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lunedì 12 agosto 2024
A COLLOQUIO CON SPINOZA - Racconto di DERIA - Voci di Anna Giordano e Do...
sabato 10 agosto 2024
LO SPAZIO, LA VITA, IL TEMPO
Il tempo è un amico nemico, amico perché sin dalla nascita ci accompagna in ogni momento. Nemico perché incessantemente combattiamo contro di lui per mantenere il passo, perché lui non aspetta, continua col suo incedere minutato, senza alcuno sforzo che, imperterrito, segue il suo corso. Mentre noi ci affanniamo per non perdere tempo a dover vivere di corsa, pur sapendo che non avremo più bisogno del tempo perché, comunque, apparterremo all'eternità.
Eternità una parola che indica il tempo senza fine. L'uomo ha inventato la parola tempo per quantificare la vita; per non perdersi di vista e sapere dove si trova. Per non sprecarne la sua preziosità pur non rendendosi conto che 24 ore rimangono sempre tali, la sola cosa che varia è la loro qualità per come le 24 ore sono state vissute. La vita è preziosa più d'ogni altra cosa al mondo, ma la si vive male e ancora, così stupidamente! Una vita che serve solo per accumulare ricchezze, distruggendo il bene più prezioso che l'essere umano possiede: la vita stessa, che è fatta di quello spazio a noi destinato a vivere liberamente e che noi abbiamo imprigionato nella parola tempo. Una parola il tempo, che riduce l'idea dello spazio da vivere e non, dunque, di quella d'allargarsi, respirare a pieni polmoni, spaziare a volontà senza restare legati alle lancette dell'orologio. Siamo prigionieri mentalmente del tempo che rincorriamo per non perderlo di vista, per fare sempre più cose a suon di corse contro il tempo; ignorando di vivere degnamente lo spazio di vita a noi destinato con la propria libertà; senza badare al tempo da riempire copiosamente con profitti a discapito di vivere la vita passo dopo passo per assaporarne il gusto!
Viviamo la vita a piccoli morsi! Non ingozziamoci con bocconi obbligati ad inghiottire riempiendo lo stomaco senza averne assaporato e né goduto del gusto di quel cibo, col quale nutriamo la nostra vita.Preciso una cosa e ci tengo: che questo mio ragionamento, non essendo una scienziata, ma una ignorante in materia, ho solo espresso in questo mio divagare nel pensiero, ciò che osservo e cerco di capire, traendone delle riflessioni, che possono essere del tutto opinabili.
Che ognuno ne tragga la propria visione, che essa sia il contrario o altrettanto opinabile. Ciò che conta è che sia soprattutto un modo per stimolare il cervello alla riflessione ed all'utilizzo di esso in modo proficuo poiché sono troppe le volte che affidiamo alla Intelligenza Artificiale di pensare per noi.
La mente è la nostra immensa risorsa, una fucina dove le idee si forgiano per dar vita alla vita, non lasciamo arrugginire gli ingranaggi del nostro potere intellettivo!
Anna Giordano 09/08/2024
giovedì 8 agosto 2024
SECONDO UN PENSIERO DI BUDDA
"Coloro che
immaginano il reale nell’irreale e vedono l’irreale nel reale, costoro non
pervengono al reale, ma restano campo d’azione di false immaginazioni."
Buddha
Questo
pensiero mi ha dato l’opportunità di fare un ragionamento e dedurne che ogni pensiero
ha il suo punto di vista, cosa che già si sa, e come ogni cosa detta, se pure
detta da Buddha, può essere un punto di riflessione e discussione per noi comuni
mortali dei quali faccio parte.
Sottolineo
che la differenza tra il reale e l’irreale è determinata dal fatto che
l’irreale è il pensiero tout-court, che esiste solo in quanto idea o pensiero, che è costruito sull’immagine del reale,
poiché noi esseri ragionevoli conosciamo solo il reale perché vero, tangibile e
fa parte del vissuto. L’irreale è il frutto che la mente trae dalla realtà,
costruendo l’irreale con la sua fantasia che fa parte della follia, che è in noi da sempre è e sarà, cioè la parte più bella e libera da ogni regola o ragione.
Un po’
come i sogni, che sono frutto dell’immaginaria possibilità del reale. Si sa che
definire il sogno realtà sia sbagliato poiché è solo una visione onirica o un
pensiero al quale teniamo molto e che diventa desiderio.
Ora, se immaginiamo
il reale nell’irreale e viceversa, non vediamo altro che un sogno che resta
tale, poiché i due,
il reale e
l’irreale si distinguono dal fatto che, l’uno è frutto delle azioni, e quindi
vissuto, e l’altro, l’irreale il sogno da realizzare, resta tale fin quando non
si realizza.
Penso che ognuno debba vivere la realtà, certo, ma ognuno ha anche il diritto, senza offendere il pensiero di Buddha, di sognare l’irreale, soprattutto quando la realtà è dura da vivere, se non altro, lascia un barlume di speranza a chi combatte per poterlo raggiungere col realizzarlo, anche se sappiamo che la ragione ci fa distinguere ciò che si può realizzare e quel che non è possibile realizzare.
Concludo dicendo che l’irreale è l’immagine alterata del reale, ma
non vuol dire di non saperne distinguere la differenza, salvo si tratti di
persone con squilibri mentali, tanto da poterne confondere i limiti. Lasciamo che
la realtà sia la zona confinante della ragione e l’irreale l’inizio di una zona
del nostro pensiero tutta ancora da esplorare.
“Là dove si pone un
limite, si preclude la possibilità di dimostrare che si può andare oltre l’immaginario,
e ogni giorno ne abbiamo la prova. Ciò che ieri era fantasia oggi è solida realtà.”
Anna Giordano 14/06/2017
I PAZZI
I pazzi sono
coloro che osano cavalcare i pensieri senza preoccuparsi di distinguere dove
finisce la realtà ed inizia la fantasia.
Vivono in un mondo a sé dove ogni realtà è vissuta come un'altra realtà che, al
contrario della libertà di pensiero, intesa con consapevolezza delle proprie
azioni, diventa uno stato permanente in cui vegeta imprigionata la sua mente,
senza scindere l'azione dal pensiero, un: penso e faccio allo stesso tempo,
senza valutare le conseguenze che possono scaturire dalle proprie azioni.
Preciso che non denigro i pazzi che rispetto tanto quanto i sani di mente,
poiché entrambi sono dotati di pensiero.
Una persona definita genio si distingue dagli altri proprio perché al suo
ingegno aggiunge un pizzico di follia.
In tutte le cose c'è il lato positivo e negativo, come appunto: la follia e la
saggezza, sono due estremità che si scontrano, ma che possono avere un effetto
finale uguale; come può esserlo il freddo e il caldo, l'uno è all'opposto dell'altro.
Se mettessimo una mano su un pezzo di ghiaccio e l'altra mano sul fuoco, il
risultato, per le mani sarebbe lo stesso, esse si ustionerebbero una per
eccesso di freddo e l'altra per eccesso di calore.
Quindi, sia la follia che la saggezza, possono dare una visione delle cose
fuori dalla norma.
Riassumendo:
La follia è il massimo all'opposto di ogni regolarità e la saggezza… anche!
Anna Giordano. 26/01/2021.
venerdì 26 luglio 2024
LA VIA DI MEZZO
La vita sappiamo, che come tutte le cose che ne fanno parte, hanno un inizio ed una fine, hanno il lato bello e il brutto, il bianco e il nero, lo yin e ☯ yiang come insegnano i Cinesi. Ciò di cui bisogna tener conto non è la parte buona o brutta che la vita ci dà, ma tener conto della sottile e fragile linea che divide il bene dal male, il giorno dalla notte e così via tutto quello di cui fa parte della vita.
Quella sottile linea, che divide il tutto è la strada che percorriamo, che per quanto sia sottile è l'unico posto in cui viviamo, la così detta: via di mezzo. Essa è il nostro destino, sul quale scegliamo di continuare a sperare e vivere il meglio ed il peggio. Oggi viviamo un dolore che ci portiamo dentro come tanti altri dolori, ma ci portiamo dentro anche tanti bei ricordi felici e piacevoli della nostra esistenza.La via di mezzo è l'ago della bilancia che permette di stabilire l'equilibrio per non cadere nel nero o nel bianco, ma dosare in giusta misura sia l'uno che l'altro per continuare la strada che abbiamo giá scelto decidendo di nascere. Ci siamo mai chiesti perché su migliaia e milioni di spermatozoi uno solo è riuscito a fecondare l'ovulo?
Forse perché l'abbiamo deciso ancor prima di essere embrione e ce l'abbiamo fatta! La vita è una continua lotta di sopravvivenza, capita che
malgrado il dolore possa abitarci facendoci male, dobbiamo continuare ciò che abbiamo deciso di fare: Vivere gli anni che ci sono stati destinati con tutte le possibili qualitá o difetti che essi possono rivelarci. La vita comunque sia è perfetta! Se fosse solo bella non l'apprezzeremmo per tale, perché sarebbe senza contrasti, per cui non potremmo fare la differenza, essa genererebbe solo noia senza significato e senza ragione d'essere.
Il buio serve perché la luce che lo attraversa facendola brillare, ci accorgiamo di essa e dello stesso buio. Il contrasto, separato dalla via di mezzo che malgrado tutto li unisce, li fa vivere del loro proprio essere oscurità e splendore. Il buio fa emergere la luce così come la luce il buio.
Uniti nell'insieme riescono ad essere completi l'uno per l'altro, tutto restando due cose distinte in un tutt'uno.
Esistono momenti in cui il buio abita la nostra mente ed il nostro cuore, ma sta a noi di accendere la luce per continuare a camminare e vedere la strada ancora da percorrere affinché il buio non diventi
una trappola da dove è difficile uscire, e poiché Indietro non si può tornare, accendiamo in noi la luce per continuare sulla via di mezzo, esile e stretta, ma pur tanto importante da seguire.
Anna Giordano
11/02/2024
martedì 23 luglio 2024
PASSI FIORITI- Poesia, voce e regia di Anna Giordano - Musica: Dance of ...
Ho raccolto esperienze nei campi fioriti della vita,
mi son servite a trarne forza per affrontare
imprevisti che mai ti aspetti.
Ho lanciato sassi sull'acqua perché i miei passi,
rimbalzassero con essi,
senza affondare per raggiungere l’altra riva.
Ho navigato nei mari più tempestosi della vita,
riuscendo ad attraccare ai porti malgrado le avarie.
Ho scalato, senza esperienza alcuna,
le montagne che ho incontrato sul mio cammino
ed ho perforato quelle di granito duro,
le cui schegge,
la mia anima han ferito,
che col tempo tento di rimarginare.
Ho messo fiori nelle scarpe
affinché la strada a me davanti,
passo dopo passo,
fiorisca giornate radiose e profumate,
e seppur piove fango,
mi adopro a mantener puliti i loro petali.
Ma nonostante tutto,
la sfida più importante che mi son posta,
è quella d’essere e rimaner meteora,
sospesa tra cielo e terra
e mai cadere!
Anna Giordano. 23/06/2024
giovedì 4 luglio 2024
LA SOCIETA' DI DOMANI
Ciao, oggi mi va di esprimermi come se parlassi ad ognuno di
voi, che magari mi legge.
Ciò di cui voglio parlare concerne la società e la moda, non solo sul come ci si veste, ma moda sotto tutti i punti di vista, qual è la corrente oggi che in molti seguono e perché.
Parlo in primis del fenomeno collettivo, non possiamo negare
che i trequarti delle persone si vestono in base alla moda, giusto per citare
un esempio, ma ce ne sono tanti altri.
Le persone sono facilmente influenzabili ed è vero, per
fortuna una minima parte conserva la sua autonomia nel modo di agire e pensare.
Influenzabili perché? Per meglio capire, basta guardare
all'uscita da scuola i ragazzini, guardate quanti di loro vestono allo stesso
modo, e vi renderete conto del perché.
Questo è l'esempio uno dei più lampanti. Con questo, cosa
voglio dire? I ragazzini saranno gli uomini di domani, e come agiscono oggi
agiranno domani.
Oggi chiedono ai genitori di mangiare cibi importati da
altri paesi da grandi catene di fast food vestire con quella marca o avere lo
zaino, il motorino le scarpe ecc… come i loro coetanei, e domani, faranno lo
stesso per altre cose, il comportamento segue una determinata moda di gusto
collettivo, che cancella la personalità individuale perché si rapportano ad un
modello adottato dalla maggioranza di persone.
Così facendo non si determina una scelta oculata e in rapporto alle proprie esigenze, ma a quelle che sono le esigenze degli altri, basandosi solo
su un principio, quello di non sentirsi escluso perché diverso. Dico questo
estremizzando, ma in parte è così che avviene.
Avete prestato attenzione, quando succede un fatto di
cronaca, come seguono altri fatti di cronaca analoghi?
L'essere umano tende ad emulare un personaggio e tutto ciò
che può colpire la sua fantasia i suoi ragionamenti, sia in modo positivo che
negativo, ha poca importanza; quello che ha importanza è l'allarme che da ciò
scaturisce: siamo davanti a fenomeni di collettiva volontà che segue in buona
parte la stessa corrente. Si vive l'effetto domino.
Ad esempio, se prendiamo degli esempi nella storia, tipo
Hitler, oppure il leader di una setta che ordina di ammazzarsi, e gli addetti
si ammazzano.
Questo prova che
l'equilibrio della mente umana è fragilissimo e basta poco per essere
influenzato da fattori esterni.
Si parla di scelta, di rimorso di tale scelta o
insoddisfazione, tutto ciò che ne scaturisce è l'insicurezza che nasce dal
dubbio, magari col quale si cresce.
Perché c'è sempre stato chi ha scelto al posto tuo, dico tuo
per dire in generale e, quando si viene messi a confronto con la scelta, in età
avanzata, il tuo carattere, i tuoi gusti, non sono in grado di scegliere, ed
hai bisogno di qualcuno che ti aiuti, per assicurarti che hai fatto un ottima
scelta, se c'è qualcuno che ti ha sempre protetto, ma se quel qualcuno non c'è,
succede che ti cerchi un modello da seguire e ti aggreghi ad un fenomeno
collettivo, perché l’unione fa la forza, ti fa sentire protetto dall’idea che a
sbagliare in tanti non sia possibile, che ti fa dire: se l’hanno scelto loro
sicuramente in base al numero elevato, io non sbaglio di certo.
Ma siamo sicuri di questo? Io non credo, poiché se pensi al
primo che ha fatto la scelta, magari l’ha fatta perché fa parte di quella
percentuale del 75% che fa la propria scelta in base agli altri, che essa sia sbagliata
o no.
Immagina che l’abbia fatta perché ha seguito l’esigenza
personale, ti rendi conto che chi l’ha seguito magari non aveva le sue stesse
esigenze, ma l’ha comunque seguito solo perché non era in grado di scegliere! Ampliando
il fenomeno, solo perché lo fanno gli altri e si dice: "Lo faccio anche io."
Quindi direi che tutto nasce dal nucleo familiare, nel quale si cresce. Se c’è equilibrio, bene, se invece l’equilibrio oscilla da una parte più che dall’altra, causa uno scompenso nel bambino che è una matricola della società futura e mi domando cosa ne sarà, forse saremo tutti uguali e senza un’anima e una indipendenza, schiavi delle nostre insicurezze e senza iniziative o fantasia nel sapere gestire la propria vita?
Anna Giordano. 2008