Passerotto,
che
sul gelido filo spinato
guardavi
gli uomini infierire sugli altri loro simili.
Tu,
che
vedesti sfilare in quei campi, nude e scheletriche vite,
di
cui, ancora oggi, si nega l’esistenza
Racconta
tu, com'erano trattate quelle vite…
assoggettate
e crudelmente sottomesse all'odio razziale,
raccontami,
come sopravvivesti a tanto atroce male?
Tu
vedesti l’eterno livore,
alimentare
quegli esseri senza cuore,
vedesti
il loro rancore trasformarsi in fumo sacrificale,
che usciva dai comignoli di quei forni dell’orrore,
dove
ogni parola è vana per raccontarne il dolore.
Dimmi
dov'era allora, la misericordia che tanto cantiamo
ed
innalziamo nelle nostre preghiere all'eterno
Amore,
che
in quei luoghi rimase freddamente assente…
Tu,
unico
spettatore libero di pensare e agire,
volasti
attraverso quel fumo prendendo sulle tue fragili ali
le
anime loro, che portasti in alto, sempre più in alto, lontano dall'odio,
per renderle finalmente libere.
30/05/2019 Anna Giordano