martedì 31 gennaio 2023

VUOTO E PIENO - Voce e poesia di Anna Giordano - Regia di Domenico Ernandes



 

*VUOTO e PIENO* - Riflessione di Anna Giordano


Anche i vuoti occupano spazio.
Un cielo privo di nuvole sembra che sia uno spazio vuoto ed infinito, 

eppure... ci riempie della sua immensità con la gioia 

e la serenità del suo colore azzurro.

Colore, che esiste solo perché c'è l'atmosfera che è impalpabile, 

ma che occupa uno spazio visibile sotto forma di cielo. 

Penso che il vuoto vero e proprio non esista, 

ma che sia solo un aggettivo, con cui facciamo la differenza 

tra uno spazio occupato da cose concrete cioè, 

visibilmente pieno, e lo spazio occupato da cose astratte 

che apparentemente sembra vuoto, come ad esempio: 

una scatola vuota è pur sempre piena d'aria.

 Per quanto riguarda il vuoto o il pieno nella vita quotidiana,

posso dire che a volte, i vuoti riempiono la vita di chi vive 

del pieno delle sue azioni,
Tanto piene, 

da non accorgersi di formare un vuoto intorno a sé stesso, 

un vuoto fatto d'indifferenza verso quelle cose 

o persone, 

che comunque fanno parte della sua vita,
E che con lui o lei sono condivise, tanto vuoto 

che può riempire di tristezza e solitudine lo spazio di un'altra vita.
C'è sempre chi fa dei propri vuoti il pieno dei vuoti altrui.


Ci sarebbe ancora tanto da dire, ma vedo già che ho scritto abbondantemente e non vorrei riempire di vuoto ciò che è già pieno.

(Con questo mio pensiero auguro a tutti voi: buona meditazione!)

 Anna Giordano giugno2015.


venerdì 20 gennaio 2023

IO E TE - Voce e poesia di Anna Giordano - Regia di Domenico Ernandes



Io e Te raggi di sole. Io e Te miraggio d’amore
inizio d’ogni fine. Sfidiamo il sole a splendere
più dei nostri occhi,
ma il suo impegno è vano. Io e Te abbiamo scritto l’amore,
toccando il cielo nei nostri baci. Io e Te, nel vento come polline,
diamo vita a fiori nel deserto. Io e Te tocchiamo l’apice dell’universo.
La strada sembra lunga a noi davanti e…
pure l’eternità
sarà che un soffio per vivere tutto l’amore che ci abita.

Anna Giordano 2009.

INTERVISTATA DA: Patrizia D'Errico, scrittrice e conduttrice.



Ringrazio Patrizia D' Errico, per questa intervista
che mi ha permesso di esprimermi nel suo programma
e con la quale mi congratulo per l' iniziativa che promuove
e dà voce a persone se pur non conosciute, possono
mettere a disposizione la loro esperienza,
i loro punti di vista ecc...
per come già ho avuto modo di vedere nelle interviste
fatte da Patrizia D'Errico, che a mio parere,
sono state utili ed interessanti. Auguro a tutti di potersi
esprimere in questo spazio a voi tutti riservato.
Grazie Patrizia!

L'ALBERO E LA FAMIGLIA - Voce e poesia di Anna Giordano - Regia di Domen...



Noi siamo come foglie al vento,

quando dal tronco ci stacchiamo,

lasciamo i genitori di tante foglie,
che pur sempre attaccate,

rimangono col pensiero al tronco.


Prima sono soltanto gemme,
che il tronco e i rami nutrono,
perché esse crescano

per adornarsi di tenere gemme verdi.


Dopo la primavera, diventano foglie robuste,

vestite di verde intenso...


Passa il tempo,
ed in estate vivono il loro primo sole,

piene di vita e gioia,
tutte riunite,
il vento le accarezza e i rami insieme al tronco

ne fanno il loro vanto...


Poi quando l'autunno arriva,
Inizia il cambiamento,
foglie dal verde intenso cambiano volto,

passano al rosso, al verde paglino

e così via col tempo,
si vestono di scuro ed una folata di vento

 ne porta con sé alcune,

poi… pian piano tutte le altre.


Restano soli il tronco e i rami,
scheletri di una famiglia di tante foglie.


Piangono le foglie sospese al filo del vento

 in attesa di cadere al suolo,
come le prime foglie che, stanche,
per prima sono cadute,
lasciandosi marcire nella fredda e nuda terra.

 

Anna Giordano 23/10/2022

 

 


mercoledì 18 gennaio 2023

A GINA LOLLOBRIGIDA

 


Mia cara Gina, 

non m'aspettavo d'apprendere, questa mattina, la tua partenza. 

Chissà quante volte hai preso il treno, l’aereo, l’auto, 

la nave per recarti altrove, per raggiungere

i set dei film che giravi, hai avuto una vita molto travagliata,

colma di successo, ma non senza sconfitte nella tua vita privata.

Hai fatto innamorare mezzo mondo per i tuoi occhi di cerbiatta

per il tuo modo di essere bella, hai dato di te tutto ai nostri occhi,

compresi i sogni che ci facevi fare guardandoti sul grande schermo…

Ogni ragazza ti ammirava senza essere gelosa,

ogni uomo di te s’innamorava, per loro eri l’ideale da raggiungere.

Hai fatto sognare con i tuoi personaggi: uomini e donne, ci hai regalato il mito che simboleggiava: la leggiadria, la schiettezza, 

la regalità dei tuoi atteggiamenti, la sinuosità dei tuoi movimenti.

Avevi un corpo di farfalla con un vitino di vespa, la tua voce era una carezza che raggiungeva il canto dell’usignolo.

Con i tuoi occhi da cerbiatta stupivi ed incantavi.

A volte se ti facevano arrabbiare, tu diventavi pantera

ed ipnotizzavi chi ti sfidava.

Hai marcato un’epoca, quella della bellezza senza veli,

dove le dive erano stelle di un firmamento in cui ti rivelasti,

 anche tu, stella nascente ed in quel cielo prendesti il primo posto.

Davanti a te il sole s’inabissò inchinandosi alla tua luce.

 

Oggi quella stella si è spenta, ma sono certa che il suo nome resterà

nel firmamento e brillerà di luce propria per sempre, chissà, forse,

da Supernova diventerà una Gigante Rossa,

ma che comunque resterà nel cielo dei nostri cuori,

dove sarà e rimarrà sempre la nostra Gina bersagliera e battagliera,

brillante ed unica nel suo splendore!

Addio Gina R.I.P.

Anna Giordano 16/01/2023 


lunedì 16 gennaio 2023

LA VALIGIA DELLA VITA - Poesia e Voce di Anna Giordano- Regia di: Domeni...


Nella valigia della vita porto con me, 

per legare i capelli dei sogni, un nastro di luna argentato.

Un vestito di fiori appena sbocciati, 

per vestire i pensieri a colori.

Un mantello di stelle cadenti che raccolgo ogni estate, 

desideri ancora da realizzare.

 In un angolo ho messo una conchiglia 

coi profumi del mare e il rumore delle onde.

Uno scroscio di pioggia per lavare i capelli, 

un soffio di vento per asciugarli.

Un lenzuolo di cielo sotto il quale poter dormire e ricordarmi del suo colore nei giorni di sole ed un fazzoletto di nuvole, 

per quando si sporca o piange il dolore.

Dal lato destro ho le scarpe del tempo, 

che calzo per girare il mondo.

Dal lato del cuore c'è la trousse dei ricordi, 

gioielli di una vita, 

che ho chiuso con un filo d'erba verde speranza 

ed un raggio di sole per illuminarla, 

quando la notte dei tempi cercherà d’offuscarla ai miei occhi

Per finire ho lasciato un posticino per uno scrigno, 

dove conservo con dolcezza baci 

e carezze per chi abita nel mio cuore.

Chiudo il tutto con un velo negli occhi 

e un nodo alla gola, 

perché mi ricordi di non lasciarla mai sola,

fino alla fine del viaggio.

Anna Giordano 

 


domenica 15 gennaio 2023

LA BAMBINA CHE SEI STATA-Poesia di Green Eyed Vincent - Voce di Anna Gio...


Dov'è finita la bambina che sei stata?

L'hai dimenticata?

O lei non ti riconosce più?

Non riconosce la tua statura,

il tuo sguardo,

il tuo sorriso.

 

E giù dal viso,

quella lacrima che ogni tanto spolvera

nel tempo le venature di quel ricordo.

 

Un abbraccio così stretto

come il nodo di una scarpa che correva,

sulla via di un mare, profondo.

 

Ingenuo, il volo dell'aquilone che assaporava il cielo

e atterrava come un fiocco di neve, bianco, puro.

 

Il tuo dolce sguardo, la vita che non conoscevi ed ora,

il nastro del traguardo, un passo più in là: "essere diventata una donna".

 

Ma se ti volti indietro vedi le linee dei tuoi anni,

due occhi vivi, uguali, perduti nel sogno,

Il tuo cuore ora comprende dov'è che vive, in silenzio,

la bambina che sei stata.

 

 Poesia di Green Eyed Vincent 

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La poesia di Vincent Green Eyed, che Domenico Ernandes mi ha gentilmente proposto di interpretare l'ho sentita, leggendola, parte di me che si raccontava, così come immagino ogni donna che la legge può, in queste parole, riconoscersi. La cosa bella di questo testo è che chi lo ha scritto, sicuramente per una donna, sia un uomo. Forse sarà o sarà stato il padre oppure, l'uomo, che conosce bene quella donna ne ha solamente scoperto, vivendole accanto, il mondo che in lei alberga o albergava, non conoscendo il periodo in cui è stata scritta questa poesia, e pone queste domande a lei come per domandarle e ricordarle in fine, che in ognuno di noi rimangono le tracce dell'infanzia e che sono proprio quelle stesse ad aver forgiato il carattere e l'anima di una pur sempre bambina diventata donna. Una sensibile dichiarazione d'amore che l'autore fa a questa donna, che sia sua figlia o la sua compagna. Grazie Domenico Ernandes per avermi dato l'opportunità di conoscere questo autore e questo testo d'infinita sensibilità. Bravissimo nella scelta delle immagini di questo inizio e la fine del video con gli stupendi volti che bene esprimono la delicata e fragile bellezza di fiori appena sbocciati accompagnati da una musica altrettanto meravigliosa. Bravissimo!