giovedì 9 maggio 2024

LA CITTA' DEL TEMPO- Poesia, voce e regia di: Anna Giordano ...


LA CITTÀ DEL TEMPO. Sperduti, noi, nella città del tempo, sulle strade delle nostre vite, viviamo all'alba degli incontri di realtà ancora da scoprire. Sorrisi sorgono insieme al sole sui nostri visi pieni di speranza, mentre s'intrecciano davanti agli occhi, cammini incerti. Ad ogni bivio ci attendono i dubbi, le incertezze da evitare, ma non del tutto da ignorare. Le strade da percorrere sono tante e possono condurre, là, dove non vogliamo andare. Questa città fatta di specchi, di luci e voci senza una vera anima, c'invita a viverla nelle sue falsità, con le mani in tasca, senza difese, strada a senso unico, da seguire per non smarrirsi nei suoi dedali. Le ore passano nella città del tempo, il sole rosso si appresta a tramontare, il giorno e le strade da noi percorse ormai sono lontane... Nella città del tempo in cui vaghiamo, la notte è giunta. Le luci delle insegne lampeggianti, illuminano le strade ancora da percorrere, mentre le finestre illuminate dei palazzi, mostrano, che le facciate! Dietro quei vetri, vite, di cui nessuno ne conosce i segreti. Ora da sola, senza più te guardo le strade vuote, sembrano vene, dove le vite scorrono... inesorabilmente, dal tempo scandite. 05/05/2024 Anna Giordano

Musica del Maestro: REMO ANZOVINO. "L'alba dei tram" Ringrazio gli autori dei vari video che mi hanno permesso
di realizzare questo video grazie al loro operato offerto gratuitamente
e senza Copyrigth. Video non commerciale - tutti i diritti ai legittimi proprietari. Il mio canale Youtube non aderisce al programma monetizzazione.

mercoledì 8 maggio 2024


 Senza Frontiere, Sin Fronteras, San Frontieres

l'appuntamento del giovedì sera ore italiana: 22:00 per la registrazione, evento al quale siete invitati a partecipare, da come si evince nella locandina, partecipando con i vostri scritti, musiche, arte figurativa e tutte le altre forme artistiche e culturali. Il tema di Giovedì 09/05/2024 è dedicato alla mamma in vista della festa a lei dedicata. 

 Con previa ed unicamente con prenotazione presso Kultura Project WhatsApp + 39 3792068012.

OLTRE L'INVISIBILE - MÁS ALLÁ DE LO INVISIBLE- AU-DELÀ DE L'INVISIBLE


6 mag 2024 Senza frontiere
Benvenuti a “Senza Frontiere”, il talk show internazionale che questa settimana vi porterà oltre i confini del conosciuto. In questo episodio ci immergeremo nelle profondità dell’ignoto con l’episodio intitolato “OLTRE L’INVISIBILE”.
Sono Jean Bruschini, di Roma, e con me ad esplorare l'insondabile, Anna, Rosario, Carlo, Souad e Sofia, esploreremo storie che hanno sfidato la logica e acceso l'immaginario collettivo. Dalle leggende metropolitane alle testimonianze di incontri spettrali, varcheremo insieme le soglie dell'ignoto, chiedendoci cosa si nasconde nell'oscurità.
Preparatevi per un viaggio senza precedenti, dove i brividi si mescolano al fascino della scoperta. Resta con noi e lascia che la tua curiosità ti guidi attraverso le nebbie del mistero, perché in “Senza Frontiere” tutto è possibile. Iniziamo questo viaggio misterioso con il mio documentario realizzato in un piccolo paese abbandonato del centro Italia, un luogo chiamato Celleno, dove sono stati avvistati fantasmi e registrate terrificanti voci spettrali.


sabato 4 maggio 2024

LA VITA ED I SUOI CONTRASTI


Se nella vita non ci fossero contrasti,

imprevisti e tutto ciò di cui è composta,

cioè: del lato positivo e quello negativo,

sarebbe una vita piatta e senza sogni.

I sogni nascono dal desiderio di evolvere per cambiare,

strada facendo,

il nostro percorso di vita,

per volgere il negativo al positivo.

Se così non fosse o meglio,

se tutto volgesse al positivo

non ci sarebbe più il desiderio di vivere,

perché la noia ammazzerebbe qualsiasi

 forma di vita.

La parola vita racchiude in sé l'universo intero

E noi ne facciamo parte così come esso è parte di noi.

Le difficoltà sono meravigliose perché azionano la mente

 ad ingegnarsi per risolverle.

Quando si cade a terra, la prima reazione è quella

di rimettersi in piedi, ma dipende dal tipo di caduta,

per cui tutto è imprevisto e ogni imprevisto ha i suoi tempi.

La vita mi ha insegnato tantissimo e mi aspetto

da essa ogni giorno nuove lezioni,

per continuare ad imparare, sognare e realizzare,

per viverla come una continua avventura,

dimenandomi nella giungla dei giorni che mi restano da vivere,

con la stessa grinta e voglia di vivere da sempre.


"Ama la vita perché lei possa amarti"

 

Anna Giordano.19/07/2023

martedì 30 aprile 2024

FRANZ KAFKA - dal web - Voce di Anna Giordano - Regia di Domenico Ernandes



FRANZ KAFKA - testo tratto dal web

Mi sono vergognato di me stesso quando ho capito che la vita è una festa
in maschera ed io vi ho partecipato con la mia vera faccia.»
Questa è una famosa frase di Franz Kafka del suo libro “La Metamorfosi” Franz Kafka, lo scrittore ceco autore de “La metamorfosi”, il racconto in cui
il protagonista Gregor Samsa si trasforma in un enorme insetto. Kafka, infatti, provava un senso di vergogna e di alienazione nei
confronti della società e della cultura del suo tempo in cui si sentiva un estraneo,
un diverso, un inadeguato. Kafka era un ebreo assimilato che viveva a Praga, una città
multiculturale e multilingue, dominata dall’impero austro-ungarico e in cui
si respirava un clima di crescente antisemitismo. Egli si sentiva diviso tra la sua identità ebraica, che non praticava
ma che lo legava alla sua famiglia e alla sua comunità, e la sua identità tedesca,
che lo rendeva un cittadino di seconda classe e un sospetto agli occhi degli altri. Viveva in conflitto tra il suo lavoro di impiegato in una compagnia di assicurazioni,
che lo annoiava e lo opprimeva, e la sua vocazione di scrittore,
che lo appassionava ma che non gli dava soddisfazioni né riconoscimenti. Kafka si sentiva oltretutto inadatto alle relazioni amorose,
che non riusciva a portare a termine, e alle aspettative della sua famiglia,
che non capiva il suo bisogno di scrivere e che lo pressava a sposarsi e a fare carriera. Kafka si sentiva come un uomo senza maschera, senza un ruolo,
senza una appartenenza, senza una meta. Un uomo che partecipava alla vita con la sua vera faccia, ma che non veniva
accettato né compreso da nessuno e si vergognava di se stesso, perché
non riusciva a essere quello che gli altri volevano che fosse, né quello
che lui stesso avrebbe voluto essere. Viviamo in un mondo in cui siamo costantemente invitati a indossare una maschera,
a conformarci a dei modelli, a seguire delle regole,
a nascondere le nostre fragilità, le nostre paure, le nostre differenze,
in cui siamo giudicati per il nostro aspetto, per il nostro successo,
per il nostro status, per il nostro denaro. Spinti a competere, a confrontarci, a emulare, a imitare, viviamo alienati, isolati, soli. Ma cosa succede quando ci rendiamo conto che la vita è una festa in maschera,
e che noi vi abbiamo partecipato con la nostra vera faccia? 13 13 -
Cosa succede quando ci rendiamo conto che tutto ciò non ci interessa, non conta? Cosa succede quando scopriamo che la nostra vera faccia ci espone al rifiuto,
al disprezzo, all'indifferenza? Ci vergogniamo di noi stessi, perché non siamo come gli altri, perché non siamo
come vorremmo, perché non siamo come dovremmo. Ci sentiamo a disagio perché non abbiamo una maschera, non abbiamo un ruolo,
perché non abbiamo una appartenenza, non abbiamo una meta. Ma, forse, dovremmo essere orgogliosi di noi stessi, perché siamo autentici,
siamo unici, siamo liberi.
Forse, invece di nasconderci, dovremmo mostrare la nostra vera faccia,
perché è quella che ci rappresenta, perché è quella che ci distingue,
perché è quella che ci rende umani.

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Un video ideato da Domenico Ernandes che ha dato, con le immagini e la musica,
il giusto valore ad un testo in cui sono riportati, in modo riassuntivo,
particolari momenti della vita  dello scrittore e del perché del suo romanzo:
"La metamorfosi". Il testo, appunto spiega con la metafora della maschera,
come si sentiva l'autore, Kafka, nella società in cui viveva, il quale con il suo libro,
La Metamorfosi, ha spiegato quel che subiva la sua vita e di cui amava ben poco,
quel che gli offriva...
Un libro in cui ci si ritrova chi non è a suo agio, perché diverso dal gregge
col quale vive e cerca un modo, attraverso la scrittura, di evadere ed affermarsi
in quanto persona vera, senza nascondersi e farsi valere per come è e non
per come gli altri vorrebbero che fosse. Ringrazio Domenico Ernandes per aver potuto dare un mio piccolo 
contributo alla realizzazione di questo video, con la mia voce.
Una cosa per me importante è quella di permettere di divulgare curiosità fra i giovani,
sulla letteratura e la cultura di epoche diverse, ma con problematiche
esistenziali non dissimili dalle attuali. Grazie Domenico Ernandes, di dedicare il proprio tempo, gratuitamente,
alla realizzazione di video interessanti che aprono gli occhi alla cultura ed alla riflessione.

Anna Giordano

sabato 27 aprile 2024

LE NOTTI BIANCHE - Testo di F. M. Dostoevskij - Voce di Anna Giordano - ...



LE NOTTI BIANCHE - testo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij
"Come veloci volano gli anni! E ancora ti chiedi: che ne hai fatto di quei tuoi anni? Dove hai seppellito il tuo tempo migliore? Sei vissuto oppure no? Guarda, dici a te stesso, guarda come il mondo diventa freddo!
Passeranno ancora degli anni e dopo di essi verrà la cupa solitudine, verrà, appoggiata alle stampelle, la tremante vecchiaia,
e poi angoscia e desolazione… Impallidirà il tuo fantastico mondo, appassiranno e moriranno
i sogni tuoi e cadranno come le foglie gialle dagli alberi… Oh, Nasten’ka! Sarà triste restar solo, completamente solo,
e non avere neppure nulla da rimpiangere, nulla, proprio nulla… perché tutto quanto perderò, non è stato che nulla,
uno stupido, tondo zero, nient’altro che sogno! “


Ringrazio Domenico Ernandes per avermi proposto questo testo magnifico,
estrapolato dal libro, appunto: "LE NOTTI BiANCHE" di Fëdor Michajlovič Dostoevskji,
autore che da sempre ho ammirato e letto i suoi romanzi
i cui personaggi hanno sempre da insegnarci e farci riflettere
sulle tematiche dell'esistenza umana
e le vicissitudini che ne fanno parte.
In questo breve testo, riassumendo, egli ci parla
dell'incontro tra il protagonista,
un sognatore, e una ragazza diciassettenne, Nasten'ka,
che incontra durante una passeggiata sulle rive di un fiume,
nel periodo in cui al nord della Russia, il sole tramonta alle ore 22:00.
L'uomo, che ha un carattere schivo, riesce a prendere confidenza
con la ragazza e, si apre a lei.
La ragazza, anche lei gli rivela la sua vita e le sue angosce,
poiché legata a sua nonna possessiva e cieca e alla promessa fatta
ad un ragazzo a lei dichiaratosi che lei non vede da un anno.
Il sognatore inizia ad essere attratto dalla ragazza,
ma lei scrive al suo innamorato dandogli appuntamento
sulle rive del fiume.
Purtroppo, lui non si presenta e lei giura di dimenticarlo,
ma non ci riesce, la stessa cosa capita al sognatore che,
innamoratosi di lei non riesce a dimenticarla,
e recatosi per la quarta notte sulle rive del fiume,
la quarta notte bianca,
vede lei che corre incontro al suo innamorato, che nel frattempo,
si è recato sulle rive del fiume,
vede i due che corrono incontro l'uno all'altro abbracciandosi.

Così, il Sognatore, assiste alla scena e comprende subito,
che quel che ha vissuto durante quelle notti bianche,
era solo un'illusione...
che lo farà ricadere nella solitudine, il suo rifugio interno.
Rivestendosi del carattere schivo a lui consono.
Penso che questo monologo tenuto dal sognatore con sé stesso,
con l'intento di rivolgersi allo stesso tempo a Nasten'ka,
sia la riflessione che emerge nel suo pensiero non come verità,
ma come illusione. Molto bello e struggente questo messaggio,
in cui c'è il dolore della delusione, quella di un sognatore,
che si scontra nel forte e distruttivo impatto con la realtà,
che è quella di arrendersi all'evidenza di una età,
non più verde,
di un tempo passato a sognare e in cerca di qualcosa,
arrivata per lui troppo tardi.

Grazie Domenico Ernandes per avermi dato l'opportunità
di leggere questo testo e di averne corredato,
con le immagini e musica,
l'insieme di un'atmosfera che concorda
con la realtà del pensiero espresso dall'autore.
Complimenti

Arte y Bienestar - Arte e Benessere


Bienvenidos a SIN FRONTERAS - SENZA FRONTIERE - SANS FRONTIÈRES, el tema de esta semana es “ARTE Y BIENESTAR”. ¡Soy Jean Bruschini, como cada semana, tengo el placer de presentarles a otros valiosos miembros del equipo de Kultura Project: • Rosario Morales Vargas de Andalucía, España, ESTILISTA y poeta • Francisco de Paz Rodríguez de Chapas, México, ESCRITOR Y POETA • Sofía Calvo de Lima, Perú, Abogada, escritora, directora del periódico Stockholm design e inventora • Anna Giordano de Italia, Escritora y poeta • Carlo Coppola de Italia, Escritor y poeta • Souad Khalil de Bengasi, Libia, Actriz, escritora y poeta. Juntos, exploraremos la importancia del arte en el cuidado de la psique y el alma. Cada voz trae consigo una riqueza de experiencias y perspectivas culturales, y estamos emocionados de compartir este viaje con ustedes. Únanse a nosotros en este camino iluminador, donde el arte no es solo una obra para admirar, sino un aliado en nuestra búsqueda de equilibrio y serenidad interior. Pero eso no es todo, tenemos a tres personas especiales que se unirán a nosotros para explorar la fascinante relación entre el Arte y el Bienestar. Nos complace dar la bienvenida a tres personas interesantes: Harmonie Botella Chavas es la presidenta de ANUESCA, la Asociación de Nuevos Escritores de El Campello en España. Esta asociación está dedicada a la promoción de nuevos autores en el campo literario. Harmonie Botella es profesora de francés y también está involucrada con la ONG FIBRO PROTESTA YA, dedicada al reconocimiento sanitario y legal de las enfermedades autoinmunes. Estas enfermedades son a menudo invisibles y mal entendidas, y la asociación se compromete a dar voz a las experiencias de los enfermos, promoviendo la comprensión y el apoyo por parte de la sociedad. Harmonie también es escritora y ha publicado ocho libros. Otro invitada de la noche, Dharana Shiva: Autora del libro "Bajo un techo como cielo" sobre la encefalomielitis miálgica. Dharana Shiva aporta una voz importante a nuestro programa en lo que respecta al impacto del arte en la salud y el bienestar. Su experiencia personal con esta enfermedad crónica y su exploración del poder curativo del arte ofrecerán una perspectiva única y valiosa para la discusión. También tenemos el placer de tener con nosotros a Blanca Nubia - Psicóloga UnirSer: Como psicóloga, Blanca Nubia podrá aportar una base científica y profesional a la conversación sobre el tema del bienestar. Su contribución probablemente se centrará en los mecanismos psicológicos a través de los cuales el arte puede influir positivamente en nuestro estado mental y emocional, ayudándonos a manejar el estrés, la ansiedad y la depresión. Harmonie Botella, Dharana Shiva y Blanca Nubia estarán con nosotros el 9 de mayo con motivo del Día Mundial de la Síndrome de Fatiga Crónica o Encefalomielitis Miálgica. La siguiente pregunta es única para todos: Tenemos tres minutos cada uno. Luego discutiremos todos juntos. Aquí todos somos artistas y profesionales de diversos sectores, será interesante conocer el punto de vista de cada uno sobre esta pregunta: ¿Cómo creen que el arte puede influir y contribuir al bienestar psicológico del individuo y la comunidad? ¿Pueden contar su experiencia?