martedì 14 settembre 2021

Il viaggio di chinook Album di Amedeo Giuliani



Inizio dal mare perché  il titolo di questo album è

IL VIAGGIO di CHINOOK,  un nome esotico che fa pensare alle assonanze della lingua dei pellerossa, popolo probabilmente giunto in Alaska quando lo stretto di Bering si ghiacciava e gli esquimesi, senza saperlo, l’attraversavano …

Chinook è il nome di una delle specie della famiglia dei salmoni, conosciuto come Salmone reale.

Poiché  i salmoni nascono là dove sono state deposte le uova dalla femmina, dopo un lunghissimo ed estenuante viaggio attraverso l’oceano, risalgono il fiume luogo della loro nascita, per deporre le uova che daranno vita ad altri salmoni, che impronteranno, a loro volta, il viaggio verso l’oceano per ritornare al fiume e  lì morire. In poche parole un ciclo di vita affascinante guidato dal mistero che avvolge l’esistenza di ogni essere vivente.

Un viaggio, che con questo album di Amedeo Giuliani faremo insieme,  attraverso la poesia e la musica un connubio indissolubile, perché la musica è poesia e la poesia è musica le due raggiungono l’anima così come chinook  il fiume,  per dar vita ai sentimenti misteriosi che ci abitano e si manifestano attraverso l’ascolto di questi poetici brani.  

VORREI VEDERE il MARE lasciatemi ascoltare ancora questa poesia musicale affinché un tramonto non avvenga per la canzone italiana vera!  

Vorrei ascoltare il mare di queste note ancora e ancora, non solo per una volta! Un mare di poesia in cui mi è dolce veleggiare sulle onde di questa dolce creatura rara,  che per fortuna ancora esiste : la canzone italiana poetica!  Meravigliosa da far debordare il mare dei miei occhi, sono queste le sensazioni che si cercano quando si ascoltano le parole e la musica di una canzone, proprio come questa!

Penso che anche  chinook  ne sarebbe estasiato poiché il mare è il suo habitat,  dove ne scolta la musica e ne vive i suoi stati d’animo.

NON AVER PAURA:  inizia con lo sciabordio del mare seguito  dalla voce di un bambino, un brano nel quale il papà lo rassicura, parlandogli della vita e di come affrontarla. Gli parla dei sani principi, gli stessi che suo padre gli aveva insegnato sin da bambino e che l’hanno fatto crescere nel bene, lontano dalle paure che ne fanno parte e di come lui, anche se piccolo, dovrà affrontarle senza temerle. Poi crescerà e un giorno anche lui sarà padre…

Un ciclo che si ripete e si riallaccia a quello di chinook dall’inizio fino alla fine, nelle parole dolci e le premure di un padre che spiega a suo figlio, come affrontare il viaggio che l’attende. Un canzone d’ascoltare e cantare perché la poesia che contiene possa baciare, con la stessa dolcezza del mare calmo, le rive dell’anima.

 

 NEVE è la canzone evocativa che descrive le montagne dell’Abruzzo come seni della bella terra coperti da una coltre di neve bianca, in attesa della primavera per il risveglio della natura. Un paesaggio dipinto con le parole, la terra di Amedeo Giuliani, della quale racconta la vita che vi scorre con scorci di parole evocative che riscaldano le immagini invernali con il ritmo di una musica che trasporta come un fiume in primavera le sue acque a valle, in una corsa finale di parole dialettali che dalle montagne raggiungono in bellezza il mare.

L’acqua del fiume che corre verso il mare come quelle in cui chinook, a migliaia di chilometri, impronterà affrontando il suo viaggio e chissà, forse vedrà cuba e la sua luna …

 

 LUNA CUBANA … Un brano  dal dolce ritmo, di parole sospirate in una  serenata alla luna, protagonista e testimone di una storia rimasta impigliata nel cuore per ricordare, sulle note di una chitarra, l’amore che ancora vi arde. Poesia, tanta poesia da soddisfare l’anima e non solo la mia.

 

E da Cuba a Pescara, città sul mare. Amedeo Giuliani con il bellissimo brano pieno di protesta e verità: ARTISTA di STRADA, ci racconta la vita di chi non si piega alla forma, quella di un anticonformista che si esibisce sui marciapiedi della città per cantare la sua libertà al ritmo di blues, con alle spalle i monti imbiancati ed i piedi nell’acqua di un mare aperto che l’aspetta per una nuova meta da conquistare.

Così come chinook libero nell’oceano di un mondo tutto suo.

 

CODICE A BARRE. Una canzone che si lega all’Artista di strada,  che contesta tutto ciò che è programmato dagli altri, ma non da chi vuole vivere la libertà in assoluto. Libertà protagonista, che sbeffeggia le regole che gli sono state imposte, ma purtroppo siamo tutti diventati un codice a barra senza libertà , senza poter andare controvento perché, cita un verso della canzone: “Sono quello che non sono, ma quello che gli altri vogliono”.

Il viaggio continua con qualche sosta nei ricordi impolverati dal tempo, rimasti prigionieri nella teca della memoria e che di tanto in tanto si spolverano. Proprio come racconta Amedeo Giuliani in una canzone che trovo sia pregna di una malinconia velata di tristezza,  legata ai viaggi, ai ricordi di un tempo e che indietro non tornano,  alla figura descritta nel brano: 

IL CASELLANTE, che accompagnava l’andata e il ritorno di ogni persona.

Già! chissà dove sarà finito! Era un sorriso, un buon viaggio, ad ogni pedaggio. Un momento nel tempo del viaggio scandito da un viso ed una mano tesa per ricordare a quanto ammontava il costo di un viaggio e i sacrifici di ogni meta o di una vita itinerante, che un giorno si ferma per ritrovare casa e il casellante, il quale è ormai partito per un viaggio senza ritorno.

Un brano raccontato con estrema delicatezza, con lo sguardo rivolto al passato, con il suono della chitarra, che sempre primeggia, proprio perché compagna di viaggio,che  lascia negli occhi un effluvio di note  nostalgiche cadute dal pentagramma dell’anima.

 

Anche con questo brano, l’andata e il ritorno dal viaggio, si accosta al percorso di vita di chinook  che ritroverà la casa che l’ha visto nascere: il fiume, dove ritorna per raggiungere la fine.   

FIGLIO di UNA IDEA, è un miscuglio gradevolissimo di melodie, ritmi che si alternano e si fa il giro del mondo. Una musica che per momenti spazia tra quella dei troubadours provenzali del medio evo, accompagnati dal suono dei  flauti di pan ed il ritmo dei tamburi suoni che s’intrecciano facendo un salto sulle Ande degli indios con le stesse  fragranze di suoni flautati … passando per il Portogallo di cui ritrovo alcuni accenni  musicali tra pianoforte e chitarra che fanno pensare alle melodie del Fado. Un brano di nostalgie nascoste nella voglia di libertà in tutto e per tutto attraverso le parole e la musica che  Amedeo Giuliani ha scelto di cantare per la sua poesia, coinvolgendo chi l’ascolta in un turbinio di dolce libertà!  Esulto e dico per fortuna c’è ancora musica e poesia!

Una canzone che ricorda i grandi, che hanno fatto la vera musica d’autore italiana come lo sono stati: Pierangelo Bertoli, Fabrizio De André, Bruno Lauzi con la loro bravura e la loro voce di narratori, regalandoci sogni intrisi di poesia. Indimenticabili!

La stessa  libertà che alimenta in chinook  la forza ed il coraggio attraverso il suo lungo viaggio nell'oceano, che non manca di pericoli e insidie.

MELA  ACERBA musica e parole  che accompagnano il sogno di chi ha l’amarezza di aver morso durante una vita, una mela ancora acerba per essere mangiata.

Una poesia che apre il cuore del poeta per raccontare le sua paura e l’amore della sua vita… 

Si narra in melodia Amedeo Giuliani, che con la sua voglia di riscatto in questo brano come nell'album tutto,  ha messo e ha dato la sua anima, che trovo francamente vero e  pieno di significato!

Spero che la mela acerba possa maturare fra le varie canzoni che compongono l’album e, come la mela dei Beatles, simbolo del loro successo, diventi matura da potergli portare altrettanto  successo che un bravo cantautore, quale  Amedeo Giuliani,  merita! 

GABBIA di VETRO-  Un brano di cui la musica con una sferzata energica di chitarra, scuote chi si è fermato  e  spronandolo a riprendere il viaggio, per non restare in una gabbia di vetro, sprecando l’occasione di una vita  veder passare il treno senza salirvi sopra con la valigia piena di sogni. Una galoppata attraverso immagini, musica e parole da cantare perché nessuno viva la propria vita guardando i propri sogni passare in quella degli altri .

Un viaggio che per chinook sarebbe la fine in una rete, ancora similitudini che s’intrecciano …

“Ecco!  E come alla fine di ogni viaggio portiamo a casa, ma in questo caso nel cuore, il diario, dove ho scritto ciò che ho vissuto durante il viaggio ed apprezzato,  in compagnia delle canzoni di Amedeo Giuliani e chinook , che in questo  Album raccoglie tante emozioni, la bellezza raccontata in poesia, suonata, cantata con dei ritmi  che trasportano lontano, come il canto nascosto dei salmoni nell’oceano dei loro suoni!”

 

Anna Giordano 13/09/2021


mercoledì 18 agosto 2021

MOONSHINE - ALBUM- DI DANIELE MAMMARELLA (CHITARRISTA)


Questo bellissimo album: MOONSHINE di Daniele Mammarella, in cui mi sono piacevolmente immersa , mi ha trasmesso la sensazione di fare un lungo viaggio ed entrare nell'anima dell’artista in cui, sentieri sconfinati, ti portano a conoscere i luoghi in lui nascosti.

Artista virtuoso della chitarra che suona con innata bravura e dolcezza, trasmette  l’amore che ha per il suo strumento, è un continuo dialogo che si realizza tra lo strumento e Daniele Mammarella;  c’è una totale simbiosi che avviene e si concretizza nel suono che  fuoriesce dallo strumento con tanta grazia e sembra che la chitarra sia quasi la sua confidente a chi Daniele affida le sue emozioni che nascono  sfiorando  le sue corde e quelle della sua anima allo stesso tempo, dando ad entrambe le corde, una voce che si traduce in musica preziosa.

Un Giovane artista ma di talento estremo!

Ascoltando l’album di Daniele Mammarella, ho sognato ed ho cavalcato sulle note Shadow Blues, che mi hanno portata con la fantasia,  ad occhi chiusi, in sterminate praterie del west. Un blues dallo sfondo country , che lascia quel sapore selvaggio nella mente la quale va al di là di ogni confine raggiungendo:

In The Sky che è un pezzo che trasmette quel fascino del viaggio senza fine,  attraversando col ritmo l’anima del blues, che Daniele ha dentro e che suona e crea con la sua estrosità da bravo musicista qual è, oltre che sognatore.  La sua indubbia virtuosità, delizia l’udito e fa fremere il ritmo nelle vene.  La sua musica invade piacevolmente e  trasporta.

Come accade col brano:

Twister un vero tornado creato sulle corde, come il vento avvolge e corre, corre sulla scia del ritmo. Ho immaginato  un treno in corsa e il vortice del vento che lascia al suo passaggio… ed il viaggio continua dal cavallo al sogno, al vento, al treno, per poi fermarsi e cantare alla luna una stupenda serenata:

Moonschine,  che dire!  Ascoltarla fa pensare che le prime note dicano la parola: poesia, ed è questo che detta al sentirne la dolcezza che accarezza la chitarra, avvolge l’anima, poesia vita mia, potrebbero essere le parole che esprimono le sue note. Una musica ed una interpretazione che senza dubbio regala brividi di piacere. Bellissimo pezzo che per delicatezza e non per assonanza, mi fa ricordare la meravigliosa musica della canzone di Lucio Battisti: “ Emozioni”, già, mi ha fatto emozionare, bella davvero! E Dopo una dolce pausa si sale sul:

D- Train, è una musica che invita a continuare il viaggio a ritmo di blues,  ma non solo con una locomotiva che sbruffa e corre, ma che scivola su rotaie di note, magistralmente eseguite dalle mani giovanissime e tanto talentuose del giovane musicista,

che con Flyng mi ha fatto  continuare il viaggio con un volo sul mondo, fino a raggiungere  l’immensità,  delle correnti ascensionali come così fa la farfalla azzurra per attraversare l’oceano, io mi sono affidata alla corrente delle note che sfilano ed avvolgono col dolce e delicato suono della chitarra tanto da sembrare che mi parli con la voce del mondo, fatta  solo di natura e tanta voglia di fare conoscere attraverso le note la sua musica,  che tanto tocca quelle del cuore trascinandomi così ai piedi di:

Waterfall un altro pezzo che  deborda di ritmi così come un fiume in piena,  che scorre tra le rocce e cade a valle per raggiungere l’estuario sfociando in un mare  di note… ed ecco che il viaggio continua verso:

Ireland Blues  le cui note ricordano le musiche  dei balli Irlandesi,  note e ritmi intrecciati che tanto evocano nei suoi aspetti folcloristici l’Irlanda. Le verdi distese erbose spazzate dal vento sulle falesie a strapiombo sul mare… Un viaggio e un sogno che porta su un altro pezzo:

 

Horizon  un brano che si disegna fra la terra della sua chitarra ed il cielo del suo sentire,  che trasmette emozioni così come li percepisce l’artista in un ripetersi di onde sequenziali che si espandono  e ritornano all'orizzonte delle sue emozioni. Emozioni che si percepiscono  sulla propria pelle, proprio come un soffio di dolce brezza come il pezzo che segue...

Windy ancora un brano suonato con estrema bravura, virtuosità, è come cullarsi, corre e scivola da un ritmo all'altro con estrema facilità, cosa per nulla facile tenere un ritmo, scivolando come se fosse un’immagine di un film d’azione… una brezza che diventa tempesta e ritorna brezza, favoloso pezzo che porta immancabilmente al viaggio iniziato chiudendo gli occhi, ascoltando e sognando continua con

Dreaming un sogno dal suono incantatore, che va dalla dolcezza all'azione, al pizzicato di un momento in attesa di capire il sogno che ad occhi chiusi si riesce a fare,  grazie alla magia di una chitarra, la bravura e la manualità sono l’intreccio di tante note che saziano l’anima e la realtà diventa subito sogno… che a sua volta si trasforma sotto un sole ardente

Blazing Sun  Un sole che picchia nelle note e si disperde all'orizzonte, lasciando sulla strada percorsa, l’ombra che segue e  sente la solitudine di un viaggio a piedi, su una strada polverosa, dove una moto sfreccia tra le note e alza una nuvola di polvere, mentre il sole cocente fa cadere dalla fronte, gocce di sudore, la strada è lunga e le note la tracciano fino a lasciarsi il giorno alle spalle ed abbracciare la notte dicendo:

Goodnight  con una ninna nanna che dondola tra le corde di una chitarra, suonata dolcemente e tanta bravura.  È  una sola chitarra a suonare, ma sembra una orchestra intera che suona per una buona notte, con la quale è bello addormentarsi, ma la sua musica non può e non riesce a spegnersi col sonno poiché è un viaggio che spero continui per questo giovane artista di gran talento dalle mille dita, carezze per la sua chitarra e piacere per il nostro udito! Non mi resta che augurargli una brillante carriera e tanta strada da percorrere insieme alla sua chitarra sul sentiero della sua vita!

Anna Giordano 


https://www.youtube.com/watch?v=wKo1gQrKMzA 

giovedì 29 luglio 2021

"CAMBIO CANALE" GiuliaLuz



 


 






                                

    Titoli dell’album: Cambio Canale

 ***

Oggi mi chiamo Giulia

Cambio Canale

Due Cose

Sembra Assurdo

Flirt

    Ballata del Mare

Sale Addosso

Sempre Unico

Ed è già tutto un programma che si annuncia nei titoli di queste canzoni che compongono l’album di GiuliaLuz,  un nome una storia, quella di Giulia Lusetti il cui cognome si è trasformato da Lusetti in Luz cioè Luce in spagnolo,  scelto per voler contrastare la sua malattia che ha colpito, per l’appunto, i suoi occhi.

GiuliaLuz con la sua bravura mette in luce la sua poliedricità, voce versatile che si adatta alle variazioni sia nei toni che nei generi di musica con grande facilità, anche se non è da tutti arrivare a modellare la voce in base ai vari ritmi e stili musicali, così come può sembrare, se non si possiedono le capacità e la tecnica per farlo.

 L’album è stato realizzato con la complicità di Alessandro Carletti Orsini alias Aleco nonché suo produttore, anche lui cantautore che, insieme  ad Andy Micarelli e la stessa Giulia  Lusetti  hanno scritto e curato i testi e la musica di questo album che trovo rispecchi la canzone popolare italiana con brani validi sia dal punto di vista musicale che dei testi, sono pezzi che meritano attenzione!  L’album  inizia, appunto con la canzone dal titolo:

“Oggi mi chiamo Giulia”,  un pezzo che definirei più come un messaggio, che forse in tanti, ascoltandolo, non avranno difficoltà a comprendere che la confusione palesa uno stato d’animo impreciso e senza identità. Un’idea che  affolla la mente di chi è caduta in un abisso, da dove è difficile uscire non riconoscendosi più come una sola persona e che disperatamente cerca di essere qualcuno, cambiando nome ogni giorno, fino a riconoscersi e riprendere la propria vita rivolgendosi e parlando a sé stessa ad alta voce affinché le varie persone che l’abitano ridiventino una sola ed unica persona.

E mi riallaccio alla canzone, nonché titolo dell’album: “Cambio canale”, come per dire cambio vita ed il corso dal quale si esce per essere di nuovo sé stessi e far valere ciò che di meglio si ha in sé.

Il testo tratta  uno dei problemi che colpisce di frequente i giovani: l’Anoressia o la Bulemia.

Una canzone che fa capire quanto le delusioni possono far male fino a cambiare l’aspetto di una persona,  come pure i sentimenti, fino a diventare insensibile a tutto ciò che fino a quel momento era vita…

Giulia Luz canta: Cambio canale! Una presa di coscienza, un rimprovero contro chi delude, contro la società, contro il rammarico di aver perso l’amore, i colori della propria identità, contro l’indifferenza di una società che chiude fuori dalla vita le persone  vittime di questo disturbo  ed apre le porte all'oscuro futuro.

Un brano dal contenuto forte che ha il compito arduo di scuotere l’opinione pubblica su questa tematica.

“Due cose” un brano che canta l’apprensione di chi ha paura che la persona cara possa ricadere nel vortice del rapporto col cibo e deve dirle qualcosa una,  la più importante, che è quella che: lei lo fa impazzire… l’altra non ha importanza  se non se la ricorda… Un modo per dirle che tiene a lei, una dichiarazione per dire quanto lei sia importante e che il resto non conta niente.

Parole ripetitive perché non dimentichi quanto sia importante per lui. Una musica ritmata, due voci che s’incontrano su note spensierate che fanno pensare ai suoni caraibici di isole lontane che avvicinano due anime.

“Sembra Assurdo” Eppure quando è l’amore a parlare nulla è assurdo tutte le sensazioni suscitate da questo sentimento  per quanto possano sembrare assurde non lo sono perché l’amore è l’assurdo in persona, tutto gli è permesso e tutto può…

Un canzone bella con una melodia, un’armonia,  una voce brillante, una canzone che si riesce a cantare e non si debba sillabare, una voce che entra nella mente e nel cuore, con un testo che parla di quanto sia assurdo eppure normale essere presi dall'amore. Una canzone non rap non rock, insomma una canzone pop che fa piacere ascoltare in questo mare di note che invade da un po' di anni il mercato della musica e dove tutte le musiche sono uguali e i cantanti sembrano avere perso la voce perché parlano.

“Flirt” Una canzone che mette in assoluto, in risalto il talento e la versatilità della voce di GiuliaLuz, che salta da un tono all'altro con la facilità di un giocoliere, musica con swing e ritmo azzeccati in pieno. Una bella composizione che regala piacere  a chi l’ascolta e tanta voglia di swingare  parappaparapà e liberi di pensare  e agire senza ipocrisia… parà!   

“ Ballata del mare” Un pezzo dal ritmo ondeggiante del mare, invita alla sua danza. Motivo molto orecchiabile che la voce cristallina di GiuliaLuz  rende piacevole, proprio come lo sciabordio del mare che sussurra e tranquillizza, un mare al quale ci si affida perché il mondo è impazzito, ha perso tutto e dopo il tutto resta solo il mare in cui nascondersi per sfuggire alle assurdità che sulla terra ferma imperversano, si spera che le sue onde, le sole, possono pulire e cancellare tutto ciò che ci fa male, un mare curatore e riparatore dei nostri errori.

“Sale addosso”  Una tipica canzone pop da cantare sotto la doccia, andando in bici col vento fra i capelli, con la spensieratezza di una estate che abbiamo tanto atteso e temuto di non poterla vivere in tutta libertà …Il sale addosso e la gioia nel cuore. 

 “Sempre Unico” Ancora un brano dedicato all'amore, all'essere che si ama e che ognuno definisce nel suo cuore: Unico. Una voce squillante e perfetta rende questo pezzo piacevole da ascoltare anche più volte per ricantarlo ancora e ancora insieme a GiuliaLuz. Bello l’assolo di chitarra che tanto fa parte della musica degli anni in cui si faceva musica  italiana.   

 Anna Giordano 28/07/2021


domenica 18 luglio 2021

"IO SO ESSERE MACCHINA" Ernest Lo

 


 “ IO SO ESSERE MACCHINA” è un album che  ha un filo conduttore che lega le varie canzoni in un florilegio di parole e musica, molto particolare nel suo genere, con reminiscenze dal sapore degli anni in cui la canzone era anche  protesta e messa in guardia contro la strumentalizzazione del pensiero e la sua globalizzazione.

 Ernest Lo,  ha colto gli aspetti salienti del nostro vivere al quotidiano e li ha trasferiti sul pentagramma con note accompagnate da parole che lasciano riflettere e coinvolgono col suo modo di porsi e cantare, tra un misto di voci e generi che evocano i nostri amati cantautori di qualche tempo addietro che di sicuro ne riconoscerete alcune peculiarità, ascoltando il suo album.

Nell’album: “Io so essere macchina”,  Ernest Lo, cantautore e interprete delle sue canzoni, dà l’impressione, ma è solo in apparenza, che le sue canzoni siano scherzose e orecchiabili :  come Bla bla bla, Errore 404, Numeri, Alla Coop, giusto per citarne alcune, in cui canta la verità di come la società sia assoggettata e dipendente dalle notizie che ci inondano, fino a confonderci su ciò che sia vero o falso, con un continuo… Bla bla bla.

Come pure nel testo musicale Errore 404, in cui mette sotto la lente d’ingrandimento i mezzi moderni di comunicazione, che noi tutti utilizziamo, come ad esempio: Facebook, in cui ognuno si crea una sua propria pagina a sua immagine e vive parallelamente una vita virtuale, dove tutto avviene secondo i propri desideri e dove ognuno si sente re il cui regno è il nulla!

Testi da cui trasudano le sue riflessioni che tutti noi ne conosciamo  l’esistenza, ma che nessuno vuol vedere, così come canta nel brano: Numeri, la cui musica è molto particolare e i suoni con gli effetti di strumenti tecnici permette che sia speciale, ritmata, sincopata come il battito di un cuore in affanno per lo sforzo di chi corre e non riesce a raggiungere l’altro che corre davanti a lui in lotta per il successo. Un suono e un ritmo che si ripete e quasi ipnotizza ed intriga,  proiettando, in chi ascolta il pezzo, le immagini della società che si è assuefatta agli algoritmi, che dappertutto s’impongono e che noi tutti subiamo passivi, col supremo volere e valore dei numeri e dati, che maggiormente interessano questo mondo computerizzato, tanto da farci sentire un po’ tutti dipendenti e un po’ tanto robotizzati.

 

Alla Coop è un brano, che Ernest Lo, inconsapevolmente mi ha riportato ai tempi in cui il grande Gaber con la sua ironia meravigliosa, mi faceva sorridere ascoltandolo. È una canzone che ha delle riflessioni sul consumismo e i suoi perché riferiti ad alcuni prodotti in vendita, studiati per essere acquistati ma male ideati per spingere al consumismo, poiché non buoni o difettati.

 Inoltre le canzoni: Ssialaé , I gatti del borgo, Ti piace? Serena vuole andare a nanna, talpe ubriache, Bar lume.

 Raccontano con il brano: Ssialaé, gli amori a senso unico e l’accanimento di chi ama quasi compulsivamente e non è corrisposto, altri aspetti tipici di questa società, che ricordano situazioni che causano problemi esistenziali, che assillano la gioventù e non solo!

Giovani nella canzone: Gatti del borgo, che vanno a caccia di emozioni e si affidano per trovarle, a una bottiglia fino a raggiungerne il fondo, riallacciandosi con un barlume di speranza inesistente, ma che per loro solo esiste e che trovano in un ultimo bicchiere consumato al Bar Lume!

Giovani che continuano con le scorribande notturne in cerca di sesso a pagamento con la canzone: Ti Piace?

Si canta e si evocano i ricordi raccontando l’amicizia, l’amore con le sue sfumature, il dolore, il rimpianto, con la canzone di: Serena Voleva andare a Nanna.

Talpe ubriache, una favola che illustra e racconta a una bambina la giostra della vita camuffandola con personaggi e atteggiamenti del mondo animale, che tanto assomigliano a quelli umani… Da Esopo a La Fontaine.

Nulla che possa far pensare a un plagio, ma se non altro a un modo molto originale e provocatorio che Ernest Lo ha creato per cantare la sua idea a questo pazzo mondo che non è più una favola!

 

Anna Giordano 18/07/2021

mercoledì 7 luglio 2021

ALECO - Il sapore della luna


L'angolo della musica è una pagina del mio Blog che riservo agli artisti musicisti e cantanti: 
Per inaugurare questa pagina ho scelto questo CD di Aleco un giovane cantautore di Terracina che con questa canzone trasmette voglia di vivere un'estate piena d'emozioni e di vitalità, rievocando le estati degli anni 60... Una canzone fatta per essere cantata da tutti, un tormentone: Il sapore della luna!.. Auguro a tutti buon ascolto!

IL PREZZO DA PAGARE - Racconto di Anna Giordano - Voce e regia di Domeni...