domenica 18 luglio 2021

"IO SO ESSERE MACCHINA" Ernest Lo

 


 “ IO SO ESSERE MACCHINA” è un album che  ha un filo conduttore che lega le varie canzoni in un florilegio di parole e musica, molto particolare nel suo genere, con reminiscenze dal sapore degli anni in cui la canzone era anche  protesta e messa in guardia contro la strumentalizzazione del pensiero e la sua globalizzazione.

 Ernest Lo,  ha colto gli aspetti salienti del nostro vivere al quotidiano e li ha trasferiti sul pentagramma con note accompagnate da parole che lasciano riflettere e coinvolgono col suo modo di porsi e cantare, tra un misto di voci e generi che evocano i nostri amati cantautori di qualche tempo addietro che di sicuro ne riconoscerete alcune peculiarità, ascoltando il suo album.

Nell’album: “Io so essere macchina”,  Ernest Lo, cantautore e interprete delle sue canzoni, dà l’impressione, ma è solo in apparenza, che le sue canzoni siano scherzose e orecchiabili :  come Bla bla bla, Errore 404, Numeri, Alla Coop, giusto per citarne alcune, in cui canta la verità di come la società sia assoggettata e dipendente dalle notizie che ci inondano, fino a confonderci su ciò che sia vero o falso, con un continuo… Bla bla bla.

Come pure nel testo musicale Errore 404, in cui mette sotto la lente d’ingrandimento i mezzi moderni di comunicazione, che noi tutti utilizziamo, come ad esempio: Facebook, in cui ognuno si crea una sua propria pagina a sua immagine e vive parallelamente una vita virtuale, dove tutto avviene secondo i propri desideri e dove ognuno si sente re il cui regno è il nulla!

Testi da cui trasudano le sue riflessioni che tutti noi ne conosciamo  l’esistenza, ma che nessuno vuol vedere, così come canta nel brano: Numeri, la cui musica è molto particolare e i suoni con gli effetti di strumenti tecnici permette che sia speciale, ritmata, sincopata come il battito di un cuore in affanno per lo sforzo di chi corre e non riesce a raggiungere l’altro che corre davanti a lui in lotta per il successo. Un suono e un ritmo che si ripete e quasi ipnotizza ed intriga,  proiettando, in chi ascolta il pezzo, le immagini della società che si è assuefatta agli algoritmi, che dappertutto s’impongono e che noi tutti subiamo passivi, col supremo volere e valore dei numeri e dati, che maggiormente interessano questo mondo computerizzato, tanto da farci sentire un po’ tutti dipendenti e un po’ tanto robotizzati.

 

Alla Coop è un brano, che Ernest Lo, inconsapevolmente mi ha riportato ai tempi in cui il grande Gaber con la sua ironia meravigliosa, mi faceva sorridere ascoltandolo. È una canzone che ha delle riflessioni sul consumismo e i suoi perché riferiti ad alcuni prodotti in vendita, studiati per essere acquistati ma male ideati per spingere al consumismo, poiché non buoni o difettati.

 Inoltre le canzoni: Ssialaé , I gatti del borgo, Ti piace? Serena vuole andare a nanna, talpe ubriache, Bar lume.

 Raccontano con il brano: Ssialaé, gli amori a senso unico e l’accanimento di chi ama quasi compulsivamente e non è corrisposto, altri aspetti tipici di questa società, che ricordano situazioni che causano problemi esistenziali, che assillano la gioventù e non solo!

Giovani nella canzone: Gatti del borgo, che vanno a caccia di emozioni e si affidano per trovarle, a una bottiglia fino a raggiungerne il fondo, riallacciandosi con un barlume di speranza inesistente, ma che per loro solo esiste e che trovano in un ultimo bicchiere consumato al Bar Lume!

Giovani che continuano con le scorribande notturne in cerca di sesso a pagamento con la canzone: Ti Piace?

Si canta e si evocano i ricordi raccontando l’amicizia, l’amore con le sue sfumature, il dolore, il rimpianto, con la canzone di: Serena Voleva andare a Nanna.

Talpe ubriache, una favola che illustra e racconta a una bambina la giostra della vita camuffandola con personaggi e atteggiamenti del mondo animale, che tanto assomigliano a quelli umani… Da Esopo a La Fontaine.

Nulla che possa far pensare a un plagio, ma se non altro a un modo molto originale e provocatorio che Ernest Lo ha creato per cantare la sua idea a questo pazzo mondo che non è più una favola!

 

Anna Giordano 18/07/2021

mercoledì 7 luglio 2021

ALECO - Il sapore della luna


L'angolo della musica è una pagina del mio Blog che riservo agli artisti musicisti e cantanti: 
Per inaugurare questa pagina ho scelto questo CD di Aleco un giovane cantautore di Terracina che con questa canzone trasmette voglia di vivere un'estate piena d'emozioni e di vitalità, rievocando le estati degli anni 60... Una canzone fatta per essere cantata da tutti, un tormentone: Il sapore della luna!.. Auguro a tutti buon ascolto!

IL PREZZO DA PAGARE - Racconto di Anna Giordano - Voce e regia di Domeni...



lunedì 21 giugno 2021

IL REGALO CHE VORREI -- Testo di Anna Giordano - Voce di Liliana Stanz...


https://youtu.be/Sb6KAqJB4ew

Il regalo che vorrei

 

Se vuoi regalarmi qualcosa che mi renda felice,

regalami una rosa o un fiore qualsiasi,

soltanto col pensiero, senza strapparlo alla vita.

Regalami un sorriso che m’illumini più del sole,

così, saprò che in te c’è  gioia.

 

Regalami la noia, le inventerò un gioco,

la inviterò a rincorrermi perché mi prenda,

tanto, so già che non ci riuscirà.

 

Regalami la tristezza e ne farò una nicchia

in cui nasconderò tutte le lacrime,

per non rattristare chi accanto a me gioisce.

 

Donami una carezza, sarà la mia coperta

in cui mi avvolgerò quando sarò sola.

 

Regalami un airone e un pezzo di cielo azzurro,

dove potrà volare senza che gli si spari.

 

Offrimi l’alba coi suoi colori,

sarà sorpresa e ragione d’essere per i miei occhi.

Donami un’ape che voli di fiore in fiore,

saggia m’insegnerà ad amare il lavoro.

 

Regalami una pietra, sarà la mia cattedrale,

quando la terrò in mano per pregare.

 

Sarà la pietra che non sarà mai scagliata.

Regalami un cestino di frutti dolci e gustosi,  

da fare assaggiare a chi ha il gusto amaro della vita in bocca.

 

Regalami un pugno di sabbia che terrò stretto, stretto,

ne lascerò sfuggire un granello per volta,

prezioso come gli anni da vivere ancora.

Donami la miseria perché possa, a mia volta,

offrirla a chi non sa che esiste, perché non resti indifferente a chi soffre.

 

Regalami una striscia di mare in cui bagnerò il mio sguardo,

per navigare oltre l’orizzonte restando a riva, oppure,

un po’ di deserto per sentirmi quiete nella quiete.

 

Regalami quel che vorrai, proverò a trarne sempre quello che cerco,

una ragione di vita per dare un senso alla mia.


Regalami il niente e penserò a chi dal nulla creò il tutto,

e fece che oggi, fossimo qui, ancora a parlarne.

 

11/01/2008 Anna Giordano

                                                                                     

 

 


'A FEMMENA CCHIU' BELLA - Poesia di Anna Giordano - Voce di L. Stanziani...


https://youtu.be/6IeMyAMbHGs

‘A femmena cchiù bella

 

Ità’

si’ ‘a femmena cchiù bella

e chest’ tu ‘o ssaje.

Te si’ vestuta pe’ ‘sta festa toja

cu’ nu vestito fatte ‘e tre culure

‘o vverde c’arricorda ‘o grano a maggio

‘o janco d’a purezza d’e criature

e ‘o russo d’a passione ‘e chistu core ca s’appiccia,

quanne cocrune ‘e te me parla male.

 

Italia mia, nun sulo si’ ‘na stella

si’ ‘na regina cu’sta curona ‘ncape

tutta’ ‘e cristallo ‘e ghiaccio sunnulento.

 

‘O mare, ‘nu lunzulo ‘e seta azzurra

addò t’adduorme cu’‘o suono de’ canzone

che ll’onne soje te cantano.

Tu si’ l’ammore ‘e tutt’‘e nnammurate

quanne s’affacceno n’goppe e faragliune,

quanne a Venezia scivula ‘na gondola

e sott’‘o ponte l’arrobba ‘nu suspiro.

 

‘A luna,‘e stelle, song’‘e tutto’‘o munno,

ma quanne schiarano ‘stu cielo tuje

pare  che tutt’‘o riesto ell’universo resta ‘o scuro,

pecché chi brille cchiù  d’‘e stelle e ‘a luna,

so’ ll’uocchie d’e figliole toje,

m’bellettano ‘sta terra ‘e paraviso

e cu’‘a belleza loro n’cantano a tutte.

 

Tu tiene ‘a vocca prufummata ‘e rosa

ciardini chine ‘e sciure, arance e limuni,

abbasta scutulià ‘nu poco ‘o mare

e ‘sti prufumme saziano chi te prova.

 

Quanne a passeggio vaco pe’ città,

nun ce nn’è una ca nun tene tesore,

abbasta ca mme guard’‘attuorno

e m’accorgo ca cammino ‘ncoppe all’oro,

e tu, comme a ‘na femmena patrizia,

te cuopre cu giuielli unici e preziuse

e pure si te copiano

o cercano e fa’o stesso

nisciune pot’arrivà ‘a  ‘sta bellezza toja! 

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La donna più bella

 

Italia

sei la donna più bella

e questo tu lo sai.

Ti sei vestita per questa festa tua,

con un vestito di tre colori

il verde che ricorda il grano a maggio,

il bianco la purezza dei bambini

e il rosso la passione del mio cuore che s’infiamma,

quando di te qualcuno mi parla male.

 

Italia mia, non solo sei una stella

sei una regina con la corona in testa

tutta in cristallo di ghiaccio dormiente.

 

Il mare, un lenzuolo di seta azzurra,

dove t’addormenti col suono delle canzoni

che le onde sue ti cantano.

Tu sei l’amore di tutti gli innamorati,

quando s’affacciano sopra i faraglioni,

quando a Venezia scivola una gondola

e sotto il ponte ruba loro un sospiro.

 

La luna e le stelle sono del mondo intero,

ma quando illuminano il tuo cielo

sembra che tutto il resto dell’universo rimane al buio

perché  chi brilla più delle stelle e la luna,

son gli occhi delle tue ragazze…

abbelliscono questa terra di paradiso

e con la beltà loro incantano tutti.

 

Hai la bocca profumata di rosa

giardini pieni di fiori, aranci e limoni…

basta scuotere un poco il mare e questi

profumi saziano chi ti assaggia.

 

Quando a passeggio vado per le città

non ce n’è una che non possegga tesori,

 basta soltanto  guardarmi attorno

per accorgermi di camminare sull’oro,

e tu come una donna patrizia

ti copri con gioielli preziosi e unici

e pure se ti copiano o tentano d’imitarti,

nessuno riuscirà mai

ad eguagliare la bellezza tua.


25/04/2015. Anna Giordano