domenica 10 luglio 2022

La storia di due piedi


Ora vi racconto una storia in cui di sicuro troverete la vostra... la strada che in voi scorre. Composta dal sentiero primordiale, dove i nostri avi diedero inizio alla nostra storia , che si ripete da sempre, che si racconta percorrendo a ritroso il tempo, fino a raggiungere la prima strada, di quando ancora non c'era, di sicuro, l'asfalto.

Era giusto un piccolo sentiero, tracciato da due piedi, forse sulla sabbia di una spiaggia, o di un deserto, o ancora nella savana o la foresta vergine, io questo non lo so, ma due piedi di sicuro erano là.

Fu proprio in quel preciso luogo che loro s'incontrarono, segnato dal destino, un giorno per caso, con altri due piedi, che giunsero da un altro lato.
Fu un incontro insolito, due piedi che divennero quattro, gli uni di piccole proporzioni rispetto agli altri due.

Si guardarono e si domandarono, poiché davanti loro videro che il sentiero si divideva con una biforcazione, quale sentiero prendere? Erano a un bivio che nessuno dei piedi conosceva ancora, così, scelsero di unire i loro sentieri in uno solo per continuare il viaggio della vita...

Dopo quel giorno, nacquero tanti altri piccoli piedi, che anche loro intrapresero il viaggio, intrecciando tanti sentieri fino a quando divennero vie di terra battuta, di strade di pietre lastricate, più tardi ancora, di strade asfaltate, perché di piedi ormai ce n'erano tanti e non avevano sufficiente spazio per il loro viaggio.

Così nacquero le grandi strade, che oggi lasciano i piedi a riposo e sulle quali viaggiano, grazie a un paio di piedi per guidare le auto, in cui altri piedi sostano.
Fin quando, il viaggio li porta verso nuovi incontri e nuove strade per intraprendere, insieme ad altri piedi sconosciuti, viaggi, durante i quali decidono e si dividono per altri viaggi, fino a giungere là, dove le strade, quelle percorse, in cui ci siamo imbattuti in incroci, stradine chiuse, bivi infernali, dove dovevamo scegliere la strada giusta da percorrere e le numerose trappole per piedi, da evitare, per poi continuare il cammino ed incontrare i piedi con i quali fare di due cammini uno solo e così via di seguito, fino a noi, che abbiamo dato la vita ad altri piedi, nella quale scorre il sangue in chilometri di vene, arterie e vasi capillari , proprio come le strade tracciate dai nostri avi, che continuano a scorrere in ognuno di noi; come un groviglio di rete stradale lungo quanto, forse, tre volte il giro del mondo, giusto quanto basta a due piedi di continuare il viaggio, nato da un piccolo sentiero ad un incrocio.
Con questo mi piace ricordare a tutti, donne e uomini, adulti e bambini, che siamo tutti uguali siamo materia di un incontro e il risultato di una unione! In noi tutti scorrono due strade percorse da quattro piedi in cui si sono riversate due parti uguali di sangue, patrimonio universale delle nostre vene e non esistono diversità perché ognuno porta in sé le due metà. Nessuno è superiore all'altro siamo tutti uguali almeno se non altro in quantità pari.

 

Anna Giordano 26/07/2021

 

 

LA VITA è UNA STRADA...

 

La vita è una strada che improntiamo sin dal primo giorno di vita

 è una strada già tracciata!

È stata disegnata per ognuno di noi:

ci sono gli incroci in cui ci s'incontra oppure ci si scontra

le deviazioni in cui ci si divide,

poi ci sono gli stop dove si sosta, in attesa del via libera e

dove stai  attento e  guardi dai due lati prima di attraversare per continuare…

Ai suoi bordi ci sono i parcheggi,

quando sei stanco ti fermi per riposare e rifocillarti  per continuare…

Ci sono le curve che sono pericolose,

le salite che a volte non permettono di respirare per lo sforzo da fare,

ci sono le discese, dove puoi scivolare o essere leggero per respirare

e… continuare verso la pianura da dove sei partito,

 là dove tutto si eguaglia e l’occhio spazia fino all’orizzonte,

e scorgi il campo di grano: raccolto di una vita,

di cui ogni spiga ha generato i suoi chicchi,

come ognuno la propria famiglia, che ha messo le proprie radici.

La pianura è quando la strada tortuosa, che abbiamo percorso,

diventa meno faticosa e si percorre a passo d’uomo,

perché essa duri più a lungo possibile

e si ha più tempo per pensare,

a quanto sia stato duro ritornare a quel campo di grano,

dove tutto iniziò e ritrovare le proprie radici.

È un percorso che noi tutti facciamo,

ma l'importanza è di ritrovarsi là,

dove il passato è rimasto presente,

lungo la strada  che porta alla fine del viaggio,

durante il quale abbiamo riso, pianto, gioito

e abbiamo appreso la cosa più importante,

che l’amore è un fiore, le cui radici non hanno fine e prima o poi come la strada,

si ricongiungono sempre, alla fine di un bivio, per ripartire.


 Anna Giordano 21/12/2021

 

sabato 2 luglio 2022

LASCIA CHE TI RICORDI - Testo di I. Gutierrez Aragon - Voce di Anna Gior...


Autore: Ignacio Gutierrez Aragon. 

Nazionalità: colombianaTutti i diritti d'autore sono riservati.


Traduzione in italiano di Anna Giordano

                       Lascia che ti ricordi...


Perché cancellare la storia che noi scriviamo?

Se in quelle pagine di vita, i ricordi si annidano.

Lasciamo che la storia invecchi come il vino,

che sia l'amore divino di altri tempi.

Perché danneggiare i nostri sentimenti, di un ieri in fiore?

Non abbiamo vissuto per un po' nel paradiso dei sogni?

Lasciamo che la vita continui il suo viaggio,

forse, alla fine del cammino, avremo nuovi padroni.

Non vedi che le nostre vite sono come quel fiume che conosciamo,

cristallino alla nascita, torbido a metà del percorso,

fetido e moribondo, quando arriva a destinazione.

Non contaminiamo la storia del nostro primo amore.

Lascia che ti ricordi, tra versi e poesie,

con serenate mattutine di quei giorni.

Permettimi, con questi ricordi, di scrivere dei versi,

che mi permettono di amarti ancora.

È l'ieri, quel tesoro che alimenta, la nostra storia.

Sono gli amori che non ci sono più, che alimentano le fantasie.

Quando ti scrivo, ritorno alla gloria,

che i tuoi baci mi hanno dato in quei giorni.

Lascia che ti ricordi con un bacio, compagna,

amore lontano, che viaggiasti col tempo.

Fummo barca, che navigando per qualche tempo,

In quel fiume di vita si riposò sulle sue rive.

Lascia che mi ricordi di te in questo autunno della mia vita,

quando la primavera dei miei anni se n'è andata

per scrivere il romanzo di questo amore, in estate,

e in inverno farlo leggere ai miei nipoti.

 

VERSIONE ORIGINALE

                Autor: Ignacio Gutierrez Aragon. Nacionalidad: colombiana

Reservados todos los derechos de autor.

 Déjame Que Te Recuerde...

¿Por qué borrar la historia que escribimos?,

Si en esas páginas de vida, anidan los recuerdos.

Dejemos que esa historia, se añeje como el vino,

Que sea el amor divino de otros tiempos.

Por qué dañarnos el sentimiento, ¿de un ayer florecido?,

¿Acaso no vivimos un tiempo, en el paraíso de los sueños?,

Dejemos que la vida siga haciendo el recorrido,

Tal vez, al final del camino, tengamos nuevos dueños.

No vez que nuestras vidas, son como ese rio que conocemos.

Cristalino al nacer, turbio a la mitad del recorrido.

Fétido y moribundo, cuando va llegando a su destino.

No contaminemos esa historia, de nuestro amor primero.

Déjame que te recuerde, entre versos y poesías,

Con serenatas mañaneras de esos tiempos,

Déjame que, con esos recuerdos, escriba versos.

Que hacen que te quiera todavía.

 Es el ayer, ese tesoro que alimenta, nuestra historia.

Son los amores que se fueron, los que alimentan fantasías.

Cuando te escribo, me remonto hasta la gloria.

Que tus besos, me dieron en esos días 

Déjame recordarte con un beso compañera,

Amor lejano, que viajaste con el tiempo.

Fuimos barca, que navegando se detuvo algún momento,

En ese rio de la vida, a descansar en sus riberas.

Déjame recordarte en este otoño de mi vida,

Cuando ya se fue la primavera de mis años,

Para escribir la novela de este amor, en el verano

Y en el invierno, por mis nietos sea leída.


lunedì 20 giugno 2022

LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA - Voci di Anna Giordano e Liliana Stanzia...


Ringrazio Liliana Stanziani per avermi invitata a recitare per questo dialogo insieme a lei, tratto dalla commedia di Carlo Goldoni:" LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA" cosa che mi ha fatto piacere, anche se avevo un po' il timore di sbagliare... però mi sono divertita tantissimo. Lei stessa ha adattato il corto, tratto della commedia di Carlo Goldoni. Tagliando e riassumendo in breve, ciò che l'invidia, accompagnata dell'ipocrisia e un tantino di sarcasmo è e può fare capire quanto sia brutto essere invidiosi gli uni degli altri, anziché godere delle qualità altrui poiché ognuno ne ha e possono compensarsi arricchendosi a vicenda e senza distruggere un'amicizia. Abbiamo tutti qualcosa da dare ed apprendere, nessuno è meglio dell'altro, poiché nessuno è completo o perfetto, ma soltanto diverso e le diversità sono la ricchezza che possediamo, ma che quasi nessuno se ne rende conto. Certo che tutto questo che è racchiuso in questo video, il testo, le immagini, la musica, le voci, i foto montaggi ecc...non si sarebbero realizzati se non ci fosse stato il regista: Domenico Ernandes che con la sua grande passione, ha reso possibile questo video alla perfezione. Grazie a Domenico per il lavoro e tempo impiegato alla realizzazione del video, con i fotomontaggi che partono da una sola foto che ha trasformato più volte in varie espressioni, a seconda delle parole scambiate fra le due "amiche" protagoniste di questo spaccato teatrale. GRAZIE Liliana per aver lavorato all'adattamento e riduzione del dialogo! E...
chapeau a voi due, grazie!

A volte capitano…( Gli imprevisti)

 

Capitano ogni tanto,

anche se per fortuna , non sempre, che arrivino e bussino alla tua porta.

Entrano anche se tu non li inviti ad entrare!
Ti coprono di regali, per modo dire, perché non sempre sono tali e sai che ne faresti bene a meno!

Capitano, quando arrivano, che siano sempre puntuali al loro appuntamento che, fino a quel momento, tu ignori.

Che siano di qualsiasi natura, arrivano con una mano tesa, ti lasciano il loro biglietto di visita inattesa,
mentre l'altra, la tendono perché tu gli offra qualcosa in cambio.
In quel momento daresti tutto quello che hai, pur di ringraziarli per la loro benefica casualità,

oppure, per sbarazzarti di loro all'istante, quando diventano fin troppo invadenti ed imbarazzanti!

Sì, sono là,
Ti mettono in condizioni di stallo, a volte ti pietrificano, non sai più che fare né come agire!
Ti tolgono il respiro, ma per fortuna non sempre, perché altre volte, dipende,
anche se non c'entri niente,
t'invitano a sederti al loro tavolo, per nutrirti,
pure se non hai fame, dei loro benefici regali.

Sì, son là, sulla tua porta di casa,
a ogni angolo di strada, con la mano tesa,
pronti a toccarti col dito del giudizio e tu col tuo indice, senza toccarli… ad insegnare loro la strada del rientro.

Così come accadde a Michelangelo, laddove dipinse
due indici che si sfiorano, ma non si toccano;
Si, perché anche là, forse,
un imprevisto fece che,
Un colpo di pennello, cancellò il fulmine del Giudizio Universale,
che di sicuro sarebbe scaturito,
ancora,
se i due indici si fossero toccati!

Voglio pensare che quello spazio fortuito,
fu lasciato in dote, da Michelangelo, all'imprevisto,
che fece distinzione tra Dio e l'uomo, e senza saperlo, lo stesso pittore,
concesse alla probabilità, chissà, forse, un giorno…
all'imprevisto... di ricongiungerli!

 

Anna Giordano  15/06/2021 

 

mercoledì 15 giugno 2022

Riflessioni e ragionamenti ...

 

Riflessioni e ragionamenti sulla mia esperienza di vita 

Mi sono laureata alla diversità della vita, no, non è un refuso, è proprio diversità e non Università!

Intendo, alla scuola della vita, dove le esperienze fanno crescere ed apprendere cos’è veramente la vita.

Ciò si apprende tramite le persone che s’incontrano, tramite i lavori che s’intraprendono!

È la scuola dove s’impara ad utilizzare ed ascoltare il cuore, dove ci si apre alle emozioni, ai sentimenti, buoni e cattivi; è la scuola dove s’impara a fare la differenza, dove valutare ti fa riflettere prima di agire, dove ci si misura e ci poniamo le sfide.

È una scuola dove si apprende a volare delle proprie ali e poco importa d'avere una carta scritta per dire d’avere conseguito un diploma, una laurea. 

No, non dico di non studiare, mi è sempre piaciuto studiare, lo faccio ancora tutt'ora perché a questa scuola non si finisce mai d’imparare.

Non m'interessa che qualcuno mi dica o attesti che sono stata una allieva esemplare.  

Io amo vivere la vita nelle sue più infette piaghe, solo per sanarle!

Non me ne importa niente se qualcuno mi guarda male, se dico ciò che penso, senza pretendere che mi si comprenda, io spirito libero volo là, con le ali dei miei pensieri, dove le aquile non osano volare, là tra le molteplici verità, dove la realtà sfiora la fantasia!

Io, indomabile sognatrice, che, forse, e dico: forse,  s'illude di poter dare senza chiedere nulla in cambio, anche se, nel solo dare, io già ricevo!

Ricevo, se non altro, il piacere d'aver regalato a chi non si aspettava più nulla dalla vita, un’attenzione o qualunque cosa che può far bene al suo spirito, perché le persone sono, oltre al corpo, composte di anima, che quasi sempre è poco curata, quando invece sarebbe da curare più di ogni altra cosa per stare bene anche col corpo…

Per me dire io sono è sbagliato, io non sono perché l'io è già essere ed essere è vita!


 Anna Giordano Maggio 2022