro posta, si guardarono in faccia e risposero con una alzata di spalle, come per far capire al contadino che non lo sapevano o non capivano a cosa si riferisse la sua domanda. Il contadino si rassegnò ed aggiunse:

 - Va bene ho capito! Diciamo che questo è il regno del Nulla!

Tutti lo guardarono con aria di chi non ha capito niente. Così il contadino con pazienza iniziò a rispondere alle loro domande come promesso.

-        Bene, questa è una forma di formaggio, che io e mia moglie produciamo nella nostra fattoria. A tale parola tutti in coro dissero:

-        Fattoria? Ma cos’è la fattoria?

Il contadino sgomento si grattò la testa pensando a come avrebbe fatto a spiegare loro cosa fosse una fattoria e per non prolungarsi in discorsi inutili, poiché nessuno aveva idea di come si vivesse nel suo territorio, tagliò corto dicendo loro che era troppo difficile e lungo da spiegare ed aveva fame. Alla parola fame di nuovo tutti dissero in coro:

- Fame? Cos’è la fame? –

Il contadino disse fra sé e sé: “ma questi da dove sono usciti e come fanno a vivere?”

Così ad alta voce aggiunse: 

            - Ma la fame è una sensazione che tutti abbiamo quando non abbiamo mangiato dopo una giornata di lavoro!

            - Mangiato, lavoro? -

Dissero tutti in coro e prima che continuassero il contadino gridò:

            - Alt! fermi so già cosa state per dire e lo dico io:

            - Ma cosa è mangiare? Lavoro? -

Tutti lo guardarono allibiti ed in coro dissero:

            - Ma come hai fatto ad indovinare? –

Il contadino divertito dalla loro ingenuità disse:

            - Beh, non è così difficile dite sempre che non sapete nulla di quel che io dico ed è normale

              intuire cosa avreste potuto domandarmi, tutto qua, è normale amici!

           - Amici? - Dissero ancora una volta in coro. –

      -  Ah! Ci risiamo, se continuiamo così finirò per non mangiare più! Il mio stomaco,

             vedete è qui dentro. -

 Ed indicò con la mano lo stomaco.

-     Non domandate più cos’è perché è vuoto, cioè non ha nulla all’interno è come il

             vostro regno e devo metterci questo buon formaggio ed il pane, altrimenti posso morire!

           - Morire? –

           - Sì morire, stramazzare a terra e non mi alzo più! –

Gridò stizzito il contadino, che di più in più stava scoprendo quel luogo e i loro abitanti davvero bizzarri, che non mangiavano, non bevevano, in più non conoscevano la morte, quando tutto il regno era morto! Pensò che stesse impazzando, non era possibile una tale cosa. Ipotizzò sin anche che fossero dei fantasmi, ma si dovette ricredere poiché i fantasmi non erano di carne e ossa.

A quel punto decise di porre delle domande alle persone che lo guardavano in attesa di una spiegazione. Il contadino guardò tutti e facendosi coraggio domandò:

          - Chi è il più vecchio in questo regno?

          - Il più vecchio? – Dissero in coro.

          - Oh! Non ditemi che non sapete la vostra età!

          - Età? –

          -  Ma come vivete? –

Disse il contadino senza rispondere alle loro domande e aspettandosi un’altra esclamazione da parte loro. Si accostò ad uno di loro gli prese la mano e con la punta del coltello gliela punse. Il tipo lo guardò e domandò cosa stesse facendo, e il contadino gli rispose che voleva vedere se la sua mano sanguinasse, cosa che a sua sorpresa non era accaduto. Allora rivolse il coltello sul suo dito e lo punse, al che iniziò a sanguinare. Tutti in coro dissero:

          - Cos’è quello?

Il contadino rispose che era sangue e loro:

           - Sangue? Noi non abbiamo sangue! –

Il contadino disse:

           - Sì, me ne sono accorto e penso che non avete nulla in comune con me ed i miei simili.

             Voi appartenete a questo regno dove tutto esiste senza esistere, voi siete la copia conforme

             degli esseri umani, ma non siete umani e non fatemi altre domande perché non arrivereste a

             capire quali siano le differenze perché siete allo stato iniziale, avete solo le parvenze

             dell’essere umano, ma siete vuoti, voi appartenete al regno del nulla.

             Mi dispiace che nessuno di voi sappia cosa vuol dire vita e morte, non avete mai visto

             nascere un fiore, qui non ci sono colori, avete tutti gli stessi colori di occhi capelli, vestiti!

             Guardate me come se fossi un fenomeno, saltimbanco o un giullare. Già! vi sto parlando

             di cose che non conoscete ma vorrei tanto che vedeste il posto in cui io vivo affinché vi

             rendiate conto di cosa sia la vita, quella che un giorno dobbiamo lasciare per

      sempre perché moriamo. Invece, voi siete condannati a vivere in un posto per sempre, dove

non c’è niente di bello di cui poter goderne le bellezze per la vita intera.

             Trovo che questo sia ingiusto per noi e per voi!

Tutti ascoltavano senza dire alcuna parola, quando uno di loro si avvicinò a lui e gli prese la mano guardò il dito insanguinato e prese dalla tasca una pietra la passò sulla piccola ferita ed il sangue sparì, così pure la ferita.

Il contadino si spaventò e si domandò cosa stesse facendo, non aveva voglia di diventare come loro.

L’uomo lo guardò fisso negli occhi e come ipnotizzato, il contadino lo seguì.

L’uomo lo portò per mano sopra un’altura e di lì gli fece cenno di guardare oltre le montagne e aprendo la bocca per la prima volta, domandò lui di riferirgli quel che vedeva.

Il contadino si sfregò gli occhi e attento guardò oltre le montagne, ma non riuscì a vedere granché; se non altro che delle rocce, tutte dello stesso colore e, senza dire niente, continuò a scrutare l’orizzonte, ma l’uomo sollecitò una risposta e lo invitò a guardare più attentamente.

Allora il contadino temendo l’uomo, riferì che stava vedendo qualcosa che non riusciva a capire cosa fosse.

L’uomo insistette e lo invitò a guardare ancora e di vedere veramente quello che c’era.

Il contadino si stropicciò gli occhi ed iniziò a raccontare quel che non vedeva, se non altro con la fantasia, per paura che l’uomo si arrabbiasse. Così rispose che vedeva un villaggio con alberi pieni di fiori colorati, delle belle fanciulle davanti alle loro case, dei bambini e tantissime altre cose che lui in verità non vedeva. Ad un tratto l’uomo lo fermò e disse:

-        Se tu vedi tante cose perché io dovrei credere in quello che tu racconti alle persone che ti hanno posto tante domande e alle quali tu non hai dato risposta? So benissimo che al di là di quelle montagne non si vede niente, ma era per metterti alla prova che non ci stavi raccontando la verità, così come hai fatto adesso. -

Il contadino lo interruppe e disse che aveva paura che lui avesse potuto bastonarlo e temeva per la sua vita, sarebbe potuto morire.

L’uomo rispose di non sapere cosa fosse la morte, così come tutto quello che aveva raccontato loro.

Il contadino allora lo invitò a fere il viaggio di ritorno insieme a lui, al suo villaggio, per fargli vedere che diceva la verità.

L’uomo lo scrutò e disse che anche lui aveva paura di seguirlo. Al che il contadino replicò:

-        Paura? Non hai detto che non sai cosa sia la morte? La morte è la sola cosa che può far paura veramente, ma se voi non avete sangue nelle vene, nel corpo, non rischiate di morire, cosa può farti paura? –

L’uomo lo guardò e disse che era felice di starsene tranquillo tutto il giorno là in quel luogo che lui trovava brutto.

Il contadino incuriosito ancora di più tentò di farlo parlare del loro modo di vivere.

L’uomo capì la sua intenzione e zittì.

Ritornarono al gruppo che avevano lasciato per il breve tempo. Curiosamente li trovarono che stavano assaggiando il formaggio del contadino, e tutti facevano smorfie di disgusto.

Al che il contadino disse:

        - Non vi piace? – Ed in coro dissero:

        - Cos’è: non vi piace? –

        - Ricominciamo! –  

Ribadì il contadino rivolgendosi all’uomo. Ma l’uomo rispose:

-        Noi non abbiamo mai mangiato e mai bevuto ed è normale che mettere qualcosa in bocca provochi disgusto. –

-         Ma come fate a vivere? – Replicò il contadino.

L L’uomo rispose:  

-     Noi siamo differenti, siamo pur non essendo.     

-     Non essendo cosa? Voi siete, vi vedo, vi tocco! –

Rispose il contadino.

Per lui tutto quel che stava vivendo era anomalo e voleva sapere di più su quelle strane persone e perché mai nessuno, al suo villaggio, non ne aveva mai parlato? Era il solo ad essere entrato in quel regno? Oppure nessuno ne aveva mai parlato per non farsi deridere ed essere trattato da folle, poiché il tutto era inverosimile.

Doveva sapere, non poteva rientrare e non portare nulla a casa senza dare una spiegazione credibile di quel che stava vivendo.

Per cui ribadì dicendo all’uomo che lo aveva accompagnato a vedere le montagne poco prima, di seguirlo e chi voleva poteva aggregarsi a loro per mostrargli il regno in cui lui viveva. Solo così sarebbe stato creduto.

L’uomo, alla proposta fattagli dal contadino desistette ancora una volta ripetendo che non si fidava di lui e che non voleva cambiare il suo modo di vita.

Il contadino guardando il dito, che aveva fatto sanguinare per dimostrare loro la differenza, si ricordò del gesto dell’uomo che con la pietra aveva cancellato la ferita e arrestato il sanguinamento. Tentato dalla curiosità domandò all’uomo il perché del suo gesto.

L’uomo rispose che lo aveva fatto per dimostrargli che loro erano gente pacifica e che i loro antenati avevano smesso di far colare sangue ormai da millenni e che avevano fatto un patto che nessuno mai avrebbe versato sangue su quel suolo, per cui aveva solo rispettato il patto dei suoi antenati. Il contadino udendo tali affermazioni s’incuriosì ancora di più e l’uomo, secondo lui, sapeva molto più di tutti gli altri e la curiosità lo spingeva sempre più a porre domande, però pensò di farlo in separata sede e al tempo giusto; così per non indispettire l’uomo di cui non sapeva il nome, si fece coraggio e riprese la spiegazione del formaggio. In tal modo l’uomo non poteva dire che quel che vedeva non fosse vero. Salì su un sasso e sopraelevandosi a cospetto degli altri, attirò la loro attenzione dicendo:

-        Bene ora cerco di spiegarvi cosa è quello che avete assaggiato e sputato. Come vi ho già detto è il formaggio, al mio villaggio tutti lo mangiano, si fa col latte, una sostanza bianca liquida, che noi facciamo cuocere sul fuoco in una grande pentola e con l’aggiunta…

Il contadino si fermò di colpo, capì che era inutile continuare a parlare, tutti lo guardavano in modo strano come fino a quel momento non era ancora accaduto. Ebbe l’impressione che non ascoltassero la sua voce, ognuno tendeva l’orecchio per percepirne il suono che evidentemente non riuscivano ad udire.

Sì, era proprio così, egli interpellò uno di loro ponendogli la domanda se ci sentisse e questi continuò a guardarlo come per dire cosa stai dicendo. Ma ancor più strano era il fatto che nessuno più muoveva le labbra o apriva la bocca. Allora il contadino guardò l’uomo che gli stava accanto e domandò a lui cosa stesse accadendo. L’uomo lo guardò fisso negli occhi e senza parlare trasmise il suo pensiero al contadino dicendo:

-        Ho ordinato loro di non ascoltare le tue parole. Tu sei per noi un pericolo perché voi altri siete mortali e noi no. Loro sarebbero contaminati se gli abitanti del tuo regno venissero a sapere di noi e potrebbero diventare come voi altri. A noi non interessa quel che voi avete, i miei antenati hanno rifiutato tutto il tuo mondo, i tuoi modi di vivere pur di starsene in pace in questo luogo fuori dal tutto.

Non ho intenzione di seguirti e non voglio che uno di noi esca da questo regno perché sarebbe la fine per tutti noi.

Tutto ritornerebbe come migliaia di anni fa, quando la bellezza invadeva queste terre allora rigogliose e il sole, i fiori, le piante erano presenti, qui scorreva un fiume, che fu l’inizio di una disputa che generò una guerra fratricida, quella di due fratelli entrambi regnanti uno dalla sponda opposta del fiume e l’altro dal lato dove noi siamo.

La guerra generò morti in quantità e le acque del fiume divennero sangue.

La gente non aveva più da mangiare e né bere, così mio nonno, sì mio nonno, poiché io sono immortale e la mia gente ugualmente, pregò il suo Dio e domandò lui di privare, tutti i superstiti di quella sanguinosa guerra, di ogni bene e di ogni sentimento o desiderio alcuno, privarci di tutto quel che ci aveva dato e che non avevamo saputo apprezzare a causa dell’invidia, del potere e la ricchezza, di lasciarci vivere in eterno rendendo inospitale i luoghi a chiunque capitasse da queste parti e non destasse in noi desiderio di ritornare a vivere come prima.

La sua richiesta fu accettata contro la sua vita ed eccoci qua a vivere in eterna pace lontano da tutte le tentazioni, cancellando dalle nostre memorie il passato eccetto me, perché potessi essere il loro custode, il re del regno che tu hai definito come quello del Nulla.

Il contadino aveva ascoltato quasi pietrificato quella storia tanto che voleva porre delle domande ma non ci riusciva. Prese tutto il fiato che gli si era bloccato in gola e disse:

-        Ma allora io non potrò neppure raccontare quanto mi hai appena rivelato ai miei amici o mia moglie?

-        No, assolutamente, mai! –  Replicò l’uomo, sempre e solo telepaticamente.

-        Ma allora, cosa dirò della mia assenza come mi giustificherò?

-        Come tutti loro che sanno di noi e non hanno mai detto nulla.

-        Allora sono già venute altre persone in questo regno?

-        Certo!

-      E se io parlassi comunque di voi a chi già c’è stato?

-       Non dirai nulla stanne pur certo, perché se così non fosse, tu morirai all’istante in cui ne parlerai, questo è il patto che abbiamo con tutti coloro che sono partiti e mai più ritornati perché molti di loro non l’hanno rispettato e per giusta ragione sono morti. Sei stato avvertito, a te la scelta: tacere o morire.

-     Non ho intenzione di morire stai tranquillo, troverò il modo per giustificarmi con mia moglie e con gli altri, dirò loro d’essermi smarrito e anche se rideranno di me, non farà niente!

-     Vedo che sei diventato saggio e questo mi rasserena, ora raccogli le tue cose, saluta tutti e ricordati ciò che ti ho detto, ne va della tua vita. –

Così dicendo, il contadino rimise quello che restava del suo formaggio nella bisaccia insieme al vino e il pane e i suoi frutti.

Salutò tutti e guardando l’uomo negli occhi gli disse che aveva appreso più in quel poco di tempo passato insieme a loro, che in tutta la sua esistenza.

Aggiungendo che la vita a volte faceva brutti scherzi e l’uomo, in quanto essere umano, pur essendo mortale si comportava come se fosse immortale, mettendo a repentaglio la vita in ogni momento per banali litigi o per futili motivi di natura pecuniaria, anche solo per una moneta d’oro, oppure per qualsiasi altro ovvio motivo e senza tener conto che la vita ha un valore inestimabile.

Mentre loro, che non avevano niente eccedevano in saggezza, contentandosi del nulla, pur di vivere in pace e da immortali. Pensò ancora una volta al paradosso che stava vivendo; gli uni erano infelici avendo tutto, ma con una vita a termine e gli altri che pur non avendo niente, erano felici con una vita eterna.

L’ideale sarebbe stato il contrario, ma pensò che comunque fosse giusto così, perché i mortali pur sapendo di dover morire si comportavano da immortali ed immaginò per un attimo se fosse stato così, quale sarebbe stato il risultato! Un brivido gli percorse la schiena, per cui si convinse che la cosa migliore da fare fosse stata quella di rientrare e dimenticare la sua avventura.

L’uomo che fino a quel momento non aveva mai mostrato null’altro che un’espressione unica e pari agli altri, sul suo volto, alla riflessione del contadino, accennò un lieve e percettibile compiacimento col suo sguardo.

Il contadino lo capì, salutò l’uomo e formulò un’ultima domanda: -

-       - Qual è il tuo nome? – L’uomo rispose:

-     - Nel regno del Nulla non esistono nomi siamo tuti uguali. –

 Il contadino accennò col capo un segno di ovvia comprensione e si apprestò a riprendere il viaggio di ritorno verso il suo villaggio, con la sana intenzione di mantenere fede alla parola data all’uomo senza nome e senza regno, ma detentore di una grande saggezza che gli aveva fatto capire che il tesoro più importante non era fatto di cose materiali, ma di convinzione nel saper essere felici pur non possedendo nulla. La nullità di quel regno era pertanto ricca, di pace e di felicità.

Anche se il contadino pensava di vivere

la vita eterna trascorrendola sempre allo stesso modo, con un’esistenza, secondo lui, priva di tutte attrattive, che per lui non era il massimo!

Ma una volta tornato alla sua realtà di sempre,

si rese conto che gli mancava la serenità che aveva provato e letto negli occhi di quelle persone, che gli erano parse stupide, ma che alla fine, ricredendosi, accostò il loro modo di fare, a quello dei bambini, che nella loro ingenuità vivono i primi momenti, quelli più belli del loro percorso di vita, senza problemi, spensierati e senza conoscere il significato della parola morte.    


Anna Giordano

sabato 26 agosto 2023

PABLO PICASSO alcuni aspetti e curiosità della sua vita

 Pablo Picasso 

Parlare di Picasso in breve tempo è come dire tutto e niente, la sua vita è stata così ricca e carica di eventi che mi è difficile parlarne in breve tempo con un riassunto Potrei dire di lui che si poteva paragonare ad una spugna, in quanto incamerava tutto ciò che osservava. Egli era temuto dai suoi amici artisti,  che spesso non erano propensi ad invitarlo nelle loro dimore, per paura che il suo occhio, che adoperava come strumento di ricognizione,  potesse cogliere e registrare nella sua mente fotografica, tutti i minimi dettagli delle loro opere, che poi egli avrebbe potuto trasformare nel suo atelier in quadri, sculture e in tutte le altre attività artistiche da lui sviluppate, in opere uniche ed incommensurabili per l’impatto artistico e geniale che suscitava negli altri, cose che  i suoi colleghi non sarebbero mai stati capaci di realizzare. Affermando così, la sua fama d’artista nel mondo.

 Secondo me, egli riassunse in un solo concetto l’arte della pittura, scultura e poesia, le tre forme d’arti fra le altre, più attinenti ai suoi quadri nella forma espressiva da lui fondata insieme al suo amico pittore e scultore francese: Georges Braque cioè: il Cubismo.

Un modo di esporre il soggetto dipingendolo visibile da tutti e quattro lati appiattendo rilievi, profili e prospettive, mostrando l’immagine decomposta e lasciando all’occhio di chi ammira i suoi quadri, la ricostruzione del soggetto ritratto, pensando ad una forma tridimensionale.

Due dei quadri più conosciuti tra gli innumerevoli altri suoi dipinti sono: Les demoiselles d’Avignon nel 1907 e Guernica dipinto dopo trenta anni nel 1937 durante la seconda guerra mondiale.

Egli scriveva poesie, dicevo prima, come se fossero un dipinto, cioè impiegava le parole con tanto di metafora, per esprimere la poesia con immagini e dipingeva i suoi quadri o scolpiva le sue opere come se fossero parole per esprimerne il concetto. Forse mi posso sbagliare, ma il mio è solo un punto di vista ed un modo d’interpretare le poliedriche sfaccettature della sua arte.

Il tutto, ricongiungendo l’arte visiva in ogni sua opera per denunciare, parlare e dimostrare il suo lato artistico indiscutibile.

Picasso si lasciava facilmente prendere dall’ ira, quando la gelosia lo prendeva nelle sue spire. Egli era geloso delle donne, la sua gelosia era talmente acuta che lo era anche per quegli uomini innamorati delle donne, solo perché queste non s’interessavano a lui.

Ammirevole artista, ma non senza difetti, poiché riconosciuto come egoista, opportunista che lo induceva ad approfittare di tutti, prendendo tutto quel che gli si presentava, sfruttando le relazioni amorose, amicizie e denaro altrui. Effetti che si riversavano poi nelle sue tele.

Facendo un breve riassunto della sua persona da quel che si racconta, Pablo Picasso è stato descritto come una persona senza sentimenti, senza scrupoli, egocentrico e opportunista, gelosissimo, non tenero con le donne e perché no, narcisista, tutte qualità che non sono il massimo per un illustre personaggio qual è stato e lo è ancora tutt’ora per la storia. Una domanda quindi si pone:

sarà verità tutto quel che di lui si narra oppure è solo il risultato, di un mancato obiettivo da parte di chi non ha raggiunto la notorietà e successo pari a quella sua e si è vendicato diffondendo tali informazioni a suo cospetto? Passo il dubbio a chi vuole saperne di più, magari approfondendo sulla

sua storia di sicuro interessante ed ampiamente ricca di aneddoti legati alla sua arte ed alla sua vita.

Anna Giordano. 09/08/2023

IL CLIMA ED I SUOI CAMBIAMENTI

 

Il clima ed i suoi cambiamenti. 

Oggi abbordo un tema sul quale si discute ormai da anni tanto che varie nazioni decisero l'11 gennaio 1997 di firmare: Il Protocollo di Kyoto in Giappone. Un accordo tra le varie nazioni per ridurre le emissioni di gas nocivi nell'atmosfera. Uno di questi  gas fra gli altri è il CO2 conosciuto comunemente come anidride carbonica, che contribuisce al surriscaldamento del nostro pianeta producendo il così detto effetto serra, che noi tutti conosciamo, e che in  parole povere, vuol significare, che i gas nocivi hanno formato uno strato o meglio un involucro che si interpone fra la Terra e la nostra atmosfera, permettendo ai raggi solari che penetrano l'atmosfera a rimanere intrappolati proprio come avviene per le nostre serre, esse imprigionano il calore dei raggi solari e non lo fanno uscire trattenendolo all'interno.


La stessa cosa avviene anche sul nostro pianeta, i gas con il loro involucro non fanno più respirare la Terra e la surriscaldano impedendo un normale circolo di areazione, perché impediscono ai raggi solari di riflettersi ed uscire in parte nello spazio, lasciando di essi solo una parte che serve a riscaldare la Terra.


I risultati delle nostre azioni indiscriminate per l'utilizzo dei mezzi di trasporto e di attività industriali inquinanti, senza escludere tutto il resto che contribuisce al processo di surriscaldamento, di cui i governi dei vari stati, pur essendone a conoscenza non hanno preso in considerazione i rischi, che oggi devastano il mondo intero.
I cicloni, uragani, tifoni, willy willy, che prendono il nome in base al luogo di appartenenza geografica, ma in sintesi sono uguali come natura ed effetti devastanti.

Le notizie, è il caso di dirlo, piovono e inondano i telegiornali, internet, con servizi video e fotografici,  dei disastri provocati dagli sbalzi termici, dal caldo intenso che provoca riscaldamento degli oceani ed evaporazione dell’acqua che accentua ancor più il processo di riscaldamento, trasformandosi in nuvole cariche di elettricità, i così detti: cumulonembi, nuvole a forte tendenza temporalesca che incontrando correnti  d'aria fredda in altitudine, poiché si sviluppano in verticale, ricadendo sulla Terra ed inondandola con una quantità d'acqua enorme, fenomeni che negli ultimi tempi si producono con relativa frequenza, spazzando  via tutto con inondazioni bibliche, ma non in 40 giorni, bensì in poche ore.

Questo fa pensare che i governi che hanno aderito al Protocollo di Kyoto hanno fatto ben poco per salvaguardare il nostro pianeta, la nostra vera casa comune.

La Terra brucia, annega, sbuffa la sua collera per essere stata ridotta nello stato in cui si trova. I Ghiacciai che si sciolgono sulle cime delle montagne più alte, passando ai ghiacci del Polo Sud, che sono la riserva di acqua dolce della Terra, alimentano con il loro scioglimento l’ innalzamento dei livelli dei mari, gli iceberg alla deriva al Polo Nord, che per fortuna non cambiano i livelli del mare, poiché con il loro peso si attengono alla legge di Archimede, ma sono un grande problema per la fauna la flora e gli abitanti del Polo Nord che cambia loro, totalmente, il modo di vita.

Abbiamo tolto al nostro pianeta gran parte dei suoi polmoni, bruciando e disboscando; in primis cito l'Amazzonia, un ecosistema vecchio di millenni che fungeva da polmone, grazie alla foresta pluviale, la riserva d'ossigeno per buona parte del pianeta che con il disboscamento oggi produce meno ossigeno.

Poiché le piante si nutrono di CO2 anidride carbonica, nostra nemica, che poi trasformano in prezioso ossigeno grazie alla fotosintesi clorofilliana, oltre a mantenere un equilibrio di umidità utile ai cicli vitali delle stagioni insieme a tutte le altre aree verdi di tutto il pianeta. Noi esseri, per così dire, intelligenti, abbiamo contribuito a distruggere tutto ciò, con la nostra incuria, la nostra avidità, la nostra lascività, badando solo ai profitti e alle comodità, provocando l'inquinamento dell'aria, tanto preziosa per noi tutti e per la vita di tutto il pianeta.

Cosa sarà della nostra unica casa? La nostra esistenza? Cosa lasciamo alla nostra prole? Siamo giunti ad un bivio senza ritorno, visto che si cercano altri pianeti dove pochi eletti potranno cercare scampo, se ci riusciranno; al posto di impiegare le proprie risorse per ridurre le emissioni dei gas nocivi, missione iniziata da una vita, protratta nel tempo e mai completata.

Non voglio essere catastrofica, ma semplicemente realista.

Spero vivamente, perché la speranza è la fiamma che ci anima e ci fa affrontare l'incognita del domani, che malgrado tutto quel che sta accadendo, la natura possa ancora far miracoli, come ha sempre fatto, e mettendo a profitto la nostra intelligenza, possiamo aiutarla a rimettersi dall'avvelenamento che le abbiamo causato, facendo attenzione a non guardare i propri interessi, ma creare nuovi mezzi di trasporto utilizzando ad esempio l'idrogeno oppure l'acqua, elementi che non inquinano, ricordo che un tempo c'erano i motori ad acqua  di alcuni trattori, ma già, dimenticavo! Dal petrolio si ricavano più guadagni... l'energia che sta nell'aria si potrebbe sfruttare, già, ma è meglio non approfondire le vecchie teorie che sono state insabbiate per il semplice motivo che produrre energia con gli attuali mezzi: petrolio, fotovoltaico, eolico, ecc...si ricavano più profitti e rimaniamo tutti assoggettati al sistema creato per spolparci!
Vorrei tanto augurarmi e sperare in un mondo migliore, che la voce della scienza sia messa a profitto di noi tutti e non solo per chi pensa ad accumulare solo per sé stesso, incurante dei danni che arrecano i cambiamenti climatici alle popolazioni del mondo intero.
Mi fermo qui, ma riprenderò questo argomento poiché c’è ancora tantissimo da dire ed approfondire.

 

Anna Giordano 24/08/2023

 

 

giovedì 10 agosto 2023

IMMAGINI e PENSIERI- Poesia, voce e montaggio video di: Anna Giordano - ...



Immagini e pensieri

Penso che la vita sia un po’ come le foglie

prima tenere gemme verdi, poi gialle e rosse,

marroni, stanche cadono al suolo.

E penso alla mia vita insieme alla tua

che abbiamo trascorso

sin da quando eravamo verdi e giovani germogli.

 

Il tempo ci ha lasciato maturare

abbiamo compreso e appreso dalla vita

quant’essa sia meravigliosa ed imprevista,

viverla oggi, con quel di più che abbiamo appreso da essa

 ogni giorno che passa,

ogni soffio di vento che ci alita la vita,

 ci dà qualcosa in più per

accettare maggiormente con coscienza 

questo tempo che avanza.

Sulle note della vita voliamo, ci culliamo

consapevoli, che prima o poi, cadremo come foglie…

Vita mia insieme a te ho passato tanti giorni

per non dire tanti anni

 e penso che una sola vita non sia mai abbastanza,

per vivere, sognare, creare, credere, amare.

Vorrei vivere mille altre stagioni,

affinché si susseguissero

per darci il tempo di vivere

quel che non abbiamo ancora vissuto.

Amo questa vita come te amore mio,

vorrei, sì vorrei! Tanta gioia nel cuore

anche se fuori è già autunno per non dire inverno. ma

Penso al vento…

quest’aria di vita che ci avvolge e ci dona la dolcezza,

 la carezza della sera,

 prima della notte intera.

Dormi amore mio io veglio su di te, come tu vegli su di me

 E che questa notte possa, ancora una volta,

diventare anche domani… un altro giorno.


 Anna Giordano 07/08/2023

 


venerdì 28 luglio 2023

Sofia Calvo - Tigullio Design District 2022



Ho il piacere di condividere a nome di Kultura Project Web questo video
per farvi conoscere: Sofia Calvo una persona poliedrica: avvocato,
designer, inventrice peruviana che merita di essere conosciuta
per le sue qualità inventive e creative, 
che in questo video avrete modo di approfondire ed apprezzare. 


In occasione della prima edizione del Tigullio Design District 2022,
presentiamo il video di: Sofia Calvo - Fondatrice di Sofia Calvo Designer Tigullio Design District - TDD è il primo evento internazionale
organizzato in Liguria, dedicato al design e più in particolare
ai grandi temi legati al mare, all'outdoor e ovviamente
all'arte di vivere, che si svolge nel magnifico paesaggio
del Golfo del Tigullio, tra Genova e le 5 terre. Un nuovo distretto del design a metà strada tra Genova,
sede del Salone Nautico, La Spezia, polo internazionale
della produzione nautica e scenario della Milano Design Week;
che è l'evento di design più importante al mondo. TDD vuole diventare un luogo in cui professionisti e
appassionati di design possano confrontarsi, condividere,
dialogare e approfondire la prospettiva di crescita
culturale e scambiare visioni per nuove forme di collaborazione,
networking creativo e business. Un evento locale, italiano e allo stesso tempo internazionale,
questa la proposta contenutistica del TDD,
per il quale è importante offrire una proposta trasversale
utile agli esperti del settore per avere un quadro
completo di quanto accade sia sul territorio e nel mondo. Benvenuto nel Tigullio Design District! Tigullio la tua nuova esperienza progettuale Seguici: .https://www.tigulliodesigndistrict.com/ .https://www.instagram.com/tigulliodes... Tutti i diritti riservati. Copyright (C) 2022 -
Tigullio Design District (R) - TDD (R)

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I am pleased to share this video on behalf of Kultura
Project Web to introduce you to: Sofia Calvo a
multifaceted person: Peruvian lawyer, designer, inventor who deserves to be known for her inventive and creative
qualities of her, that in this video you will be able to deepen and appreciate.


On the occasion of the first edition of the Tigullio Design
District 2022, we present the video of:
Sofia Calvo - Founder at Sofia Calvo Designer Tigullio Design District - TDD is the first international
event organized in Liguria, dedicated to design and
specifically to major themes related to the sea,
the outdoor and obviously lifestyle, being developed
in the splendid scenery
of Gulf of Tigullio, between Genoa and the 5 lands. A new design district that straddles Genoa,
home of the Boat Show,
La Spezia, the production center of boating at an international level
and the setting for the design week in Milan; which is the most
important design event in the world. TDD, aims to become a place where design professionals and
enthusiasts can discuss, share, dialogue, and deepen
in the perspective of cultural growth, and exchange
of visions for new forms of collaboration,
creative network and business. A local, Italian and at the same time international event,
this is the proposal
of the contents of the TDD, for which it is important to
offer a transversal proposal useful to experts in the sector
in order to have a complete picture
of what is happening both on the territory and in the world. Welcome to Tigullio Design District! Tigullio your new design experience .https://www.tigulliodesigndistrict.com/ .https://www.instagram.com/tigulliodes... All right reserved. Copyright (C) 2022 -
Tigullio Design District (R) - TDD (R)

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Tengo el agrado de compartir este video en nombre
de Kultura Project Web para presentarles a:
Sofia Calvo una persona polifacética: abogada, diseñadora,
inventora peruana que merece ser conocido por sus cualidades
inventivas y creativas, que en este video podrás profundizar y apreciar.

Con motivo de la primera edición del Tigullio Design District 2022,
os presentamos el vídeo de: Sofia Calvo - Fundadora de Sofia Calvo Designer Tigullio Design District - TDD es el primer evento
internacional organizado en Liguria, dedicado al diseño
y más particularmente a los grandes temas relacionados
con el mar, el aire libre y obviamente el arte de vivir,
que se desarrolla en el magnífico paisaje del Golfo de Tigullio,
entre Génova y las 5 tierras. Un nuevo distrito de diseño a caballo entre Génova,
sede del Salón Náutico, La Spezia, centro internacional
de producción náutica y escenario de la
Semana del Diseño de Milán; que es el evento de
diseño más importante del mundo. TDD, pretende convertirse en un lugar donde
los profesionales y entusiastas del diseño puedan discutir,
compartir, dialogar y profundizar en
la perspectiva del crecimiento cultural y
el intercambio de visiones para nuevas formas
de colaboración, red creativa y negocios. Un evento local, italiano y al mismo tiempo internacional,
esta es la propuesta de contenido de la TDD,
para lo cual es importante ofrecer una propuesta
transversal útil a los expertos del sector para tener
una imagen completa de lo que está sucediendo
tanto en el territorio y en el mundo. ¡Bienvenido al distrito de diseño de Tigullio! Tigullio tu nueva experiencia de diseño Síganos: .https://www.tigulliodesigndistrict.com/ .https://www.instagram.com/tigulliodes... Todos los derechos reservados. Copyright (C) 2022 -
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J'ai le plaisir de partager cette vidéo au nom de
Kultura Project Web pour vous présenter: Sofia Calvo
une personne aux multiples facettes :
avocate péruvienne, designer, inventrice
qui mérite d'être connue pour ses qualités inventives et créatives,
que dans cette vidéo vous pourrez approfondir et apprécier.

A l'occasion de la première édition du Tigullio Design
District 2022, nous vous présentons la vidéo de :

Sofia Calvo - Fondatrice de Sofia Calvo Designer

Tigullio Design District - TDD est le premier événement
international organisé en Ligurie, dédié au design
et plus particulièrement aux grands thèmes liés à la mer,
au plein air et évidemment à l'art de vivre, se déroulant
dans le magnifique paysage du golfe de Tigullio ,
entre Gênes et les 5 terres.

Un nouveau quartier du design à mi-chemin entre Gênes,
siège du Boat Show, La Spezia, centre international de production
nautique et décor de la Milan Design Week ;
qui est l'événement de design le plus important au monde.

TDD vise à devenir un lieu où les professionnels et
les passionnés du design peuvent discuter, partager,
dialoguer et approfondir la perspective de croissance
culturelle et l'échange de visions pour de nouvelles
formes de collaboration, de réseautage créatif et d'affaires.

Un événement local, italien et en même temps international,
c'est la proposition de contenu du TDD, pour laquelle
il est important d'offrir une proposition transversale
utile aux experts du secteur pour avoir une image
complète de ce qui se passe à la fois sur le territoire et dans le monde.

Bienvenue dans le Tigullio Design District !
Tigullio votre nouvelle expérience de conception

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