giovedì 12 settembre 2019

LA LEGGENDA DEL TEMPORALE



Tutto ebbe inizio nei lontani primi mesi di vita del pianeta Terra, quando le stagioni avevano da poco iniziato ad esistere e che non tutti i fenomeni atmosferici si erano ancora manifestati.
Infatti, gli esseri che abitavano il nostro pianeta, fino a quel momento avevano goduto del bel tempo,
senza pensare che potesse esserci un altro tipo di tempo.
Un bel giorno però accadde quello che nessuno si aspettava…
“Cosa? Un cambiamento atmosferico che modificò la vita di tutti gli esseri viventi su terra…”

Come sempre il sole splendeva e la vita di tutto il pianeta era in pieno fermento.

I campi erano pieni di messi, gli insetti volavano di fiore in fiore succhiandone il nettare;
in cambio, per gratitudine a tanta bontà, gli insetti portavano il polline che si attaccava sul loro
dorso e le zampine, da un fiore all’altro permettendo così l’impollinazione, e assicurando la specie.
Gli uccelli volavano nel cielo liberi, e talmente felici che diffondevano la loro gioia nell’aria, con i piacevoli cinguettii.
Come loro, tanti altri esseri che abitavano i luoghi, erano indaffarati a svolgere ognuno il proprio
compito che gli era stato affidato da madre natura.
Agli alberi era stato domandato di produrre ossigeno, cosa indispensabile alla vita sul nostro pianeta e non solo poiché fu loro affidato il compito di produrre frutti, fibre, legno e in più, prestare rifugio a tante specie viventi. Sì, insomma l’albero è uno dei tanti esempi di natura amica, da rispettare e difendere.

 Mentre tutta la comunità brulicava di tanti esseri intenti ognuno a svolgere il proprio lavoro, improvvisamente, si alzò un vento forte. Tutti si meravigliarono di quella improvvisa quanto portentosa ventata. Nessuno fino a quel momento aveva mai visto la vera forza del vento, gli esseri conoscevano solo la brezza che tanto li ristorava col suo fresco soffio nelle giornate d’intensa calura. Quell’aspetto del vento era tutt’altro, infatti, era un vento che in un attimo aveva sollevato un polverone dai campi, che impediva di vedere anche ad una lince, pertanto famosa per la sua acuta vista.


 Il cielo nel frattempo, sotto l’impulso del vento, si coprì improvvisamente di cose bianche che a vederle sembravano soffici come i fiocchi di cotone, in misura extra-large. Si spostavano nel cielo sospinte dal vento come vele sul mare. Erano le nuvole.

Sulla terra però, nessuno le conosceva ancora, e tutti guardavano i cambiamenti del cielo con grande stupore. Improvvisamente, anche il sole che splendeva venne coperto dagli enormi e soffici batuffoli di cotone. Erano prima di colore bianco e poi pian piano presero un colore grigio plumbeo. Assunsero un aspetto minaccioso. Furono in molti a domandarsi cosa stesse succedendo, ma nessuno seppe rispondere adeguatamente alla domanda. Nel frattempo un po’ tutti, cominciavano a preoccuparsi, quando ad un tratto, una luce accecante squarciò il cielo.
Sembrava un ramo enorme di un albero senza foglie in fiamme, la visione fu seguita subito da un assordante rumore che fece tremare la terra, tutti ebbero un sussulto di paura, era qualcosa che somigliava ad una voce cavernosa, di cui nessuno ne capiva l’idioma. Pensarono che qualcuno abitasse in cielo e tante ipotesi nascevano dalla fantasia di ognuno dando così, vita a delle idee fanstiche per giustificare tale fenomeno. Ci furono gli alberi e tutte le piante della foresta che dissero:
- Forse sarà qualche tronco morto di uno dei nostri fratelli portato in cielo dal vento, che si è sfasciato ed ha provocato tale fenomeno.
- Nooo!!! – Dissero gli animali della foresta – noi pensiamo che siano gli spiriti dei nostri antenati ,che si sono arrabbiati.
- Nooo!!! – Dissero le montagne e i campi- dev’essere stata una caduta di qualche nostra sorella. Ci sono alcune di esse che sono proprio una frana!

 Mentre ognuno sosteneva la propria teoria, si accorsero che dal cielo cadeva sotto forma di gocce: l’acqua. Tutti in coro esclamarono:

- E questa da dove viene? I laghi i fiumi e i mari esultarono dicendo:
- Sono le nostre sorelline che arrivano dal cielo, è meraviglioso! Così, potremo anche noi rigenerarci.
Sì, perché voi alberi e tutte le specie che appartengono al regno vegetale, vi rigenerate con
l’impollinazione aiutati dal vento, dagli insetti ed alcune specie di uccelli.
Voi del regno animale, vi rigenerate fra voi con l’accoppiamento; mentre voi, del regno minerale al quale anche noi acque, apparteniamo, insieme alle montagne, i campi, siete sempre esistiti, da quando, appunto, la terra esiste. A volte vi rigenerate con le eruzioni vulcaniche e vi trasformate con gli eventi atmosferici, con il soffio del vento, il caldo del sole, e anche con noi acque, che accarezzandovi o schiaffeggiandovi vi modelliamo, erodendovi.
E, noi acque? Noi non abbiamo, fino ad oggi, avuto nessuno che ci alimentasse, stavamo per morire
ora invece sono arrivate le nostre sorelline a darci la fonte di rigenerazione.
Non sappiamo come sia avvenuto tale fenomeno, ma siamo contente di accoglierle.

Il sole che ascoltava i discorsi di tutti da dietro le nuvole, con i suoi potenti raggi squarciò una nuvola davanti a sé come una spada può fendere un velo, e con voce profonda e calda disse:

- Sono io il responsabile di tutto! Sì, con i miei raggi caldi ho riscaldato voi acque e vi ho trasformate in vapore facendovi assumere la forma di piccole particelle d’acqua leggerissime, così tanto leggere da poter salire sino in cielo; salendo hanno incontrato il vento che con le sue correnti fredde le hanno raffreddate insieme all’aria calda che arrivava dalla terra verso il cielo, immaginate che, a volte, l’incontro è così forte che diventa uno scontro,il vapore da me prodotto, è cosi caldo che scontrandosi con l’aria fredda produce delle capocciate così forti che provocano scintille che a loro volta, generano lampi di luce e suoni forti come voci cavernose, i tuoni!
Tutti ascoltavano silenziosi le spiegazioni del sole con estrema attenzione per quel che diceva, quando ad un tratto…., una vocina si alzò dalla moltitudine dicendo:
- Siccome io sono il tempo e sono giovanissimo su questo pianeta, vorrei dare a questo fenomeno un nome, che è legato al tempo sia atmosferico che temporale, allora proporrei come nome per questo fenomeno: Temporale, cioè quello che accade in uno spazio di tempo e in questo caso relativamente breve. La spiegazione e la proposta del Tempo piacque a tutti. Così, battezzarono col nome di Temporale il fenomeno.

E voi bambini non dimenticate! Ogni qualvolta che ascolterete il temporale imperversare… ricordatevi di questa storia e senza aver paura dei tuoni dalla voce cavernosa sorriderete e penserete alle capocciate che si danno lassù,le correnti d’aria e le nuvole quando si scontrano.


Anna Giordano. 2009