mercoledì 3 agosto 2022

IL RAGGIO DI SOLE - Voce e poesia di Anna Giordano - Regia di Domenico E...


 

All’autunno della vita,

all’ora dei giorni grigi,

all’alba della noia,

un raggio di sole attraversa

la mia vita.

Raggio timido di levante,

che inganna le ombre,

infiltrandosi tra le mie ciglia,

filtro di sogni incompiuti .

Raggio che più arduo divieni,

allontana gli spettri della notte,

riscalda con dolcezza , le zone

del mio cuore cadute nell'oblio.

Gioca e fruga attraverso la

finestra dei miei pensieri, avendo

per complice il vento che solleva il

velo dei miei sentimenti.

Venuta è la notte, sotto la luna

argentata sogno,con la certezza

che domani riverrà ad illuminare

il mio cammino.

 

Anna Giordano settembre 2005


domenica 31 luglio 2022

Dall'infelicità di Blaise Pascal alla felicità...

 "Tutta l'infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli in una camera.“   

Blaise Pascal.

Questa frase di Pascal, mi fa riflettere su  quanto sia possibile la felicità, come sia semplice toccarla, eppure, si è in tanti a battersi per assaporarla, ma solo in pochi a riuscirci.

Penso che la camera sia solo un luogo comune per indicare l’essenza dell’essenziale, per così dire, il poco poiché si può essere felici con poco.

La felicità è composta da piccole cose e come tale ha vita breve, è fatta a volte di attimi, ma che si ripetono e tante sono le volte che si presenta a noi, che per finire non ci facciamo più caso, che passa inosservata; un po’ come chi, preso dallo stress, non approfitta di fermarsi a guardare ciò che lo circonda… magari il sorriso di un bambino, gli occhi dolci di un cane che ti guarda in cerca di una carezza,  due anziani che si tengono per mano come fossero due giovani innamorati! Fermarsi per guardare un tramonto, anche se questo avviene ogni giorno è comunque uno spettacolo irripetibile, che sprigiona bellezza ed emozioni e che possono procurare felicità.

 Il fatto sta, che tutto, a volte, sia così scontato, che il grande patrimonio che ci è stato affidato è sottovalutato. Il mare, le montagne, la natura tutta, dovrebbe suscitare in noi felicità, se non altro, basterebbe essere felici di svegliarsi la mattina, aprire gli occhi ed avere ancora un giorno da vivere, rivedere ancora un’altra alba, le persone a cui teniamo, respirare la vita è felicità! 

Per cui la camera di Pascal, a mio modestissimo parere, potrebbe essere  solo un eufemismo per raffigurare la felicità non apprezzata per quel che è nella sua ricchezza di semplicità.

Anna Giordano 28/ 12/ 2014


 

 



IL PREMIO DELLA SOLITUDINE


 


Il silenzio della solitudine,

s'inerpica per viuzze e vicoli senza uscita.
Il gatto miagola e lascia la sua voce

abitare il silenzio del borgo antico.


Case di pietra,

costruite le une accanto alle altre

per non permettere al vuoto di separarle.

 

Formano lo scheletro del silenzio

Così come  le anime rinchiuse nelle case,

vicino alle finestre,

mute,

guardano l'inverno che giunge,

con passi felpati di neve

per non far rumore. 


La solitudine di un silenzio,

che nel gorgoglio della fonte,

si racconta con la sua voce

tra lo stormire del vento,

fra gli alberi e la natura,

copiosa di suoni che,

solo il silenzio

permette d'ascoltarne il canto.

 

La solitudine premia chi sa cogliere,

del silenzio i messaggi,

luoghi muti, ma pur sempre pregni

di vibranti emozioni nel suo essere. 


Anna Giordano 13/09/2019


 

 

 

 


venerdì 29 luglio 2022

ODE ALLA MALINCONIA - Voce e poesia di Anna Giordano - Regia di Domenico...


La malinconia è l’amica più cara e sincera che ho, è l’amica di cui non potrei fare a meno, è una carezza che mi avvolge con dolcezza, attraverso i suoi occhi arrivo a percepire le emozioni più profonde e belle che la vita possa offrire…

1.    

Malinconia!
Vela la luna in cielo,
avvolgi la mia anima.


Sei dolce come brezza di maggio,
quando mi tieni per mano
e soffi sul mio sguardo,
sospiri di solitudine.


Malinconia struggimi
della tua compagnia,
bagna i miei occhi,
perché possa vederti.


Lega il mio cuore e l’anima
alla tua mano,
stringimi al petto tuo
perché possa sentirti.


Stasera ho bisogno di te,
per cantare la tua poesia!


Anna Giordano

 

 


 


lunedì 25 luglio 2022

PERFEZIONE


Perfezione è un'eterna ricercata e da sempre latitante, nessuno l’ha mai imprigionata. Quante sono le volte che avete provato a fare meglio in rapporto a quanto è stato già fatto?
Non vi è mai capitato che subito c’è stato chi ha tutto smontato dicendo: “Non è perfetto, ” il più delle volte è un’autocritica al proprio operato, che ci rimette in corsa per raggiungere l’inafferrabile Perfezione.
Eh sì, però quando diciamo perfetto ad un’opera, una persona, una cosa, chi è stato a definirne la sua Perfezione?
Quali sono i criteri su cui ci siamo basati?
Ma siamo sicuri che la perfezione sia proprio quella, la giusta?
Le incertezze sorgono, e la ricerca si fa assillante … La Perfezione, l’essere perfetti … ma in cosa? Perché?
Chi ci spinge a cercarla?
E… lui è lì, che ci punzecchia, ci fa passare notti in bianco, ci frustra e ci manda in visibilio, quando lo sconfiggiamo.
Ecco! “La perfezione, ” che va di pari passo con l’ammirazione, ma, basta una parola, un sorriso equivoco, uno sguardo non convincente … che la fa vacillare ancora una volta nel baratro, impotente contro la sua invadenza devastante;
senza scrupoli, è là, inconsistente, piccolo quanto una pulce, si situa nel cervello, ne succhia il sangue gonfiandosi d'ansia, ci solletica, ci fa grattare la testa se non troviamo soluzione alla nostra incertezza.
Inizia a dominarci, la sua presenza è quasi impercettibile, poi in crescendo, man mano che avanziamo ci poniamo domande, come: "Cos’è che manca, perché la perfezione non è stata raggiunta?"
Qui, “Gelosia” arriva, li vedo, sono a braccetto come due innamorati,  lui che la circuisce con le sue domande e lei ci casca e diventa la sua amante, e dopo un breve tempo nasce Ossessione, figlia, che diventa insidiosa ponendoci domande come: “Chissà perché il vicino ha sempre l’erba più verde? Perché la perfezione è situata sempre uno scalino più alto?”
Avete sicuramente capito che l’artefice di tutto è il Dubbio, nonché l’amante di Gelosia e padre d’Ossessione, che hanno generato anche l’evoluzione, disseminando qua e là nelle menti, figli, nipoti e pronipoti, tutti con lo stesso nome, ma diversi nel loro aspetto, eh sì, sono proprio loro: “I Punti di Vista”, e con questo chiudo dicendovi che “Perfezione” col tempo si è legata a loro trovando un’intesa ed afferma che ognuno è perfetto se riconosce le proprie imperfezioni.

Anna Giordano Luglio 2007



                                          L'imperfezione è sinonimo d'unicità!

                       

                                                       

martedì 19 luglio 2022

FINO ALLA FINE - dedicata a Nicola - Poesia e voce di Anna Giordano - Re...


FINO ALLA FINE

A cosa servirebbe questa mia vita,

questi miei occhi,

se tu non ci fossi a riempirli con i tuoi sguardi,

 i tuoi sorrisi? 

A cosa servirebbe la vita,

il sole, l’aria che respiro,

a cosa servirebbe esistere,

se poi mi troverei da sola,

senza una tua carezza,

un tuo bacio che sfiori le mie labbra,

un tuo sussurro delicato d’amore all’orecchio,

un tuo tacito abbraccio,

fino a farmi mancare l’aria,

la tua mano tesa verso il domani da raggiungere insieme?

A cosa servirebbero i silenzi dei nostri discorsi …

se non si specchiassero nelle lacrime di dolcezza

di questo amore che deborda dai nostri cuori?

Sarebbero lacrime d’inutili emozioni,

se non sapessi che domani il vento del tuo respiro

non potrebbe più asciugarle.

Io non ho niente da darti se non il mio amore,

la mia vita,

che non avrebbe più senso di essere, senza te! 

Rimani qui sempre accanto a me,

fino a quando le parole lasceranno posto al silenzio

fino alla fine dei miei giorni che voglio vivere ancora e sempre,

insieme a te!

Anna Giordano 28/03/2022

 

Traduction 

Jusque à la fin

 

À quoi bon me servirait-elle la vie,

mes yeux,

si tu ne serais pas là pour les remplir de tes regards,

 de tes sourires ?

 

A quoi bon servirait- elle la vie

le soleil, l'air que je respire,

à quoi bon exister,

si alors je me retrouvais seule,

sans tes caresses,

un baiser de toi qui efflore mes lèvres,

un doux murmure d'amour à mon oreille,

ton étreinte tacite,

jusqu'à ce qu’il me manque l’aire,

ta main tendue vers demain pour être atteint ensemble.

A quoi serviraient- ils les silences de nos discours...

s'ils ne se reflétaient pas dans les larmes de douceur

de cet amour qui déborde de nos cœurs ?

elle seraient des larmes d'émotions inutiles,

si je ne susses  pas que demain le vent de ton souffle

ne pouvait plus les sécher.

Je n'ai rien à te donner si non que mon amour,

ma vie,

cela n'aurait plus sens d'être sans toi!

Reste toujours ici à côté de moi,

jusqu'à ce que les mots cèdent la place au silence

jusqu'à la fin de mes jours que je veux vivre,

mais toujours avec toi!

 

 

Hast el final

 

¿De qué me serviría esta vida mía,

estos ojos míos,

si no estuvieras ahí para llenarlos con tu mirada,

 tus sonrisas!

para que seria la vida

el sol, el aire que respiro,

que bien existiría,

si entonces me encontraría solo,

sin tu caricia,

un beso tuyo que toca mis labios,

un suave susurro de amor en tu oído,

tu abrazo tácito,

hasta que me falte el aire,

tu mano extendida hacia el mañana para ser alcanzados juntos.

¿De qué servirían los silencios de nuestros discursos...

si no se reflejaran en las lágrimas de dulzura

de este amor que brota de nuestros corazones?

Serían lágrimas de emociones inútiles,

si no supieras que mañana el viento de tu aliento

ya no podía secarlos.

no tengo nada que darte mas que mi amor,

mi vida,

que ya no tendría sentido estar sin ti!

Quédate siempre aquí a mi lado,

hasta que las palabras den paso al silencio

hasta el final de mis días que quiero volver a vivir y siempre,

¡ contigo!

 

 


domenica 10 luglio 2022

La storia di due piedi


Ora vi racconto una storia in cui di sicuro troverete la vostra... la strada che in voi scorre. Composta dal sentiero primordiale, dove i nostri avi diedero inizio alla nostra storia , che si ripete da sempre, che si racconta percorrendo a ritroso il tempo, fino a raggiungere la prima strada, di quando ancora non c'era, di sicuro, l'asfalto.

Era giusto un piccolo sentiero, tracciato da due piedi, forse sulla sabbia di una spiaggia, o di un deserto, o ancora nella savana o la foresta vergine, io questo non lo so, ma due piedi di sicuro erano là.

Fu proprio in quel preciso luogo che loro s'incontrarono, segnato dal destino, un giorno per caso, con altri due piedi, che giunsero da un altro lato.
Fu un incontro insolito, due piedi che divennero quattro, gli uni di piccole proporzioni rispetto agli altri due.

Si guardarono e si domandarono, poiché davanti loro videro che il sentiero si divideva con una biforcazione, quale sentiero prendere? Erano a un bivio che nessuno dei piedi conosceva ancora, così, scelsero di unire i loro sentieri in uno solo per continuare il viaggio della vita...

Dopo quel giorno, nacquero tanti altri piccoli piedi, che anche loro intrapresero il viaggio, intrecciando tanti sentieri fino a quando divennero vie di terra battuta, di strade di pietre lastricate, più tardi ancora, di strade asfaltate, perché di piedi ormai ce n'erano tanti e non avevano sufficiente spazio per il loro viaggio.

Così nacquero le grandi strade, che oggi lasciano i piedi a riposo e sulle quali viaggiano, grazie a un paio di piedi per guidare le auto, in cui altri piedi sostano.
Fin quando, il viaggio li porta verso nuovi incontri e nuove strade per intraprendere, insieme ad altri piedi sconosciuti, viaggi, durante i quali decidono e si dividono per altri viaggi, fino a giungere là, dove le strade, quelle percorse, in cui ci siamo imbattuti in incroci, stradine chiuse, bivi infernali, dove dovevamo scegliere la strada giusta da percorrere e le numerose trappole per piedi, da evitare, per poi continuare il cammino ed incontrare i piedi con i quali fare di due cammini uno solo e così via di seguito, fino a noi, che abbiamo dato la vita ad altri piedi, nella quale scorre il sangue in chilometri di vene, arterie e vasi capillari , proprio come le strade tracciate dai nostri avi, che continuano a scorrere in ognuno di noi; come un groviglio di rete stradale lungo quanto, forse, tre volte il giro del mondo, giusto quanto basta a due piedi di continuare il viaggio, nato da un piccolo sentiero ad un incrocio.
Con questo mi piace ricordare a tutti, donne e uomini, adulti e bambini, che siamo tutti uguali siamo materia di un incontro e il risultato di una unione! In noi tutti scorrono due strade percorse da quattro piedi in cui si sono riversate due parti uguali di sangue, patrimonio universale delle nostre vene e non esistono diversità perché ognuno porta in sé le due metà. Nessuno è superiore all'altro siamo tutti uguali almeno se non altro in quantità pari.

 

Anna Giordano 26/07/2021