Che cosa mi succede?
Ho paura!
Ho paura di non poter
scrivere tutto quello che ho dentro,
ho paura di non arrivare
a terminare ciò che ho iniziato.
Ho paura di dover frenare
tutto ciò che bolle in mente
perché il tempo è
insufficiente.
I pensieri sorgono. Sono albe che si susseguono
senza tregua
che diventano tramonti
per poi rinascere sempre
con più intensità di
luce, che in me implode.
Ho voglia di liberare
tutte queste idee,
pensieri che non posso
imprigionare, i pensieri sono gabbiani...
ed i gabbiani sono
liberi come il vento.
Guardo l’orologio e vorrei che si fermasse,
vorrei sostituire i
minuti con i miei pensieri, per scandire le ore, i giorni
e trasformar così, il
tempo in tracce.
Vorrei che questi fiumi che m’investono,
mi dessero almeno il
tempo di costruire gli argini per contenerli.
La loro furia è così
grande, che mi travolge e a volte rischio di annegare in essi.
Il tempo è il mio nemico, che cerco di tenere a bada
perché io possa un po’
gestirlo al meglio, in modo più proficuo
e dare ai miei pensieri
sempre più vita.
Vorrei, sì, vorrei, essere un eremita,
sola con i miei pensieri
e avere il tempo per me, per loro.
Vivere senza obblighi,
senza dovermi fermare.
Scrivere in ogni
istante, anche se può sembrar pazzia,
la mia è una pazzia che
m’inebria di un piacere unico,
le cui barriere sono la
carta e la penna che si incontrano
per dare vita alla mia
dolce follia,
che si abbandona sulle
onde di questo fiume d’idee e di parole
per le quali scaverei un
letto deviandone il percorso nelle viscere del tempo,
affinché l’anima di esse
brilli come un diamante,
sposandone le sembianze
nel suo splendore sfavillante,
per le idee, le ore e le parole, affinché esse splendano sul nascere di ogni istante.
Anna Giordano 16/07/2008