giovedì 8 agosto 2024

SECONDO UN PENSIERO DI BUDDA

 

"Coloro che immaginano il reale nell’irreale e vedono l’irreale nel reale, costoro non pervengono al reale, ma restano campo d’azione di false immaginazioni."

Buddha

 

Questo pensiero mi ha dato l’opportunità di fare un ragionamento e dedurne che ogni pensiero ha il suo punto di vista, cosa che già si sa, e come ogni cosa detta, se pure detta da Buddha, può essere un punto di riflessione e discussione per noi comuni mortali dei quali faccio parte.

 

Sottolineo che la differenza tra il reale e l’irreale è determinata dal fatto che l’irreale è il pensiero tout-court, che  esiste solo in quanto idea o pensiero, che è costruito sull’immagine del reale, poiché noi esseri ragionevoli conosciamo solo il reale perché vero, tangibile e fa parte del vissuto. L’irreale è il frutto che la mente trae dalla realtà, costruendo l’irreale con la sua fantasia che fa parte della follia, che è in noi da sempre è e sarà, cioè la parte più bella e libera da ogni regola o ragione.

Un po’ come i sogni, che sono frutto dell’immaginaria possibilità del reale. Si sa che definire il sogno realtà sia sbagliato poiché è solo una visione onirica o un pensiero al quale teniamo molto e che diventa desiderio.


Ora, se immaginiamo il reale nell’irreale e viceversa, non vediamo altro che un sogno che resta tale, poiché i due,

il reale e l’irreale si distinguono dal fatto che, l’uno è frutto delle azioni, e quindi vissuto, e l’altro, l’irreale il sogno da realizzare, resta tale fin quando non si realizza.

Penso che ognuno debba vivere la realtà, certo, ma ognuno ha anche il diritto, senza offendere il pensiero di Buddha, di sognare l’irreale, soprattutto quando la realtà è dura da vivere, se non altro, lascia un barlume di speranza a chi combatte per poterlo raggiungere col realizzarlo, anche se sappiamo che la ragione ci fa distinguere ciò che si può realizzare e quel che non è possibile realizzare. 

Concludo dicendo che l’irreale è l’immagine alterata del reale, ma non vuol dire di non saperne distinguere la differenza, salvo si tratti di persone con squilibri mentali, tanto da poterne confondere i limiti. Lasciamo che la realtà sia la zona confinante della ragione e l’irreale l’inizio di una zona del nostro pensiero tutta ancora da esplorare.

 

“Là dove si pone un limite, si preclude la possibilità di dimostrare che si può andare oltre l’immaginario, e ogni giorno ne abbiamo la prova. Ciò che ieri era fantasia oggi è solida realtà.”

 

Anna Giordano 14/06/2017

 

 

 


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