mercoledì 30 novembre 2022

L' emozione e la lacrima


L'emozione è quella lacrima che cerca di non scivolare sulla guancia, per non farsi vedere e rimanere più a lungo possibile legata a chi l'ha generata...

Una lacrima può nascere da un'emozione ed esserne testimone...

 Un'emozione per quanto possa essere grande, riesce ad esprimersi al meglio solo attraverso una piccola e fragile lacrima.

Anna Giordano 12/03/2019

martedì 29 novembre 2022

NOI E GLI ALTRI

 Pensiamo che siano sempre gli altri a predisporre la nostra vita, senza pensare che siamo noi a scegliere e dipendere dagli altri! 

Nessuno è padrone di nessuno, se non di sé  stesso!

Anna Giordano

venerdì 25 novembre 2022

Il NORD e il SUD

 Al nord dei miei pensieri, si rifugia 

il sud delle mie radici.

Vivo al nord di un luogo, ma che è il sud di un altro luogo ancora più a nord del mio nord. Ordunque qual 
è il luogo dove vivo? 
Il nord oppure il sud della mia vita? Sarà, può darsi, il luogo che per bussola ha 
il cuore e per ago i passi del mio cammino? 
La terra è tonda e tutti i luoghi possono essere il nord, così come il sud,  l'est o l'ovest del punto 
in cui mi trovo e come pure la gente che l'abita, e non è il loro colore 
che fa la differenza e neppure il luogo in cui abita, poiché non c'è 
un punto, in cui, si rimanga fermi. 
Ci sono solo linee tracciate sulle 
carte geografiche per calcolare le distanze, come i paralleli e i meridiani che dividono, immaginariamente, il globo che non ha frontiere e non ha limiti.
Né sud o nord che sia, perché l'essere umano è parte di un solo punto, là  dove posa i suoi piedi e poiché non resta fermo il suo posto può essere 
il sud, il nord, l'est e l'ovest nel giro 
di pochi passi.
C'è solo il nostro spirito che ci guida, ma spesso perde la bussola, perdendo la ragione, di riconoscere tra i punti cardinali, chi definisce, a torto, i punti come se fossero 
di prima e seconda classe, catalogandoli e collocandoli come: il bene e il male, situando troppe volte il benessere 
al nord ed il malessere al sud. 
Ma se ci si pensa bene il sud non è altro
che il nord di un sud, che a sua volta, diventa nord, e quindi, non c'è, come sopra ho detto, nessun punto preciso immobile poiché la Terra gira e non si ferma mai!

Anna Giordano 

mercoledì 16 novembre 2022

FILASTROCCHE DELLA PUNTEGGIATURA INFELICE E VICEVERSA

 

L' infelicità è quella virgola

che divide il dolore dal sorriso,

tre puntini sospesi per essere infelici.

Basta un  punto per metter fine ad ogni gioia,

una parentesi che racchiude una ferita

che, tra un punto ed una virgola,

può essere infettata,

se suturata con due punti infelici. 


FELICITÀ TRA PUNTI, VIRGOLE E ACCENTI. 

La felicità è quella virgola 

che racchiude il sorriso con la gioia

cancellando il dolore.

Tre puntini son sospesi per dar fiato

alla certezza di un domani ben migliore.


Un solo punto mette fine ad ogni noia.

Due parentesi una aperta e l’altra chiusa

mettono tutti i dubbi in  gabbia per lasciar spazio ai due punti perché diano l’importanza a chi dà inizio alla danza .

Seguono poi due punti importanti

uno interroga(?) L’altro esulta (!) 

Poi ci son le virgolette che son là sole solette ed  acclamano l’allegria esaltando col:

" Viva, viva felicità di chi coglierla la sa,

basta solo anche il sorriso che è l’accento sulla sua à".


Anna Giordano 01/01/2020

sabato 12 novembre 2022

La pace disegnata... Prosa poetica, montaggio video e voce di: ...


   Disegnami la pace

   disse un giorno,

   un vecchio al bambino,

   ed il bambino subito iniziò a scegliere i colori.

   Per prima adoperò l’azzurro e colorò il cielo,

    poi disegnò due nuvole bianche con

    un sorriso teso fra loro, in forma d’arcobaleno.

    Per occhi disegnò due bianche colombe

    perché vegliassero sul bene,

    per bocca, due mani e un cuore

    perché battesse forte e dispensasse amore.

    Sul petto del cielo appuntò un occhio

    perché guardasse dentro di lui

    prima di parlare.

    Al posto delle orecchie disegnò

    due cerchi,

    al centro il simbolo d’amore e pace,

    ma gli mancava il naso,

    cercò di disegnarlo,

    ma venne fuori un signore,

    vestito come un arcobaleno,

    in più con due mani rosa

     per quando starnutiva

     e potessero asciugarlo.

    Poco più giù, ai suoi piedi,

   disegnò un prato verde,

   cosparso di petali variopinti

   e su vi scrisse la parola pace,

    che il vecchio non riuscì a vedere

    a causa dei tanti bambini,

    che in girotondo

    cantavano uniti per la pace;

    ne aggiunse tanti altri, 

   senza fare eccezioni!

   Si davano la mano

   per circondare il mondo,

   cantavano e gioivano,

   le loro mani erano di tutti i colori!

   Issavano bandiere insieme ai loro cuori,

   Un bimbo piccolino tentava di scalare il suo arcobaleno!

   E un altro, che scopre sotto le macerie della sua casa,

   tutte le parole d’Amore e Pace dalla guerra cancellate,

   mentre dalle mani lasciava volare in alto la sua speranza,

   bianca col ramo d’ulivo in becco.

   Ecco la PACE, disse il bambino al vecchio

   ed egli rispose: la PACE è una parola antica,

   che non è mai invecchiata, grazie a voi bambini

   perché la custodite da sempre nei vostri cuori puri!

 

Anna Giordano 07/05/2022

 

 



giovedì 10 novembre 2022

PENSIERO SERALE: SOLITUDINE

 

"Seduta ai piedi della mia solitudine son astro 

che nell'universo vaga senza meta, 

son foglia che volteggia e cade nella tregua 

di una estate che annega."


Anna Giordano



martedì 8 novembre 2022

LA ROSA NEL GIARDINO


Era da anni che più nessuno si occupava di quel giardino in fondo al parco, circondava una vecchia villa decrepita. 

Le erbe infestanti facevano da padrone, avevano occupato tutti gli spazi che ormai da tempo non erano stati più curati.

Il Giardino si guardava intorno per scorgere se si fosse salvato al meno un fiore di quelli che aveva visto tante volte colorare i suoi giorni.
Ogni mattina, al sorgere del sole si guardava e ricordava
quello che era stato, ornato da tulipani colorati, da primule e viole, mimose e tante margherite che coprivano la sua
superficie… I ricordi lo facevano sognare.

Ogni sera, prima di addormentarsi, raccontava alla luna che gli teneva
compagnia, la sua disperazione per l’unica rosa che aveva
piantato le radici nella sua terra, sino a toccargli il cuore, e
della quale si era innamorato, ma che, purtroppo, non era
più rifiorita. Raccontava della sua bellezza, sussurrando alla
luna, il velluto dei suoi petali rosso fuoco, della sua
eleganza vestita di spine e foglie verdi e del profumo che lo inebriava ogni sera.
La luna l’ascoltava, e una sera di maggio, intenerita dalla sofferenza del povero giardino,
lasciò cadere una lacrima che brillava di una luce bianca e pura che, appena toccò il suo suolo, formò un cerchio, nel centro
del quale, spuntò una piccola gemma che illuminò con i suoi raggi, mostrandola al giardino.
Poi una nuvola coprì la luna ed il giardino ebbe giusto il
tempo per vedere la gemma. Un brivido percorse la sua
terra e felice del dono, si addormentò aspettando il giorno.
Quando la mattina seguente si svegliò, la piccola gemma
era già cresciuta: era una pianta di rosa; quando se ne rese
conto, la gioia lo pervase e tremò tutto il terreno, tanto, che le erbe infestanti ne furono scosse.
La rosa per qualche giorno rimase anonima, nessuno si era accorto di lei, ma le attenzioni che il giardino le prodigava,
scuotendo le erbacce perché non invadessero il suo spazio, fece ingelosire l’edera.
Un giorno la rosa sbocciò e si elevò al disopra delle erbe infestanti, sfoderando tutta la sua bellezza nei petali vellutati cosparsi di brina mattutina.
Brillava al sole come una regina con il diadema di diamanti gocciolanti, poggiati sulla punta dei suoi petali aperti,
mentre sorrideva al giardino, che innamorato ed estasiato,
teneva a bada le erbacce, perché non le facessero male.
L’edera ancora più gelosa strisciò silenziosa ed uno dei suoi tanti tentacoli avvicinò la rosa, poi, fingendosi amica, elogiò la sua bellezza e le domandò di abbassare le sue spine per
poterle porgere una carezza. La rosa gentile ed ingenua,
acconsentì ed abbassò le spine sotto lo sguardo atterrito del
giardino che nulla poté fare per impedire all’edera di
avvicinarsi.
Appena la rosa si svestì delle sue spine, l'edera con forza
estrema serrò forte il suo bocciolo, fino a
soffocarlo e spezzarlo. Il bocciolo della rosa cadde sulla terra del giardino, il
quale disperato l’accolse sul suo petto piangendo insieme al cielo il suo amore.

Anna Giordano

lunedì 7 novembre 2022

Risveglio, Poesia, voce, video di Anna Giordano Musica (Romantic Music)



sabato 5 novembre 2022

L'INSIEME

 

Noi siamo: materia, spirito, ombra, che non è materia e né spirito, ma rappresenta l'incognita che il corpo e lo spirito racchiudono. 

Anna Giordano





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venerdì 4 novembre 2022

PENSIERO SERALE: I SENSI DI COLPA...

 

I sensi di colpa? 

Sono gli effetti collaterali della vita e a volte possono essere devastanti.

 Anna Giordano   



PENSIERO SUL TEMPO


Il tempo è l'unico a far maturare le idee e le persone,

com'è l'unico a far riconoscere i propri torti, a coloro i quali,

in tempi ancora non maturi, non li ammettevano.


Anna Giordano.  


giovedì 3 novembre 2022

FIORITURE SINUOSE - FLORAISONS SINUEUSES - Musica di Alessandro Cusatell...


Ringrazio Domenico Ernandes, per avermi fatto la sorpresa, riproducendo e riportato in questo video, uno stralcio dell'intervista
del Maestro compositore Alessandro Cusatelli, che nel novembre
2012 fu ospite a Radio Classica per una intervista condotta
da Luca Ciammarrughi, durante la quale presentò, in anteprima,
l'opera cameristica intitolata: "Floraisons Sinueuses" composta
dal Maestro Cusatelli su tre mie poesie in lingua francese.
Per cui ringrazio Domenico Ernandes per la gentile attenzione
di cui mi ha fatto dono ed allo stesso tempo, colgo l'occasione
per ringraziare ancora il Maestro Alessandro Cusatelli e
per il quale testimonio la mia stima e riconoscenza
per avermi onorato con la composizione della sua opera
cameristica, scegliendo le mie poesie.
Grazie Domenico Ernandes e grazie al Maestro Cusatelli
per le sue parole a mio riguardo e degli artisti che hanno
contribuito alla realizzazione dell'opera e ringrazio
Radio Classica per avere reso possibile il lancio in
anteprima dell'opera.

FLEUR DE  LIS.

Fleur blanche de lis,
ta peau es douce,
chimère unique,
espoir de l’âme.
Tu es le rêve
que j’embrasse le soir...
De ta peau je m’habille
éternelle merveille…
Lune blanche tremblante,
île douce de mes vers,
où la voix du silence
dans la paix s’éclipse.
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traduzione
GIGLIO  ( dedicata alla luna)

Fiore bianco di giglio
liscia è la tua pelle,
unica chimera,
speranza dell’anima.
Tu sei il mio sogno
che abbraccio la sera…
Di  pelle tua mi vesto
eterna meraviglia…
Luna bianca tremante
dolce isola dei miei versi,
dove la voce del silenzio
nella pace si eclissa.

Anna Giordano
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FLEUR DE CACTUS
En t’éclosant,                                                        
tu ouvris tes pétales au temps,
candides comme neige.
Le nectar de ton calice 
tu offris au soleil,
en échange de sa vitale caresse,
qui te permis 
pour un seul jour
vivre ta beauté éphémère. 
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FIORE DI CACTUS

Apristi al tempo i petali,
candidi come neve.
Il nettare del tuo calice 
offristi al sole
in cambio della sua vital carezza,
che ti permise, 
per un giorno solo,
vivere 
l’ effimera, tua, bellezza.

Anna Giordano
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DÉLICATESSE     
                                                              
Rouge vermeil
tu t’agites au soleil
sur ta tige frêle,
douceur du printemps,
parmi le blé vert
ton corps se plie
sous le  souffle du vent.
Corolle délicate,
velours soyeux ,
lèvres  de pourpre,
fleurissent dans les champs.
Tu fanes et t’effeuilles 
papier de soie ,
le vent te cueille
et t’emporte avec soi,
pour chanter à ce monde
ta beauté délicate,
fleur rouge vermeil
fleur de coquelicot.
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DELICATEZZA

Rosso vermiglio
che ti agiti al sole
sul tuo stelo fragile,
dolcezza primaverile,

nel verde del grano
il tuo corpo si piega,
sotto il soffio del vento.

Delicata corolla,
velluto setoso,
labbra di porpora
infiorano i campi,

appassisci e ti sfogli
come carta di seta,
il vento ti coglie
ti porta con sé,

cantando al mondo
delicata bellezza,

fiore rosso vermiglio,
fior di papavero.

Anna Giordano
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