domenica 24 agosto 2025

OSCAR WILDE ED UNA SUA CITAZIONE

 

"La maggior parte delle persone sono altre persone. I loro pensieri sono le opinioni di qualcun altro, le loro vite una mimica, le loro passioni una citazione."

Oscar Wilde


Riferendomi a questa citazione di Oscar Wilde, ho pensato a quante volte mi sono imbattuta a constatare che il suo punto di vista non è del tutto errato, ma che l'eccezione comunque esiste...

Ho avuto modo di leggere pensieri di grandi autori come Shakespeare di cui ne cito uno:
"La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata."
Pensiero simile, citato nel Talmud. Ha copiato o lo ha citato e la sua citazione è stata scambiata per una sua propria citazione?

Un'altra conosciutissima massima è:
" Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre" 

Di Mahatma Gandhi, 

che tanto somiglia alla frase di Seneca: "Vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo", anche se egli si riferisce al suo modo di vedere il giorno come nascita e la sera come morte e chiudesse così il ciclo completo del giorno vissuto.


Pensiero che, anche io, piccola ed insignificante goccia di questo universo, ho sviluppato ancor quando, adolescente, pensavo e penso ancora, che tutto quel che riguardasse la vita in generale, fosse legato ad una forma circolare, a partire dalla cellula ed il suo nucleo, dai vari pianeti  che popolano l'universo, passando per il ciclo delle stagioni, all'orologio col giro che compiono le sue lancette, al numero 8 simbolo dell'infinito o del serpente che si morde la coda, senza parlare del nulla in quanto numero zero, senza il quale il resto dei numeri non ha né inizio e né seguito, giusto per citare alcuni esempi che, man mano hanno arricchito la mia conoscenza e confermato ciò che da sempre pensavo: non c' è  inizio senza fine e non v' è  fine senza inizio in un ciclo continuo. Fino a trarne, che la vita si rinnova nella trasformazione, non muore mai, come le foglie ai piedi dell'albero si trasformano per nutrirlo e per diventare foglie sui rami a primavera, come la goccia d'acqua che evapora per ridiventare goccia, come una montagna può sparire cambiando forma e luogo, per diventare: cemento, sabbia, statue, case, muri e tante altre cose cambiando forma, ma senza mai sparire... Così come la goccia che genera la vita si trasforma e si rinnova di vita in altre vite e scorre nelle vene da millenni.

Un po' come il principio, che ho avuto modo di scoprire, grazie alla mia passione per la conoscenza, nonché lettura, dopo anni con il pensiero di Lavoisier: «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma».

 
O ancora quello di Eraclito, al quale si attribuisce, anche se non ha mai lasciato nulla di scritto, il suo pensiero riguardo: Panta Rei "TUTTO SCORRE", un continuo evolvere nel divenire...

Concludo dicendo che man mano che la mia ignoranza ha intrapreso la strada della conoscenza, ancor prima, ha sposato quella dell'osservazione e della riflessione, permettendomi di comprendere, prima di conoscere, il perché delle cose, solo osservando e curiosando su quel che da sempre mi circondava e mi circonda, per trarne, pur non avendo avuto la possibilità di fare studi più approfonditi, le mie basiche e semplici deduzioni.

Strada facendo ho scoperto in alcuni testi: filosofici, scientifici, letterari, le mie primitive deduzioni. Per cui, la mia osservazione sul pensiero di Wilde, pone una certa attenzione che può rendere ciò che afferma, per certi versi: opinabile e che può essere discusso, in quanto ognuno può trarre, pur non avendone conoscenza, delle deduzioni e pensieri su cose che altri hanno avuto il privilegio di enunciare molto tempo prima, di chi nascendo dopo, si è posto le stesse domande alle quali ha cercato di dare una risposta senza sapere degli altri, ripercorrendo il cammino degli interrogativi, allo stesso modo di predecessori ancora a lui sconosciuti. Ciò non toglie, comunque, all'affermazione di Wilde, che ci sono persone che vivono di espedienti copiando i pensieri altrui e non solo, e devo dire che, purtroppo, capita anche spesso!

Anna Giordano.



 

giovedì 14 agosto 2025

LA VITA E LE SCELTE


 A volte penso a quanto ingrata sia la vita,

a quante sofferenze essa ci espone e quanta cattiveria essa c'impone.

Ma poi rifletto e penso, che la vita in fondo non ne ha colpa!
Ad ogni suo istante, io come tutti, ne facciamo parte e riflettendo bene

su cosa sia la vita, penso che non sia altro che il tempo che creiamo vivendo.
Un arco sotto il quale passiamo, facendo del tempo invisibile,

qualcosa di visibile, con le nostre azioni,

dando così vita al tempo che da statico, così come l’immagino,

diventa vita attraverso il nostro vivere, insieme a tutto l’universo.
Per cui non è la vita a farci suoi schiavi e né tampoco il tempo,
ma sono le nostre scelte, i nostri errori, a farci da padroni;
ma che, senza tenerne conto, facilmente accusiamo la vita, 
riflesso delle nostre azioni, ad averci punito, quando le cose non sono come vorremmo che fossero.

Anna Giordano 29 luglio 2025

giovedì 7 agosto 2025

YONIGEYA! - Agenzia per la fuga notturna - Voce di Anna Giordano - Regia...



Il Giappone è un paese particolare, questa usanza di cancellare la propria identità in qualsiasi altro paese del mondo sarebbe un reato di raggiro nei confronti della legge,  sarebbe come dichiararsi morto restando in vita, o rinascere per la seconda volta, un po' come la fenice che rinasce dalle sue ceneri.
La cosa però è  differente perché la sparizione di una identità non lascia ceneri e né tracce.
Ho pensato d'immaginare come ci si possa sentire dopo la dissolvenza voluta.
Mi domando come mi sentirei dopo aver portato per una vita il mio nome e tutto di un colpo non mi chiamerei più così.
Il peggio sarebbe quando le abitudini risveglierebbero i ricordi,
dovrei dimenticare tutta la mia storia, il mio passato,
ritrovandomi smarrita in un deserto.
Credo che personalmente entrerei in crisi d'identità. La mia vita non avrebbe più senso,
tagliare ciò che sono stata per iniziare ad essere...
ma cosa e chi? 
Ricominciare da zero, dev'essere traumatizzante,
almeno per quel  che mi concerne non mi piacerebbe provare a dissolvermi per rimanere comunque radicata al passato.
La domanda finale potrebbe dare varie chiavi di lettura
a seconda delle persone e la loro vita precedente.
C'è chi non si accetta per com'è o non accetta
le origini a cui appartiene.
Qui in occidente ciò  avviene solo per chi non accetta il suo corpo
e cambia sesso e per conseguenza anche la sua identità,
ma non scompare, continua la sua vita normalmente,
nella stessa città, casa, famiglia  amici! 
Penso che la vita va vissuta con le sue diversità ed esperienze
che siano belle o brutte e che non sia sano dal punto
di vista mentale cancellarsi, e dal punto di vista morale,
sparire per debiti non onorandoli credo che prima o poi
il rimorso di non essere stato onesto torturerebbe la sua seconda vita.
Ci sarebbe da scrivere ancora tanto ma mi fermo e ringrazio Domenico Ernandez per avermi affidato il testo, che ho letto con piacere per far conoscere le curiosità di altri paesi,
ampliando così altre vedute su come la mente possa essere elastica adattandosi a situazioni come questa,
accettandola o contraddicendola a secondo
gli usi e costumi di ogni etnia.

Grazie Domenico per aver realizzato questo bellissimo
video con immagini e musica suggestiva nipponica,
divulgando così, conoscenza.
Bravissimo!

venerdì 18 luglio 2025

PREGHIERA ( Per la Terra)


Mio Dio, quante bellezze ci sono su questa terra, selvaggia, dolce, accogliente, arida, avversa, ma pur sempre ospitale, con le sue acque azzurre ed i suoi monti verdi, rocciosi, protesi verso il mare e l’infinito cielo, che sta insieme all’aquila, a guardare tutte le sue bellezze.

 Dall’onda che s’infrange sulla roccia, alle verdi distese protese verso una spiaggia con una insenatura riparata dai venti, mentre nel cielo volano gabbiani gioiosi, la quiete delle montagne si rispecchia nel mare così come nel lago, le nuvole, bambagia sospesa sopra ai monti avviluppano le cime, là dove si culla lo sguardo su tutto il tuo creato oh Signore!

L’uomo ha costruito, ha edificato, ha quasi distrutto tutto. Perdonali, perdonaci Signore, perché tu ci avevi dato questo pianeta così bello e puro, dai cieli colore amaranto la sera a cieli di cristallo azzurro la mattina.

A montagne irte, protese come braccia verso Te, come quelle che tu hai teso verso di noi Signore.

L’uomo ha unito con ponti, isole che tu avevi separato, ha costruito strade e case là dove non doveva, ha utilizzato l’intelletto per metterlo a suo profitto con mezzi e modi che di sicuro tu non approvi.

Stormi di gabbiani, uccelli marini, prima volavano sul mare per cibarsi, ora sono sui campi adibiti a discariche per cibarsi, create dall’uomo ma non a sua misura.

Le montagne rimaste irte con le loro creste appuntite dominano le valli i laghi le pianure che tu ci hai concesso d’abitare! Oh! Signore donaci la forza e l’amore per questa Terra che abbiamo massacrato, l’abbiamo resa infertile, avvelenata, dalle nostre stesse mani! Perdonaci Signore, perdonaci Terra adorata, unica nostra casa!

Alberi, che siete lì a guardarci con la vostra immensa saggezza, che respirate l’aria inquinata e che per noi, poveri esseri senza vergogna, trasformate in ossigeno, vi stiamo togliendo anche i raggi del sole rendendo il cielo sempre più velato perché solo qualche raggio di sole penetri il vostro fogliame!

Meravigliosa Terra che abbiamo inquinato con i fumi delle nostre città, le nostre fabbriche, auto…

E tu? Montagna.

Montagne tutte, dalle vostre vette spuntano alberi dalla nebbia, siete quasi diventate brulle! Vi abbiamo rese mete d’incendi dolosi!

Mentre tu fiore che dondoli al vento con la tua corolla aperta a calice, doni il tuo nettare alle api perché lo portino nell’altro fiore per seminare la vita… è una cosa speciale e meravigliosa, un gesto d’amore scambiato tramite un’ape!

Quante bellezze che questo mondo ci offre, esse sono infinite ed è impossibile contarle, ma basta per colmare, con un solo sguardo, il cuore, con tutta la bellezza che solo lo sguardo può scoprire.

Tu Terra, che sei la nostra dimora, ci dai acqua, aria, un posto in cui sostare e vivere dei tuoi frutti, ci permetti di vivere sotto un cielo ed i raggi del sole, ma noi cosa abbiamo fatto per meritarvi? Per meritarci la  natura, che bella che sei madre Terra! Sei insostituibile, ci dai la possibilità di vivere.

Cosa abbiamo fatto delle cascate sfruttate per altri usi, che non quello di scorrere selvagge giù per i burroni, vi abbiamo imprigionate per produrre energia, alimentate dai fiumi anch’essi deviati, intombati, le vostre infinite bellezze le abbiamo distrutte, ci resta ben poco da vivere su questa Terra, solo per il profitto, la stupidità umana, che mi rende impossibilitata a poter far qualcosa, per voi animali che abitate le montagne, cavalli, mucche, pecore, capre, stambecchi e fauna di tutto genere, che vi nutrite di un’erba che noi abbiamo avvelenato!

Neve che soggiornavi perenne sulle creste ghiacciate dei monti, ti sei anche tu sciolta e corri verso il mare, ma il mare correrà verso di noi perché non ha più posto per ospitare tutta la tua acqua, neve e ghiaccio, che noi abbiamo sciolto.

Papaveri e api che ne cercano il nettare che anche esse in tante hanno subito la morte per i nostri velenosi diserbanti.

Bellezze infinite attraversate da strade, treni, aerei, camion, navi… la tecnologia? Sì è bella, ma perché non pensarci prima, perché non vedere dove andavamo, quando ancora eravamo in tempo e ancora oggi nessuno vuol capirlo che stiamo andando verso la propria fine, tutti, indistintamente!

Facciamo qualcosa per questo pianeta, facciamo qualcosa per la Terra la nostra sola casa. Ti amo Terra!

Tu che mi hai visto nascere come tante altre persone, milioni e miliardi di persone nel tempo, che ti hanno calpestato la faccia! Tu che ti sei offerta vergine nelle nostre mani, ti abbiamo stuprata, ti abbiamo resa infertile e ci vuole coraggio, tanto coraggio!

Coraggio è poco dire, ci vuole sfrontatezza, incomprensione, ignoranza.

L’ignoranza di non capire che, se Dio ha creato questa terrà come tale, con le isole perché fossero isole e non penisole, montagne perché fossero e restassero montagne e non colline o resti di cave, i mari e oceani perché in essi crescessero le bellezze come quelle della terra ferma, anche sott’acqua, e non diventassero raccoglitori di immondizia, con isole di plastica abbandonata da noi, noi che abbiamo sfruttato tutto della vergine sacrificata, noi che ancora nel suo ventre scaviamo dove conserva i suoi gioielli più preziosi… oh madre Gaia!

Quando Gli uccelli sorvolano il tuo manto, sulle tue acque, nel manto celeste di un cielo di sole, ti sorridono e lo fanno con l’eleganza dei loro voli silenziosi per non disturbare la quiete delle tue distese erbose o delle tue acque, dei tuoi laghi e monti. Oh! Come vorrei tornare indietro di anni, per assaporare il dolce silenzio del tuo respiro, del tuo amore che ci hai donato e che non abbiamo mai capito. O Signore! O Terra madre! Perdonateci; la mia è una preghiera perché tutto questo non venga distrutto ancora, fa che l’uomo comprenda Signore, ricorda a noi tutti le tue parole perché il mondo che hai messo a nostra disposizione non abbia mai fine perché meravigliosamente bello!

Guardo, ascolto, parlo, sento, percepisco i profumi, noi siamo la meraviglia che tu hai creato insieme alla terra che ci hai donato insieme ai fiori, alle piante , agli animali nostri amici, e noi loro nemici!

Signore facci capire che la gru nell’acquitrino non sia solo un simbolo in via d’estinzione, ma che ce ne siano migliaia che invadono i territori in cui sono vuoti di fauna e flora, perché senza la fauna così come la flora, la terra sarebbe morta! Proprio come stiamo facendo, abbiamo ucciso i mari i laghi, abbiamo distrutto l’aria che ci fa respirare!!! Solo per odorare della carta sporca! No Signore non permettere a tutti di subire questo danno, io vorrei tanto avere il tuo potere, perché tutto ridivenga come prima, dove quando il rumore del vento accarezzava i capelli le mani, e ci parlava dicendoci se era vento dolce o di burrasca… ora il vento arriva e strappa tutto quasi furioso di averci dato tanto

 

26/01/2023 Anna Giordano.