Un blog universale per chi ha voglia di leggere: poesie, racconti, riflessioni, aforismi e tantissime altre bizzarrie della scrittura viste attraverso gli occhi dell'anima, accompagnate da tante fotografie. "TUTTI I DIRITTI D'AUTORE SONO RISERVATI"
mercoledì 11 maggio 2016
lunedì 9 maggio 2016
QUEL TEMPO... ( A mia madre)
Com'è lontano quel tempo
di quando mi abbracciava,
e ancora più lontano,
piccola,
al collo le saltavo.
Com'è lontano quel tempo,
come il ricordo è vicino,
di quegli attimi cari
per me sempre rari.
Cerco ancora frammenti
che mi conducano a lei,
mia madre,
la dea che adoravo,
quando nel suo sguardo
mi cullava.
Sicurezza,
le sue calde carezze,
un'ala di gabbiano,
dove trovavo riparo
e mi sentivo protetta.
Com'è lontano quel tempo,
com'è vicino il ricordo,
di quella pioggia d'amore
che bagna ancora il mio cuore.
Anna Giordano
domenica 14 febbraio 2016
L'ultimo bacio :Poesia e voce di anna Giordano Regia di Domenico Ernandes
L'ultimo bacio,
rimane impigliato nell'anima
per ricordare o farti dannare...
Inconsapevole dell'ultimo assaggio,
rimane lì,sulle labbra del tempo che passa,
dal sapore fugace,
sulla porta rubato, dicendosi:
a dopo...
L'ultimo bacio nascosto nel cuore,
come una rosa di maggio prima che muore.
Una vita passata a farsi coraggio,
a dirsi che maggio riverrà ancora.
L'ultimo bacio, la tua compagnia,
Quando il mare in tempesta sommerge la barca,
Quando un treno deraglia
O una frana t'investe.
Quando solo rimani
E nessuno s'accorge
del dolore che ti travolge,
Se non l'ultimo bacio rimasto nel cuore:
calda coperta,
mano nel vuoto che unisce,
voce che dolce sussurra,
ancora, ti amo.
Anna Giordano
per ricordare o farti dannare...
Inconsapevole dell'ultimo assaggio,
rimane lì,sulle labbra del tempo che passa,
dal sapore fugace,
sulla porta rubato, dicendosi:
a dopo...
L'ultimo bacio nascosto nel cuore,
come una rosa di maggio prima che muore.
Una vita passata a farsi coraggio,
a dirsi che maggio riverrà ancora.
L'ultimo bacio, la tua compagnia,
Quando il mare in tempesta sommerge la barca,
Quando un treno deraglia
O una frana t'investe.
Quando solo rimani
E nessuno s'accorge
del dolore che ti travolge,
Se non l'ultimo bacio rimasto nel cuore:
calda coperta,
mano nel vuoto che unisce,
voce che dolce sussurra,
ancora, ti amo.
Anna Giordano
domenica 31 gennaio 2016
CARNEVALE ( poesia )
È tutta ‘na sfilata ‘e carri alleri
‘e
gente mascarate.
Se
songo appropriate
d’‘e
vie tutte addubbate.
Abballano
‘e cchiù gruosse,
alluccano ‘e criature
è tutta ‘na baldoria.
È
festa! È carnevale!
È
‘a festa add’‘o ricco e ‘u povero
viven’‘a stessa storia,
surtanto
pe’ pazzià!
Peccato
ca ‘sti mmaschere
po’
venene levate,
e
‘o ricco torna ricco
e
‘o povero è sempe povero.
È
‘o suonno ‘e ‘nu mumento
C’‘aspetta
tutto n’‘anno…
Po’
quanno ‘a festa fernisce,
s’appennene
‘int’‘armadio
‘e
maschere afflusciate e
‘e
lacrime d’ ‘a gioia
scumparsa
appena nata,
e pienze ca ‘sta vita è sulo ‘na sfilata,
addò,
chi cchiù e chi meno
se
veste cu ‘na maschera
annascunnenne
‘e pene
‘e
chesta vita ‘nfame,
speranne
ca nu journe
levannese
‘sti mmaschere,
sarranno
tutt’uguali.
Anna Giordano febbraio 2015
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Carnevale
È
tutta una sfilata di carri allegri e gente mascherata,
si
sono impossessati delle vie tutte addobbate …
ballano
gli adulti, gridano i bambini
è
tutta una baldoria.
È
festa! È carnevale!
È
la festa in cui il ricco e il povero
Vivono
la stessa storia,
soltanto
per scherzare…
Peccato
che le maschere dopo saranno tolte,
il
ricco ritorna ricco
e
il povero è sempre povero,
è
il sogno di un momento
che
aspetta tutto un anno…
Poi
quando tutto finisce
S’appendono
nell’armadio
le
maschere afflosciate e
le
lacrime della gioia
svanita
appena nata,
e
pensi che la vita è solo una sfilata
in
cui chi più e chi meno
si
veste con una maschera
nascondendo
le pene e a volte anche le gioie
di
questa vita infame,
e
sperano in un giorno in cui
togliendosi
la maschera,
saranno
tutti uguali.
mercoledì 27 gennaio 2016
Da Anna Frank ai profughi Siriani ( Poesia)
Da quella finestra Anna, tu osservasti il mondo,
lo stesso che ospitava i tuoi
carnefici.
Lo stesso per il quale ognuno si batteva e che,
purtroppo,
ancor oggi si batte per vivervi.
Ieri scrivevi la tua vita nel diario
in cui racchiudesti la libertà perduta.
Oggi profughi in fuga per una guerra assurda,
son ospiti non graditi privati dei pochi cimeli
unici beni salvati da un esodo funesto.
Così a te capitò e agli altri deportati
che furono spogliati di ogni bene,
ricordi strappati all'identità di ognuno.
Hai scritto quel tuo diario,
sperando di rileggerlo,
quel diario che oggi per noi
è testimone diretto,
dei sogni tuoi spezzati,
ma che purtroppo,
ci insegna che ancora non sono bastate
le tue parole,
per giungere al cuore di chi oggi propone
la legge di confiscare i beni
a chi fugge la morte
e non chiede una seconda volta di morire,
nelle azioni meschine
di chi li priva dei loro ultimi ricordi,
ancorati, forse,
a pochi spiccioli o ad una catenina.
Anna Giordano 27 gennaio 2016
mercoledì 23 dicembre 2015
LA STRADA (Poesia)
La strada,
luogo in cui si affronta la vita.
Faccia a faccia con la realtà,
con le insidie che in essa si celano.
Giungla d’asfalto
dove s’ impara a camminare.
La strada,
impara a difendersi
a combattere,
t’intrappola e si diventa
o figlio di puttana o fesso e basta.
La strada è una matrigna senza cuore,
può far di te qualcuno oppure nessuno,
la strada è di tutti, è là.
T’insegna a dire no a chi non ti lascia vivere,
ad affrontare le avversità oppure,
soccombi abbandonandoti alle sue insidie,
senza una meta e senza un domani,
nelle sue mani,
fredde e senza amore.
La strada è dolore,
per molti è anche piacere, sì,
piacere di camminarvi
piacere di trovare nuovi amici,
di riscaldarsi le mani con le caldarroste,
di passeggiare mano nella mano,
sognando.
La strada accoglie anche chi ha perso la sua voce,
sì, per chi il domani non ha più incroci,
e cieca,
scorre davanti agli occhi senza luce…
dove ognuno passa e non ti vede
perché fa freddo e ha fretta di rientrare a casa.
E tu, nel tuo cartone,
la tua casa,
rimani lì a guardare come piove...
Anna Giordano
venerdì 18 dicembre 2015
Lettera a Gesù bambino (Poesia)
Caro Gesù bambino,
Natale è ormai
vicino,
molti sono i
credenti,
diventati
miscredenti .
L’amore che ci
hai insegnato,
nel tempo si è
smarrito.
Gli uomini han
barattato
il cuore con un
sasso,
han scelto per
amico,
il male, tuo
nemico.
Parlano solo
d’odio,
di guerre e di
vendette,
come tu nel
Vangelo
parli solo
d’amore.
Caro Gesù bambino,
fa’ che nei
loro cuori,
si svegli per
la tua nascita,
il dormiente
amore.
Fendi la pietra
che
ha sostituito
il cuore,
e fa’ che vi
germogli
un filo d’erba
e un fiore,
in nome
dell’amore,
per generare un
oasi
di pace e di
dolcezza,
affinché il
deserto in essi
ridiventi un
cuore.
Anna
Giordano
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