domenica 22 marzo 2020

IL SOGNO E LA VOLONTA'


                                                
Un giovane pescatore che viveva in un piccolo, quanto povero borgo marinaro, era giunto al suo ventesimo anno di età.
Sin da quando era bambino, aveva sentito parlare, tramite suo nonno, anche lui pescatore, di un pesce d’oro al quale aveva dato sempre la caccia, ma senza esito.
Era cresciuto con il desiderio di riuscire a pescare quello che suo nonno per una vita intera, non era riuscito a catturare.
Il nonno gli aveva raccontato del pesce d’oro, ma non gli aveva dato tanti particolari per poter tracciare una rotta da seguire ed orientare la sua ricerca; anche se non era mai riuscito a trovarlo, aveva continuato a inseguire il suo sogno, pur se non aveva messo in atto mai un piano per sviluppare la sua ricerca.  
Il giovane pescatore, dopo aver fatto il punto della situazione, si decise di partire alla ricerca del pesce d’oro. Sapeva che non sarebbe stata cosa facile, il mare non era una pozzanghera, la sua immensità, comunque, non lo scoraggiò e neppure la famiglia riuscì a farlo cambiare idea, lui aveva deciso e la sua volontà di proseguire il suo progetto lo fece diventare sordo alle parole di persuasione da parte dei suoi familiari.
Tutti gli ripetevano che la sua impresa era impossibile perché  il pesce d’oro non esisteva.  Suo nonno, che pur essendo  un lupo di mare, non era riuscito in tanti anni a catturarlo e tutto quel che aveva pescato in oro, si definiva con una sola ed unica parola: “Nulla”!
Il giovane quasi si turava le orecchie pur  di non farsi scoraggiare, non ascoltava nessuno se non il suo sogno.
La sua assoluta caparbietà l’ebbe vinta su tutto e inoltre, riuscì a convincere il proprietario di un peschereccio, ben più grande del suo, a prendere il largo insieme a lui per cercare il pesce d'oro.

Passarono giorni, dopo giorni. Navigarono per mari e oceani, in cerca di un pesce, ormai inesistente.
Il proprietario del peschereccio, sfiduciato infierì sul povero pescatore sognatore.
Così, dopo una lite si misero d’accordo che sarebbero rientrati, non senza malcontento da parte del giovane che avrebbe voluto continuare la sua ricerca. Col cuore scuro che gli stringeva in petto, diede il cambio al timone, al proprietario del peschereccio  improntando la rotta verso casa.
Avevano perso troppo tempo e il giovane pescatore, propose al proprietario del peschereccio, di buttare le reti, per non tornare  a mani vuote, magari pescare almeno del pesce normale!
Quelle acque erano conosciute per essere ricche di fauna marina.
Mancava un giorno al rientro e le reti dovevano sicuramente  essere piene, quando iniziarono a tirarle a bordo, a loro grande stupore, videro che le reti erano tese, pensarono che ciò fosse dovuto al peso del pesce che contenevano.
Provarono a tirare le reti su pian piano con la carrucola, ma non ci riuscirono.
Le reti erano tese sempre più, così per non romperle,  il giovane pescatore decise di andare a vedere cosa stesse succedendo sotto acqua.
Si tolse la maglia e i pantaloni, si tuffò sprofondando nell'abisso. Dopo una breve attesa, il proprietario del peschereccio lo vide risalire.
Faceva dei grandi gesti, chiese di essere tirato su, i suoi occhi brillavano dalla gioia e non riusciva a parlare; incuriosito, il padrone del peschereccio domandò cosa avesse visto e il pescatore gli rispose che la rete si era impigliata in un vecchio galeone che giaceva sul fondale, la cui polena in forma di pesce era tutta in oro. Il giovane dopo aver ripreso le forze si rituffò portando con lui una fune.
Aveva deciso di tirare la polena a bordo e di legare una boa al galeone per segnalarne la posizione, magari potevano esserci altri tesori nascosti al suo interno, ma quel che interessava al giovane pescatore per il momento era solo il pesce d’oro. Quando l’ebbe legato bene alla fune, diede uno strappo alla corda come segnale per il suo compagno di rotta,  il quale mise in funzione la carrucola e tirò su la polena. Non credeva ai suoi occhi quando vide uscire dall'acqua il pesce d’oro del galeone sommerso.
Finalmente il sogno di una leggenda, in cui nessuno voleva credere, aveva dato i suoi frutti. Il giovane pescatore  rientrò al piccolo borgo con il tesoro, lasciando a bocca aperta tutti coloro che lo avevano deriso e scoraggiato, per fortuna era stato ripagato dal suo impegno nel cercare qualcosa di cui era convinto fermamente, ma che tutti definivano soltanto un sogno che era diventato, pertanto realtà.

Anna Giordano  28/01/2009







MERAVIGLIA !


Lo sguardo si sveglia
apre gli occhi e contempla
il sole abbracciare la terra.

Meraviglia
i campi verde bottiglia
di un’erba gentile e tremante
al respiro del giovane aprile.

Meraviglia

tra i cuori di foglie le viole,
gli uccelli intenti a cantare
nidificano il canto in amore.

Meraviglia

il bianco ciliegio,
contrasta
col rosa del pesco
le primule d’oro
i myosotis color cielo
occhieggiano fra i teneri ciuffi
di erba e foglie marcite.

Rimesto d’odori e colori
sorprendono i sensi ogni volta.

E la natura si sveglia
e la scintilla s’accende
illumina
l’anima e il cuore…
di  meraviglia.

Anna Giordano Marzo 2013