venerdì 12 aprile 2019

PENSIERI SU I BUCHI NERI.



Cosa sono i buchi neri? I buchi neri sono il ripostiglio, in cui, le stelle curiose avvicinandosi troppo… finiscono.
                                 
1)    Sono degli aspiratori senza sacchetto e senza fondo.
2)      Sono gli antropofagi delle galassie.
3)      Sono come le banche, più li riempi e meno ci trovi.
4)      Sono come i trucchi del mago ci sono ma non li vedi.

questo era quanto dicevo, in modo scherzoso,
sui buchi neri qualche anno fa, ma parlando seriamente, ciò che oggi la scienza ha provato sulla loro esistenza ha permesso di poter dire che esistono, anche se quanto è stato fotografato dista dal nostro pianeta anni luce, non deve farci dimenticare che ce n'è uno nella nostra galassia. Non che questo mi tranquillizzi, ma tutto questo fa riflettere sul buco nero, che poi guardandolo, fa pensare ad un anello di fuoco incandescente che fagocita le stelle e altro sul suo continuo movimento. La sua forma mi fa pensare alla cellula e il suo nucleo, ancora una volta la figura geometrica è il cerchio, dove tutto inizia e tutto finisce per ricominciare; così come le lancette sul quadrante dell'orologio, le stagioni nel ciclo del tempo, che si ripetono senza interruzione, come per il ciclo dell'acqua che evapora e ritorna sotto forma di gocce che ci permette di averla sempre a nostra disposizione. 
Tutto questo come altri esempi, a partire appunto, dalle cellule, l'embrione, giusto per citarne qualcuno, ci riportano al circolo della vita che si ripete... 
Ma ritornando al buco nero, nero perché essendo come una ciambella, il buco rappresenta lo spazio che è nero, da profana in materia che sono, definirei l'anello di fuoco che inghiotte e non rigurgita nulla, proprio poiché man mano che incontra l'energia delle stelle o soli che siano, si nutre e imprigiona nell'anello tutta la loro energia diventando sempre più grande lasciando al suo centro l'oscurità dello spazio, forse, chissà, fino a diventare una massa unica da raggiungere una quantità energetica tale, da poter generare un altro ipotetico Big Bang e tutto ricomincia creando così altre galassie, fino ad estendere all'infinito questo universo in un continuo rinnovamento ciclico... Mi scuso e mi fermo qui, poiché la mia è solo fantasia e non scienza e non vorrei irritare la suscettibilità di qualche scienziato, che sicuramente si esprimerebbe con conoscenza scientifica assodata e provata, sul fenomeno dei buchi neri, che esistono grazie alla forma degli anelli di luce ed energia, che ne mettono in risalto il loro colore scuro. 

Anna Giordano

P

martedì 9 aprile 2019

Pensieri sulla Libertà

"La libertà in assoluto non esiste poiché ogni libertà  ha le sue schiavitù ".

"La libertà è una condizione di vita, ognuno pensa di essere libero, ma è solo schiavo del suo modo di vivere".

"Drogarsi è una libertà ambigua poiché si è liberi della propria scelta, ma terribilmente prigionieri della stessa...
La droga è la prigione della libertà ".

"Ogni indipendenza diventa dipendenza". 

Anna Giordano

lunedì 8 aprile 2019

PENSIERO SERALE: LA GRANDEZZA E LA PICCOLEZZA



"Non si può essere grandi se prima non si riconosce la propria piccolezza".

" La grandezza di una persona è tale solo quando agisce con umiltà".

Anna Giordano. 

sabato 6 aprile 2019

PACE , AMORE E TANTE ALTRE DIFFERENZE



-          C’è chi vive la vita normalmente e c’è chi cerca di viverla fra le macerie  della guerra.
-          C’è chi da piccola va a scuola e chi alla sua stessa età è data in sposa.
-          C’è chi sfila sulle passerelle per la moda e c’è chi sfila e fa la fila alle frontiere, da un continente all'altro per fame e libertà.
-          C’è chi si ammazza e si batte per un tozzo di pane e c'è chi butta il pane in pasto che ai gabbiani.
-          C’è chi inneggia alla bella vita mostrando la gioia a chi inneggia alla guerra o alla loro battaglia, che non conosce la parola gioia e neppure la parola fine.
-          C’è un bimbo che impugna e suona la chitarra e ce n’è un altro che impugna e il mitra e lo fa suonare.
-          C’è poi chi gioca spensierato nel parco dei giochi a lui riservati e chi s’inventa giochi parchi tra le macerie di una guerra infinita.
-          C’è chi guarda nell'obiettivo per catturare un’immagine e c’è chi ha per obiettivo di puntare, il suo fucile sul nemico.
-          C’è chi cresce bene in carne e sorride alla sua mamma, mentre un altro bimbo solo pelle e ossa, che del sorriso non conosce l'ombra, perché intorno a lui e sin dalla nascita aleggia la morte.

-          C’è chi da piccolo lavora in miniera e da schiavo scava e spacca le pietre o tutto sporco e stanco fa mattoni di fango, mentre chi, tutto pulito, gioca al caldo a casa sul tappeto con i mattoncini dei Lego.

-          C’è un tramonto ed allo stesso tempo all'orizzonte uno scoppio, la luce sembra uguale al sole, ma una muore per rinascere l’indomani per la vita, mentre l’altra brilla soltanto per un attimo e non ha seminato che morte.

-          Poi  guardo il quadro della ragazza con l’orecchino di perla e vedo una bimba col turbante di garza, che le fascia la testa quasi allo stesso modo e tanto le somiglia e la ricorda, ma le ferite fanno la differenza tra la guerra e l’opulenza.

-          C’è chi si tuffa nella piscina e c’è chi l'acqua la cerca ormai da una vita.
-          C’è chi canta vestito da guerriero e chi vive la guerra senza cantare.
-          C’è chi dorme in lenzuola di seta e chi giace sull'asfalto perché la guerra l’ha ucciso.

-          C’è anche chi per la gloria e la celebrità musicale, attraversa sulle strisce pedonali perché il ricordo viva nella storia, come c’è chi attraversa il deserto a piedi, incatenati e prigionieri della storia.

-          C’è chi piange di gioia per un Oscar e chi, pur essendo ferito e piccolo, cerca di regalare la gioia alla sua mamma che per lui piange la sua paura.

-          C’è chi fa ginnastica alzando le braccia e chi le alza davanti a un soldato armato.

-          C’è chi per un film riceve un Oscar e chi salvando un bimbo dai bombardamenti non riceve niente.

-          C’è il pianto del dolore della Pietà per Cristo morto e c’è un povero cristo che piange per la sua pietà.

Pace e amore, paix et amour, peace  and love.

L’amore e la pace, due eterni innamorati della vita 

La pace è il silenzio improvviso, che nasce nel bel mezzo di una battaglia ed è la sola speranza per la vita. 

Anna Giordano 06/04/2019

venerdì 5 aprile 2019

RIFLESSIONE SULLA FELICITÀ ( Passeggiando in riva al mare)




 A volte ci si domanda: - Ma la felicità com'è, che volto ha?

Si cerca questa fata dal viso gioioso, ma forse non è mai come s'immagina ed è proprio per questo, che molti sono convinti che non esista o ancora, per chissà quale sortilegio oscuro siano destinati a non incontrarla mai. 
Secondo me, nulla di tutto questo può essere la causa dell'introvabile felicità; 
a volte, basta poco per incontrarla!..

Settembre è ormai agli sgoccioli e malgrado la stagione balneare sia finita, ancora si attardano gli ultimi turisti sulla spiaggia, disertata dalla massa. Così, anche io sono andata a passeggiare in riva al mare, le onde tiepide mi bagnavano i piedi e  il vento giocava fra i capelli, mentre il sole accarezzava caldamente la mia pelle, asciugando gli spruzzi d'acqua sulle mie gambe, lasciando su di esse in dono,la salsedine.
 Avere il litorale tutto per me, che sensazione sublime! 
Sulla battigia i gabbiani per gruppi, facevano riunioni indisturbati.
Incredula, mi sono avvicinata a loro, quasi a toccarli. Loro, con occhio vigile, mi guardavano e poi si scostavano, lasciandomi passare.  
Un surfista volteggiava sulle onde di un azzurro intenso, sassi levigati massaggiavano i miei passi, poi mi son seduta su uno scoglio per guardare le vele al largo e, assaporando tutta la bellezza che si offriva ai miei occhi, mi sono persa con lo sguardo fino all'orizzonte, ho sentito nascere in me un’immensa gioia e tanta serenità e, in quel momento, mi sono detta: “Ecco! Questa è pura felicità.

Anna Giordano
27/09/2016

giovedì 4 aprile 2019

DIFETTI E IMPERFEZIONI.




A volte sono tante le persone, che per un piccolo difetto o grande che sia, si complicano l’esistenza creandosi complessi da cui dipendono fino a diventarne prigionieri e questo solo perché, magari, qualcuno ha espresso il suo punto di vista facendolo notare e pesare come legge irrevocabile. Tutto ciò, secondo il mio modesto punto di vista è sbagliato; ognuno nelle sue imperfezioni è perfetto poiché unico.

Bisognerebbe prendere esempio dalla natura, dai grandi artisti, che hanno dipinto soggetti per come li vedevano; dando loro forme, che magari,  non rispecchiavano la realtà.
Questo per molte persone ha suscitato riflessioni positive, ma anche negative, essendo viste come opere difettate per il proprio occhio, pur essendo capolavori.
Per esempio uno fra i tanti: Salvador Dalì, che ha dimostrato nelle sue tele, perfette, le imperfezioni delle forme, per molti ritenute strane, ma che egli ha voluto dare ai soggetti ritratti, una forma per come li vedeva e non per come fossero realmente, il che ha fatto l'unicità e la perfezione delle sue opere; dimostrando così ed affermando, involontariamente, lo stesso concetto della soggettività, stabilendo che non tutto è bello o brutto, oppure perfetto o imperfetto, accettando un’idea o una convinzione ed applicando lo stesso principio che si applica per definire l’acqua come liquido incolore, inodore e senza forma, che sposa la forma e il colore del recipiente che la contiene. Così come per l’idea, prende forma col pensiero o la convinzione dal cervello che la genera.

Quando un particolare, ad esempio: un bastoncino storto, primeggia e si distingue da quelli dritti e in linea come tutti gli altri. Quello storto attira e converge verso di sé l'attenzione ed allo stesso tempo sottolinea l’unicità della sua natura, se così non fosse, passerebbe per un banale bastoncino uguale a tutti gli altri, noioso e senza suscitare alcun interesse.
La natura è perfetta in tutte le sue imperfezioni, dai corsi d’acqua che seguono un percorso tortuoso e non lineare, ai fili d’erba di un campo che non sono di pari altezza e altre differenze, come pure le persone con i loro tratti somatici diversi, o ancora, alle svariate forme delle montagne e così via… Guardandomi intorno trovo la bellezza nel tronco di un albero nodoso e secolare, di un tulipano dall'esile stelo, che non riesce a mantenere il peso della corolla aperta,  facendola ciondolare a testa in giù, conferendole un aspetto da coppa a campana. Oppure ancora la lepre, con i suoi dentoni, le sue orecchie pensili e le sue zampe di lunghezza, apparentemente, sproporzionate, ma che nell’insieme fa di essa, un animaletto perfetto ed unico, malgrado le sue apparenti imperfezioni.  

Tutto questo mi fa pensare, ad un esempio, anche se il paragone può sembrare  banale, che è quello del puntino nero sul foglio bianco. Proprio perché è nero e non bianco, che emerge dalla massa e riflettendoci, potrebbe diventare anche poesia... “La solitudine nello splendore del bianco immacolato, in cerca del calore di uno sguardo che si accorga di lui.”
Per cui, puntino o neo che sia,  l'imperfezione si trasforma in meraviglia.

10/05/2015.  Anna Giordano



PENSIERO SERALE: LA PAZZIA




"La pazzia è quel guizzo di luce, 
che illumina l’oscurità di chi, 
in lui cela, ciò che gli altri non vedono".

19/02/2011 Anna Giordano