Disegnami
la pace
disse un
giorno,
un vecchio al
bambino,
ed il bambino
subito iniziò a scegliere i colori.
Per prima adoperò
l’azzurro e colorò il cielo,
poi disegnò
due nuvole bianche con
un sorriso
teso fra loro, in forma d’arcobaleno.
Per occhi disegnò due
bianche colombe
perché vegliassero
sul bene,
per
bocca, due mani e un cuore
perché
battesse forte e dispensasse amore.
Sul petto del cielo
appuntò un occhio
perché
guardasse dentro di lui
prima di
parlare.
Al posto delle orecchie
disegnò
due cerchi,
al centro il
simbolo d’amore e pace,
ma gli mancava il naso,
cercò di
disegnarlo,
ma venne
fuori un signore,
vestito come
un arcobaleno,
in più con
due mani rosa
per quando
starnutiva
e potessero
asciugarlo.
Poco più giù, ai suoi
piedi,
disegnò un
prato verde,
cosparso di
petali variopinti
e su vi
scrisse la parola pace,
che
il vecchio non riuscì a vedere
a causa dei
tanti bambini,
che in
girotondo
cantavano
uniti per la pace;
ne aggiunse tanti
altri,
senza fare
eccezioni!
Si davano la
mano
per
circondare il mondo,
cantavano e
gioivano,
le loro mani erano di
tutti i colori!
Issavano bandiere insieme ai loro cuori,
Un bimbo piccolino
tentava di scalare il suo arcobaleno!
E un altro, che scopre
sotto le macerie della sua casa,
tutte le
parole d’Amore e Pace dalla guerra cancellate,
mentre dalle mani
lasciava volare in alto la sua speranza,
bianca col ramo d’ulivo in becco.
Ecco la PACE, disse il
bambino al vecchio
ed
egli rispose: la PACE è una parola antica,
che non è mai
invecchiata, grazie a voi bambini
perché la
custodite da sempre nei vostri cuori puri!
Anna Giordano 07/05/2022