Un blog universale per chi ha voglia di leggere: poesie, racconti, riflessioni, aforismi e tantissime altre bizzarrie della scrittura viste attraverso gli occhi dell'anima, accompagnate da tante fotografie. "TUTTI I DIRITTI D'AUTORE SONO RISERVATI"
sabato 28 marzo 2015
lunedì 5 gennaio 2015
CORE BATTERISTA
A PINO DANIELE...
‘Stu core
batterista maestro e pure artista,
‘sta vota ha
fatto ’o fesso lasciannete pe’ feste.
Pe’ te era n’amico,
senz’isso,
nun facive nu passo
e nun
scrivive nu verso,
senza ca te
dicesse ‘e pparole c’avive cantà.
Eppure, st’amico
che tu, purtave 'mpietto,
stanotte t’ha llasciato senza te fa fiatà.
Scetanneme
stammatina,
agge saputo ’a nutizia
è stato 'nu terremoto
è stato 'nu terremoto
e ‘o core ha
ditto all’uocchie ‘e chiagnere ‘o dulore,
‘o mio e chill’'e Napule ca chesta vota,
pe’ te, nun s’è vestuta a festa,
Napule è…
Ammutulita,
e dint’all’aria
sule ‘na voce canta,
è 'a toje...venerdì 2 gennaio 2015
La felicità secondo me...
Anna Giordano 28 dicembre 2014.
“Ho scoperto che tutta l’infelicità degli esseri umani deriva da una sola cosa, e cioè da non saper restarsene tranquilli in una stanza.”
Blaise Pascal.
Questa frase di Pascal mi fa riflettere su quanto sia possibile la felicità, come sia semplice toccarla, eppure, si è in tanti a battersi per assaporarla, ma solo in pochi a riuscirci.
Penso che la stanza sia solo un luogo comune per indicare l’essenza dell’essenziale: il poco, poiché si può essere felici con poco.
La felicità è composta da piccole cose e come tale ha vita breve ma, che si ripete e tante sono le volte che si presenta a noi, che non ci facciamo più caso e passa inosservata; un po’ come chi preso dallo stress, dalla vita frenetica, non approfitta del suo tempo neanche per fermarsi a guardare ciò che lo circonda… magari il sorriso di un bambino, gli occhi dolci di un cane che ti guarda in cerca di una carezza, due anziani che si tengono per mano come fossero due giovani innamorati. Fermarsi per guardare un tramonto, anche se ciò avviene ogni giorno è comunque uno spettacolo irripetibile che sprigiona bellezza ed emozione. Il fatto sta che tutto, a volte, sia così scontato che il grande patrimonio che ci è stato affidato è sottovalutato, diventando così, qualcosa di normale routine, eppure dovrebbe suscitare in noi felicità, se non altro, bisognerebbe essere felici di svegliarsi ancora per un giorno da vivere e rivedere ancora un’altra alba.
Per cui la stanza di Pascal, a mio modestissimo parere, potrebbe essere un eufemismo per l'infelicità e una metafora per raffigurare la felicità, qual è, nella sua ricchezza di semplicità.
sabato 20 dicembre 2014
SOTTO L'ALBERO
Stanotte ho guardato il
cielo,
ragnatele di stelle
lucenti
s’intrecciavano fra loro
erano sfavillii di cuori,
si tenevano per mano,
parlavano d’amore …
Per ognuno ho colto un
pensiero
che da sempre coltivo nel
cuore
è arrivato il momento di
offrirlo
e lo metto qui, sotto
l’albero …
A chi ha ferite e
problemi,
a chi confida nel domani
a chi di una carezza
vorrebbe farne il suo cuscino
a chi aspetta il Natale
ogni mattino
a chi soffre nella carne
e nello spirito
a chi non crede in niente
e neppure in Dio
a chi vuol dare di sé il
meglio e non ci riesce
a chi non ha una famiglia
a chi si sente solo e
afflitto
a chi pensa di sentirsi
sconfitto
a chi non pensa a nessuno
a chi cerca un briciolo
d’amore
a chi si sente superiore
a chi vorrebbe essere un
altro
a chi impone la sua
supremazia
a chi sopporta ogni
razzia
a chi fa guerre per
seminare orrore
a chi subisce le
conseguenze dell’orrore
a chi ha dimenticato che
c’è ancora l’amore
e a tutti quelli che hanno
un cuore per tutti
e a tutti quelli che non
hanno più cuore,
offro quel poco che ho
nel mio, un fiore,
affinché questo Natale apporti
a tutti,
un po’ più di speranza, d’amore
e comprensione.
Buon Natale amici.
Anna
mercoledì 26 novembre 2014
IPOTESI E REALTÀ
Ipotesi e realtà
"Nessuno più della natura è artista,
dipinge con i suoi colori,
quadri che arricchisce e spoglia,
a secondo
della sua voglia,
di minimi dettagli,
e ad ogni momento ne cambia
l'espressione.
Tutto Svanisce e nasce sulla tela immensa del creato per mano di un pittore
innamorato che,
ogni istante,
distrugge ogni sua opera per crearne un'altra,
istante dopo istante opere transitorie così come ogni vita che anima questo
teatro, il mondo"...
E poi ad un tratto…
Immaginare, immaginare un mondo tutto piatto, senza montagne, senza differenze di razza e questa, estesa ai quattro regni. Sarebbe davvero piatto il mondo, duro da digerire.
Immaginare, immaginare un mondo tutto piatto, senza montagne, senza differenze di razza e questa, estesa ai quattro regni. Sarebbe davvero piatto il mondo, duro da digerire.
Immaginare il regno animale con un solo esemplare ,
così come quello vegetale con una sola pianta , o quello minerale con un solo
minerale, e gli elementi?
Immaginare gli elementi... soltanto uno, l’acqua? L’aria?
Il fuoco? La terra?
Quale grave dilemma si creerebbe? La vita non ci sarebbe!
Immaginare un mondo dove le persone hanno tutte lo stesso nome, lo stesso
viso, gli stessi occhi con la stessa espressione e lo stesso colore, così come pure
quello della pelle...
E la natura? Immaginare una natura monocolore,
il cielo, il mare, la Terra tutta, senza differenza alcuna.
Immaginare se solo un sentimento potesse abitare il cuore, se solo una parola
potesse uscire dalla bocca.
Immaginare o volere un mondo dove tutto si ridurrebbe al nulla?
Immagino e penso che in molti si
domandino cosa sarebbe il mondo senza le differenze, sarebbe poca cosa per non
dire "niente".
A chi alimenta il razzismo in tutte le sue forme, vorrei ricordare che noi siamo
su questa Terra, così come tutto il resto, per essere differenti e convivere
senza discriminazioni poiché ognuno a sé stesso è una ricchezza, e guai se
fossimo tutti uguali...
Immaginare un mondo dove il male regnerebbe senza il bene e viceversa,
sarebbe come la notte senza il giorno, come l'aria senza ossigeno, come una
sorgente senza più acqua, tutto sarebbe inutile. La sola parola di cui saremmo
custodi sarebbe, morte, e il solo sentimento sarebbe, odio.
Intanto, tutti sappiamo che una sola cosa è uguale nel regno animale ed è
la sola che ci accomuna tutti, senza differenza, è quella linfa che alimenta
gli esseri viventi, formata da tanti minerali che con l'aiuto degli elementi
permette a tutti di vivere. È la sola cosa preziosa ed unica che ha lo stesso
colore e scorre per tutti nelle proprie vene: il sangue .
Lo stesso che le guerre, le sommosse, e tante altre nefandezze dell'animo
umano, a loro volta fanno scorrere a fiumi dal corpo che lo contiene, per delle
cause sovente legate alle differenze, non solo di razza, no, ma anche di
religione , di caste, di interessi, di usanze, di sete d'unicità, praticamente di:
nullità, perché se il sangue serve per raggiungere l’unicità, si ci auto
annulla dal regno “animale”, in tutti i sensi, anche se dagli animali abbiamo ancora
tante belle cose d’apprendere.
Immaginare, immaginare solo cosa succederebbe se le differenze non
esistessero...
domenica 5 ottobre 2014
La differenza che ci divide dall'antica Grecia...
La
differenza che ci divide dall'antica Grecia, malgrado i millenni, e che purtroppo,
nulla ci ha insegnato:
Discorso
di Pericle pronunciato agli Ateniesi nel 461 a.c.
Realtà italiana nel 2014
dopo Cristo:
Qui ad Atene noi facciamo così
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per
questo viene chiamato democrazia.
Invece in Italia facciamo così:
Qui il nostro governo favorisce i pochi invece dei molti: e per
questo non viene chiamato e neppure calcolato.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro
dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di
altri,chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una
ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui in Italia noi facciamo così:
Le leggi qui non assicurano una giustizia uguale per tutti nelle
loro dispute private, ma noi ignoriamo sempre i non meriti dell'eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza
di altri, ignorato dallo Stato, come atto di noncuranza ad una ricompensa al
merito, e la povertà costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana;
noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro
prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e
tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando
attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei
pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui in Italia facciamo così:
La libertà di cui godiamo non si estende anche alla vita
quotidiana; noi siamo sospettosi l’uno dell’altro e infastidiamo il nostro
prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, ma non liberi di vivere come ci piace, a causa
dei furbi, ma tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo e
anche per i furbi che rimangono a guardare, fregandosi le mani.
Un cittadino italiano trascura i pubblici affari quando non
attende alle proprie faccende private, ma soprattutto si occupa dei pubblici
affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato
insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo
proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non
scritte che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò
che è buon senso.
Qui in Italia noi facciamo così:
Ci è stato insegnato da un lato a rispettare i magistrati, e
ci è stato insegnato anche di non rispettare le leggi e di non dimenticare mai
che non dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di non rispettare quelle leggi non
scritte che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò
che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo
innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una
politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via
della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà
sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell'Ellade e che ogni
ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se
stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la
nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui in Italia noi facciamo così:
Un uomo che non si interessa allo Stato noi lo consideriamo
innocuo, ma utile; e benché in molti siano in grado di non dare vita ad una
politica, beh tutti qui in Italia siamo in grado di non giudicarla.
Noi consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della
democrazia.
Noi crediamo che la libertà sia il frutto della felicità, ma la
felicità sia solo il frutto del valore d'acquisto.
Insomma, io proclamo che L'Italia è la scuola Mediterranea e che
ogni italiano,cresce sviluppando in sé una infelice versatilità, la sfiducia in
se stesso, la non prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo
che la nostra penisola è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui in Italia noi facciamo così.
Anna Giordano
martedì 16 settembre 2014
I vapori della speranza. ( poesia)
I vapori della speranza.
Barconi come pentole a pressione,
in esse bollono i sogni immaginati.
Le onde s’accavallano sulle anime
dannate dal pensiero d’approdare.
La valvola di scarico
sibila col vapore di corpi accatastati
fino a bucare i timpani del cuore.
Ignari,
con la parola morte,
firmano il contratto della loro vita.
L’infanzia un’odissea,
che naufraga sull'isola delle speranze uccise.
Vite traghettate muoiono negli abissi,
di un mare solamente nostro,
e l’impotenza di non salvarli tutti,
ci rende solo amari spettatori.
Anna Giordano
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