Mio Dio,
quante bellezze ci sono su questa terra, selvaggia, dolce, accogliente, arida,
avversa, ma pur sempre ospitale, con le sue acque azzurre ed i suoi monti
verdi, rocciosi, protesi verso il mare e l’infinito cielo, che sta insieme
all’aquila, a guardare tutte le sue bellezze.
Dall’onda che s’infrange sulla roccia, alle verdi
distese protese verso una spiaggia con una insenatura riparata dai venti,
mentre nel cielo volano gabbiani gioiosi, la quiete delle montagne si
rispecchia nel mare così come nel lago, le nuvole, bambagia sospesa sopra ai
monti avviluppano le cime, là dove si culla lo sguardo su tutto il tuo creato
oh Signore!
L’uomo ha
costruito, ha edificato, ha quasi distrutto tutto. Perdonali, perdonaci Signore,
perché tu ci avevi dato questo pianeta così bello e puro, dai cieli colore amaranto
la sera a cieli di cristallo azzurro la mattina.
A montagne
irte, protese come braccia verso Te, come quelle che tu hai teso verso di noi
Signore.
L’uomo ha
unito con ponti, isole che tu avevi separato, ha costruito strade e case là
dove non doveva, ha utilizzato l’intelletto per metterlo a suo profitto con
mezzi e modi che di sicuro tu non approvi.
Stormi di
gabbiani, uccelli marini, prima volavano sul mare per cibarsi, ora sono sui
campi adibiti a discariche per cibarsi, create dall’uomo ma non a sua misura.
Le
montagne rimaste irte con le loro creste appuntite dominano le valli i laghi le
pianure che tu ci hai concesso d’abitare! Oh! Signore donaci la forza e l’amore
per questa Terra che abbiamo massacrato, l’abbiamo resa infertile, avvelenata,
dalle nostre stesse mani! Perdonaci Signore, perdonaci Terra adorata, unica
nostra casa!
Alberi,
che siete lì a guardarci con la vostra immensa saggezza, che respirate l’aria
inquinata e che per noi, poveri esseri senza vergogna, trasformate in ossigeno,
vi stiamo togliendo anche i raggi del sole rendendo il cielo sempre più velato
perché solo qualche raggio di sole penetri il vostro fogliame!
Meravigliosa
Terra che abbiamo inquinato con i fumi delle nostre città, le nostre fabbriche,
auto…
E tu?
Montagna.
Montagne
tutte, dalle vostre vette spuntano alberi dalla nebbia, siete quasi diventate
brulle! Vi abbiamo rese mete d’incendi dolosi!
Mentre tu
fiore che dondoli al vento con la tua corolla aperta a calice, doni il tuo
nettare alle api perché lo portino nell’altro fiore per seminare la vita… è una
cosa speciale e meravigliosa, un gesto d’amore scambiato tramite un’ape!
Quante
bellezze che questo mondo ci offre, esse sono infinite ed è impossibile
contarle, ma basta per colmare, con un solo sguardo, il cuore, con tutta la
bellezza che solo lo sguardo può scoprire.
Tu Terra,
che sei la nostra dimora, ci dai acqua, aria, un posto in cui sostare e vivere
dei tuoi frutti, ci permetti di vivere sotto un cielo ed i raggi del sole, ma noi
cosa abbiamo fatto per meritarvi? Per meritarci la natura, che bella che sei madre Terra! Sei insostituibile,
ci dai la possibilità di vivere.
Cosa
abbiamo fatto delle cascate sfruttate per altri usi, che non quello di scorrere
selvagge giù per i burroni, vi abbiamo imprigionate per produrre energia, alimentate
dai fiumi anch’essi deviati, intombati, le vostre infinite bellezze le abbiamo
distrutte, ci resta ben poco da vivere su questa Terra, solo per il profitto,
la stupidità umana, che mi rende impossibilitata a poter far qualcosa, per voi
animali che abitate le montagne, cavalli, mucche, pecore, capre, stambecchi e
fauna di tutto genere, che vi nutrite di un’erba che noi abbiamo avvelenato!
Neve che
soggiornavi perenne sulle creste ghiacciate dei monti, ti sei anche tu sciolta
e corri verso il mare, ma il mare correrà verso di noi perché non ha più posto
per ospitare tutta la tua acqua, neve e ghiaccio, che noi abbiamo sciolto.
Papaveri e
api che ne cercano il nettare che anche esse in tante hanno subito la morte per
i nostri velenosi diserbanti.
Bellezze
infinite attraversate da strade, treni, aerei, camion, navi… la tecnologia? Sì
è bella, ma perché non pensarci prima, perché non vedere dove andavamo, quando
ancora eravamo in tempo e ancora oggi nessuno vuol capirlo che stiamo andando
verso la propria fine, tutti, indistintamente!
Facciamo
qualcosa per questo pianeta, facciamo qualcosa per la Terra la nostra sola
casa. Ti amo Terra!
Tu che mi
hai visto nascere come tante altre persone, milioni e miliardi di persone nel
tempo, che ti hanno calpestato la faccia! Tu che ti sei offerta vergine nelle
nostre mani, ti abbiamo stuprata, ti abbiamo resa infertile e ci vuole
coraggio, tanto coraggio!
Coraggio è
poco dire, ci vuole sfrontatezza, incomprensione, ignoranza.
L’ignoranza
di non capire che, se Dio ha creato questa terrà come tale, con le isole perché
fossero isole e non penisole, montagne perché fossero e restassero montagne e
non colline o resti di cave, i mari e oceani perché in essi crescessero le
bellezze come quelle della terra ferma, anche sott’acqua, e non diventassero
raccoglitori di immondizia, con isole di plastica abbandonata da noi, noi che
abbiamo sfruttato tutto della vergine sacrificata, noi che ancora nel suo
ventre scaviamo dove conserva i suoi gioielli più preziosi… oh madre Gaia!
Quando Gli
uccelli sorvolano il tuo manto, sulle tue acque, nel manto celeste di un cielo
di sole, ti sorridono e lo fanno con l’eleganza dei loro voli silenziosi per
non disturbare la quiete delle tue distese erbose o delle tue acque, dei tuoi
laghi e monti. Oh! Come vorrei tornare indietro di anni, per assaporare il
dolce silenzio del tuo respiro, del tuo amore che ci hai donato e che non
abbiamo mai capito. O Signore! O Terra madre! Perdonateci; la mia è una
preghiera perché tutto questo non venga distrutto ancora, fa che l’uomo
comprenda Signore, ricorda a noi tutti le tue parole perché il mondo che hai
messo a nostra disposizione non abbia mai fine perché meravigliosamente bello!
Guardo,
ascolto, parlo, sento, percepisco i profumi, noi siamo la meraviglia che tu hai
creato insieme alla terra che ci hai donato insieme ai fiori, alle piante ,
agli animali nostri amici, e noi loro nemici!
Signore
facci capire che la gru nell’acquitrino non sia solo un simbolo in via
d’estinzione, ma che ce ne siano migliaia che invadono i territori in cui sono
vuoti di fauna e flora, perché senza la fauna così come la flora, la terra
sarebbe morta! Proprio come stiamo facendo, abbiamo ucciso i mari i laghi,
abbiamo distrutto l’aria che ci fa respirare!!! Solo per odorare della carta
sporca! No Signore non permettere a tutti di subire questo danno, io vorrei
tanto avere il tuo potere, perché tutto ridivenga come prima, dove quando il
rumore del vento accarezzava i capelli le mani, e ci parlava dicendoci se era
vento dolce o di burrasca… ora il vento arriva e strappa tutto quasi furioso di
averci dato tanto
26/01/2023 Anna Giordano.