mercoledì 18 gennaio 2023

A GINA LOLLOBRIGIDA

 


Mia cara Gina, 

non m'aspettavo d'apprendere, questa mattina, la tua partenza. 

Chissà quante volte hai preso il treno, l’aereo, l’auto, 

la nave per recarti altrove, per raggiungere

i set dei film che giravi, hai avuto una vita molto travagliata,

colma di successo, ma non senza sconfitte nella tua vita privata.

Hai fatto innamorare mezzo mondo per i tuoi occhi di cerbiatta

per il tuo modo di essere bella, hai dato di te tutto ai nostri occhi,

compresi i sogni che ci facevi fare guardandoti sul grande schermo…

Ogni ragazza ti ammirava senza essere gelosa,

ogni uomo di te s’innamorava, per loro eri l’ideale da raggiungere.

Hai fatto sognare con i tuoi personaggi: uomini e donne, ci hai regalato il mito che simboleggiava: la leggiadria, la schiettezza, 

la regalità dei tuoi atteggiamenti, la sinuosità dei tuoi movimenti.

Avevi un corpo di farfalla con un vitino di vespa, la tua voce era una carezza che raggiungeva il canto dell’usignolo.

Con i tuoi occhi da cerbiatta stupivi ed incantavi.

A volte se ti facevano arrabbiare, tu diventavi pantera

ed ipnotizzavi chi ti sfidava.

Hai marcato un’epoca, quella della bellezza senza veli,

dove le dive erano stelle di un firmamento in cui ti rivelasti,

 anche tu, stella nascente ed in quel cielo prendesti il primo posto.

Davanti a te il sole s’inabissò inchinandosi alla tua luce.

 

Oggi quella stella si è spenta, ma sono certa che il suo nome resterà

nel firmamento e brillerà di luce propria per sempre, chissà, forse,

da Supernova diventerà una Gigante Rossa,

ma che comunque resterà nel cielo dei nostri cuori,

dove sarà e rimarrà sempre la nostra Gina bersagliera e battagliera,

brillante ed unica nel suo splendore!

Addio Gina R.I.P.

Anna Giordano 16/01/2023 


lunedì 16 gennaio 2023

LA VALIGIA DELLA VITA - Poesia e Voce di Anna Giordano- Regia di: Domeni...


Nella valigia della vita porto con me, 

per legare i capelli dei sogni, un nastro di luna argentato.

Un vestito di fiori appena sbocciati, 

per vestire i pensieri a colori.

Un mantello di stelle cadenti che raccolgo ogni estate, 

desideri ancora da realizzare.

 In un angolo ho messo una conchiglia 

coi profumi del mare e il rumore delle onde.

Uno scroscio di pioggia per lavare i capelli, 

un soffio di vento per asciugarli.

Un lenzuolo di cielo sotto il quale poter dormire e ricordarmi del suo colore nei giorni di sole ed un fazzoletto di nuvole, 

per quando si sporca o piange il dolore.

Dal lato destro ho le scarpe del tempo, 

che calzo per girare il mondo.

Dal lato del cuore c'è la trousse dei ricordi, 

gioielli di una vita, 

che ho chiuso con un filo d'erba verde speranza 

ed un raggio di sole per illuminarla, 

quando la notte dei tempi cercherà d’offuscarla ai miei occhi

Per finire ho lasciato un posticino per uno scrigno, 

dove conservo con dolcezza baci 

e carezze per chi abita nel mio cuore.

Chiudo il tutto con un velo negli occhi 

e un nodo alla gola, 

perché mi ricordi di non lasciarla mai sola,

fino alla fine del viaggio.

Anna Giordano 

 


domenica 15 gennaio 2023

LA BAMBINA CHE SEI STATA-Poesia di Green Eyed Vincent - Voce di Anna Gio...


Dov'è finita la bambina che sei stata?

L'hai dimenticata?

O lei non ti riconosce più?

Non riconosce la tua statura,

il tuo sguardo,

il tuo sorriso.

 

E giù dal viso,

quella lacrima che ogni tanto spolvera

nel tempo le venature di quel ricordo.

 

Un abbraccio così stretto

come il nodo di una scarpa che correva,

sulla via di un mare, profondo.

 

Ingenuo, il volo dell'aquilone che assaporava il cielo

e atterrava come un fiocco di neve, bianco, puro.

 

Il tuo dolce sguardo, la vita che non conoscevi ed ora,

il nastro del traguardo, un passo più in là: "essere diventata una donna".

 

Ma se ti volti indietro vedi le linee dei tuoi anni,

due occhi vivi, uguali, perduti nel sogno,

Il tuo cuore ora comprende dov'è che vive, in silenzio,

la bambina che sei stata.

 

 Poesia di Green Eyed Vincent 

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La poesia di Vincent Green Eyed, che Domenico Ernandes mi ha gentilmente proposto di interpretare l'ho sentita, leggendola, parte di me che si raccontava, così come immagino ogni donna che la legge può, in queste parole, riconoscersi. La cosa bella di questo testo è che chi lo ha scritto, sicuramente per una donna, sia un uomo. Forse sarà o sarà stato il padre oppure, l'uomo, che conosce bene quella donna ne ha solamente scoperto, vivendole accanto, il mondo che in lei alberga o albergava, non conoscendo il periodo in cui è stata scritta questa poesia, e pone queste domande a lei come per domandarle e ricordarle in fine, che in ognuno di noi rimangono le tracce dell'infanzia e che sono proprio quelle stesse ad aver forgiato il carattere e l'anima di una pur sempre bambina diventata donna. Una sensibile dichiarazione d'amore che l'autore fa a questa donna, che sia sua figlia o la sua compagna. Grazie Domenico Ernandes per avermi dato l'opportunità di conoscere questo autore e questo testo d'infinita sensibilità. Bravissimo nella scelta delle immagini di questo inizio e la fine del video con gli stupendi volti che bene esprimono la delicata e fragile bellezza di fiori appena sbocciati accompagnati da una musica altrettanto meravigliosa. Bravissimo!




mercoledì 11 gennaio 2023

Omaggio a Mario Vargas Llosa - di Patrizia D'Errico


Complimenti a patrizia D’Errico per aver scelto il testo di: Mario Vargas Lliosa per parlare della vocazione e professione del vero scrittore. 

Il tema e gli spunti qui riportati, tratti dal manuale di Vargas da Patrizia D'Errico, fra l'altro bravissima scrittrice di numerosi libri, fanno capire quanto sia difficile e tortuosa la strada che, normalmente, deve percorrere uno scrittore per diventare un buon romanziere.
Lei ci parla dei grandi romanzieri come Flaubert,  che personalmente definirei: il cesellatore dei dettagli, infatti, nei suoi romanzi descrive i luoghi,  le persone, le azioni, le cose con immensa precisione tanto che man mano che la lettura va avanti si riesce a poterli vedere, una grande qualità questa, del romanziere, far vivere ciò che lui ha pescato nel suo vissuto e trapiantato nel suo romanzo, così facendoci vivere l'epoca in cui ha scritto il suo romanzo. Perché all'epoca, non c'erano i mezzi tecnologici che oggi abbiamo e che purtroppo hanno tolto il fascino dell'immaginazione che un bravo romanziere come lui, ne descrivesse i dettagli, così come un grande pittore, come ad esempio: Antonello da Messina e tanti altri dell'epoca, hanno dipinto  i loro quadri e
per fortuna, perché oggi tramite loro ne sappiamo tanto di più sui loro costumi ed usi! Su questo, appunto, mi soffermerei per dire che scrivere non è macchiare un foglio di carta bianca e se così fosse, bisognerebbe che quell'inchiostro, oltre a macchiare la carta, dovrebbe lasciare di sé una impronta indelebile nel cuore e nella mente di chi leggendo ne conserva le immagini descritte, le sensazioni, sin anche olfattive di ciò che è stato descritto, oltre a quelle sensazioni che arrivano a scatenare tutti gli altri sensi, svegliando nel lettore l'interesse per  comprenderne il senso, tanto, da farlo sentire protagonista della storia e non solo lettore passivo. Ciò premesso, ho sempre pensato che un bravo romanziere ha bisogno di alleati da portare con sé nel suo bagaglio, per intraprendere il lungo viaggio che si è prefissato di fare e questi, senza alcun dubbio, sono: la vocazione, sì perché  senza non si va da nessuna parte, perché deve sentire quella voce in sé che lo spinge ad affrontare l'avventura con tutti i ma e i se che possono scoraggiarlo durante la sua missione.
Egli deve avere come alleato l'amore la passione per la scrittura, che serve ad alimentare, come il fuoco, la fiamma che arde in lui, con lo stesso amore, di quando si è innamorati, pronti ad affrontare tutti i pericoli,  senza curarsi del parere altrui, andare avanti nel suo intento, votato a raggiungere l'altro cuore.
Avere la tenacia e la costanza, nel volere apprendere anche se gli costerà tempo e pazienza, anche questi due elementi sono alleati basilari per la sua impresa.
Avere la mente libera da tutte le distrazioni, che possono forviare o intralciare il percorso, facendogli perdere tempo. Avere una dose smisurata di fantasia da seminare, per far nascere fior di pensieri lungo il cammino, là dove l'impossibile può avverarsi.
Ma questi ed altri alleati, per uno scrittore devono seguire i ritmi di marcia e di regole che lui stesso deve imporsi per avere un buon o discreto risultato, perché qualcuno alla fine lo legga.
Manca ancora un fattore principale che a volte sfugge a molti e che definirei l'inizio e la fine del percorso di un romanziere, ci vuole un proprio stile e soprattutto la componente che chiamiamo: originalità, che con la propria fantasia sono la carta vincente. La fantasia è una creatura che non ha volto poiché se il suo nome è alla sua altezza di essere tale, essa deve cambiare lineamenti ad ogni attimo e questo dev'essere il biglietto suo da visita fan-ta-sia, che sia la tua fan, che essa non sciami nel nulla al primo intoppo, che sia il veliero che trasporta i pensieri in un mare, oceano, universo immenso che risiede in uno spazio apparentemente piccolo... il cervello.
È vero quanto dice Vargas, che si diventa schiavi della propria passione, la propria vita è un tutt'uno con la passione che alimenta quella penna sempre pronta a guidare sul foglio l'ultimo pensiero appena nato e così all'infinito senza mai essere stanchi o sazi di raccontare, creare, e sorprendersi.
Grazie a Patrizia, che ha avuto l'idea di effettuare queste video lezioni, in cui ognuno può dire la sua, ma soprattutto, ascoltando le sue riflessioni e quelle dei grandi della letteratura dai quali non si può che imparare. Grazie e complimenti vivissimi
👏👏👏🌹

Anna Giordano


martedì 10 gennaio 2023

A PASSEGGIO CON LO SGUARDO - Voce e poesia di Anna Giordano - Regia di D...


A spasso in riva al mare guardo la gente passare.

Il padre col bambino cerca di far volare l’aquilone,

mentre i gabbiani attenti provano,

 vanamente d’iniziarlo al volo.

Più in là,

un cane abbaia rendendo la battigia gaia.

 

Di fronte al mare,

sedute sul muretto,

due chiome bianche si tengono per mano,

sorridono guardandolo sereni;

un’altra coppia,

volge le spalle allo stesso mare e guardano per terra,

incatenati, loro malgrado,

a un muro di tristezza e nello sguardo inerte,

traspare il vuoto silenzioso che li avvolge.

 

Un bimbo gioca sulla spiaggia coi gabbiani,

bianchi come la sua ingenuità, che compiaciuti

sembrano sorridere alla sua giocosità.

 

Il mare spettatore,

cullato dalla quiete bacia la riva,

con l’estrema dolcezza di una carezza.

Osserva gli occhi di chi lo sta a guardare,

mentre due lacrime d’emozione sgorgano da essi,

per fondersi con le acque sue

in un abbraccio immenso ed infinitesimale.

Lacrime salate e mare

suggellano l’amore che li unisce.

 

Anna Giordano 07/11/2014


Ancora un grazie a Domenico Ernandes per aver contribuito,
con questo video, a dare un volto a questa mia poesia, che scrissi un bel po' di tempo fa,
rientrando da una passeggiata in riva al mare.
Fu una passeggiata che mi regalò tanti modi di vedere le persone e le cose.
Raccolsi tante sensazioni, man mano che passeggiavo ebbi l'opportunità di vedere
e percepire le diversità della vita al quotidiano, osservando le persone, me compresa.
Feci un bilancio di come la vita è variegata  e come quegli istanti
potessero essere vissuti differentemente da ognuno di noi,  animali compresi.
Anche se questi versi possono sembrare banali, con essi ho espresso,
il modo di osservare i comportamenti singoli, di ogni persona, in uno stesso periodo
stretto di tempo.
Ciò mi fece comprendere  che non è il tempo a segnare gli eventi,
bensì gli eventi il tempo.
Pensai che se in uno spazio di tempo e di pochi chilometri di litorale si svolgeva la vita,
per ognuno con lo stesso obiettivo che era quello di fare una passeggiata,
mi resi conto di come potevano essere differenti i modi di fruire di quel tempo
per gli uni e per gli altri.
Scrivendo questa piccola poesia, volli immortalarli, se non altro per me stessa,
perché quei pochi minuti di osservazione e constatazioni non cadessero nell'oblio,
poiché diamo sempre tutto per scontato e senza importanza al tempo che ci attraversa,
dimenticando tutto perché di normale routine.
Ma se guardiamo di come viviamo il tempo, possiamo migliorare la nostra esistenza
con la  preziosa essenza che ogni giorno ci dona, utilizzandola per capire gli altri
ed anche noi stessi senza sprecarla.
Grazie Domenico Ernandes per questo video dalle immagini bellissime
accompagnate dalla dolce e stupenda musica.
Bravissimo!

Libertà ridata: Poesia, voce, montaggio video di Anna Giordano-


Affinché la Memoria non vada mai persa per le vittime della Shoah


Libertà ridata    

Passerotto,

che sul gelido filo spinato

guardavi gli uomini infierire sugli altri loro simili.

Tu,

che vedesti sfilare in quei campi, nude e scheletriche vite,

di cui, ancora oggi, si nega l’esistenza

Racconta tu, com’erano  trattate quelle vite…

assoggettate e crudelmente sottomesse all’odio razziale,

raccontami,

 come sopravvivesti a tanto atroce male?

 

Tu vedesti l’eterno livore,

alimentare quegli esseri senza cuore,

vedesti il loro rancore trasformarsi in fumo sacrificale,

che  usciva dai comignoli di quei forni dell’orrore,

dove ogni parola è vana per raccontarne il dolore.

 

Dimmi dov’era allora, la misericordia che tanto cantiamo

ed innalziamo nelle nostre preghiere all’eterno  Amore,

che in quei luoghi rimase freddamente assente…

Tu,

unico spettatore libero di pensare e agire,

volasti  attraverso  quel fumo prendendo sulle tue fragili ali

le anime loro, che portasti in alto, sempre più in alto, lontano dall’odio,

per  renderle finalmente libere.

 

30/05/2019 Anna Giordano.

 

giovedì 29 dicembre 2022

BOLGHERI - Voce e poesia di Anna Giordano - Regia di Domenico Ernandes


 

Fu proprio là,

su quella strada che portava a Bolgheri

che il sole s’inabissò con i suoi raggi

fra i cirri neri…

era la strada dei cipressi austeri,

che alti e schietti,

mi avevano rapita,

ancora in verde età.

 

Quei versi che raccontano la stessa via,

che lì, Davanti a San Guido, a me s’apriva.

Ero a due passi e il cuore mi batteva,

essere là, dove fu scritta quella poesia,

di quei cipressi che invitarono

il poeta lì a fermarsi…

 

Ero incantata nel trovarmi là,

il viale tutt’a un tratto s’inondò,

le nuvole contrarie al mio volere,

dal cielo lasciavano cader

la pioggia, con veemenza,

come quando dalla brocca

si mesce l’acqua in vasca…

Pensai al richiamo antico dei cipressi,

tanto che mi sembrò ascoltarne l’eco

lì rimasto, forse sospeso,

sempre in attesa del ritorno

che poi non ebbe luogo.

 

Il cuore mi si strinse in petto

neppure io potei fermarmi,

però col mio pensiero trasmisi loro,

che di sicuro là sarei tornata…

e mi sembrò d’udire il mormorio,

triste e incredulo, dei loro rami,

abbandonarsi alla pioggia

ed i miei occhi al pianto.

 

Anna Giordano 27/09/2022