Parlare a sé stessi ed incoraggiarsi a proseguire nella vita, andare oltre
gli ostacoli è da guerrieri;
invoglia a vivere, malgrado tutto, è
quel che ci vuole , soprattutto in questi tempi incerti che viviamo, cito:
" E del doman non v'è certezza".
È bene farsi coraggio, sono d’accordo, ma solo in parte, per come la penso io,
vivere per sé stessi è logico , vivere combattendo le avversità è vitale per
un guerriero o non guerriero, l'essere umano è dotato di spirito di
sopravvivenza, come l' istinto lo è per gli animali, ogni essere vivente, piante,
sin anche i quattro elementi naturali e basilari, hanno l'istinto di
sopravvivenza, in breve, tutto ciò che c'è sulla Terra. L' istinto salta fuori
per salvaguardare sé stessi e la propria specie, per cui essere guerrieri è più
che naturale perché l'istinto per gli animali e, lo spirito che alimenta l’essere
umano, non hanno altra ragione se non che per la sopravvivenza innanzitutto, nasce spontaneo, negli
animali e altre specie, ma l'essere umano è dotato di ragione e quindi dovrebbe
essere spontaneo dosare il suo spirito di sopravvivenza rispettando gli altri
anche se dovesse essere a suo discapito.
Ci sono persone che dicono: “Non ho mai chiesto
scusa anche quando ho sbagliato”, è qualcosa che sa di egoismo e superbia e non
mi piace. L'essere umano dovrebbe essere umile nell'ammettere i propri errori
ed addossarsi le proprie responsabilità, perché solo così facendo discolpiamo
chi non ha colpa, evitiamo il ripetersi degli errori commessi ed impariamo ad
essere guerrieri per sé stessi, ma non a discapito degli altri. A ben
riflettere, non ci sarebbe più la guerra, la paura che la genera, temere che
l'altro possa nuocere, non ci sarebbe più la gelosia, né la necessità di
combattere perché essere felici in un giorno di pioggia è bellissimo, vuol dire
di avere la pace e la luce del sole dentro di sé, ma essere felici sapendo che la
pioggia è causa di dolore, tristezza per gli altri, magari anche dovuta ad un
proprio errore, non riconosciuto o non ammesso, è da persona senza coscienza e
senza cuore.
Chi ammette solo quel che può far piacere a sé stessi, incuranti dell'altrui dolore, non sarà mai un vero guerriero e paladino della propria e l’altrui vita.
Parlare a sé stessi fa bene, chissà, forse, per una volta, parlare
liberamente a sé, senza freni si riesce ad amare gli altri le differenze, per come sono,
perché ognuno ha il suo carattere ed il suo modo d'essere è la cosa più giusta
e bella che ci sia, ma non avere rispetto e l’umiltà di riconoscere i propri
difetti ed errori distrugge quell'equilibrio
sottile sul quale poggia la coesistenza e la pace nel mondo.
Nella vita il vero guerriero è colui che esce ferito, ma vincitore, da una
battaglia senza avere seminato morte, ma creato pace!
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