sabato 27 aprile 2024

LE NOTTI BIANCHE - Testo di F. M. Dostoevskij - Voce di Anna Giordano - ...



LE NOTTI BIANCHE - testo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij
"Come veloci volano gli anni! E ancora ti chiedi: che ne hai fatto di quei tuoi anni? Dove hai seppellito il tuo tempo migliore? Sei vissuto oppure no? Guarda, dici a te stesso, guarda come il mondo diventa freddo!
Passeranno ancora degli anni e dopo di essi verrà la cupa solitudine, verrà, appoggiata alle stampelle, la tremante vecchiaia,
e poi angoscia e desolazione… Impallidirà il tuo fantastico mondo, appassiranno e moriranno
i sogni tuoi e cadranno come le foglie gialle dagli alberi… Oh, Nasten’ka! Sarà triste restar solo, completamente solo,
e non avere neppure nulla da rimpiangere, nulla, proprio nulla… perché tutto quanto perderò, non è stato che nulla,
uno stupido, tondo zero, nient’altro che sogno! “


Ringrazio Domenico Ernandes per avermi proposto questo testo magnifico,
estrapolato dal libro, appunto: "LE NOTTI BiANCHE" di Fëdor Michajlovič Dostoevskji,
autore che da sempre ho ammirato e letto i suoi romanzi
i cui personaggi hanno sempre da insegnarci e farci riflettere
sulle tematiche dell'esistenza umana
e le vicissitudini che ne fanno parte.
In questo breve testo, riassumendo, egli ci parla
dell'incontro tra il protagonista,
un sognatore, e una ragazza diciassettenne, Nasten'ka,
che incontra durante una passeggiata sulle rive di un fiume,
nel periodo in cui al nord della Russia, il sole tramonta alle ore 22:00.
L'uomo, che ha un carattere schivo, riesce a prendere confidenza
con la ragazza e, si apre a lei.
La ragazza, anche lei gli rivela la sua vita e le sue angosce,
poiché legata a sua nonna possessiva e cieca e alla promessa fatta
ad un ragazzo a lei dichiaratosi che lei non vede da un anno.
Il sognatore inizia ad essere attratto dalla ragazza,
ma lei scrive al suo innamorato dandogli appuntamento
sulle rive del fiume.
Purtroppo, lui non si presenta e lei giura di dimenticarlo,
ma non ci riesce, la stessa cosa capita al sognatore che,
innamoratosi di lei non riesce a dimenticarla,
e recatosi per la quarta notte sulle rive del fiume,
la quarta notte bianca,
vede lei che corre incontro al suo innamorato, che nel frattempo,
si è recato sulle rive del fiume,
vede i due che corrono incontro l'uno all'altro abbracciandosi.

Così, il Sognatore, assiste alla scena e comprende subito,
che quel che ha vissuto durante quelle notti bianche,
era solo un'illusione...
che lo farà ricadere nella solitudine, il suo rifugio interno.
Rivestendosi del carattere schivo a lui consono.
Penso che questo monologo tenuto dal sognatore con sé stesso,
con l'intento di rivolgersi allo stesso tempo a Nasten'ka,
sia la riflessione che emerge nel suo pensiero non come verità,
ma come illusione. Molto bello e struggente questo messaggio,
in cui c'è il dolore della delusione, quella di un sognatore,
che si scontra nel forte e distruttivo impatto con la realtà,
che è quella di arrendersi all'evidenza di una età,
non più verde,
di un tempo passato a sognare e in cerca di qualcosa,
arrivata per lui troppo tardi.

Grazie Domenico Ernandes per avermi dato l'opportunità
di leggere questo testo e di averne corredato,
con le immagini e musica,
l'insieme di un'atmosfera che concorda
con la realtà del pensiero espresso dall'autore.
Complimenti

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