venerdì 18 luglio 2025

PREGHIERA ( Per la Terra)


Mio Dio, quante bellezze ci sono su questa terra, selvaggia, dolce, accogliente, arida, avversa, ma pur sempre ospitale, con le sue acque azzurre ed i suoi monti verdi, rocciosi, protesi verso il mare e l’infinito cielo, che sta insieme all’aquila, a guardare tutte le sue bellezze.

 Dall’onda che s’infrange sulla roccia, alle verdi distese protese verso una spiaggia con una insenatura riparata dai venti, mentre nel cielo volano gabbiani gioiosi, la quiete delle montagne si rispecchia nel mare così come nel lago, le nuvole, bambagia sospesa sopra ai monti avviluppano le cime, là dove si culla lo sguardo su tutto il tuo creato oh Signore!

L’uomo ha costruito, ha edificato, ha quasi distrutto tutto. Perdonali, perdonaci Signore, perché tu ci avevi dato questo pianeta così bello e puro, dai cieli colore amaranto la sera a cieli di cristallo azzurro la mattina.

A montagne irte, protese come braccia verso Te, come quelle che tu hai teso verso di noi Signore.

L’uomo ha unito con ponti, isole che tu avevi separato, ha costruito strade e case là dove non doveva, ha utilizzato l’intelletto per metterlo a suo profitto con mezzi e modi che di sicuro tu non approvi.

Stormi di gabbiani, uccelli marini, prima volavano sul mare per cibarsi, ora sono sui campi adibiti a discariche per cibarsi, create dall’uomo ma non a sua misura.

Le montagne rimaste irte con le loro creste appuntite dominano le valli i laghi le pianure che tu ci hai concesso d’abitare! Oh! Signore donaci la forza e l’amore per questa Terra che abbiamo massacrato, l’abbiamo resa infertile, avvelenata, dalle nostre stesse mani! Perdonaci Signore, perdonaci Terra adorata, unica nostra casa!

Alberi, che siete lì a guardarci con la vostra immensa saggezza, che respirate l’aria inquinata e che per noi, poveri esseri senza vergogna, trasformate in ossigeno, vi stiamo togliendo anche i raggi del sole rendendo il cielo sempre più velato perché solo qualche raggio di sole penetri il vostro fogliame!

Meravigliosa Terra che abbiamo inquinato con i fumi delle nostre città, le nostre fabbriche, auto…

E tu? Montagna.

Montagne tutte, dalle vostre vette spuntano alberi dalla nebbia, siete quasi diventate brulle! Vi abbiamo rese mete d’incendi dolosi!

Mentre tu fiore che dondoli al vento con la tua corolla aperta a calice, doni il tuo nettare alle api perché lo portino nell’altro fiore per seminare la vita… è una cosa speciale e meravigliosa, un gesto d’amore scambiato tramite un’ape!

Quante bellezze che questo mondo ci offre, esse sono infinite ed è impossibile contarle, ma basta per colmare, con un solo sguardo, il cuore, con tutta la bellezza che solo lo sguardo può scoprire.

Tu Terra, che sei la nostra dimora, ci dai acqua, aria, un posto in cui sostare e vivere dei tuoi frutti, ci permetti di vivere sotto un cielo ed i raggi del sole, ma noi cosa abbiamo fatto per meritarvi? Per meritarci la  natura, che bella che sei madre Terra! Sei insostituibile, ci dai la possibilità di vivere.

Cosa abbiamo fatto delle cascate sfruttate per altri usi, che non quello di scorrere selvagge giù per i burroni, vi abbiamo imprigionate per produrre energia, alimentate dai fiumi anch’essi deviati, intombati, le vostre infinite bellezze le abbiamo distrutte, ci resta ben poco da vivere su questa Terra, solo per il profitto, la stupidità umana, che mi rende impossibilitata a poter far qualcosa, per voi animali che abitate le montagne, cavalli, mucche, pecore, capre, stambecchi e fauna di tutto genere, che vi nutrite di un’erba che noi abbiamo avvelenato!

Neve che soggiornavi perenne sulle creste ghiacciate dei monti, ti sei anche tu sciolta e corri verso il mare, ma il mare correrà verso di noi perché non ha più posto per ospitare tutta la tua acqua, neve e ghiaccio, che noi abbiamo sciolto.

Papaveri e api che ne cercano il nettare che anche esse in tante hanno subito la morte per i nostri velenosi diserbanti.

Bellezze infinite attraversate da strade, treni, aerei, camion, navi… la tecnologia? Sì è bella, ma perché non pensarci prima, perché non vedere dove andavamo, quando ancora eravamo in tempo e ancora oggi nessuno vuol capirlo che stiamo andando verso la propria fine, tutti, indistintamente!

Facciamo qualcosa per questo pianeta, facciamo qualcosa per la Terra la nostra sola casa. Ti amo Terra!

Tu che mi hai visto nascere come tante altre persone, milioni e miliardi di persone nel tempo, che ti hanno calpestato la faccia! Tu che ti sei offerta vergine nelle nostre mani, ti abbiamo stuprata, ti abbiamo resa infertile e ci vuole coraggio, tanto coraggio!

Coraggio è poco dire, ci vuole sfrontatezza, incomprensione, ignoranza.

L’ignoranza di non capire che, se Dio ha creato questa terrà come tale, con le isole perché fossero isole e non penisole, montagne perché fossero e restassero montagne e non colline o resti di cave, i mari e oceani perché in essi crescessero le bellezze come quelle della terra ferma, anche sott’acqua, e non diventassero raccoglitori di immondizia, con isole di plastica abbandonata da noi, noi che abbiamo sfruttato tutto della vergine sacrificata, noi che ancora nel suo ventre scaviamo dove conserva i suoi gioielli più preziosi… oh madre Gaia!

Quando Gli uccelli sorvolano il tuo manto, sulle tue acque, nel manto celeste di un cielo di sole, ti sorridono e lo fanno con l’eleganza dei loro voli silenziosi per non disturbare la quiete delle tue distese erbose o delle tue acque, dei tuoi laghi e monti. Oh! Come vorrei tornare indietro di anni, per assaporare il dolce silenzio del tuo respiro, del tuo amore che ci hai donato e che non abbiamo mai capito. O Signore! O Terra madre! Perdonateci; la mia è una preghiera perché tutto questo non venga distrutto ancora, fa che l’uomo comprenda Signore, ricorda a noi tutti le tue parole perché il mondo che hai messo a nostra disposizione non abbia mai fine perché meravigliosamente bello!

Guardo, ascolto, parlo, sento, percepisco i profumi, noi siamo la meraviglia che tu hai creato insieme alla terra che ci hai donato insieme ai fiori, alle piante , agli animali nostri amici, e noi loro nemici!

Signore facci capire che la gru nell’acquitrino non sia solo un simbolo in via d’estinzione, ma che ce ne siano migliaia che invadono i territori in cui sono vuoti di fauna e flora, perché senza la fauna così come la flora, la terra sarebbe morta! Proprio come stiamo facendo, abbiamo ucciso i mari i laghi, abbiamo distrutto l’aria che ci fa respirare!!! Solo per odorare della carta sporca! No Signore non permettere a tutti di subire questo danno, io vorrei tanto avere il tuo potere, perché tutto ridivenga come prima, dove quando il rumore del vento accarezzava i capelli le mani, e ci parlava dicendoci se era vento dolce o di burrasca… ora il vento arriva e strappa tutto quasi furioso di averci dato tanto

 

26/01/2023 Anna Giordano.

 

venerdì 25 aprile 2025

IL SORRISO DELLA TRISTEZZA



... E quando si disegna fra le guance 

un indelebile sorriso di tristezza,

sarà perché il tempo passeggiando,

lascia di sé le tracce,

lungo i giorni del coraggio.


Anna Giordano 02/04/ 2017. 

LE PAROLE DEI SILENZI


 Nei miei pensieri rincorro la sera 

per afferrare il silenzio dei suoi...

imprigionati nelle mute parole 

sospese nel vuoto,

che cerco di non far morire,

affinché ridiventino colme d'amore,

con le espressioni di dolci parole.


Anna Giordano 21/04/2020