mercoledì 6 gennaio 2021

CONFIDENZE DI UNA BEFANA

 Confidenze di una Befana…  


Cara la mia amica, 
lo so che non son bella, mi chiamano Befana perché son proprio strana. 
Arrivo, come vedi, in groppa ad una scopa 
avrei potuto essere la moglie di un Befano, 
ma come tu già sai, mi hanno dato in sposa 
ad uno che tu conosci, lui pure porta i doni ed anche in cielo vola, 
però lui sopra una slitta ed io sopra una scopa.  
Non c’incontriamo mai perché lui ha le renne  ed io neppure le penne! 

Così, devo adattarmi… però se ben ci penso 
se pure sembro meschina e anche un po' mingherlina
e lui un po’ spaccone con la sua pancia opulenta, 
non me ne frega niente, tanto anche i Re Magi 
arrivano con ritardo, e siccome loro sono dei saggi 
viaggiano più adagio in groppa a dei cammelli, 
che non vanno a petrolio ma a foraggio. 

Loro come noi portano dei doni, ad un bambino  
del quale festeggiamo la nascita. 
Certo che Babbo Natale si vede che è emancipato 
scorrazza per i cieli tutto imbacuccato 
e che da lui, la posta, funziona con l’orologio,  
è sempre il primo a giungere, e se io non sapessi che lui
fosse nato in Lapponia o pressappoco di lì,  
avrei scommesso che lui fosse nato in Svizzera.
 
Comunque cara la mia amica,ormai anch’io son giunta anche se...

Sapessi!!!

Mio marito, quel Babbo di Natale 
mi ha detto tutto a un tratto:  
- cara la mia Befana dai “famolo strano!"
Stasera vieni in slitta con me a portare i doni. 

Io tutta rallegrata ho subito pensato: 
"almeno per una volta sarei arrivata esatta, puntuale alla mezzanotte”.

Ma lui sornione e anche divertito mi ha detto: 
“Vestiti, là, sulla slitta, si gela!  
Io riscaldo le renne,  
raggiungimi appena puoi”. 

Ti lascio immaginare... lasciare la mia scopa per un posto reale..! 
Mi son data da fare, ho indossato 
un cappotto neppure un poco rotto 
e tutta vestita di rosso, 
per non sfigurare, mi son precipitata per raggiungere Babbo Natale. 

Purtroppo quando l’ho visto  
aveva già preso il volo e mi ha gridato a vista...  
che era solo uno scherzo!  

Così sono salita  
in groppa alla mia scopa 
vestita non più a festa,
ma come una stracciona e sono passata anche,  
davanti alla sua slitta,  sì, ma lui già rientrava,  
quando io ero appena partita. 

Sì, ero ancora in volo,  
non un volo di linea! 
Altrimenti sarei stata doppiamente in ritardo. 
No, mia cara amica,  
ora che sono giunta aprimi la porta,  
ho un piccolo messaggio per te 
e da Befana o strega, da come mi si dipinge, 
ti porto questo saluto da parte di una Befana 
che se ricordo bene, credo si chiami Anna.
 
Tramite questo messaggio ti annuncia che le feste 
son belle e bene defunte, ma con il cuore dice, 
che l’affetto e l'amicizia restano
e t’augura un anno di festa, un mondo di belle cose, 
su tutto salute e amore, insieme a tutti i tuoi cari! 

Ti abbraccia forte e ti prega, di scusare questa Befana, che, 
malgrado la sua corsa arriva sempre in ritardo soltanto il 6 di gennaio 
per chiudere le feste e
dirti ancora… 

    BUON ANNO!!! 🥰😘❤🌹

 06/01/2021 Anna Giordano

sabato 26 dicembre 2020

AUGURI DI NATALE

 • BUON NATALE, due parole che sembrano scontate, un augurio che facciamo ogni anno e che per molti può sembrare anche banale e senza senso. Provo a dire, con le sole lettere che compongono l'augurio, tutto quel che per me significa questo augurio , oltre ad osannare la nascita di Gesù che non è poco e tutt'altro che banale!..


B come: il Bene che vogliamo alle persone care.
Buono come tutte le cose che ci piacciono mangiare, ma anche prepararle con amore per gli altri.
Bravo come tutte la buone azioni e gentilezze che prodighi agli altri, Bello come tutte le bellezze che la vita ci regala.
Baci per tutti coloro che mancano d'affetto e d'amore.
Bocca perché ognuno possa baciare, bere, assaporare ed esprimersi. Braccia per potere stringersi e sentire quanto amore e affetto si trasmette con l'abbraccio.
Brace perché la vita non manchi mai di calore.
Brillare perché la luce possa sempre guidarti e in te risplendere.
Benedetto perché tutti siamo benedizione di Dio su questa terra. Bontà come simbolo d'amore. Bellezza è continuità nel futuro per tutti.

U come : umano per vivere e far vivere gli altri in tutta libertà.
Unico come la perla rara, poiché ognuno è l'unicità personificata. Universale perché l'universo è in ognuno di noi: infinitamente grande quanto piccolo.

O come: origine perché le origini sono parte di ogni inizio ed ogni fine. Oro perché preziosi così come il tesoro che abbiamo ereditato: la vita!

N come: nascita come per noi cattolici, cristiani, quella di Gesù, ma anche nascita in quanto intesa come rinnovamento dello spirito in ogni essere vivente.
Novità perché ognuno possa sentirsi rinascere ogni giorno ed apprezzarne i benefici.

A come: amore perché tutto gira intorno al sentimento più bello che esista affinché la pace ne possa far parte sempre di più.
Alba perché vedere un nuovo giorno è lo scopo di ogni essere vivente, perché appunto, vive!
Aria perché senza non si respira e per causa non c'èpiù vita.
Acqua perché fonte di vita per tutto il pianeta.
Attesa perché senza saremmo privi di speranza per il domani.
Anima perché un corpo senza, sarebbe solo un ammasso di carne ed ossa, un essere senza essere.
Aprire perché ognuno apra la propria anima, cuore, mente, braccia, mani a chi tutto si rivela difficile, a chi non ha un tetto, a chi non crede che può farcela, a chi la libertà è stata negata a tutte le persone oppresse dalle guerre.

T come: Terra perché è la nostra casa e causa di vita.
Tenero come lo stelo di un fiore appena nato, come un bambino in fasce che è il fiore e frutto di ogni speranza di vita, malgrado la sua tenera età.
Toccare perché chi non possiede la vista veda toccando, perché ognuno possa sfiorare la bellezza, possa realizzare col tocco artistico meraviglie.
Tenere perché ognuno possa tenere in braccio i propri figli, tenere a ciò che ci rende felici, tenere ad una persona o a tante persone, ad un animale, ad un oggetto caro, tenere in quanto sentimento intenso ed affettivo, e non inteso come possedere che è prepotenza assoluta.

A come: ardore perché ce ne sia sempre un pizzico per ogni cosa che facciamo.
Amare e per questo meraviglioso verbo non si può dare al perché una vera spiegazione, basta solo amare.

L come: lenire perché i mali della terra sono tanti e poterne lenire l'intensità con una carezza, una qualsiasi attenzione può aiutare sempre a diminuire la sofferenza.
Labbra per poter baciare, sorridere, parlare e penso che non sia poco. Lacrima perché rappresenta la fragilità, la presa di coscienza, il dolore che deve uscire per calmare il dolore e la gioia che deborda dal cuore, è l'unguento che guarisce.
Leggera perché la vita a volte pesa talmente che bisogna scaricare la zavorra affinché la nostra vita come la mongolfiera s'alzi in volo leggera e diventi come una farfalla.
Leggiadria sinonimo di bellezza che Dio ha messo in tutto ciò che ha creato con amore, affinché tutto quel che l'uomo crea di brutto sia con essa cancellato.

E come: Essere, esistere per vivere e lasciar vivere gli altri cosi come vogliono e come chiediamo di vivere noi stessi.

BUON NATALE, in fondo non è solo una semplice frase ma è il pensiero più profondo per ogni lettera che ne compone l'augurio.

Buon Natale anche a te!

Anna Giordano 25/dicembre 2020

giovedì 17 dicembre 2020

L'ITALIA DELLE LUNGHE CODE

 L'Italia delle lunghe code, lo è sempre stata, erano code per le vacanze sulle strade, al mare, in montagna per sciare , code interminabili per trovarsi al bar al ristorante; per godersi le vacanze, code ai negozi per acquistare, spendere, per fare affari, code che si facevano per incrementare il lavoro, e tante altre code per dare l'opportunità a tante persone di vivere e lavorare! Ora le code sono tutt'altro si fanno per avere un pezzo di pane, poiché di non lavoro si può morire! 

Code per entrare in farmacia, dal dottore, al pronto soccorso, in stazione, alle fermate dei bus, a scuola...

Ops, non a scuola perché chiuse. 

Insomma code, sì per far in modo che tutta Italia si fermi, ma che tutti diventino schiavi di un sistema basato sulla confusione delle idee, sulle Task Force, che sono pagate, profumatamente, per svolgere il lavoro per il quale i politici sono già pagati. Ecco un modo per sperperare i miliardi promessi!

 Così le code s'incrementeranno davanti alla Caritas di chi aspetta nella Speranza che i Conti si azzerino per sempre.


Anna Giordano 17/12/2020

sabato 14 novembre 2020

I MEDICI E...

 I medici, persone come tutti, hanno 

anche loro le proprie problematiche e non sono supereroi da fantascienza. Combattono tutti i giorni contro la morte che tenta in ogni momento di eliminare la vita.
Medici: cultori di vita, dei veri salvagente, sempre pronti a tendere le braccia a chi può annegare. Guerrieri di pace, angeli senza ali, che permettono a chi è caduto a terra di volare, custodi della vita. Unici, ognuno col suo bagaglio carico di anni di studi, pieno di rimedi e tanta umanità, non rimpiazzabili su tutto nei momenti critici.
A volte, purtroppo capita, di non poter far niente in casi senza uscite, ma pur sempre disposti a mettere a servizio di tutti le loro conoscenze, la loro volontà d'impegnarsi con coscienza a chi, senza conoscerli, gli affida la propria vita ciecamente, ponendo in loro tutta la fiducia e la speranza di poter guarire.
Forse, mettendoli a disagio, davanti a un'evidenza che li induce a farsi carico di tutte le responsabilità legate ai propri pazienti e di dare loro risposte negative, anche per chi si attende di superare gli ostacoli, che non sormonterà!
Per cui, non dimentichiamo mai, che i medici insieme a tutto il personale ospedaliero, su tutto in questo duro momento di pandemia, meritano da parte nostra tanta riconoscenza! Grazie dottori, dottoresse,
infermiere/i, tutto il personale ospedaliero. Un grazie di cuore per il vostro impegno in prima linea a combattere l'invisibile nemico anche senza mezzi, col rischio di rimetterci la propria pelle! GRAZIE! 
Anna Giordano  25/ottobre/2020

lunedì 2 novembre 2020

UN PENSIERO PER GIGI PROIETTI

 Quando, non per tua scelta, ma quella del tuo destino, scegliesti un 2 novembre per nascere, apristi la tua porta e desti un grido di felicità. Come per dire ai tuoi genitori: "Eccomi qua! "

Nascesti proprio in quel giorno in cui si rimembrano i morti e anche se per i tuoi genitori la tua venuta fu festa, in loro forse c'era un pizzico di tristezza e, forse, fu proprio questa la ragione, chissà, che ti fece scegliere di fare il comico e non solo! 
Grande sei stato Gigi, tu proiettasti il tuo avvenire sin da quel giorno, scegliendo di far sorridere tutti, anche se si rimebrano i morti, sei stato una persona che hai dato a tutti noi un guizzo d'allegria e voglia di vivere.

Ricordo che in una via di Roma, all'angolo di una svolta, quasi ci scontrammo, un faccia a faccia imprevisto, che mi lasciò di stucco. Sì eri proprio tu! Passasti scusandoti e proseguisti... mentre io rimasi a farfugliare: "scusi lei", incredula d'averti visto! 

Oggi 2 novembre 80 anni dopo la tua nascita, hai chiuso alle tue spalle quella porta che apristi, quando entrasti in questo mondo.
Porgo con grande affetto ed ammirazione, sulla soglia della tua porta chiusa, un pensiero per la tua persona: " Sei stato grande e tale rimarrai, sei uscito di scena e il pubblico non smetterà mai di applaudire la tua bravura, anche dopo la tua scomparsa!
Ciao Grande Gigi! Rip.

Anna Giordano 02/11/2020

domenica 1 novembre 2020

VISITA AL CIMITERO (2/NOVEMBRE...) Poesia di Anna Giordano

                                                                             



Cancello aperto,

un mare di fiori,

croci nella terra conficcate

presenziano le tombe al camposanto.

 

Vado avanti in questo luogo a me nuovo pur se antico e ripetuto,

anche se qui non ho cari da visitare,

mi soffermo a pregare e fare compagnia a chi è stato dimenticato.

 

La tomba sua è così antica,

tanto da non leggere che un nome sepolto dai licheni,

scavato nella pietra che il tempo eroso ha.

 

Al posto dei fiori,

un mucchio avaro di foglie secche,

raccolte in un angolo, dall’unica carezza,

che il vento ha lui portato in questa rimembranza,

insieme a una preghiera e un fiore,

da me deposto sul ciglio del suo riposo.

 

Più avanti , cappelle familiari ,

lapide di marmo levigate,

colonne ornamentali a testimone di una ricchezza inutile.

 

Poco più in là, una lapide,

spiega alla gente che di li passa ,

ch'egli fu un grande magistrato,

come se all'altro mondo servisse a qualcosa!

Che stupidità la boria umana,

che non si arresta neppure all'evidenza della morte.

 

Più avanti ancora,

un cumulo di pietre ed una croce in legno in esse conficcata,

per indicare un gruppo di caduti in guerra;

li non vi sono lapide levigate di marmo con scritte lucenti,

vi sono solo umili nomi,

che diedero per la libertà il contributo più prezioso,

la loro vita in cambio della morte.


Vige il silenzio su questa piccola collina e

in fra le mura antiche del cimitero è pace,

ma dell’arroganza umana,

parlano con gran frastuono

i segni evidenti di sfarzose tombe,

che sottolineano la differenza inutile,

anche dopo la morte.

 

02/11/2006 Anna Giordano

 


giovedì 1 ottobre 2020

I vecchi: prigionieri del Covid19

 I vecchi, una volta erano bambini, poi ognuno prese la strada della propria vita, così come tutti, o meglio, così come tutti tentiamo di prendere quella, che ci sembra giusta!

I vecchi ne hanno fatta di strada con la valigia piena di esperienze, da regalare ai giovani, magari, indicargli una strada che non sia tanto tortuosa...
Ora son là i vecchi, dietro i vetri di una casa di riposo, in attesa che qualcuno porti loro un sorriso, una carezza, un abbraccio di dolcezza. 
Sono là, sempre in attesa che l'allarme venga sospeso per potere riabbracciare i loro cari.
Chiusi in camera per paura di ammalarsi del Corona.
Passa il tempo, passano i giorni or duecento sono già tanti, loro pregano i parenti perché vadano a trovarli, poi li supplicano e in fine piangono insieme, al telefono, lacrime disperate!
Questo virus non perdona, si ma a che serve se poi sola, nonna Amelia troppo stanca di aspettare per vedere i propri cari si lascia andare per un sonno senza risveglio?...
Gli occhi umidi di dispiacere, i suoi cari sono fuori ,ma nessuno può più entrare per paura del contagio. 
Una sola può varcare ogni giorno la sua 
porta, sola e senza una parola, 
né carezze e né sorrisi, essa stringe sempre più il cuore della nonna tutta 
sola...essa ha il viso malinconico, 
solitudine è il suo nome!

Anna Giordano 01/10/2020