martedì 17 maggio 2022

IL TEMPO PASSA - Voce e poesia di Anna Giordano - Regia di Domenico Erna...


Com'è lontano quel tempo
di quando mi abbracciava,
e ancora più lontano, piccola, 
al collo le saltavo.
Com'è lontano quel tempo,
come il ricordo è vicino, 
di quegli attimi cari 
per me sempre rari. 
Cerco ancora frammenti
che mi conducano a lei, 
mia madre, la dea che adoravo,
quando il suo sguardo su me posava.
Sicurezza, 
le sue calde carezze, 
un'ala di gabbiano, 
dove trovavo riparo e mi sentivo protetta. 
Com'è lontano quel tempo,
com'è vicino il ricordo,
di quella pioggia d'amore 
che bagna ancora il mio cuore. 

19/08/2015 Anna Giordano
 



 

domenica 15 maggio 2022

PENSIERO SERALE: "IL FRUTTO DELLA SAGGEZZA"


La saggezza risiede nella consapevolezza di essere giunto alla fine, senza essere stato sufficientemente saggio da potere assaporare il suo frutto, 

poiché non è mai abbastanza maturo da poter essere colto."

Anna Giordano 20/11/2018



giovedì 12 maggio 2022

DEAR OUT OF AFRICA, (FUORI DALL’AFRICA)



DEAR

DEAR un acronimo caro agli inglesi... in cui è racchiuso il nome d’arte di Davide Riccio, cantante, musicista polistrumentista, scrittore,  di Torino. 

I suoi primi esordi negli anni 80 come solista nei gruppi Bluest, Off Beat e individua Vaga. Oggi ci presenta questo disco di 19 canzoni intitolato:

 OUT OF  AFRICA, FUORI DALL’AFRICA. Un titolo per questo disco, che interpreta  l’Africa con i suoi ritmi e le sue voci, un mondo a parte che ancora oggi sono in pochi ad avere capito l’importanza di salvaguardarne la naturalezza della sua bellezza e  ricchezza, oltre le origini che in essa sono racchiuse e che ci possono dire molto sui nostri avi, poiché l’uomo primitivo, nostro antenato è nato in Africa per poi evolversi e diffondersi in tutto il mondo.

Leggendo i titoli dell’album ed ascoltando le musiche delle canzoni è stato come fare un safari, addentrandomi nella savana, carpirne i suoni tribali che creano un’atmosfera che lascia la fantasia galoppare a migliaia di chilometri dal luogo dove mi trovo, seduta in una comoda poltrona che si trasforma in un’amaca, tesa tra due baobab che fra l’altro è definito l’albero del benessere, che questi brani mi trasmettono.

Ed ecco che DEAR ha creato con questo CD il benessere dell’anima di un’Africa vissuta da lontano attraverso la sua musica oltre alle parole che posso immaginare impronte di ogni titolo,  che ho tradotto iniziando dal primo brano che ho molto apprezzato e che si distingue dagli altri proprio per il titolo: A metà strada da te può essere interpretato come a metà strada dall’Africa in quanto è di genere blues misto a un genere country.

 Così come nel secondo brano che i suoni si stemperano e passano dal blues americano per ritrovarsi in pieno ritmo di tamburi e cori ripetitivi che rispecchiano i canti dei raccoglitori di cotone nei campi della Carolina del sud… Ecco che suppongo il perché del titolo precedente: “A metà strada” ed il secondo titolo: Torna indietro e prendilo… si seguono come  per continuare anche col terzo titolo una sorta di costruzione del periodo in cui gli schiavi Fuori dall’Africa, è questo il titolo del terzo brano, continuino, attraverso questo album, a cantare e a raccontare la loro terra con i ritmi di strumenti a percussione e voci narranti  e cori, di un continente intrigante e antico.

Con il quarto brano decisamente più coinvolgente con suoni ritmati ma che indicano una vita differente appunto come indica il titolo: VITA ALTA, forse in senso di livello sociale, più agiata, un’Africa dove si mescolano suoni  influenzati da tendenze sud americane a loro volta create da radici africane come lo è stato il blues.

E poi, il quinto brano ci porta in una atmosfera mista dove si mescolano voci e suoni dai ritmi che abbracciano varie etnie tra le quali quella araba e africana, anche se fanno parte entrambe dello stesso continente. Appunto, immagino il perché del titolo del brano: IO SONO DI BABILONIA, una intrigante miscela di note e voci.

Ma ecco che segue, al ritmo dei tamburi e cori, il brano dal breve titolo: PROVERBI, che lascia presagire il raccontarsi dei vecchi capi di villaggi, seduti intorno ad un falò, raccontare storie legate ai proverbi che insegnano la conosciuta saggezza africana, legata alla vita semplice e genuina del loro modo di vivere ed osservare per apprendere dalla natura che li circonda, quanto loro hanno imparato e tramandato. Persone sempre col sorriso e la resilienza che li accompagna nella loro quotidianità.

DELL'ARABIA SONO LONTANE SFUMATURE… è il titolo del brano che racconta forse, e dico forse, perché essendo il testo in inglese, che non è la mia lingua, continuo ad immaginare dondolandomi sull'amaca sospesa tra due baobab, e ascolto la musica di ogni brano lasciandomi guidare in questo viaggio attraverso la: TRIGRITUDINE, che è il titolo del brano n. 8 dell’album che, con il ripetersi di suoni elettronici, quasi ipnotizzanti, che mi trasferiscono in India, pur restando in Africa, alla ricerca della solitudine delle poche tigri rimaste… Un brano dalle voci echeggianti, come nei templi induisti dal fascino ineguagliabile orientale, che ha influenzato la bellissima città di Zanzibar famosa per le sue spezie e commercio con l’India, le cui coste sono bagnate dall'oceano indiano…

Passo al nono brano con i versi degli animali che  fanno da sfondo alla misteriosa atmosfera, creata per raccontare la magia dell’Africa che si rivela nel titolo: ABRA ZEBRA CADABRA, un misto di parole che fanno  la magia conosciuta, in un certo senso, delle credenze africane. DEAR ha giocato mescolando parole e versi d’ animali, come uno stregone, in questo caso, della musica e delle parole…

Segue il brano n.10 dal titolo irreparabile: QUEL CHE è FATTO è FATTO, la cui musica dal ritmo galoppante, sembra che racconti la paura, i battiti del cuore, una paura che fugge l’irreparabile, appunto quel che è fatto non può essere cambiato e lascia in chi ascolta una scia di mistero e una incognita da scoprire…

E dalla galoppata si passa ad un andamento più tranquillo di una passeggiata a cavallo più distensiva e di gradevole ascolto con il suono in lontananza di un pianoforte e quello delle chitarre decisamente jazzato è il brano n.11 dal titolo: MONZAMBIQUE.  Tres classe!

E col titolo del dodicesimo brano, si passa dal jazz al ritmo dalle sfumature del reggae ed il titolo è appropriato, appunto:  Apportare un cambiamento, un bel brano musicalmente molto piacevole.

Il cambiamento si nota  prolungandosi nel brano n. 13 che segue dal titolo: PAGANO E INEFRNO… Un brano che al suono delle trombe bibliche che imitano il barrito degli elefanti, suonatori di jazz, accompagnano il predicatore che con i sermoni mette in guardia chi non crede, un pagano radicato ai riti vudù…

Il viaggio attraverso l’Africa passa per Cuba, dove il brano: HABANERA solo suonato, in cui l’introduzione è il suono dell’arpa, fa rivivere la danza di origine cubana a duplice struttura musicale con alternanze dapprima accentuate e poi suddivise in varianti . Molto bella è come una dolce e cullante melodia di un carillon.

Seguendo il fiume musicale sul quale naviga la mia fantasia insieme alla musica del brano: LA  METÀ PERSA, proseguo il cammino sulle orme dei ricordi nostalgici dell’altra metà… ormai persa, che questo brano mi suggerisce. Un brano che in alcuni momenti le assonanze  sia musicali che vocali si trasferiscono da Davide Riccio a  David Bowie…

AMORE E SOLITUDINE è il titolo del brano n. 16 il ritmo afro accompagna la solitudine cantata per un amore che si racconta nelle note come una litania che strega l’udito ed il pensiero…

Il fiume di note, continua la sua corsa verso l’oceano e porta al brano n.17 che per titolo è tutto un programma:CANZONE ATTRAVERSO UN UOMO CHE  È  VENUTO… una canzone dal titolo che potrebbe raccontare la storia o tante storie, ma lascio ad ognuno creare la propria ascoltando il ritmo incalzante, così come la voce del vento che s’insinua all'inizio, tra le note e le voci. Voci che si raccontano in contralto e sincronizzate si alternano al sassofono che chiude in un assolo di bellezza… ma col ritorno del vento che lascia la sua voce così come all'inizio, spifferare tra le note il suo ritorno… che costituisce un inconsueto  finale.

NESSUNA PAROLA DI NUOVO è il titolo n. 18 che segue e come tale, non si passa nulla, una musica che si ripete come i lavori nei campi, giorno dopo giorno, senza uscire dalla routine… senza nuove parole da pronunciare. Una musica singolare che irrompe con un ritmo e assonanze fuori dal consueto, ma che  compensa la mancanza di una parola nuova.

IN PRINCIPIO UNA PREGHIERA PIGMEA.n. 19  Un po’ come tutto il CD,  i titoli mi hanno incuriosita ed ho ascoltato questo disco, che devo dire, mi ha sorpresa in bene, per la sua originalità, quindi chiudendo con questo brano che parla di uno dei popoli che abita l’Africa, i Pigmei, che DEAR ha voluto sicuramente omaggiare con un breve brano e con una musica mistica che evoca nelle sue note, la litania di una preghiera, creando la singolare atmosfera di mistero che l’avvolge.

Complimenti per questo disco pieno di fascino che mi ha accompagnato durante il mio fantasioso viaggio in Africa e che si è rivelato entusiasmante attraverso la voce  e le musiche originali quanto singolari che hanno reso il tutto di piacevole ascolto. 

Anna Giordano

 

 

 

 

mercoledì 27 aprile 2022

LE PROMESSE DI UNA MAMMA - Voce e poesia di Anna Giordano - Regia di Dom...


Ninna nanna e le “promesse di una mamma” ( dedicata ai bambini poveri e abbandonati)

 

Dormi bambino mio,

dormi nelle mie braccia,

dormi e non temere

la notte e né i lupi.

Dormi bambino mio, dormi, 

su di te veglierò perché non ti manchi nulla,

e mi farò carico della tua vita. 

Ti farò crescere

come fiore profumato,

mi curerò di te perché

sei seme mio germogliato.

Permetterò solo alle

stelle e al sole d’illuminare la tua vita,

vorrò per te soltanto cose belle…


E, adesso…

guardo te,

bambino senza sole e stelle,

abbandonato al fato della vita,

nutri il tuo corpo di briciole sporche,

come uccellino affamato,

senza una mamma e senza ninna nanna.

Sei già adulto pur essendo bambino

e la tristezza lascia l’amaro in bocca

di chi, nell'indifferenza...

ti lascia morire.

Anna Giordano 

sabato 23 aprile 2022

SE RAPPELER POUR NE PAS OUBLIER - Voix et poésie d'Anna Giordano - Mise ...


Rappelle toi mon garçon

de la guerre passée,

même si ni toi et ni moi

l’avons vécue.

Rappelle toi mon garçon

ce que les autres ont subi

et nos parents

nous ont raconté.

Ce que les hommes

ont infligé

à leur semblables

sans pitié

même pas pour qui était

juste né

vieillards, enfants,

femmes et hommes

qui comme faute

ont les a accusé

d’être

nés juifs.

Eux venez

rappelle toi mon garçon

arrachés de leurs lits

pendant qu’ils dormaient

pendant qu’ils mangeaient

pendant qu’ils priaient

tout simplement

pendant qu’ils vivaient.

Leur faute?

Défendre leurs propres racines

comme aujourd’hui

tu défends les tiennes. 

Rappelle toi mon garçon

de ne pas haïr

ceux

qui de toi sont différents.

Aujourd’hui les guerres

tu les vois à la télé

tu est déjà habitué

à voir les massacres

qui ont donne

en repas

à tes yeux

rendant la guerre

une chose banale

une routine

de tous les jours.

Rappelle toi mon garçon

la vie n’est pas banale

c’est la plus grande valeur

que chacun possède

elle est un don précieux

défends-la, oui

mais avec amour

la guerre ne sert à rien

si après ont meure

la mort

n’est pas de son égale valeur.

Rappelle toi mon garçon

rappelle la valeur

à qui un jour

tu raconteras l’horreur

pour leur apprendre à aimer

et ne pas haïr

si tu veut

que le monde

un jours

puisse de paix jouir.

Rappelle toi mon garçon!

 

Anna Giordano 07/02/2009

RICORDARE PER NON DIMENTICARE - Voce e poesia di Anna Giordano - Regia d...

(in memoria alle vittime dell’Olocausto) 

Ricorda ragazzo

la guerra passata

anche se né tu e né io

l’abbiamo vissuta.

Ricorda ragazzo

quel che gli altri hanno patito

e che i nostri padri

ci hanno raccontato.

 

Quello che gli uomini

hanno inflitto

ai propri simili

senza pietà

neppure per chi

era appena nato

vecchi, bambini

donne e uomini...

li si accusava

d’essere nati ebrei.

Essi venivano

ricorda ragazzo

strappati dai letti

mentre dormivano

mentre mangiavano

mentre pregavano

semplicemente

mentre vivevano.

La loro colpa?

Esser custodi

delle proprie radici

come tu oggi

lo sei delle tue.

Ricorda ragazzo

di non odiare

coloro che sono

da te differenti. 

Oggi le guerre

le vedi in TV

sei già abituato

a vedere massacri

che in pasto

ai tuoi occhi

son dati

rendendo la guerra

una cosa banale

una routine

di tutti i giorni.

 

Ricorda ragazzo

la vita

non è banale

è il più gran valore

che ognuno possiede

è un dono prezioso

difendilo,

sì, ma con amore

la guerra non serve

se dopo si muore

la morte non è

di suo pari valore. 

Ricorda ragazzo

ricorda il valore

a quelli che un giorno

racconterai l’orrore

per insegnare loro

di amare e non odiare

se vuoi che il mondo in meglio

possa cambiare.

Ricorda ragazzo!

 

Anna Giordano 07/02/2009

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lunedì 11 aprile 2022

LA VITA IN SINTONIA COI TEMPI - Poesia di Anna Giordano - Voce di L. Sta...


 

La vita è una grande vetrina,

dietro la quale c'è una grande tavola imbandita,

dove ognuno si siede e sceglie il cibo preferito.

C'è chi abusa, fino a fare un'indigestione.
C'è chi si limita facendo attenzione al conto da pagare, malgrado la posizione sia agiata.


Invece ci sono altri che sbirciano in tasca per vedere
se hanno abbastanza soldi per pagarsi un pasto,
altri, si limitano per restare in linea nonché in peso forma
oppure,
c’è chi mangia per poi vomitare il malessere che li assale
e poi ci sono quelli, che non hanno mai visto una tavola imbandita,
se non il cassonetto dei rifiuti e restano dall'altra parte del vetro a guardare

e a domandarsi se tutto questo sia davvero giusto?!


Anna Giordano 09/09/2019