Un blog universale per chi ha voglia di leggere: poesie, racconti, riflessioni, aforismi e tantissime altre bizzarrie della scrittura viste attraverso gli occhi dell'anima, accompagnate da tante fotografie. "TUTTI I DIRITTI D'AUTORE SONO RISERVATI"
sabato 31 agosto 2024
UN ANGELITO NEGRO- de: Salvatore de Chiara-Voce de Rosario Morales Varga...
martedì 27 agosto 2024
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sabato 24 agosto 2024
IL GENIO ITALIANO - Testo di DERIA - Voce e regia di Domenico Ernandes
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domenica 18 agosto 2024
INSONNIA
Notti interminabili,
ormai da troppo tempoed i silenzi parlano nel buio.
Odo passare un’auto,
lo sciabordio del mare...
o l'onda sulla battigia
infrangersi rumorosa.
Insieme a me l’insonnia
stesa sul letto sta!
Tiene il mio sguardo acceso,
sotto il soffitto, la luna,
penetra la sua luce tenue
da dietro le persiane.
Scalpitano nel cuore,
mille destrieri bradi
ed i ricordi corrono,
senza lasciarmi scampo.
Galoppano nella testa,
m' annebbiano la vista.
Lacrime silenziose,
rivoli sul mio viso,
s'adagiano per dormire,
da sole,
sul mio cuscino.
Anna Giordano.
sabato 17 agosto 2024
Poesia: NU FILO 'E VELENO di Salvatore De Chiara- Voce e regia di Anna. ...
lunedì 12 agosto 2024
A COLLOQUIO CON SPINOZA - Racconto di DERIA - Voci di Anna Giordano e Do...
sabato 10 agosto 2024
LO SPAZIO, LA VITA, IL TEMPO
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Viviamo la vita a piccoli morsi e non ingozziamoci con bocconi obbligati ad
inghiottire, riempiendosi lo stomaco senza averli assaporati e né goduto del
loro gusto, col quale alimentiamo quello della nostra vita. Tre sono gli stadi
che suddividono la vita, la nascita, il vivere e la morte, la nascita
comprende, sin dal concepimento lo spazio che serve alla vita di crearsi ed
essere pronta ad elargirsi per occupare lo spazio a lei riservato per
continuare la sua espansione, che comprende, la conoscenza dello spazio
in cui continua ad espandersi sempre di più insieme alla conoscenza, fino a
raggiungere una parte del suo spazio vitale, dove la conoscenza e l'esperienza
rendono la vita consapevole che esiste una costante, quella della ragione, che
va rispettata, ma con essa vi è anche il tempo, che come un giudice batte col
suo martelletto il ritmo che è da seguire insieme alla ragione. Il tutto
diventa un ordine da rispettare senza potersi liberare da quel fardello che
lega piedi e mani e non permette più di stonare in una orchestra che va a
tempo. Suonano tutti, senza distrarsi per non perdere il tempo, quello, lo
stesso che ci condiziona a non espanderci, a sopportare anche una cacofonia di
suoni poco gradevoli, ignorando la vera sinfonia, quella del creato che è
la più dolce melodia che abbia mai udito, fermandomi per ascoltarla. Ecco la
parola chiave: fermarsi! Fermarsi in questo spazio a noi destinato per viverlo così
com'è stato creato. Senza che il tempo venga a dettarci cosa fare al posto di
rallentare, senza dover guardare che il tempo passa e non aver prodotto
guadagno, lasciandoci nell'angoscia di dover rimediare all'ammanco. Il tempo
che passa in fretta non lascia traccia, è un po' come la pioggia che cade
intensa, non penetra la terra perché scivola via causando danni, invece la
pioggia che cade pian piano, penetra nella terra e apporta tanto benessere alla
natura e senza danni. Viviamo in rapporto allo spazio di vita e non al tempo!
Tanto, che sia piccolo, grande o immenso, viviamolo col ritmo che noi
stabiliamo e non con quello dettato dall'orologio; in quanto e comunque, non
fermerà l'espansione della nostra vita fino ai bordi dello spazio predestinato,
lí ci sarà la fine di un nuovo inizio, fine che è nata insieme alla nostra
vita, la morte, che delinea lo spazio conosciuto e quello che inizia insieme ad
essa e che non conosciamo, che ho definito da sempre: l'inizio della fine. La
vita come l'universo ha avuto un inizio di cui non ne conosciamo le origini ed
ha forse una fine di cui, ugualmente, non ne conosciamo il seguito, ma paragonando
la vita all'universo, che è in continua espansione, ragionevolmente, mi fa
pensare che lo spazio non abbia fine ma si espande anch'esso in base alla
teoria dell'espansione della materia, che sia visibile o invisibile. Proprio
come la vita, visibile e la morte invisibile, ma che comunque entrambe
esistono.
Preciso una cosa e ci tengo: questo mio ragionamento, non essendo una
scienziata, ma una ignorante in materia, ho solo espresso in questo mio
divagare nel pensiero, ciò che osservo e cerco di capire, traendone delle
riflessioni, che possono essere del tutto opinabili.
Che ognuno ne tragga la propria visione, che essa sia il contrario o
altrettanto opinabile. Ciò che conta è che sia soprattutto un modo per
stimolare il cervello alla riflessione ed all'utilizzo di esso in modo proficuo
poiché sono troppe le volte che affidiamo alla Intelligenza Artificiale di
pensare per noi.
La mente è la nostra immensa risorsa, una fucina dove le idee si forgiano per
dar vita alla vita, non lasciamo arrugginire gli ingranaggi del nostro
cervello!
giovedì 8 agosto 2024
SECONDO UN PENSIERO DI BUDDA
"Coloro che
immaginano il reale nell’irreale e vedono l’irreale nel reale, costoro non
pervengono al reale, ma restano campo d’azione di false immaginazioni."
Buddha
Questo
pensiero mi ha dato l’opportunità di fare un ragionamento e dedurne che ogni pensiero
ha il suo punto di vista, cosa che già si sa, e come ogni cosa detta, se pure
detta da Buddha, può essere un punto di riflessione e discussione per noi comuni
mortali dei quali faccio parte.
Sottolineo
che la differenza tra il reale e l’irreale è determinata dal fatto che
l’irreale è il pensiero tout-court, che esiste solo in quanto idea o pensiero, che è costruito sull’immagine del reale,
poiché noi esseri ragionevoli conosciamo solo il reale perché vero, tangibile e
fa parte del vissuto. L’irreale è il frutto che la mente trae dalla realtà,
costruendo l’irreale con la sua fantasia che fa parte della follia, che è in noi da sempre è e sarà, cioè la parte più bella e libera da ogni regola o ragione.
Un po’
come i sogni, che sono frutto dell’immaginaria possibilità del reale. Si sa che
definire il sogno realtà sia sbagliato poiché è solo una visione onirica o un
pensiero al quale teniamo molto e che diventa desiderio.
Ora, se immaginiamo
il reale nell’irreale e viceversa, non vediamo altro che un sogno che resta
tale, poiché i due,
il reale e
l’irreale si distinguono dal fatto che, l’uno è frutto delle azioni, e quindi
vissuto, e l’altro, l’irreale il sogno da realizzare, resta tale fin quando non
si realizza.
Penso che ognuno debba vivere la realtà, certo, ma ognuno ha anche il diritto, senza offendere il pensiero di Buddha, di sognare l’irreale, soprattutto quando la realtà è dura da vivere, se non altro, lascia un barlume di speranza a chi combatte per poterlo raggiungere col realizzarlo, anche se sappiamo che la ragione ci fa distinguere ciò che si può realizzare e quel che non è possibile realizzare.
Concludo dicendo che l’irreale è l’immagine alterata del reale, ma
non vuol dire di non saperne distinguere la differenza, salvo si tratti di
persone con squilibri mentali, tanto da poterne confondere i limiti. Lasciamo che
la realtà sia la zona confinante della ragione e l’irreale l’inizio di una zona
del nostro pensiero tutta ancora da esplorare.
“Là dove si pone un
limite, si preclude la possibilità di dimostrare che si può andare oltre l’immaginario,
e ogni giorno ne abbiamo la prova. Ciò che ieri era fantasia oggi è solida realtà.”
Anna Giordano 14/06/2017
I PAZZI
I pazzi sono
coloro che osano cavalcare i pensieri senza preoccuparsi di distinguere dove
finisce la realtà ed inizia la fantasia.
Vivono in un mondo a sé dove ogni realtà è vissuta come un'altra realtà che, al
contrario della libertà di pensiero, intesa con consapevolezza delle proprie
azioni, diventa uno stato permanente in cui vegeta imprigionata la sua mente,
senza scindere l'azione dal pensiero, un: penso e faccio allo stesso tempo,
senza valutare le conseguenze che possono scaturire dalle proprie azioni.
Preciso che non denigro i pazzi che rispetto tanto quanto i sani di mente,
poiché entrambi sono dotati di pensiero.
Una persona definita genio si distingue dagli altri proprio perché al suo
ingegno aggiunge un pizzico di follia.
In tutte le cose c'è il lato positivo e negativo, come appunto: la follia e la
saggezza, sono due estremità che si scontrano, ma che possono avere un effetto
finale uguale; come può esserlo il freddo e il caldo, l'uno è all'opposto dell'altro.
Se mettessimo una mano su un pezzo di ghiaccio e l'altra mano sul fuoco, il
risultato, per le mani sarebbe lo stesso, esse si ustionerebbero una per
eccesso di freddo e l'altra per eccesso di calore.
Quindi, sia la follia che la saggezza, possono dare una visione delle cose
fuori dalla norma.
Riassumendo:
La follia è il massimo all'opposto di ogni regolarità e la saggezza… anche!
Anna Giordano. 26/01/2021.